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Autore: MorganaInViaggio

Il mio autunno: un appunto scritto a mano

Stamattina mi sono svegliata con degli obiettivi precisi: inviare moltissime e-mail, curare i miei social, scrivere due o tre articoli di lavoro e poi scrivere qualcosa di informativo qui sopra. Ma oggi non è un giorno in cui posso preoccuparmi della SEO o in cui posso sentirmi dire cosa devo scrivere e come. Oggi è uno di quei giorni in cui la vita ha deciso di venire a bussare forte alla mia porta, per ricordarmi che abbiamo un conto in sospeso. Oggi è il mio autunno.

Non è facile nulla in questo periodo, non c’è riposo e i sentimenti corrono all’impazzata da un estremo all’altro. Sono stati 15 giorni di montagne russe emotive. Ho raggiunto un obiettivo che due anni fa rappresentava il senso della mia vita, ma oggi non vuol dire nulla per me. Ho perso uno degli amori più importanti della mia vita. Mi sono trovata su un treno verso i miei nuovi sogni, senza poter dire addio con calma. A stringermi la mano c’era la mia nuova compagna, che questa vita forse mi ha messo accanto per salvarmi un po’ quest’anima irrequieta.

Tra l’elenco di numeri raggiunti, sorrisi a mille denti e la fretta che di solito mi piace, ho perso un pezzo di cuore e come al solito ho creduto di poterlo fare senza pensarci troppo. Ma non è mai così, bisogna sempre poter dire addio, bisogna sempre ricominciare in un momento di importante riflessione.

Oggi, in una giornata di vento e appuntamenti, di rincorse per non fare tardi, voglio fermarmi ad osservare dove sono e con chi sono.

Il mio autunno inizia da qui, guardandomi indietro e rendendomi conto che non sono più la persona che ero 11 mesi fa ma nemmeno quella che ero un attimo prima.

Lascio cadere via le ansie, il dolore, le preoccupazioni e la rabbia. Sono pronta a restare nuda, senza protezioni per il tempo che servirà a generare nuove foglie verdi e fiori di sogni.

In questo momento, in cui non so cosa stia accadendo intorno a me, mentre tutto corre più veloce del previsto e dovrei andare incontro agli obiettivi, mi fermo. Me ne vado nel bosco, come sempre. Osservo quelle foglie che da piccola mi sono valse il massimo dei voti ad un tema delle medie e sorrido.

Mi rivedo, mi riconosco. Sono ancora lei, la bambina che non vuole tagliare i capelli e si strappa i vestiti perchè si sente oppressa.

Oggi, nel giorno del mio autunno, scappo tra i sentieri del Monte Livata. Ma, soprattutto, tra quelli che sono dentro di me. Sono ancora così, incapace di soffrire piangendo, con i piedi che fremono per andare. Mangio senza rispettare la dieta e rido ad alta voce quando non si dovrebbe. Non riesco ancora a farmi piacere chi spinge gli altri per arrivare. Non riesco ancora a non girarmi per aiutare chi resta indietro.

Ho trent’anni, quasi trentuno, un dolore con cui fare i conti, dei sogni che si stanno realizzando e l’amore. Non sono cambiata per niente, ma sono completamente diversa. Sono pronta a perdere le mie foglie una volta ancora, per ricominciare sempre.

Addio amore mio, abbracciami vita.

Cascate di Mezzo in Vallesinella: cosa devi sapere

Le cascate di Mezzo in Vallesinella hanno conquistato il mio cuore grazie a diversi scatti, di cui si sono rese protagoniste in inverno. Vedere le persone camminare attraverso la loro acqua ghiacciata, di un azzurro incredibile, mi ha emozionata non poco.

Purtroppo, non mi è stato possibile raggiungerle quando ancora erano ghiacciate e sono andata direttamente in estate, tra l’altro proprio la settimana di ferragosto. Non è un dettaglio trascurabile, considerando che le ho trovate comunque molto tranquille e con poche persone.

In ogni caso, anche in piena estate sono state un vero spettacolo. Infatti, è possibile anche passarci dietro e avvicinarsi fino a toccarle. Non mi è mai capitato di vivere una cascata in maniera così ravvicinata e diretta, devo dire che all’inizio mi ha quasi spaventata tanta potenza. Ma dopo qualche minuto, la magia è diventata totalizzante e mi sono resa conto di essere in uno dei luoghi più belli mai visti.

Vi racconto in breve la mia giornata, aggiungendo dei consigli pratici, frutto della mia esperienza diretta.

Come arrivare alle Cascate di Mezzo

Le Cascate di Mezzo si trovano a Vallesinella, nel Parco Naturale Adamello Brenta. Il punto di partenza per arrivare davanti questo spettacolo della natura è Madonna di Campiglio.

Io volevo raggiungerle con il mio beagle di quasi 15 anni, quindi ho escluso la possibilità di fare la camminata a piedi, ma so che è possibile arrivarci anche attraverso un bel sentiero.

Io, ho optato per la macchina. In questo caso ci sono due possibilità:

  1. Raggiungere il parcheggio Vallesinella in macchina (in agosto potrebbe essere difficile trovarlo libero);
  2. Lasciare la macchina al parcheggio Spinale, a Madonna di Campiglio, e da qui prendere la navetta che porta fino al parcheggio Vallesinella. Io ho scelto questa opzione, pagando 8,00 € il parcheggio più servizio navetta, pacchetto riservato ad alcuni parcheggi a numero limitato, destinati appositamente ai visitatori della Vallesinella. Se il parcheggio riservato al servizio navetta esaurisce, è comunque possibile lasciare la macchina nel garage Spinale, ma in questo caso si pagheranno 6,00 € per tre ore + 2,50 € a corsa per la navetta. I prezzi sono aggiornati ad Agosto 2023.

Dal parcheggio Vallesinella troverete le indicazioni per le cascate di Mezzo, in ogni caso sono raggiungibili seguendo una facilissima forestale in circa 10-15 minuti o, alternativamente, il sentiero più wild ma comunque facilissimo, mettendoci circa 20-30 minuti.

