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Tag: Spagna

Minorca: l’isola da cui vedere il tramonto più bello del mondo

Minorca, che tra le Isole Baleari “famose” è sicuramente la più tranquilla e selvaggia, è stata una scelta del tutto casuale nella lontana estate del 2017. Io e Matteo eravamo insieme da appena due anni e cercavamo luoghi di mare stupendi.

Così, in un pomeriggio primaverile, mentre giocavo con destinazione ovunque su Skyscanner, trovo un’ottima offerta per Valencia. Meraviglioso, se non fosse che il mare di Valencia è tutto fuorché stupendo. Così, rifletto giusto un secondo e la vedo, lì vicina, minuscola e penso: “ma io di Minorca perché non so nulla?“.

Qualche blog di viaggi con foto da togliere il fiato ed una serata su youtube di video spettacolari dopo…i biglietti aereo sono fatti!

Inutile dire che poi si è rivelata una delle scelte più giuste della nostra vita: a Minorca abbiamo visto il tramonto più bello di sempre, scoperto un mare che ci ha fatti innamorare perdutamente e trovato un luogo dove un giorno ci piacerebbe vivere.

Assicurazione di viaggio

Prima di continuare con il mio racconto, vi consiglio vivamente di stipulare un’assicurazione di viaggio per godervi le vostre vacanze senza preoccupazioni. Vi lascio il 10% di sconto su Heymondo, la mia assicurazione di fiducia. Vi basterà cliccare sulla foto per ottenerlo:

Cosa vedere

Siamo arrivati a Minorca all’alba, dopo quattro giorni spettacolari a Valencia e la prima cosa che abbiamo fatto è stata ritirare la nostra auto, mi sembra con Hertz. L’aeroporto di Minorca è abbastanza intuitivo ed anche le strade sono larghe e poco trafficate, noi non abbiamo avuto alcun tipo di problema ad orientarci e guidare.

Giorno 1

Il primo giorno abbiamo fatto colazione a Mahòn e poi ci siamo immediatamente spostati nella zona del nostro Hotel per fare il check – in. Lasciate le valigie siamo corsi sulla prima spiaggia che avevo segnato tra quelle da non perdere. Ecco le nostre tappe:

  • Cala Galdana: tra tutte quelle viste a Minorca l’ho trovata la più turistica e meno selvaggia, tuttavia sono di una bellezza disarmante il mare ed il panorama all’orizzonte. Ve la consiglio assolutamente.
  • Cala Mitjana: deve essere uno spettacolo, ma in bassa stagione. Come potete vedere dalla terza foto qui sotto, ad agosto (anche giustamente direi) era davvero strapiena. Questo non ci ha comunque impedito di ammirarne la bellezza.

Giorno 2

Il secondo giorno lo abbiamo dedicato alla scoperta di un borgo di pescatori meraviglioso:

  • Fornells: Uno dei luoghi più incantevoli visti nella mia vita. Devo premettere che sono un’amante dei porticcioli da cui è possibile tuffarsi, quindi per me questo paesino di pescatori, famoso per la sua zuppa di aragosta (la caldereta de llangosta) è stato amore a prima vista.
  • Cala Pilar: in questa giornata saremmo dovuti andare ad ammirare anche Cala Pilar, ma ho pensato che a Fornells avrei voluto viverci e, dunque, che meritavo di passarci almeno una giornata intera. Ci sarà tempo per quest’altra meraviglia, perché a Minorca sicuramente tornerò.

Giorno 3

Se dovessi scegliere la mia giornata preferita a Minorca, sarebbe sicuramente questa. Perché proprio grazie alle tappe di questo giorno ho compreso a pieno la magia dell’isola ed ho capito che Minorca mi sarebbe rimasta negli occhi e nel cuore per il resto della mia vita.

  • Favaritx Lighthouse: è il faro più bello di Minorca, grazie al paesaggio lunare che lo circonda ed alle sue zone circostanti, che fanno parte del Parco Naturale De S’Albufera des Grau. Scesa dalla macchina mi è sembrato di essere atterrata su un altro pianeta: il nero della sabbia, il marrone delle scogliere, il blu del mare ed il bianco della spuma delle onde mi hanno sconvolta.
  • Cala Presili: dal Faro ci siamo incamminati verso due delle spiagge più belle dell’isola, la prima è stata Cala Presili. Non credo abbia bisogno di tante parole: guardate voi stessi la bellezza del mare e del panorama. Questa spiaggia fa parte dell’area protetta del Parco Naturale dell’Albufera ed è frequentata dai nudisti, tuttavia io me la sono goduta tranquillamente in costume.
  • Cala Tortuga: da Cala Presili, ci siamo diretti, sempre a piedi, verso Cala Tortuga. Qui la spiaggia torna bianca ma la bellezza resta la stessa. Non è affatto facile da raggiungere, perché bisogna camminare abbastanza per arrivarci. Infatti, nonostante la sua bellezza disarmante, non è molto frequentata. Ne vale la pena? Mille volte sì. Tra l’altro, deve il suo nome alle tartarughe che vivono nella laguna dietro la spiaggia (che si vede molto bene nell’immagine di copertina dell’articolo e meno bene nella terza foto qui sotto).
  • Cova d’en Xoroi: dopo tanta bellezza naturale, eravamo seriamente convinti che nulla ci avrebbe potuto sconvolgere di più quel giorno. Ci sbagliavamo. Infatti, abbiamo fatto aperitivo in questo locale, che credo sia il più bello che io abbia mai visto in tutta la mia vita, dove ci ha sorpreso il tramonto più incredibile di sempre. Io, davvero, non so descrivervi con semplici parole scritte la magia dovuta a questa scogliera a strapiombo sul mare, il locale costruito all’interno della roccia, il blu infinito di un mare senza eguali e quella sfera rossa che vi si immerge. Vi posso solo dire che almeno una volta nella vita dovete fare questa esperienza. Prenotate il biglietto con un po’ di anticipo sul sito ufficiale se riuscite, perché ho notato che lo hanno reso possibile solo qualche giorno prima. I biglietti sono divisi in diverse fasce orarie. Io, ovviamente, vi consiglio il momento del tramonto, al costo di 25,00 € a persona, che include una bevanda.

Giorno 4

  • Cala en Turqueta: ultimo giorno e tanta malinconia, ma per fortuna lo abbiamo dedicato al mare più bello di Minorca, secondo me. Qui dovrete arrivare la mattina molto presto, perchè il parcheggio è a numero chiuso e rischiate di non riuscire ad avvicinarvi alla spiaggia.
  • Cala Macarelleta: da Cala en Turqueta abbiamo deciso di dirigerci a piedi verso Cala Macarelleta percorrendo un tratto del Camì des Cavalls. Un percorso davvero bellissimo, che vi consiglio di fare. Ricordate che su questa spiaggia è consentito il nudismo. Da qui, ci siamo spostati alla vicina Macarella, comunque meravigliosa. La particolarità di queste due spiagge è che a volte, a riva, la spiaggia sembra quasi rosa. Mi raccomando, leggete sempre online gli aggiornamenti sulla viabilità, perché in alta stagione questi due paradisi non sono raggiungibili in auto e quindi dovrete optare per il cammino a piedi (da me consigliato), l’autobus o la barca.

Spiagge

Le spiagge di Minorca, principalmente fatte di sabbia, sono tutte davvero spettacolari, probabilmente tra le più belle che vedrete nella vostra vita. Tuttavia, ci sono delle particolarità che dovete tenere a mente:

  • Alcune sono a numero chiuso: più che altro, i parcheggi sono inaccessibili superato un certo limite e le calette diventano raggiungibili solo attraverso difficili trekking o via mare;
  • Trekking: la maggior parte delle spiagge di Minorca sono accessibili attraverso dei trekking nella natura. Di solito sono assolutamente semplici e fattibili, ma potrebbe capitare di doverne affrontare di più complicati. Documentatevi sempre sulla singola spiaggia che intendete visitare.
  • Nudismo: sull’isola il nudismo è consentito in molte spiagge.
  • Servizi: non tutte le spiagge hanno bar o bagni.

Detto questo, le spiagge che avevo segnato per il mio soggiorno erano molte di più, ma appena arrivata ho preso la decisione di voler viaggiare lentamente e godendomi ogni attimo, quindi ho drasticamente ridotto le tappe. Di seguito, vi elenco comunque tutte quelle che avevo appuntato:

  • Cala Galdana;
  • Cala Mitjaneta;
  • Fornells;
  • Cala Pilar;
  • Cala Presili;
  • Cala d’en Tortuga;
  • Cala en Turqueta;
  • Cala Macarella;
  • Cala Macarelleta;
  • San Tomas
  • Son Bou
  • Cala Morell
  • Cala Pregonda
  • Cala en Porter

Mappa

Vi lascio una mappa dell’isola, per aiutarvi ad orientarvi. Considerate che la zona di Mahòn è la più industriale e meno caratteristica, il mio consiglio è di spostarvi verso Ciutadella.

Ciutadella, che vedete in foto qui sotto, è una deliziosa cittadina con ottimi ristoranti che affacciano proprio sul porticciolo. I punti di interesse principali sono la sua Cattedrale ed il Castello. Il mio consiglio è di perdervi tra i vicoli di questa meraviglia ed i suoi negozietti.

Quale zona scegliere per alloggiare

Per alloggiare vi sconsiglio Mahòn perchè è molto industriale ed anche Ciutadella perchè è molto cara.

Io mi sono trovata molto bene all’hotel Loar Ferreries, a Ferreries. Il paesino non era nulla di che ma all’epoca i prezzi erano convenienti. C’erano anche dei ristoranti nei dintorni.

Dove mangiare

Delle zone visitate, le due più rinomate per i ristoranti sono Ciutadella e Fornells. Io ho optato sempre per pasti rapidi, perchè Minorca è davvero molto cara, tuttavia mi sono concessa due cene un po’ più pretenziose e davvero ottime qui:

AGRITURIMO EL GALLO:

Location davvero suggestiva, signore al servizio gentilissimo e carne da dieci e lode. Ovviamente, tortilla da leccarsi i baffi. LO SUPER CONSIGLIO. Si trova vicino Cala Galdana per intenderci.

RISTORANTE CAFE’ BALEAR:

Considerato uno dei migliori ristoranti di pesce di Minorca, si trova a Ciutadella ed è abbastanza caro. Tuttavia, una sera vale la pena fare il sacrificio perché l’ho trovato squisito.

Vi segnalo anche dei posti che non sono riuscita a provare ma mi ero appuntata:

  • FORNELLS: Es Port; Es Cranc;
  • FERRERIES: Meson rias Baixas; Binissues.

Dall’aeroporto di Minorca al centro e come spostarsi sull’isola

L’aeroporto di Minorca si trova a Mahòn e dista pochi chilometri dal porto della cittadina.

A mio avviso, per visitare Minorca è necessario noleggiare un auto, dunque il mio consiglio è di prendere la macchina non appena si atterra.

In alternativa, sappiate che la linea 10 collega l’aeroporto alla stazione degli autobus a Mahòn e da lì partono le altre linee, per diverse direzioni.

Quanti giorni e periodo migliore

Io sono stata 4 giorni ed ho visto pochissimo, non mi ritengo affatto soddisfatta del “quanto ho visto“. Purtroppo, ho erratamente valutato l’isola come piccola e facilmente visitabile in breve tempo. In realtà, per vederla con tranquillità, ci vorrebbero dieci giorni. In una settimana, tuttavia, sicuramente si vede tanto.

Per quanto riguarda il periodo migliore vi sconsiglio agosto, quando si affollano i turisti. Qualora dovessi tornare, sceglierei maggio o la seconda metà di settembre come periodo.

Come raggiungerla

Minorca si raggiunge facilmente in aereo, anche con voli diretti da Fiumicino (faccio riferimento a Roma, perchè sono romana). La raggiungono compagnie come Ita, Ryanair, Easy Jet, Vueling ed Iberia.

Altrimenti, potete fare come ho fatto io: scalo di qualche giorno a Valencia, per poi dirigersi sull’isola.

Consigli utili

Ecco qualche informazioni utile su Minorca, prima di salutarvi:

  • Non è una meta economica, quindi se state programmando un viaggio low cost non ve la consiglierei.
  • Non è una meta adatta a chi cerca la movida, mi è sembrata molto tranquilla. Anche per le famiglie con bimbi piccoli non mi sembra particolarmente adatta, vista la difficoltà nel raggiungere alcune spiagge. PERFETTA, invece, per una vacanza di coppia o se si cerca solo del mare splendido e del relax.
  • Come documento è necessario il passaporto o la carta di identità valida per l’espatrio.
  • Si usa l’Euro.

Come sempre, spero che il mio articolo possa tornarvi utile per organizzare al meglio il vostro prossimo viaggio a Minorca. Se avete domande, non esitate a contattarmi nei commenti o sui social. Ci vediamo in giro il mondo, Viaggiatori!

Spagna Sostenibile: qualche spunto per viaggiare green

Oggi voglio dedicare un articolo alla Spagna come paese Sostenibile, un lato di questa nazione che ho scoperto grazie alla collaborazione con l’Ente del turismo spagnolo in Italia, che mi ha fatto capire quanto impegno questo paese sta mettendo per la tutela dell’ambiente e per educare i viaggiatori ad esperienze green.

Che sia attraverso l’implemento di piste ciclabili, il miglioramento dei mezzi pubblici e gli ottimi collegamenti in treno o con investimenti che coinvolgono l’energia verde, come l’eolico ed il solare, il paese è ormai un punto di riferimento per quanto riguarda le politiche ambientali.

Per questo motivo, ho deciso di sostenere la campagna Spagna Green, che prevede la compilazione di un test di pochissime domande, alla fine del quale vi verrà rilasciata una guida in PDF totalmente gratuita, in base al risultato che otterrete. Per fare il test cliccate qui: CHE TIPO DI VIAGGIATORE GREEN SEI.

Per scoprire di più sulla Spagna come paese sostenibile continuate a leggere l’articolo, scritto proprio grazie alle guide pdf ottenibili svolgendo il test.

Valencia: la capitale verde d’Europa

Dal punto di vista delle città, la Spagna presenta realtà perfettamente collegate con i mezzi pubblici, ricche di parchi ed aree verdi, dove si percepisce una visione completamente futuristica di realtà urbane che vivono in perfetta connessione con l’ambiente.

Uno degli esiti del test, infatti, potrebbe essere proprio “esploratore delle città sostenibili” e, ovviamente, la guida in PDF non poteva che riguardare la capitale verde d’Europa: Valencia.

Se volete approfondire cosa fare a Valencia ed avere tutte le informazioni necessarie sulla città spagnola, vi basterà leggere il mio articolo.

La Spagna sostenibile per gli amanti della vita all’aria aperta

Il secondo risultato possibile del test “che tipo di viaggiatore green sei”, potrebbe essere “avventuriero della natura“. In questo caso, la guida PDF riguarderà una serie di destinazioni naturali, perfette per chi ama l’attività outdooor.

Tra i consigli troverete le meravigliose Isole Canarie, aree spettacolari come i Pirenei e la Sierra Nevada ed un approfondimento sui parchi naturali:

  1. de Aigüestortes i Estany de Sant Maurici;
  2. de Cabañeros;
  3. de Doñana;
  4. de Garajonay;
  5. de Caldera de Taburiente;
  6. de la Sierra di Guadarrama;
  7. de la Sierra de las Nieves;
  8. de las Tablas de Daimiel;
  9. de los Picos de Europa;
  10. de Monfragüe;
  11. de Ordesa y Monte Perdido;
  12. de Sierra Nevada;
  13. de Timanfaya;
  14. del Teide;
  15. Marítimo-Terrestre de Cabrera;
  16. Marítimo-Terrestre de las Islas Atlánticas de Galicia.