CONSIGLI PRATICI

Arrivare alle Cascate di Mezzo in Vallesinella non è difficile, ma si tratta comunque di un percorso nella natura che richiede un certo abbigliamento tecnico. Inoltre, anche vivere le cascate non è semplicissimo, immaginate di trovare un suolo davvero molto scivoloso (io sono scivolata più volte nonostante avessi le scarpe da trekking adatte) e un percorso principalmente fatto di rocce e radici. Quindi, ecco qualche dritta:

  • Indossate scarpe da trekking, antiscivolo, perchè nei pressi della cascata troverete un suolo roccioso, bagnato ed umido. Molto pericoloso e parlo per esperienza personale.
  • Abbigliamento sportivo consigliato.
  • Se volete fare scatti e riprese belline, portate una GoPro o una cover impermeabile, il telefono sarà esposto a getti d’acqua importanti.
  • Sconsiglio di avventurarsi con il passeggino.
  • Chiaramente, è un percorso adatto ai cani (anche molto anziani come Gastone).
  • Sullo spiazzo da cui iniziano tutti i percorsi di Vallesinella si trova un rifugio, quindi troverete cibo ed acqua, oltre ai bagni.
  • Da qui è possibile anche raggiungere le cascate alte (che io ho raggiunto e ve ne parlerò in un nuovo articolo) e le cascate basse (che invece ho dovuto rimandare, causa Gastone congelato dall’acqua del torrente).
  • Se arrivate la mattina presto (considerando come mese di riferimento agosto), troverete parcheggio anche direttamente all’inizio del percorso. Altrimenti, dovrete ripiegare sul parcheggio Spinale.
  • Io arrivavo da Rumo e strada facendo ho incontrato un ottimo ristorante, “Al pescatore“, dove, nonostante il nome, ho assaggiato ottimi piatti tipici.

Vi lascio alcuni scatti della mia giornata alle cascate, perchè nulla più di qualche foto può rappresentare meglio la magia di questo posto.

Come al solito vi invito a seguirmi sui miei social per vedere foto e video dei miei viaggi. Grazie di avermi letta, se avete domande non esitate a contattarmi nei commenti o sui social.

La Moschea di Abu Dhabi: cosa sapere prima di visitarla

La Moschea di Abu Dhabi non è il miglior modo di riferirsi a questa costruzione religiosa dalla bellezza ammaliante e senza eguali, perchè nella capitale vi sono anche altri luoghi sacri di questo tipo. Nonostante questo, la sua fama a livello mondiale è talmente grande, che a chiunque si dica “La moschea di Abu Dhabi”, capirà immediatamente di quale si sta parlando.

Il nome ufficiale di questa meraviglia è Gran Moschea dello Sceicco Zayed ed è una delle cose più incredibili che io abbia mai visto nella mia vita vita. Inutile dire che è una visita consigliatissima. Anzi, voglio spingermi oltre e dire che è una delle cose da vedere almeno una volta prima di morire.

Fatta questa premessa, voglio darvi dei consigli molto pratici che vi torneranno sicuramente utili per la visita.

Infatti, essendo un luogo sacro, è tutelato da molte regole e considerata la fama che la precede, richiede alcune accortezze.

Prenotare la visita alla Moschea

La visita alla Moschea è gratuita, tuttavia occorre prenotare il biglietto sul sito ufficiale, così da rendere possibile la gestione del flusso di turisti.

Il sito ufficiale è in arabo, ma selezionando l’opzione lingua inglese o italiano sarà assolutamente intuibile procedere alla prenotazione.

Ci sono diverse possibilità tra cui scegliere, nella maggior parte dei casi, come ho fatto io, dovrete scegliere l’opzione “visitatori“.

In loco, sarà possibile richiedere un audio guida presso l’ufficio servizi visitatori all’ingresso principale. Inoltre, vengono organizzati anche tour con apposite guide. Personalmente, ho preferito gustarmi la visita in autonomia, per avere la libertà di fare foto e video in pace.

Come vestirsi per visitare la Moschea di Abu Dhabi

Come potete vedere dalla foto, le regole sul modo di vestirsi per visitare questo luogo sacro sono davvero molto rigide. Gli uomini devono vestirsi con decoro ed avere quantomeno i pantaloni lunghi e maniche corte.

Per le donne, le regole sono molto più rigide. Infatti, dovranno avere le gambe, le braccia ed i capelli completamente coperti. Per farvi capire: io avevo un abito a maniche lunghe ma con delle decorazioni in pizzo e ho dovuto comunque comprare un abito più adatto. Sui capelli soprattutto sono rigidissimi, è vietato far uscire dal velo anche piccole ciocche. Davanti ai miei occhi hanno fatto cancellare foto fatte con il telefono da ragazze con i capelli leggermente fuori posto.

In ogni caso, per arrivare all’ingresso vero e proprio della Moschea, dal parcheggio, dovrete passare attraverso un centro commerciale ricco di negozi che vengono abiti adatti. Quello nella foto io l’ho pagato 15,00 €, non è bellissimo ma per avere qualcosa di meglio mi sono stati chiesti anche 70,00 €.

Ricordate, comunque, che al momento della prenotazione, oltre al biglietto, vi verranno anche inviate le istruzioni su come vestirvi per la visita.

Regole di comportamento dentro la Moschea:

  1. La prima regola, ovviamente, riguarda l’abbigliamento e trovate nel paragrafo precedente tutti i dettagli.
  2. NON TOCCATEVI, se siete in coppia. Infatti, è severamente vietato farsi fare foto per mano o abbracciati o anche semplicemente scambiarsi dei gesti d’affetto dentro la moschea.
  3. Non si possono introdurre bevande e cibo per tutelare la pulizia del luogo sacro.
  4. Non sono tollerati atteggiamenti eccessivamente esibizionisti per foto o video. Potete posare in maniera naturale, ma se inizierete ad assumere pose o atteggiamenti troppo appariscenti verrete immediatamente rimproverati e vi verrà chiesto di eliminare tutto.