Infine, verranno consigliate dieci attività da fare in natura, ma qui ve ne svelo solo tre:

  1. Las Médulas nel distretto di El Bierzo (Leòn)
  2. Surf a Los Caños de Meca (Càdiz)
  3. Immersioni a Lanzarote

La Spagna offre anche un gusto sostenibile

Terzo ed ultimo risultato possibile del test sarà “Esploratore Gourmet e sostenibile“. La Spagna offre una cucina davvero sensazionale, da italiana posso affermare che è una delle migliori al mondo, soprattutto perchè si base su prodotti a Km 0. A Valencia non si può non assaggiare la paella di pesce, a Malaga le tapas al porto, a Cordoba la Tortilla ed a Barcellona la Bomba de barceloneta.

Ma l’Ente del turismo nella sua guida fa di meglio e mette in risalto l’importanza ed il pregio del vino spagnolo, consigliando da nord a sud numerosi itinerari enoturistici, attraverso visite alle cantine ed i segreti della vinificazione, con corsi di degustazione.
Sulle vie del vino è possibile scoprire un immenso patrimonio culturale e naturale: dai luoghi del Don Chisciotte nella Mancia alla moschea di Cordova o il parco naturale della Sierra e i Canyon di Guara.

Gli itinerari enoturistici, soprattutto, offrono l’opportunità di conoscere spazi naturali straordinari e di gustare i prodotti tipici in modo totalmente green.

La bellezza della Spagna del Nord

Al di là della guide, ci tengo anche a parlare rapidamente di una zona della Spagna che negli ultimi sta prendendo sempre più piede nei circuiti dei viaggiatori amanti del green e della sostenibilità: il nord.

Questa zona della Spagna è nota per le montagne dei Pirenei, i suoi pittoreschi villaggi, l’incredibile Costa Verde (Costa delle Asturie) e l’atmosfera incantata delle città costiere come San Sebastian, Santander, Gijón e La Coruña.

Ricordiamo, inoltre, che nel nord della Spagna si trovano anche città come Bilbao e Santiago de Compostela.

Sul sito dell’Ente del turismo spagnolo vengono consigliate anche alcune zone del nord che si possono raggiungere in auto e sono ritenute tra le migliori destinazioni turistiche sostenibili al mondo secondo l’associazione internazionale Global Green Destinations. 

  • Terres de L´Ebre (Catalogna)
  • El Berguedà (Catalogna)
  • Pallars Jussà (Catalogna)
  • Torroella de Montgrí-l’Estartit (Catalogna)
  • Noja (Cantabria)

Inoltre, viene dedicato anche un articolo a tre delle spiagge più belle della zona:

  • Spiaggia di Rodiles (Asturie)
  • Spiaggia Los Locos (Cantabria)
  • Spiaggia di Barinatxe (Bizkaia)

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

Vi lascio con il link allo sconto del 10% sull’assicurazione di viaggio, senza la quale ormai non parto più (vi basterà cliccare sull’immagine):

Come sempre, spero che questo articolo vi torni utile per il vostro prossimo viaggio in Spagna, ci vediamo in giro per il mondo!

Madrid: Alla scoperta della capitale spagnola!

Sono stata a Madrid davvero tanti anni fa, nel 2017. Nonostante questo, ancora oggi ricordo il sapore della miglior paella mai assaggiata (nonostante non sia prettamente tipica di Madrid), l’emozione inspiegabile davanti la Guernica e la meraviglia del Parco del Retiro.

Come ogni città spagnola, anche la capitale incanta per le sue incredibili aree verdi, l’arte che ospita da ogni parte del mondo e la fruibilità di meravigliosi mezzi di trasporto. Nonostante questo, secondo me si distingue dalle altre perle spagnole per aver un’impronta più marcatamente cittadina.

Madrid, inoltre, sta emergendo come un esempio di città impegnata nella sostenibilità ambientale e mi è sembrato perfetto parlarne proprio in occasione del progetto Spagna Green, promosso dall’Ente del Turismo spagnolo in Italia.

Cosa fare a Madrid in 4 giorni

Ci tengo a precisare che sono una persona estremamente lenta durante i suoi viaggi e per lenta intendo che voglio godermi ogni cosa. Quindi, anche se ultimamente va di moda dire che si possono visitare le città in poche ore, vi prego di dedicare a Madrid almeno 4 giorni…i suoi musei ed i suoi parchi richiedono la giusta calma.

Vi condivido, quindi, l’itinerario da me seguito nel 2017:

Giorno 1: I must della città

  • Puerta del Sol: piazza iconica di Madrid, circondata da importanti edifici storici, come la Casa de Correos e la statua dell’Orso e del Miracolo, simbolo della città.
  • Monastero de las Descalzas Reales: proprio nel centro di Madrid, si tratta di un convento per le donne aristocratiche fondato nel XVI secolo da Giovanna d’Austria. Sono consentite solo visite guidate, fatta eccezione per il mercoledì ed il giovedì dalle 16 alle 18:30 (ma controllate sempre i siti ufficiali).
  • Plaza Mayor: è una delle piazze più belle e più vivaci della città.
  • Palazzo Reale: Il palazzo reale ed i suoi giardini meritano assolutamente una visita, meglio però prenotare il biglietto con un po’ di anticipo.
  • Cattedrale Almudena: molto vicina al Palazzo reale, merita una visita anche solo da fuori.

Giorno 2: tra musei e parchi

  • Museo Reina Sofia: è uno dei musei più famosi al mondo come custode d’arte contemporanea, inclusa l’opera iconica di Picasso, la “Guernica“. Davvero imperdibile, ma vi consiglio di prenotare il biglietto in anticipo.
  • Museo El Prado: parliamo del museo più importante della città, con un numero infinito di opere d’arte di artisti come Velàzquez, Goya e Rubens. Vi consiglio sia di prendere il biglietto con netto anticipo, sia di studiarvi quali opere vedere sul sito del museo, così da non perdervi all’interno.
  • Gran Via: è una delle strade principali di Madrid, da non perdere una passeggiata tra i suoi negozi.
  • Plaza de Cibeles: famosa per la sua fontana ed il maestoso Palazzo delle Comunicazioni.
  • Puerta de Alcalà: arco iconico, merita giusto uno scatto.
  • Parco del Retiro e Palazzo di Cristallo: per terminare quella che è stata la mia giornata preferita, non poteva mancare una visita ad uno dei parchi più belli che io abbia mai visto ed al suo meraviglioso Palazzo di Cristallo.

Giorno 3: Matteo tra stadi e meraviglia

  • Tempio di Debod: il tempio di Debod è una delle attrazioni che più sognavo di vedere a Madrid e non ha deluso affatto le mie aspettative. Tra l’altro è visitabile anche all’interno e, se la memoria non mi inganna, gratuitamente.
  • Plaza de España: altra piazza simbolica della città, dove sicuramente vi troverete di passaggio.
  • Stadio del Real Madrid: lo stadio del Real Madrid non mi ha emozionata affatto e, secondo me, anche se sono un’amante del calcio, è evitabile. Matteo non è d’accordo con me, quindi vi lascio comunque il link per il biglietto.

Giorno 4: Il mercato ed i tori

  • El Rastro: aperto ogni domenica o nei giorni festivi, è un mercato davvero famoso a Madrid. Io l’ho adorato, da non perdere.
  • Las Ventas: La Plaza de Toros de Las Ventas è la più importante plaza de toros della Spagna, si trova nel quartiere di Salamanca e, anche se non sono una sostenitrice della corrida, ho comunque deciso di visitare questa meravigliosa piazza.

Madrid: 10 idee per gite in treno con partenza dalla capitale

Per darvi un’alternativa, ho deciso di consigliarvi 10 gite fuori porta che potete fare partendo in treno da Madrid:

  1. Toledo: a soli 30/40 minuti da Madrid, è una città dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed è nota in tutto il mondo per la sua bellezza inestimabile. Qui si trova anche il Museo di El Greco, dedicato al pittore manierista Doménikos Theotokópoulos (il cui pseudonimo fu proprio El Greco), che visse in questa città per 37 anni, lasciando un’impronta indelebile.
  2. Segovia: a circa un’ora dalla capitale, è famosa per il suo incredibile acquedotto romano, il maestoso Alcázar e la splendida cattedrale gotica.
  3. Ávila: con più o meno 2 ore di viaggio, si raggiunge questa città circondata da mura medievali, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
  4. El Escorial: a circa un’ora di treno da Madrid, deve essere visitata assolutamente per il suo maestoso monastero ed il palazzo reale.
  5. Cuenca: ad un’ora di distanza, Cuenca è famosa per le sue case appollaiate sulle scogliere e per le “case appese“. Il centro storico è dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
  6. Salamanca: sempre a due ore da Madrid si trova Salamanca, con la sua università e la sua vivacità.
  7. Valladolid: a circa un’ora e qualche minuto di treno, è una vivace sede universitaria. La città gode di un’intensa vita culturale. Le sue processioni di Pasqua sono una vera e propria sfilata di opere d’arte sacra e sono state dichiarate di Interesse Turistico Internazionale. Anche il suo Museo Nazionale di Scultura è molto interessante da scoprire.
  8. Aranjuez: a soli 45 minuti, merita una visita per i suoi giardini reali, i suoi palazzi e le sue fontane.
  9. Alcalá de Henares: un’oretta da Madrid e si giunge nella città natale di Miguel de Cervantes, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
  10. Chinchón: sempre con un breve viaggio in treno, si può visitare questa perla spagnola poco nota.

Tutte le distanze menzionate fanno riferimento ad un viaggio in treno. Vi consiglio di leggere anche questo articolo sul sito dell’ente del turismo spagnolo, che vi sarà sicuramente d’aiuto: Escursioni da Madrid.

Come arrivare dall’aeroporto in centro e come spostarsi

Per raggiungere il centro città di Madrid dall’aeroporto, ci sono diverse opzioni:

  • Bus espresso: vi lascio l’articolo dettagliato su questo fantastico servizio di trasporto;
  • Il treno suburbano, Cercanías, che collega l’aeroporto con varie stazioni nel centro di Madrid. La linea C-1 parte dall’aeroporto e passa per stazioni come Atocha e Chamartín, il viaggio dura circa 25-30 minuti.
  • La linea di metropolitana 8;
  • Taxi e servizi di trasferimento privato.

All’interno della città, invece, è comodissima la metro. Io mi sono spostata sempre così. Qui potete trovare tutte le informazioni sull’abbonamento turistico.

Quando visitare Madrid

La primavera e l’autunno sono considerati i periodi ideali per visitare la città, con temperature medie che oscillano tra i 15°C e i 25°C.

Vi ricordo, invece, che Madrid è caratterizzata da inverni molto freddi (io ho trovato la neve anche a Marzo) ed estati davvero caldissime.

Dove alloggiare/mangiare a Madrid

Madrid è una città abbastanza tranquilla, la miglior soluzione è alloggiare sulla Gran Via se si vuole avere tutto a portata di mano, ma in ogni caso la metro funziona ottimamente.

Io, personalmente, ho alloggiato all’Hotel Los Condes e mi sono trovata molto bene.

Anche per il cibo a Madrid non avrete grandi problemi, ma mi raccomando di provare il ristorante La Paella de la Reina 39, dove ho mangiato una paella incredibile, nonostante non sia il piatto tipico della città.

Progetto Spagna green: Madrid sostenibile

Madrid è una città impegnata nella sostenibilità ambientale, infatti promuove trasporti pubblici, le piste ciclabili e la pedonalizzazione di alcune aree urbane. Inoltre, punta sull’adozione di energie rinnovabili e la sensibilizzazione sulla gestione dei rifiuti. Anche la presenza di meravigliosi parchi e destinazioni naturali raggiungibili in treno, la rendono una meta assolutamente green.

Se volete aiutare la Spagna e Madrid a portare avanti nel migliore dei modi la loro missione ambientale, vi consiglio di effettuare il test “SCOPRI CHE TIPO DI VIAGGIATORE GREEN SEI”, promosso dall’Ente del Turismo Spagnolo in Italia, per incoraggiare i viaggi sostenibili in questo paese, che sempre di più sta raggiungendo risultati incredibili sul tema del rispetto ambientale.

All’esito del test potrete scaricare una tra tre possibili guide, in base alle vostre risposte. Vi lascio il link per provarlo: FAI IL TEST SCOPRI CHE TIPO DI VIAGGIATORE GREEN SEI.

Sconto del 10% sull’assicurazione di viaggio

Sapete benissimo che per me è impensabile partire senza assicurazione di viaggio, per questo motivo vi lascio il link per provare quella a cui mi affido abitualmente io, con il 10% di sconto (vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto).

Come sempre, spero che questo articolo vi torni utile per il vostro prossimo viaggio a Madrid, ci vediamo in giro per il mondo!

Valencia: cosa devi sapere sulla capitale verde d’Europa

Oggi voglio parlarvi della città spagnola che più ho amato in assoluto, non tanto per la sua bellezza (indiscutibile, ma come per tutte le città spagnole), quanto per la sua vivibilità: VALENCIA.

Sono stata in questo gioiellino per ben due volte ed ogni volta mi sono trovata a pensare: questo è proprio il posto in cui vivrei. Il mare in piena città, la bellezza del centro storico, la possibilità di spostarsi senza macchina e l’ottimo cibo mi hanno completamente conquistata.

Parliamo di una meta adatta davvero a chiunque, famiglia con bambini grazie ai suoi parchi e musei interattivi, ragazzi e gruppi di amici per i suoi locali e la vitalità spagnola, le persone più anziane per la tranquillità dei parchi e le coppiette grazie agli scorci romantici.

Comunque, qualche giorno fa ho fatto il test proposto dall’ente del turismo spagnolo in Italia per il progetto Spagna Green ed ho potuto scaricare gratuitamente una guida PDF proprio su questa città, così mi son detta: quale occasione migliore per rispolverare i ricordi di uno dei miei viaggi più belli e scriverci un articolo?

Cosa vedere a Valencia

Valencia è una città che offre davvero una vastità incredibile di possibilità: che voi siate appassionati di natura, mare, storia o scienza…qui troverete di tutto! Tra l’altro, quest’anno è stata nominata, dalla Commissione Europea, capitale verde d’Europa…quindi, scegliere questa città come meta del proprio viaggio significa anche fare una scelta assolutamente green!

Di base, nella mia testa, ho sempre diviso questa città in tre mega aree:

  1. Mare
  2. Centro storico
  3. Città della scienza e delle arti

Con questa suddivisione in testa, partiamo da un itinerario base, costruito sulla base dei miei due viaggi qui e poi, con l’aiuto guida fornita dall’Ente del turismo spagnolo in Italia, approfondiamo l’itinerario:

Giorno 1: Giro città per riposare

Il primo giorno mi sono dedicata ad un semplice giro in città, per ambientarmi. In generale, faccio sempre così per assorbire le vibes di una destinazione ed è stato subito amore con la mia Valencia. Nel mio giretto, comunque, ho visto:

  • Mercat Colon, dove provare qualche delizia tipica;
  • Placa de l’Ajuntament;
  • Placa de la Reina e la Cattedrale;
  • Placa de la Virgen;
  • Chiesa di San Nicola;
  • Torri des Serrans;
  • Barrio del Carmen;
  • Lonja de la Seda, una delle tappe più belle e assolutamente impedibili in città.
  • Mercato Centrale;
  • Cena a Barrio del Carmen.