Consigli utili per visitare la Moschea di Abu Dhabi

Nonostante la Moschea possa sembrare distante dal centro della città, in realtà è molto ben collegata con l’autobus (c’è una stazione vicina) ed il servizio taxi della capitale offre il servizio, chiamando il numero verde 600535353, o tramite il sito web www.transad.ae. In ogni caso, nel parcheggio della Moschea troverete una postazione taxi sempre attiva.

Una volta arrivati al parcheggio, dovrete passare attraverso un centro commerciale, dove troverete sia abiti adatti alla visita che aree ristoro. Ci sono, inoltre, i bagni.

La visita si svolge seguendo un percorso designato, infatti ci sono corde ovunque che delimitano l’area della Moschea non agibile e che induce i visitatori a seguire un percorso circolare. Questo consente di osservare ogni particolare con attenzione e scattare foto meravigliose.

Secondo me, l’orario migliore per la visita è al tramonto e poi la sera, per vedere la Moschea illuminata. Io l’ho vista di mattina ed ho accusato la forte luce del sole riflessa sul bianco oltre che il gran caldo. In ogni caso, se decidete di visitarla quando il sole è alto, portate gli occhiali da sole per non restare accecati.

I miei consigli su questa visita emozionante finiscono qui, ovviamente se avete altre curiosità non esitate a contattarmi nei commenti o sui social. Su Instragram troverete contenuti foto e video dedicati.

Una giornata ad Abu Dhabi: tutto quello che devi sapere

Dopo 4 giorni a Dubai, ho deciso di passare una giornata ad Abu Dhabi. In fondo, anche se meno considerata, è proprio lei la capitale degli Emirati.

Su questa città ho sentito veramente di tutto: c’è chi la sminuisce, chi ritiene che non valga nemmeno due ore, chi vorrebbe viverci e chi la considera tra i posti più belli al mondo.

Incredibilmente, ho scoperto che i veri ricchi non vivono a Dubai, ma prediligono Abu Dhabi. Ebbene sì, con la sua veste più umile e “normale”, la capitale è il centro della ricchezza degli Emirati. La classica bella e potente che non si dà arie. Ma con una moschea come quella dello sceicco Zayed come simbolo, non ha forse ragione a non spendersi per farsi apprezzare?

E allora ve lo dico subito: sono una grandissima fan di Abu Dhabi. Mi ha letteralmente conquistata, l’ho trovata stupenda e sincera come poche altre città. Un unico rimpianto: averci passato solo 24 ore. Persone che ci hanno vissuto mi hanno svelato posti incredibili e, soprattutto, ho scoperto che il mare più bello si trova proprio qui, non a Dubai.

Ma non c’è problema, quando hai le ali al posto dei piedi sai che tornerai dove sei stata bene.

In attesa di tornare quanto prima in questa splendida città, vi elenco brevemente il mio itinerario di un giorno (ovviamente, poi, pubblicherò degli articoli dedicati ad ogni punto di interesse visitato).

UNA GIORNATA AD ABU DHABI: COSA VEDERE:

Iniziamo con il dire che io alloggiavo al Millennium Plaza Downtown, molto carino e vicino alle Corniche, in una zona non bellissima (esteticamente parlando) ma fornita di tutto.

Sono arrivata in città la sera del 5 Maggio ed avevo l’aereo per Roma il 6 Maggio alle 21:05, quindi ho cercato di sfruttare al meglio le mie poche ore nella capitale.

La mia missione alla scoperta degli Emirati più autentici è iniziata la mattina del 6 Maggio e queste sono state le tappe:

  • Gran Moschea dello Sceicco Zayed, vi consiglio di visitarla al tramonto (non come me) e prenotare i biglietti online qualche giorno prima (sono gratuiti, servono solo a riservarvi il posto).
  • Bani Hashim Mosque, sconosciuta ma a pochi minuti dalla grande Moschea bianca. Secondo me è bellissima, vi scriverò le coordinate precise nell’articolo dedicato.
  • Emirates Palace Mandarin Oriental, l’hotel più lussuoso e famoso forse! Ingresso gratuito e, con mia sorpresa, gentilezza estrema verso i visitatori esterni. Da qui, avrete anche una splendida vista sulle Etihad Towers.
  • Qasr Al Watan, il palazzo presidenziale che mi ha rapito il cuore, gli occhi, le parole e l’anima. Potrete fare il biglietto in loco, si pagano circa 16,00€ ma li vale tutti. Uno dei luoghi più belli mai visti.
  • Louvre di Abu Dhabi: Io l’ho visto solo da fuori perchè Matteo sognava di vedere il Ferrari World di Yas Island, non avremmo mai fatto in tempo. Ma anche da fuori è davvero meraviglioso e tutti mi hanno confermato che vale la pena visitarlo all’interno.

Come vi dicevo, sono anche andata al Ferrari World, a Yas Island. Matteo aveva questo grande sogno, ma da viaggiatrice vi consiglio di visitare il Louvre. Aggiungendo questa tappa ho visitato male sia il museo che il parco, quindi scelta di cuore ma non intelligente.

Ovviamente, dovendo visitare tanti luoghi in un giorno, ho mangiato quello che ho trovato strada facendo, nulla di eccelso quindi non vi consiglierò nulla.

Vi lascio, però, delle foto delle tappe conquistate:

Come al solito, spero che il mio articolo vi tornerà utile per un vostro viaggio ad Abu Dhabi. Non esitate a contattarmi per altre info e seguitemi sui social per i contenuti foto e video. Ci vediamo in giro per il mondo!

Passeggiata del Lez: tutto quello che devi sapere

Durante il mio meraviglioso soggiorno in Trentino, ho alloggiato al B&B Larix, a Mocenigo, in Val di Non. Per questo motivo, la prima escursione che mi sono regalata è stata proprio la passeggiata del Lez. Una meravigliosa e facilissima camminata, con vista sulle Maddalene e completamente immersa nel verde.