Giorno 2: La città della scienza e delle arti

Il secondo giorno ho messo in programma solo la visita alla famosissima città della scienza e delle arti di Valencia, opera dell’architetto valenciano Santiago Calatrava, che è uno dei maggiori complessi di divulgazione scientifica e culturale d’Europa. È composto da varie arie, tra cui:

  • Oceanografic, uno degli acquari più belli d’Europa. Io sono solita evitare certe attività, ma a Valencia gli animali in questo aquario vengono salvati e curati, quindi l’ho visto sotto un’altra prospettiva.
  • Hemisferic, cinema IMAX, estremamente futuristico.
  • Museo delle scienze Principe Felipe, dove potrete svolgere una serie di attività divertentissime.
  • Palau de les art Reina Sofia;
  • Agorà;
  • Ponticello Assud;
  • Umbracle.

Il mio consiglio più spassionato è di dedicare un’intera giornata al complesso e fare un biglietto combinato su get your guide per entrare in più musei possibili. Io ho visitato Oceanografic, Hemisferic ed il Museo delle scienze e ne è valsa davvero la pena.

Tra l’altro, all’interno della città è possibile fare anche attività come la canoa o rotolare all’interno di palle di gomma sull’acqua (vedi foto due in alto, ma rispettatemi per il coraggio di perdere la dignità così pubblicamente).

Giorno 3: tra graffiti e parchi unici

Il terzo giorno mi sono dedicata alla scoperta della città nel suo lato più “creativo”, passeggiano per il Jardì del Turia, facendo lo scivolo a Parc Gulliver (foto 1, parco con le giostre che sono vere e proprie opere architettoniche) e fotografando i graffiti infiniti di Barrio del Carmen (davvero da non perdere). E poi, per amore del mio fidanzato, ho anche visitato lo stadio del Mestalla, non male tutto sommato.

Giorno 4: riposo in spiaggia

Ultimo giorno prima di partire alla volta di Minorca (e mica pensavate che tornavo a casa come le persone normali?) e l’ho passato in spiaggia, godendomi il lungo mare di Valencia e soprattutto la VERA PAELLA (sì, perchè la vera paella è Valenciana). Qui vi raccomando di non perdere le spiagge di Las Arenas e La Malvarrosa, anche se il mare di Valencia non è tra i più belli mai visti, devo essere onesta.

Spunti presi dalla guida scaricata grazie al test SPAGNA GREEN: Dopo aver scaricato la guida di Spagna Green ho segnato alcuni posti che ancora non ho visto in città e lascio anche a voi:

  • Parco Naturale dell’Albufera;
  • Orto Botanico;
  • Quartiere San Fancisco.

Come arrivare in centro dall’aeroporto e come spostarsi

Facendo parte dell’Unione Europea ed aderendo all’accordo di Schengen, per Valencia è necessario solo il passaporto o alternativamente una Carta di Identità valida per l’espatrio. Chiaramente, nessuna vaccinazione e la moneta in uso è l’euro.

Io, da Roma, l’ho raggiunta con Ryan Air ma ci arrivano anche  Vueling e Wizz Air. In ogni caso, si tratta di una delle città più facilmente raggiungibili in aereo, infatti sono davvero tante le compagnie che la servono.

Per arrivare dall’aeroporto di Valencia al centro ci sono diverse possibilità:

  • Metropolitana (scelta da me): La Linea 5 Aeropuerto/Torrent Avinguda- Neptú e la Linea 3 Aeropuerto / Palmaret- Rafelbunyol (Metrovalencia). Il costo è di circa 4,80 €, più 1 € per la tessera (è gratuito con la Valencia Tourist Card). Ci vogliono circa 20 minuti. 
  • Autobus: La Linea 150 Valencia – Manises – Aeropuerto. Ci vogliono più o meno 40 minuti ed il costo è di circa 1,45€.
  • Taxi: non avendolo provato in prima persona non posso confermare durata e prezzo del servizio.

Per quanto riguarda gli spostamenti interni alla città, ricordate che Valencia è davvero ben collegata con metro ed autobus, inoltre è ricca di piste ciclabile e noleggi biciclette. Io, personalmente, ho amato girarla interamente a piedi.

Quando visitare Valencia

Onestamente non esiste una stagione migliore per visitare Valencia, infatti è una città ricca sia di attrazioni adatte alla stagione calda che a quella fredda. Non spiccando per la bellezza del mare vi consiglierei di visitarla in primavera, in occasione della sua festa più importante: le Fallas, che è stata anche iscritta nell’elenco del Patrimonio Culturale Immateriale dall’UNESCO. Alternativamente, vi consiglierei mesi come aprile o maggio, settembre od ottobre. Sicuramente, sarebbe meglio evitare agosto sia per le alte temperature, che per il grande afflusso di turisti e quindi per i prezzi più elevati.

Per quanto riguarda le tempistiche, secondo me Valencia può essere vista nel dettaglio in 4 giorni. Ovviamente, amando particolarmente le vibes della città, vi consiglieri di passarci anche più tempo.

Dove alloggiare/dove mangiare

In generale, Valencia è una città molto tranquilla, quindi non bisogna prestare particolare attenzione alla zona dell’alloggio. Inoltre, è anche molto ben collegata, quindi è davvero una città “facile” da girare.

A suo tempo, io ho alloggiato all’Hotel NH Ciudad de Valencia, molto comodo per la posizione, ma ad oggi probabilmente riuscirei a trovare anche qualcosa di più economico. Ricordate sempre di trovare un alloggio strategico tra le tre macro aree centro – mare – città della scienza e delle arti”.

Per quanto riguarda il cibo, oltre i tradizionalissimi della cucina spagnola, due sono le cose che proprio non potete perdere secondo me a Valencia:

  • La Paella di pesce vista mare;
  • L’orzata, deliziosa bevanda a base di cipero dolce, e accompagnala con dei fartons, morbidi dolcetti ricoperti di zucchero.

Ricordate, inoltre, che in città esistono due mercati davvero notevoli dove mangiare benissimo e tipico: Il Mercato Centrale e lo storico Mercato di Colón.

Spagna Green: come avere una guida gratuita sulle mete green spagnole

Come vi dicevo, ho deciso di scrivere questo articolo su Valencia ispirata dalla guida, gratuita in pdf, scaricata dopo aver fatto il test “SCOPRI CHE TIPO DI VIAGGIATORE GREEN SEI”, promosso dall’Ente del Turismo Spagnolo in Italia, per promuovere i viaggi sostenibili in questo paese, che sempre di più sta raggiungendo risultati incredibili sul tema del rispetto ambientale.

In realtà, esistono tre diverse guide scaricabili e tutto dipenderà dal risultato che uscirà al vostro test. Vi consiglio vivamente di provarlo, sia perchè sosterrete un’iniziativa splendida, sia perchè otterrete la guida gratuita con consigliate delle mete perfette per il vostro modo di viaggiare: FAI IL TEST SCOPRI CHE TIPO DI VIAGGIATORE GREEN SEI.

Assicurazione di viaggio: come avere uno sconto del 10%

Come sempre, vi raccomando di viaggiare assicurati. Pensate che io a Valencia sono stata davvero davvero male e all’epoca mi avrebbe fatto molto comodo conoscere l’assicurazione Heymondo. Vi lascio qui l’immagine dove vi basterà cliccare per avere il 10% di sconto:

Ci vediamo in giro per il mondo, Viaggiatori!

Spagna Green: cosa devi sapere sulla sostenibilità in viaggio

Chi mi legge da un po’ lo sa, chi mi legge solo da oggi lo scoprirà presto: sono un’amante della terra della sangria, dei parchi naturali e della Sagrada Familia. Per questo, quando l’Ente del Turismo Spagnolo in Italia mi ha fatto sapere del lancio dell’iniziativa Spagna Green, ho subito deciso di collaborare per promuovere questa splendida idea!