Questo sentiero, nonostante sia assolutamente percorribile con i bambini e la sua bellezza, è stato quello che ho trovato meno affollato durante il mio viaggio. A dire il vero, eravamo solo noi ed un simpatico signore di uno dei paesi nei dintorni. Non facile, ad Agosto, trovare tanta pace in queste zone. Quindi, ecco un motivo in più per andare!

Consigli prima di intraprendere il percorso:

Prima di inoltrarvi lungo il sentiero può esservi utile sapere che non necessita di un abbigliamento eccessivamente tecnico. La strada è perlopiù pianeggiante e ben tenuta. Andranno benissimo delle scarpe da trekking basico.

I parcheggi si trovano sia a Mocenigo che a Lanza, dunque state tranquilli. La zona, come vi ho detto, non è affatto affollata.

Durante le mie tappe, nei paesini, ho incontrato diverse fontanelle , quindi vi basterà una borraccia da riempire per dissetarvi. Invece, non ho trovato molti bar. C’è un supermercato a Rumo ed un bar a Corte Inferiore. Dunque, portate sempre uno snack con voi!

Piccolo avvertimento, anche se è ampiamente segnalato: parliamo di una delle zone dove è presente l’orso. Quindi mi raccomando, prudenza e responsabilità sempre. Non lasciate il cane libero e cercate di adottare gli accorgimenti necessari. Nonostante io ami fare percorsi nella natura, non mi ritengo un’esperta di orsi, dunque vi invito caldamente ad informarvi su quali atteggiamenti assumere in caso di incontri ravvicinati, sui siti degli esperti (io consulto sempre il sito WWF). Queste accortezze aiuteranno una meravigliosa convivenza tra noi ed i veri abitanti della natura.

Infine, se non sapete dove mangiare, vi segnalo che a Marcena c’è un ottimo ristorante: il Cavallino Bianco. Vi consiglio di chiamare prima ed avvertire se è con voi un cane, perchè è sempre pieno ed ha bisogno di organizzare al meglio i tavoli.

La passeggiata del Lez: le mie tappe:

I percorsi del Lez partono dalla piazza centrale di Lanza, un paesino in Val di Non, zona Rumo. Io alloggiavo a Mocenigo, dunque ho raggiunto il punto di inizio direttamente a piedi in cinque minuti.

Arrivata alla piazza ho trovato subito il tabellone con tutte le indicazioni, infatti sono moltissimi i percorsi percorribili e di diversa difficoltà. Sono comunque perfettamente segnalati e spiegati.

Essendo il mio primo giorno (quindi reduce da un viaggio di otto ore in macchina, partendo da Roma il giorno prima) ed avendo con me il mio beagle di 15 anni, ne ho scelto uno facilissimo: quello di colore verde, che poi ho modificato in corso di camminata.

Da Lanza, quindi, ho iniziato la strada in salita che passa tra le case e mi sono trovata ad un bivio con le indicazioni. Qui sono andata a destra, poco dopo al crocifisso sono di nuovo andata a destra e da qui è iniziata la vera meraviglia.

Si intraprende una passeggiata in mezzo ai prati, con vista sulle Maddalene e circondati da un verde emozionante. Ad un certo punto si entra anche ne bosco e subito la frescura regala un dolce piacere.

Dopo una mezz’oretta sono arrivata ad un nuovo bivio, potevo continuare dritta per l’area pic nic o scendere per Corte inferiore. Ho scelto la seconda opzione ed in cinque minuti mi sono trovata in paese, dove c’era anche un bar ed una fontanella panoramica.

Da qui ho iniziato a mixare i colori dei percorsi, ho seguito per un po’ il viola e poi il grigio, passando per Corte Superiore ed arrivando finalmente a Mocenigo, dove si trovava il mio B&B.

Il tempo di percorrenza per il nostro giro è stato di circa 3 ore, con molte pause ed un ritmo abbastanza tranquillo.

Spero che la mia Passeggiata del Lez vi sia piaciuta, fatemi sapere se percorrerete lo stesso sentiero. Come sempre, vi invito a seguirmi sui miei canali social per immagini e video dettagliati dei miei viaggi.

Librerie e biblioteche a Roma: Consigli salva vita!

Sono una laureata in legge di 30 anni, prossima all’esame di abilitazione e questo significa solo una cosa: ho passato la maggior parte della mia vita tra librerie e biblioteche a Roma.

Dico sul serio, ho iniziato l’asilo a quattro anni e da lì non mi sono più fermata. Ma quando studi così tanto sapete cosa serve veramente? Un po’ di bellezza intorno.

Nessuno più di me può capire l’importanza di un soffitto affrescato verso cui rivolgere gli occhi all’ottava volta su procedura civile o di tantissime scale in marmo che impediscano la fuga.

Dunque, ora che le mie giornate sono più libere, ho pensato di fare una passeggiata tra le biblioteche e le librerie a Roma, che ho amato profondamente da amante dei libri e da studentessa disperata.

Perchè nel titolo avete letto consigli salva vita? Se vi fate questa domanda, non conoscete così bene Roma (ma nemmeno io, nonostante ci viva). Comunque, dovete sapere che nella meravigliosa città dell’arte e della storia non esistono orari e giorni di apertura certi.

Quindi, iniziamo con il primo consiglio salva vita: controllate sempre sui siti ufficiali le aperture delle biblioteche. Sia per quanto riguarda orari e giorni, ma soprattutto per quanto riguarda la possibilità che siano chiuse per restauro. Ad esempio, la Casanatense ha riaperto da poco e l’Angelica è stata chiusa fino a maggio.

Biblioteca Casanatense

Iniziamo dalla meravigliosa Biblioteca Casanatense. Prima cosa importantissima da sapere: si trova vicino al Pantheon e vicino la meravigliosa Chiesa di Sant’Ignazio della Loyola, quindi unite queste due visite a quella della biblioteca.

Inutile che io vi dica gli orari di apertura, cambiano per mese e per i servizi che vi servono e vengono costantemente aggiornati sul sito ufficiale.