Nella mia vita, da quando sono piccola, sono spesso stata in Spagna. Non vi dico questo per vantarmi, ma per spiegare perchè sono così legata a questo paese: ho visto le acque splendide di Minorca, ho respirato l’aria pulita di Valencia, mi sono persa tra i parchi di Madrid e Barcellona, ho viaggiato in treno tra Malaga, Granada, Cordoba e Siviglia e mi sono innamorata di questi luoghi incredibili.

Ora come non mai, inoltre, sono fiera della mia Spagna per essere ormai in posizione stabile tra le mete migliori per chi sceglie la sostenibilità, tanto che Valencia è stata nominata, dalla Commissione Europea, capitale verde d’Europa!

La Spagna come meta sostenibile

La Spagna è il paese con il maggior numero di spazi dichiarati riserva della biosfera dall’UNESCO al mondo, lo sapevate?

Chi ha avuto la fortuna di visitarla, comunque, pur non sapendo con esattezza scientifica questo dato se ne sarà reso conto: infatti, parliamo di una terra dove coesistono vulcani, montagne, zone pianeggianti e aree marine incredibili.

Le stesse città, prima tra tutte Valencia, si impegnano moltissimo per diventare il più possibili rispettose dell’ambiente. Infatti, i mezzi pubblici spagnoli funzionano benissimo, le metropoli sono ricche di parchi e aree verdi incredibili e sempre di più si stanno sviluppando percorsi ciclabili per limitare al minimo l’utilizzo delle auto.

Anche politicamente, il paese si è impegnato con la Strategia Spagnola per lo Sviluppo Sostenibile approvata nel 2007 e con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, approvata dall’ONU nel 2015.

Spagna Green: di cosa si tratta

Spagna Green è un’iniziativa lanciata dall’Ente del Turismo Spagnolo in Italia, che vuole coinvolgere noi viaggiatori, sensibili al tema della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, con un breve e semplice test da compilare.

Le domande del test sono volte a scoprire che tipo di viaggiatori green siamo e, al suo esito, viene regalata una guida pdf, scaricabile gratuitamente, in cui vengono consigliate le mete spagnole più adatte in base alle risposte date.

I passi da rispettare sono i seguenti:

1 Registrarsi con una mail o tramite Facebook;

2 Rispondere al test;

3 Leggere la risposta e scaricare la guida con le attività consigliate;

4 Condividere sui social la risposta. Non è obbligatorio, ma molto utile per diffondere questa splendida iniziativa.

Vi lascio qui il link per provare il test: SCOPRI CHE TIPO DI VIAGGIATORE GREEN SEI.

I numeri della Spagna Green

Per comprendere meglio quanto la Spagna sia una meta green ma, soprattutto, da tutelare, ecco qualche numero preso direttamente dal sito Spain.info:

  • La superficie totale delle aree naturali in qualche modo protette in Spagna supera i 30 milioni di ettari;
  • 53 spazi dichiarati riserva della biosfera;
  • 15 geoparchi;
  • 4 parchi nazionali dichiarati Patrimonio Mondiale (Doñana, Teide, Garajonay e Monte Perdido);
  • 15 spazi certificati per la qualità del cielo per l’osservazione delle stelle;
  • 30 spazi naturali, circa, accreditati dalla Carta europea del turismo sostenibile (CETS);
  • 16 parchi nazionali.

Come sono la fauna e la flora della Spagna?

Come è risaputo, la Spagna è uno dei paesi con la maggior biodiversità al mondo, ospitando circa 70.000 specie animali, tra cui il lupo, l’orso bruno, il gatto selvatico, la lince iberica, il cervo e il cinghiale. Inoltre, la Spagna è uno dei luoghi migliori per dedicarsi all’ornitologia.

Anche per quanto riguarda la vegetazione, grazie al suo ambiente così vasto e diversificato, il paese vanta più di 10.000 specie di piante diverse, con orti botanici e parchi incredibili visitabili anche nelle grandi città e le Isole Canarie che sono così complete e vaste da potersi considerare come microsistemi a parte.

Insomma, se quest’anno siete intenzionati a fare un viaggio green, la vostra meta è sicuramente la Spagna ed il test SPAGNA GREEN sarà sicuramente di grandissimo aiuto nel pianificare la vostra avventura.

Come sempre spero di esservi stata utile con questo articolo e se avete domande non esitate a contattarmi, ci vediamo in giro per il mondo!

Cosa vedere a Barcellona: 3 giorni tra tappe insolite

Consigliare cosa vedere a Barcellona non è facile, anche perchè sono stata ben quattro volte in questa città e ancora mi restano troppe cose da conoscere e visitare. Parliamo di un gioiellino colorato, vivace, estremo e passionale, che Gaudì ha reso un capolavoro di arte e rivoluzione.

Dedicherò un intero articolo alle tappe “tradizionali” in questa splendida città. Per ora, invece, voglio raccontarvi il mio itinerario da veterana in questo posto così ricco di meraviglia.

Cosa vedere a Barcellona in tre giorni

Inizio subito con il precisare che sono tornata a Barcellona per far visita alla mia migliore amica ed abbiamo colto l’occasione per regalare l’esperienza della mostra di Harry Potter ad un’altra nostra amica in viaggio con noi. Precisione dovuta per capire come mai il primo giorno lo abbiamo passato tra diversi negozi in cerca di regali carini ed il pomeriggio interamente alla mostra.

Iniziamo:

30 gennaio: appena arrivata a a Barcellona, in centro, mi sono goduta una passeggiata tra Plaça de Catalunya e la Rambla. Vi consiglio di fare un salto nel negozio di abbigliamento Lefties, dove avrete la possibilità di far personalizzare diversi indumenti a prezzi super convenienti. Dopo un po’ di sano shopping ed un salto al muro del bacio, per ammirare l’opera “The World Begins With Every Kiss“, mi sono diretta alla Boqueria, il mercato di Barcellona dove è possibile mangiare diverse specialità. Infine, ho preso un caffè nel bar della libreria La Central, davvero carina. Da qui, mi sono diretta in zona Barceloneta, dove si trova la mostra a tema Harry Potter. Dopo questa magica avventura, che mi è piaciuta moltissimo, ho mangiato delle tapas da dieci e lode al Bar Jai-Ca e gustato un drink al secret bar Monk.

31 gennaio: Il secondo giorno è iniziato subito con il meraviglioso Parc del Laberint d’Horta, un labirinto immerso in un parco bellissimo, dove è possibile divertirsi e godersi il verde. Mi sono, poi, diretta in zona Sagrada Familia, con tappa a La Nena 36 dove ho mangiato ottime tapas. Ho deciso di ammirare la Sagrada Familia dalla meravigliosa terrazza del Sercotel Rosellón e poi dal parco davanti. Finita di sorseggiare un’ottima sangria e fatta qualche foto iconica, mi sono diretta alla volta di Park Güell, semrpe meraviglioso e poi sono andata a cena al ristorante O’ delis, in Sant Gervasi, perchè alloggiavo in questa zona.

1 febbraio: L’ultimo giorno, dopo un ricca colazione a base di churros da “Granjas La Catalana“, sono partita verso l’Arco di Trionfo ed ho visitato il bellissimo Parc de la Ciutadella, dove mi hanno conquistata l’Hivernacle e la splendida fontana. Ho poi deciso di investire ben 18,00€ nella visita del Palau de la Mùsica Catalana, soldi davvero ben spesi, perchè è di una bellezza devastante questo edificio. Dopo aver pranzato al “rastaurant a la familia“, ho deciso di dedicare il pomeriggio al Barrio Gotico, visitando la Cattedrale, ammirando il ponte del vescovo e l’Arxiu Historic de la Ciudat de Barcelona e scoprendo per la prima volta il nascostissimo tempio di Augusto. A chiusura del mio viaggio, ho degustato un ottimo Vermouth all’Hotel Colon, con una vista incredibile sulla Cattedrale e mi sono concessa una visita anche alla Chiesa di Santa Maria del Mar.