Posso però dirvi che merita assolutamente una visita e che questa è gratuita. Mi ringrazierete!

Indirizzo preciso: Via Sant’Ignazio 52.

Libreria Spazio Sette

Cambiamo rotta e passiamo a Spazio Sette Libreria, casa di una micia bellissima (che è proprio una gatta, Minerva, che la fa da padrona), libreria piena di scelte e soprattutto con decorazioni del soffitto da togliere il fiato, con gli affreschi seicenteschi di Giacinto e Ludovico Gimignani.

Si trova a Via dei Barbieri 7 e vi consiglio di farci assolutamente un salto per un acquisto originale. Mi raccomando, non fermatevi al piano terra. Andate verso le scale ed alzate gli occhi al cielo: resterete estasiati.

Fontana dei Libri

Questo è un consiglio da persona molto ossessionata sul fare itinerari a tema. Non si tratta di librerie o biblioteche a Roma, ma di una fontana a tema libri. Potevo non passarci durante il mio tour letterario? Si trova in Via degli Staderari, molto spesso nascosta dietro le macchine che si parcheggiano davanti.

Biblioteca Angelica

La meravigliosa Biblioteca Angelica custodisce un posto speciale nel mio cuore, qui ci ho preparato il mio esame preferito: procedura penale. Ho un problema mentale? certamente. Ma a parte questo, parliamo di una biblioteca bellissima, molto poco frequentata e dove il personale è gentilissimo. Insomma, qui davvero diventa un piacere studiare.

Si trova in Piazza di S. Agostino, 8 e si entra da piccolo cancello accanto l’ingresso principale alla Basilica.

Per gli orari vale la stessa regola, controllate i siti ufficiali e soprattutto accertatevi che non stia subendo lavori di manutenzione (mi è capitato due volte).

Libreria Cascianelli

Questa libreria è super gettonata, abbastanza famosa tra gli amanti di librerie molto particolari. Devo dire che è davvero bella e fornita di libri di ogni genere, soprattutto antichi! Gli interni sono meravigliosi e sono presenti diverse sale, l’ho letteralmente adorata.

Si trova in Largo Febo, 15.

Biblioteca Vallicelliana

Chiudiamo in bellezza con la Biblioteca Vallicelliana, anche qui vale il prezioso consiglio di consultare online se è possibile accedere. Ad esempio, quando sono andata io c’era un evento, ma per fortuna le signore sono state gentilissime e mi hanno fatta entrare poco prima che iniziasse.

Soprattutto, non è facilissimo capire quale strada percorrere una volta entrati nel grande portone, dove è appeso lo striscione con il nome della biblioteca. Quindi, ve lo dico io: andate dritti, percorrete il corridoio che vedete nella prima foto fino in fondo e salite la scalinata. A quel punto citofonate e ci siete.

Le librerie e biblioteche a Roma potrebbero mettervi fame:

Dopo questa bella camminata, l’appetito si farà sentire. Mi raccomando, prendete un ottimo gelato alla Gelateria del Teatro prima di recarvi alla libreria Cascianelli e poi, concluso il giro, provate i fritti da Supplizio!

Ovviamente, queste sono alcune delle librerie e biblioteche che ho in lista da tempo. Farò futuri articoli sulle mie nuove scoperte. Nel frattempo seguitemi su Instagram per vedere video e foto dettagliati di queste meraviglie. Questo è il mio profilo: https://www.instagram.com/viaggiscrittiamano/.

MIRACLE GARDEN : Un mondo incantato nel cuore di Dubai

Il Miracle Garden, a Dubai, è il giardino floreale OVVIAMENTE più grande al mondo. Visitare questo luogo da favola è quasi un obbligo se vi trovate in questa città, ispirata alla grandezza e stravaganza. Direi che, infatti, è l’angolo verde perfetto per rappresentarla.

Il parco ha aperto il 14 Febbraio 2013 e, da allora, viene continuamente aggiornato e modificato. Infatti, chiude nei mesi più caldi per tutelare le piante e riapre nei mesi più freschi (di solito da ottobre ad aprile). Durante il periodo di chiusura vengono, generalmente, aggiunte delle nuove composizioni e rimosse altre.

Al suo interno si trovano oltre 150 milioni di fiori, sparsi su una superficie di 72.000 metri quadri, ma ricordate: è ASSOLUTAMENTE VIETATO RACCOGLIERLI.

Come raggiungere il Miracle Garden

Questa attrazione magnifica si trova ad Al Barsha South 3, Dubailand.

Per raggiungerlo, come sempre, io ho optato per il taxi. Facile ed economico.

Gli ingressi del giardino sono molteplici, ma, considerando la struttura circolare, sarà del tutto irrilevante quale sceglierete per entrare.

Informazioni Utili:

  • Il giardino, per tutelare le piante, chiude nei periodi più caldi dell’anno, di solito da maggio ad ottobre. Si possono controllare sul sito ufficiale le date di apertura di ogni anno, tuttavia non bisogna farci troppo affidamento. Infatti, io ho visitato Dubai dal 1 al 6 maggio e sul sito l’attrazione risultava chiusa. Tuttavia, durante la gita nel deserto, ho incontrato una ragazza che mi ha assicurato fosse ancora aperto. Ed infatti, sono riuscita a visitarlo il 5 maggio.
  • Il biglietto costa circa 25,00 € a persona e per i bambini circa 20,00 €. I prezzi delle attrazioni di Dubai variano spesso, quindi occorre sempre controllare i siti ufficiali. In ogni caso, è consigliato prenotare con un po’ di anticipo. Io non ne ho avuto bisogno perchè, considerando che il sito lo segnalava come chiuso, c’era davvero poca gente ed ho potuto farlo in loco.
  • Gli orari di apertura dovrebbero essere 9:00-21:00 e il Venerdì ed il Sabato 9:00-23:00.
  • Il Miracle Garden è molto grande ma facile da visitare. Infatti, seppure è dotato di molteplici ingressi e all’inizio sembrerà impossibile orientarsi, troverete delle cartine sparse ovunque. In ogni caso, il parco ha una struttura circolare, quindi vi basterà seguire il percorso e, quando tornerete al punto di ingresso, potrete addentrarvi per visitare anche i punti più interni.
  • Sono presenti diversi bagni e punti ristoro.