Per chi non fosse un appassionato di Harry Potter e vuole delle valide alternative insolite, consiglio una visita al Tibidabo, una collina con belvedere sulla città e dove si trova sia un luna park, che il Sagrat Cor. Altra possibilità è una visita al Montjuic, altro belvedere raggiungibile con funicolare e teleferica.

Cosa mangiare a Barcellona

Barcellona è la città perfetta dove gustare le tapas, così, qui di seguito, vi elenco quelle che amo di più:

  • Bomba de barceloneta: in teoria di trova solo in zona Barceloneta, in realtà mi è capitato di provarla anche verso zone più centrali. Si tratta di una polpetta/crocchetta di patate, carne e salsa piccante.
  • Pan con tomate: classico pane al pomodoro, di solito viene servito di default con la tortilla.
  • Tiras de pollo rebozado: filetti di pollo impanati.
  • Patatas Bravas: patate servite con salsa all’aglio e peperoncino.
  • Jamon: prosciutto spagnolo.
  • Queso: formaggio.
  • Olive
  • Chorizo: salume piccante molto simile al nostro salame.
  • Croquetas de jamon: crocchette con prosciutto e patate cremose.
  • Polpo a la gallega: polpo e patate, di solito con peperoncino o paprica.
  • Berenjenas con miele: melanzane fritte con miele.
  • Tortilla: una frittata di patate molto speciale, di solito con aggiunta di formaggio.

Ovviamente, non dimenticate di gustare anche degli ottimi churros con cioccolata calda!

Da bere:

  • Sangria
  • Vermouth

Dove mangiare a Barcellona

La Nena 36: a circa 25 minuti a piedi dalla Sagrada Familia, ristorante famoso come cioccolateria ma che serve anche delle tapas davvero da dieci e lode. Consigliatissimo:

Bar Jai-Ca: locale che serve delle tapas davvero da dieci e lode, assolutamente da provare e vicino la fermata Barceloneta:

Restaurant a familia: Ristorante in zona Ciutat Vella, dove servono tapas o menù fissi davvero ottimi:

Granjas La Catalana: Localino in Sant Gervasi, dove è possibile assaggiare ottimi churros:

Boqueria: il mercato tradizionale di Barcellona.

O’ delis:ristornate non tipico, ma molto buono, dove ho gustato un ottimo pollo thai.

Locali insoliti e rooftop di Barcellona

Barcellona nasconde tantissimi localini particolari, secret bar e rooftop da togliere il fiato, quindi non potevo farmi mancare un salto in qualcuno di questi.

Decameron Cafè: in zona Ciutat Vella, questo bar carinissimo si nasconde dentro una libreria, LA CENTRAL. Onestamente mi aspettavo qualcosa di meglio sia come location che come offerta, per non parlare dei prezzi! Insomma, non vi consiglio di correrci ma comunque vi rendo nota la sua esistenza.

Monk: il Monk è un secret bar, in zona Ciutat Vella, nel retro di un supermercato davvero carino. Inoltre, il locale all’interno è davvero pazzesco ed i cocktail sono ottimi. SUPER PROMOSSO!

Sercotel Rosellón: un hotel in zona Sagrada Familia, dotato di un rooftop incredibile su questa meraviglia, che regala una vista indimenticabile. Particolare che ho adorato: si paga solo la consumazione. Io e le mie amiche abbiamo pagato 14,00€ in tre per una sangria spettacolare. Mi raccomando: PRENOTATE SUL SITO CON ANTICIPO.

Hotel Colón: un altro hotel meraviglioso con rooftop con vista sulla Cattedrale, dove vi consiglio di andare in orario tramonto per emozionarvi sul serio. Anche in questo caso si paga solo il costo del drink, ma la prenotazione non è richiesta.

Come spostarsi a Barcellona

A Barcellona è possibile muoversi senza problemi con la metro, io appena arrivata ho fatto la carta T-mobilitat per 10 corse in zona 1, pagando circa 12,00 € e mi sono bastate per tre giorni. Ovviamente, è possibile farla direttamente alle macchinette nella metro.

Considerate che il centro di Barcellona è visitabilissimo a piedi, io ho passeggiato dalla zona Universitat a Barceloneta senza problemi.

Zone consigliate per alloggiare

Io ho alloggiato dalla mia migliore amica, quindi non posso darvi consigli aggiornati e provati in prima persona sulle zone dove alloggiare.

In generale, passeggiando, ho trovato molto belle queste zone:

  • El Putxet
  • Gracia
  • Eixample

Sconsiglio, invece, di alloggiare in zona rambla o barceloneta, che la sera diventano più “pericolose“.

Come arrivare dall’aeroporto a Barcellona

Arrivare dall’aeroporto al centro di Barcellona è facilissimo, infatti l’Aerobus collega in mezz’ora Plaça de Catalunya ai diversi terminal. Il mezzo passa ogni 10 minuti ed ha degli appositi spazi per la valigie a bordo. Potrete fare il biglietto di andata e ritorno direttamente alla macchinetta elettronica che troverete alla fermata dell’aeroporto.

Il biglietto andata e ritorno viene circa 12,00€.

All’interno dell’aeroporto troverete le indicazioni per arrivare alla fermata, per il ritorno invece vi basterà recarvi alla stessa fermata dell’arrivo in Plaça de Catalunya e far vedere all’autista il vostro terminal, così da farvi indicare l’aerobus giusto.

Quanto costa Barcellona?

In generale, Barcellona l’ho trovata abbastanza economica per quanto riguarda i trasporti, il cibo (circa 15,00 € a persona per alzarsi davvero pieni) e lo shopping di souvenir o vestiti.

Invece, è molto cara per quanto riguarda i biglietti di ingresso delle attrazioni più famose, quindi fatevi un buon piano di azione prima di partire.

Periodo migliore per visitarla e clima

Barcellona ha un clima sempre buono, io sono andata a fine gennaio ed ho trovato comunque sole e temperature intorno ai 15 – 20 gradi.

Magari, evitate di visitarla in estate, quando il caldo si fa più forte.

La primavera è sicuramente la sua stagione più bella.

Quali documenti servono e altre info pratiche

Come documenti sono necessari il passaporto o la carta di identità valida per l’espatrio.

Ricordate che, per quanto riguarda la linea telefonica, non avrete bisogno di fare adattamenti perché di solito gli abbonamenti si estendono a tutti i paesi dell’Unione Europea.

Ovviamente, si usa l’euro.

Barcellona è una città sicura?

Barcellona da sempre viene descritta come una città pericolosa, ma io non condivido questa opinione.

Sicuramente esistono zone da evitare la sera, come la rambla ed in cui stare più attenti anche di giorno.

Vi consiglio, in generale, di tenere sempre al collo il telefono e non mostrare mai troppo i contanti, ma come in ogni grande città nelle strade più trafficate.

Onestamente, in questa città sono stata due volte con le mie amiche e la reputo una destinazione perfetta per una vacanza solo ragazze. Gli spagnoli, come sempre, sono meravigliosi, accoglienti e solari. Insomma, Barcellona si può solo amare, di certo non temere.

In ogni caso, vi lascio lo sconto per la mia assicurazione di viaggio, così da farvi affrontare questa avventura in sicurezza:

SPAGNA GREEN: un regalo per chi sceglie di viaggiare in maniera sostenibile

Se vi restano dei dubbi sulla meta spagnola da raggiungere quest’anno e questo articolo non li ha risolti, ho la soluzione che fa per voi.