LE ATTRAZIONI PRINCIPALI DEL MIRACLE GARDEN:

Non so se verranno mantenute tutte le attrazioni che ho potuto visitare io (a maggio 2023), ma queste sono quelle che super consiglio:

  1. Il villaggio dei Puffi (il mio sogno realizzato)
  2. L’iconico aereo Emirates
  3. La donna fluttuante
  4. Il castello con il genio della lampada
  5. Il corridoio di cuori
  6. La parte dei mulinetti

Ovviamente ce ne sono tantissime altre, ma queste sono state le mie preferite! Non perdete anche la possibilità di salire in cima ad uno dei castelli ed ammirare il parco dell’alto. Per la visita, considerate un tempo massimo di 3-4 ore.

Vi lascio qualche foto della mia splendida giornata e, come al solito, vi invito a seguirmi sui social per video ed immagini delle mie avventure. Ci vediamo in giro per il mondo!

Santuario della Madonna della Corona: cosa devi sapere

Il Santuario della Madonna della Corona è uno di quei luoghi in cui non importa se si è credenti o meno, la spiritualità e la magnificenza di qualcosa di superiore pervaderà comunque corpo ed anima.

Sono stata spinta a visitarlo perché, da diverso tempo, vedo sue foto e video online ovunque, ma mai mi sarei aspettata di essere sorpresa da tanta bellezza. Onestamente, credo che nessuna macchina fotografica può rendere giustizia all’effetto che questo posto incredibile regala dal vivo.

Quindi, iniziamo subito con un consiglio: se siete in dubbio se visitare la chiesa nella roccia perché è uno dei luoghi che sta spopolando sui social e pensate di avere già un’idea precisa di cosa vi troverete davanti, vi sbagliate. Andate. Non è possibile con un’immagine ferma o un semplice video riprodurre la sensazione che si prova a trovarsela davanti.

DOVE SI TROVA LA CHIESA NELLA ROCCIA:

Partiamo subito con il delineare la posizione esatta del Santuario, anche se viene indicato da ogni navigatore e si trova con estrema semplicità. La chiesa si trova in Veneto, io l’ho raggiunta in circa 30 minuti di macchina da Bardolino.

Nello specifico, ho raggiunto Spiazzi, da dove parte il percorso a piedi con cui si raggiunge il luogo sacro. Si tratta di una semplicissima strada asfaltata e la durata del cammino è di circa 15 minuti. Percorribile anche con il passeggino.

Sul sito ufficiale gli orari di visita indicati sono:
Novembre – Marzo: dalle ore 8.00 alle ore 18.00
Aprile – Ottobre: dalle ore 7.00 alle ore 19.30

Come raggiungere il Santuario della Madonna della Corona:

Il Santuario si trova a 774 metri di quota ed è raggiungibile in due modi:

  1. Il primo è quello scelto da me ed anche il più semplice. Si arriva a Spiazzi e si lascia la macchina in un parcheggio di solito libero ed in 15 minuti a piedi si raggiunge il luogo di culto. Per il ritorno, essendo in salita, è presente anche il bus navetta a pagamento
  2. L’alternativa invece è più complicata, ma se siete allenati potete anche cimentarvi in questa impresa! Si tratterà, infatti, di percorrere il sentiero della Speranza. Io non l’ho provato personalmente, ma da quello che mi hanno riferito si tratta di un percorso di circa 1:30 h e abbastanza ripido, che sale lungo il Monte Cimo attraverso degli scalini.

Consigli utili:

Vediamo qualche consiglio che può evitarvi dei disagi durante la visita:

  1. Esistono punti ristoro sia a Spiazzi che nei pressi del Santuario. Tuttavia, se scegliete il sentiero della Speranza è consigliato portare acqua e cibo con sé, per non rimanere senza energie durante il percorso.
  2. Trattandosi di un luogo sacro, per accedere all’interno della Chiesa, è obbligatorio avere un abbigliamento consono (spalle coperte, no pantaloncini). Vedrete cartelli con il divieto di canotte e shorts sin dall’inizio del percorso, ma in realtà vi sarà possibile avvicinarvi fino ai piedi della scalinata con ogni tipo di abbigliamento.
  3. L’accesso all’interno della chiesa, ovviamente, non è permesso ai cani. Nonostante questo, è possibile anche in questo caso arrivare fin sotto la scalinata con il vostro amico a 4 zampe. Infatti, io e Matteo ci siamo alternati con Gastone per visitare l’interno.
  4. I punti migliori da cui fotografare il Santuario sono la fermata della navetta, che incontrerete durante la vostra discesa, e ai piedi della scalinata prima di arrivare davanti la porta di ingresso. Vi lascio i due scatti per capire le angolazioni:

Come sempre, spero che questo articolo vi torni utile durante la vostra visita al Santuario della Madonna della Corona. Seguitemi sui social per foto e video della mia visita. Ci vediamo in giro per il mondo.

BUR DUBAI: tradizione e storia nel lusso

Bur Dubai rappresenta la parte antica della città di Dubai, dove il lusso e l’eccentrico vengono dimenticati per un attimo, in favore della tradizione e dell’autenticità.

Questo quartiere è stato abbandonato negli anni ’70, quando le industrie e la ricchezza hanno preso il sopravvento. Ma, successivamente, ha ripreso vita. Ad oggi, sembra quasi un’attrazione turistica predisposta appositamente per chi da fuori ricerca un po’ di mondo arabo in tutto questo occidente lussuoso. Onestamente, ho percepito poco di vero e molto di costruito.

Se volete fare un’esperienza totalmente immersiva nella realtà di Dubai, forse è più adatto visitare la Moschea di Jumeirah e la zona circostante (articolo sul mio blog sulla moschea).

In ogni caso, anche Bur Dubai e Deira (di cui per praticità vi parlerò sempre in questo articolo), meritano una visita, sia per imparare di più sulla storia e la tradizione di questo popolo così diverso dal nostro, sia per sperimentare la realtà dei souk e dei cibi tipici.

IL MIO ITINERARIO A BUR DUBAI:

Come sempre, sono partita in taxi dal mio hotel sito in Downtown, per raggiungere questa parte della città.

Per la precisione, mi sono fatta lasciare all’Arabian Tea House, per provare una colazione tipica. Esperienza ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATA, infatti, ho trovato tutto squisito e la scelta era davvero ampia. Inoltre, il locale è bellissimo. Quindi, se decidete di passare una giornata in questa zona, non perdetevi la possibilità di provare cibo ottimo e tradizionale.

Intorno all’Arabian Tea House si sviluppa il centro storico di Al Fahidi, tra case e viuzze tipiche, che riportano all’oriente più classico, che vediamo anche nei film Disney come Aladdin. La calma eccessiva e la cura di ogni dettaglio mi hanno trasmesso l’idea di una realtà appositamente costruita per i turisti, tuttavia mi sono decisa a visitare per poche monete il museo del caffè. Non male.

Da qui, ci siamo spostati a piedi, passando nei pressi del Museo di Dubai, verso quello che viene definito un villaggio tipico, l’Heritage Village (anche Al Shindagha Historic District). Anche qui ho trovato tutto fastidiosamente perfetto ed artefatto, come una mostra sulla vita nel mondo arabo, invece che un quartiere autentico di vita quotidiana, tra l’altro le strade erano letteralmente deserte. Comunque, può essere carino fare una passeggiata per scattare qualche foto e visitare alcune attività, come la Perfume House o la casa natale dello Sceicco Saeed.

Dopo pochissimo, ho deciso che era arrivato il momento di tuffarsi nella realtà. Quindi, mi sono recata al molo e a bordo di un’imbarcazione tipica, Abra, sono arrivata a Deira. Infatti, è qui che si trovano i souk più famosi della città, come quello dell’oro e delle spezie. Qui potrete trovare oggetti di ogni tipo, gioielli incredibili, lampade e vestiti tipici. E mi raccomando, ricordate che la parola d’ordine è CONTRATTARE. I nostri amici sono furbissimi e partono da prezzi MOLTO più alti di quelli a cui sono disposti a vendervi la merce!

La mia visita alla parte antica della città si è conclusa così, con pochi acquisti e senza troppa soddisfazione.

I MIEI CONSIGLI

Onestamente, credo che Dubai sia andata troppo avanti e questo rimasuglio di tradizione, a Bur Dubai, è destinata solo ai turisti che non accettano di essere in un mondo arabo diverso, più futuristico. Deira è più autentica, ma in ogni caso è più probabile trovare turisti che fanno compere, che locals. Questo la dice lunga. Ho trovato molta più autenticità a Jumeirah, in zona moschea.

Tuttavia, se avete a disposizione del tempo extra, vale la pena allungarsi in questo quartiere. A me è piaciuta molto la colazione all’Arabian Tea House ed anche la visita al Museo del caffè. Non potete perdere l’occasione di provare del cibo tipico in un locale davvero carino e del caffè appena preparato da gentilissime persone del posto.

Un consiglio che voglio darvi è quello di fare particolare attenzione all’abbigliamento in questa parte della città. Quando l’ho visitata c’erano molti cantieri aperti e gli operai del luogo non hanno mancato di fare apprezzamenti e fissarmi in modo imbarazzante. Ricordate che visitate comunque un paese con una cultura diversa e questo è un quartiere meno abituato all’apertura dell’occidente. Se volete sentirvi più sicure, parlo soprattutto alle donne, copritevi come meglio potete.

Inoltre, visto che in tutto ho impiegato una mattinata tra Bur Dubai e Deira, il pomeriggio mi sono diretta al Miracle Garden (di cui vi parlerò in un apposito articolo dedicato). Dunque, se non sapete come impiegare il resto della giornata e avete già fatto tutte le attività consigliate nei precedenti articoli, vi consiglio di recarvi in questo parco pazzesco, per concludere in modo magico la vostra giornata.

PUNTI STRATEGICI PER UNA VISITA COMPLETA A BUR DUBAI:

Vi riassumo in breve le tappe da segnare nel vostro tour di Bur Dubai e Deira, da copiare e stampare direttamente:

  • Arabian Tea House, per una colazione da non dimentiare;
  • Museo del caffè, esperienza molto carina ed autentica;
  • Giro per Al Fahidi, per qualche scatto in viuzze tipiche;
  • Museo di Dubai (io l’ho visto da fuori);
  • Al Shindagha Historic District o Heritage Village, dove troverete anche visite da fare, come il museo del profumo e la Casa natale dello Sceicco Saeed;
  • Attraversamento del Dubai Creek con l’imbarcazione tipica, Abra;
  • Giro per i Souk a Deira (molto particolari quello dell’oro e delle spezie).

Spero, come sempre, che il mio articolo possa tornarvi utile nella vostra vacanza a Dubai. Seguitemi sui social per vedere video e foto del mio viaggio. Non esitate a contattarmi se avete qualche domanda su questa avventura. Ci vediamo in giro per il mondo!

Gole di Celano: trekking spettacolare in Abruzzo

Le gole di Celano rappresentano uno dei percorsi di trekking più spettacolari d’Italia e sicuramente dell’Abruzzo. Tra gole incredibili, il verde quasi fluo della vegetazione ed il rumore di sottofondo dell’acqua del fiume, sembra di entrare in un bosco incantato. Impossibile non amare profondamente questa esperienza nella natura.

L’inizio del percorso si trova a pochi chilometri dal centro del paese di Celano ed è facilmente raggiungibile in macchina. Basterà inserire “Gole di Celano” su Google Maps o seguire le indicazioni di alcuni cartelli stradali, per arrivare in un piazzale dove lasciare l’automobile ed iniziare l’avventura.