Infatti, l’Ente Spagnolo del Turismo in Italia sta promuovendo un’iniziativa davvero bellissima per farvi scoprire che tipo di viaggiatori green siete, ma non solo! Al termine del test riceverete, gratuitamente, anche una guida scaricabile in PDF con dei consigli sulla meta green in Spagna perfetta per voi in base alle vostre risposte.

Vi lascio qui di seguito il link per effettuare il test e aspetto di sapere le vostre risposte: CHE TIPO DI VIAGGIATORE GREEN SEI?

Ci vediamo in giro per il mondo!

COSA FARE A MALAGA IN UN GIORNO: VERSIONE NATALIZIA

L’Andalusia ha rappresentato un mio sogno per tanto tempo, così Matteo ha deciso di regalarmi un on the road (con treno e autobus) tra alcune delle sue città più famose. Per questo motivo, so consigliarvi perfettamente cosa fare a Malaga in un giorno.

Ma non è tutto: essendoci stata a Dicembre, vi svelo anche un segreto: Malaga è una delle città con le luminarie più belle in Europa ed il suo spirito natalizio è a dir poco coinvolgente. Voi lo sapevate? Io assolutamente no.

Conosciuta come la città del mare e dell’arte, questo piccolo gioiellino spagnolo mi ha accolto con mercatini, canti di natale, addobbi da sogno e lucine in ogni dove. Insomma, non poteva esserci periodo migliore per visitarla!

Cosa vedere a Malaga in un giorno

Iniziamo dalle basi, quali sono le tappe assolutamente da non perdere in questa meravigliosa città se si hanno solo 24 ore?

  • Cattedrale di Malaga
  • Alcazaba
  • Teatro Romano
  • Castello Gibralfaro
  • Calle Larios e Centro Storico
  • Museo Picasso
  • Mercato Centrale
  • Muelle (dove si trova anche il Centre Pompidou)
  • Playa de la Malagueta

Nel dettaglio

La Cattedrale di Malaga merita una visita sia perché è bellissima, sia perché al suo interno, durante il periodo natalizio, troverete un bellissimo presepe. Inoltre, non perdete l’occasione di vedere la splendida piazzetta, Plaza del Obispo, proprio nei pressi della meravigliosa cattedrale. I biglietti per visitare l’interno della cattedrale, nel 2022, noi li abbiamo pagati 8,00 € a testa. ( Trovate le tariffe aggiornate qui).

L’Alcazaba è una fortezza di epoca musulmana, che rievoca la doppia anima dell’Andalusia, eternamente divisa tra occidente ed oriente. Inoltre, è sicuramente il must see della città, insieme al teatro romano ed il Castello di Gibralfaro. Per l’Alcazaba ed il Castello di Gibralfaro è possibile fare un unico biglietto che consente l’ingresso ad entrambi, pagando 5,50 € (controllate le tariffe aggiornate qui). Il teatro romano, invece, potete vederlo da fuori gratuitamente. Tenete a mente, soprattutto nei mesi caldi, che la salita per il castello è molto ripida, quindi potete usufruire dell’autobus che ferma proprio davanti il castello e poi vi riporterà in zona centrale/lungomare.

Dopo la visita mi sono diretta verso il lungo mare, dove si trova anche il Centre Pompidou e la tradizionale scritta Malagueta, location delle foto di rito per tutti i turisti. Qui, mi sono anche concessa un’ottima frittura tipica della città.

Ho continuato poi per il centro della città, passando per i mercatini natalizi allestiti sul lungo mare ed arrivando alla via più scenica della città, soprattutto a Natale: Calle Larios.

Infine, altro luogo che merita una visita anche all’interno è sicuramente il Museo di Picasso, anche se io stessa non ho fatto in tempo, perdendomi ad osservare la meraviglia dei vicoli del centro. Comunque il biglietto è acquistabile qui.

Malaga a Natale

Come vi dicevo, Malaga conosce la sua vera magia a Natale. Infatti, le vie si riempiono di decorazioni, ci sono canzoncine in ogni dove e le luminarie sono spettacolari.

Poiché la bellezza di cui vi parlo è possibile capirla solo vedendola, ecco dei punti strategici dove trovare gli allestimenti natalizi in città:

  • Calle Larios: dove vengono allestite le luminarie più belle, che si illuminano a suon di musica.
  • Cattedrale di Malaga: infatti, sulla sua facciata vengono proiettate delle luminarie bellissime.
  • Plaza de la constitución: dove di solito la sera si tengono degli spettacoli carinissimi e viene sistemato un meraviglioso albero illuminato.
  • Lungo mare di Malaga: qui, nei pressi del Centre Pompidou, io ho trovato dei mercatini natalizi meravigliosi.

Ovviamente, questo è quello che era stato preparato per Natale 2022. Ricordatevi di chiedere sempre eventi, spettacoli delle luminarie e mercatini ai proprietari dei vostri alloggi o alla reception del vostro hotel.

Consiglio da viaggiatrice: nel centro storico si trovano anche dei negozietti e delle botteghe davvero da sogno, che rendono la passeggiata per le vie dalla città magica e aiutano ancora di più ad immergersi nell’atmosfera natalizia. Tra questi abbiamo la libreria dei viaggiatori “Mapas Y Compania”, un meraviglioso cinema che sembrano uscito da un’altra epoca e il negozio di dolci super decorato per il natale Paco Jose.

Il periodo migliore per visitare Malaga

Di solito, quando dico di essere stata a Malaga durante il periodo di Natale, le persone restano davvero sorprese. Questo perché è forte la convinzione che si tratti di una città prettamente estiva.

In realtà, secondo me è una convinzione assolutamente sbagliata. Infatti, la città d’estate è quasi invivibile a causa delle altissime temperature. A Dicembre, invece, oltre a poter ammirare le meravigliose luminarie, godrete di una temperatura che si aggira tra i 15 ed i 20 gradi (così è stato per me). Certo, il rischio pioggia è più elevato, io stessa sono incappata in un temporale. Ma assolutamente rifarei questo viaggio a Dicembre mille volte.

Cosa e dove mangiare

Vi elenco i piatti tipici di Malaga:

  • Espetos (Arrosticini di pesce)
  • Frittura malagueña
  • Ajoblanco malagueño
  • Gazpachuelo malagueño
  • Conchas finas (Vongole giganti)
  • Boquerones (Alici fritte)
  • Campero (Panino speciale)
  • Berenjenas con miel (Melanzane fritte con miele)
  • Olive Aloreña
  • Churros con cioccolato
  • Pitufos =pane tostato per colazione

Io non sono riuscita a provarli tutti, ovviamente, ma vi consiglio di fermarvi a mangiare qui:

  • Ristorante “EL PIMPI“, dove troverete tantissime tapas.
  • Lungomare per assaggiare la tipica frittura.
  • La Canasta“, per un’ottima colazione.
  • Casa Aranda“, locale storico dove troverete ottimi churros.

Dove alloggiare a Malaga

Io ho soggiornato al Madeinterranea suites, in pieno centro: https://madeinterranea.es/. Ve lo suggerisco con convinzione per il prezzo abbordabile, la posizione strategica, la bellezza della struttura e la gentilezza del personale. Ecco il bellissimo ingresso in foto:

In ogni caso, ricordate che Malaga è davvero molto piccola e visitabile a piedi, quindi vi basterà scegliere un albergo vicino al centro storico per non avere alcun tipo di problema nel visitarla in un solo giorno.

I miei consigli su questa città meravigliosa finiscono qui, ma se avete domande specifiche non esitate a farmele nei commenti o su Instagram. Vi raccomando sempre di sfruttare il mio sconto sull’assicurazione di viaggio Heymondo per viaggiare sicuri:

Come al solito vi raccomando di seguirmi sulla mia pagina Instagram, dove troverete foto e video del mio viaggio. Vi ringrazio per la lettura, ci vediamo in giro per il mondo!