Nonostante l’inizio prometta una passeggiata piacevole e semplice, diffidate da questi presupposti! Infatti, dopo pochi metri inizierà un percorso frastagliato, in cui dovrete cavarvela tra sentieri rocciosi. In un tratto sarete perfino costretti ad arrampicarvi per scavalcare delle pietre molto grandi. Insomma, nonostante sul web si legga “sentiero semplice”, secondo me non lo è. Anzi, richiede determinate accortezze. Proprio per non farvi trovare impreparati, ho deciso di scrivere questo articolo nella maniera più onesta possibile.

DURATA DEL PERCORSO:

Da Roma sono arrivata a Celano in circa un’ora e venti, dove ho fatto colazione in uno dei bar nella Piazza centrale. Dopo poco sono salita in macchina e mi sono diretta la parcheggio delle Gole, facilmente raggiungibile sia seguendo le indicazioni di alcuni cartelli che inserendo la destinazione su Google Maps.

Il percorso che ho seguito non è quello completo, che arriva alla Valle d’Arano (da cui si piò arrivare anche ad Ovindoli). Per ragioni di tempistiche più ristrette, avendo a disposizione circa 3 – 4 ore, ho deciso di partire da Celano, arrivare alla Fonte degli Innamorati e tornare indietro al parcheggio.

Il percorso inizia come un sentiero in mezzo al bosco, facilmente percorribile ed adatto a tutti. Poco dopo, però, la situazione cambia ed iniziano ad intravedersi i primi tratti rocciosi. Più si va avanti, più la grandezza delle rocce aumenta e si arriva al punto di doversi arrampicare per scavalcarle.

Tra tratti in salita, gole e “arrampicate”, io ci ho messo circa un’ora e venti ad arrivare alla Fonte degli Innamorati. Sulle indicazioni, invece, viene indicato un tempo di percorrenza di circa un’ora e quaranta. In realtà, la maggior parte delle persone che ho incontrato mi ha detto di averci impiegato circa due ore. Quindi, molto dipende dal vostro allenamento.

La Fonte degli Innamorati è un tratto del canyon spettacolare, dove si trova una freschissima cascata, sotto la quale è possibile rinfrescarsi. Tra l’altro, si passa anche dietro il getto d’acqua. Ovviamente, la portata dell’acqua dipenderà dalla siccità della stagione.

Dopo essermi rinfrescata e riposata, sono tornata indietro al punto di partenza, invece di proseguire. In totale, ci ho messo circa 3 ore tra pausa alla cascata e pausa foto.

Vi lascio qualche immagine del sentiero per farvi comprendere cosa vi troverete davanti:

CONSIGLI PER AFFRONTARE IN SICUREZZA IL TREKKING TRA LE GOLE DI CELANO:

Ecco dei consigli che dovreste tenere a mente prima di intraprendere questo percorso:

  1. Il periodo consigliato è l’estate o la primavera inoltrata, quando le rocce e le pareti sono asciutte. In inverno, a causa del ghiaccio, diventa davvero pericoloso cimentarsi in questa avventura e con la pioggia autunnale il rischio di scivolare è elevatissimo. Inoltre, il fiume potrebbe essere in piena.
  2. Indossate un abbigliamento adeguato: scarpe da trekking, possibilmente antiscivolo. Tuta lunga per evitare punture o graffi sulle rocce. Caschetto per proteggervi da un’eventuale caduta massi. Impermeabile se volete ammirare la cascata da vicino senza bagnarvi. NON percorrete il sentiero con sneakers o infradito (l’ho visto fare e ho visto tutti doversi arrendere). Portare anche un costume ed un cambio asciutto, se intendete provare la doccia sotto la cascata.
  3. Alcuni tratti, se il corso del fiume c’è, saranno in mezzo all’acqua. Nel mio caso ho dovuto percorrere solo un breve tratto nel corso d’acqua, della profondità di una pozzanghera. Per me è naturale durante un trekking, ma alcune persone si sono tirate indietro non avendo scarpe impermeabili.
  4. Portate con voi spuntini e acqua perchè non troverete punti ristoro durante il percorso, né alla Fonte. Mi raccomando, però, di non lasciare rifiuti in giro nel rispetto dell’ambiente e degli animali che ci vivono.
  5. Secondo me, è altamente sconsigliato percorrere questo percorso con bambini piccoli e cani. Nonostante sia scritto ovunque che questo non è un problema, da padrona di un beagle non mi azzarderei mai a far percorrere un percorso così scivoloso ed incerto al mio amico a 4 zampe. Per i bambini, invece, il pericolo di cadere o scivolare è davvero elevato. ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE PORTARE IL PASSEGGINO.
  6. Soprattutto in agosto, andate la mattina presto. Infatti, questo sentiero inizia a diventare famoso e la maggior parte delle persone si reca alla fonte per una pausa pranzo into the wild. Se volete passeggiare nella natura in totale relax, iniziate la vostra avventura verso le 8:00.

IN CONCLUSIONE

Il trekking tra le Gole di Celano è davvero spettacolare, un’esperienza che consiglio di fare a tutti. Se non siete allenati ci metterete poco di più, se siete abituati ai trekking lo troverete una sfida atletica semplice e piacevole.

Vi raccomando sempre la giusta prudenza quando decidete di intraprendere percorsi di questo tipo ed un atteggiamento di rispetto verso la natura che vi circonda.

Se volete dei consigli su dove mangiare in zona, Ovindoli, Aielli e Celano sono tre paesini molto belli ed ottimi per fare una pausa pranzo tradizionale (soprattutto Ovindoli, dove sono solita fermarmi per gli arrosticini).

Come al solito vi invito a seguirmi sui miei canali social per vedere il video della mia avventura, così anche da rendervi conto della difficoltà del trekking.

Se volete altre idee per delle giornate in Abruzzo, vi lascio il seguente link ai miei articoli su questa splendida regione: I miei viaggi in Abruzzo.

Fatemi sapere nei commenti o su Instagram se percorrerete questo splendido trekking. Ci vediamo in giro per il mondo!