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Autore: MorganaInViaggio

Viaggiare con il cane: consigli e prodotti utili

Viaggiare con il cane è un’esperienza meravigliosa e per quanto mi riguarda rende l’avventura ancora più profonda e divertente. Noi abbiamo sempre portato Gastone nei nostri week end fuori porta, ma lo scorso anno, dopo che è sopravvissuto ad una terribile pancreatite acuta, abbiamo deciso di fargli un regalo particolare: un viaggio on the road in Europa.

Il nostro beagle ama viaggiare e sapevamo che per lui sarebbe stata una sorpresa pazzesca. Infatti, si è ripreso in tempo record da tutti gli strascichi che la malattia aveva lasciato ed è praticamente rinato. Così, anche quest’anno lo abbiamo portato con noi per una vacanza di dieci giorni in Trentino – Alto Adige e stiamo programmando altri futuri viaggi on the road tutti insieme.

Tuttavia, il nostro cicciottello ad oggi ha quasi 15 anni e viaggiare con un cane anziano non è facile, direi anzi che è una responsabilità. Ci siamo dovuti ingegnare per non stancarlo, riuscendo a goderci anche noi le nostre avventure. Inoltre, bisogna sapersi dare dei limiti e fare delle rinunce nel suo rispetto.

Conscia di quanto spesso si pensi che portare un cane con sé significhi foto carine e tanti likes, sottovalutando quanti impegni e sacrifici richieda, ho deciso di darvi qualche consiglio utile per partire più consapevoli e preparati.

CONSIGLI UTILI

Per prima cosa, ecco una lista di perle di saggezza da non dimenticare quando il nostro amico viaggia per un lungo o breve periodo con noi:

  1. Fare la visita di controllo dal veterinario, pre partenza, per assicurarsi che tutti i valori siano in regola e la condizione fisica sia al top.
  2. Stilare una lista di cliniche veterinarie per ogni luogo dove si farà tappa, così da sapere a chi rivolgersi immediatamente in caso di urgenza. Ad esempio, mentre eravamo a Vallesinella, Gastone ha preso una congestione bevendo dell’acqua troppo fredda. Per fortuna, ho potuto chiamare immediatamente uno dei veterinari che avevo segnato come sempre reperibili. In due ore siamo riusciti a ristabilire completamente la situazione, senza complicazioni.
  3. Ideare itinerari adatti alle sue possibilità: il nostro beagle è molto vivace ma ha artrosi e diversi problemi di cervicale. Dunque, in montagna seleziono solo percorsi di una certa lunghezza e soprattutto che siano prevalentemente in piano. In caso di scalini o rocce, mi assicuro che sia possibile percorrerli con in braccio il nostro amore. Significa rinunciare a panorami e tappe pazzesche? Sì, ma va bene così perchè la sua felicità e salute vengono prima.
  4. Portare con sé uno zainetto contenente sempre: cibo, acqua, spazzola, asciugamano, salviettine umide, guinzaglio fluo se ci si attarda fino a sera (in caso di vacanze in luoghi isolati), premietti per prevenire situazioni di ansia e facilitare l’esecuzione di alcune azioni (Gastone a volte si ferma davanti alle discese per pigrizia). Può essere utile anche portare con sé la museruola perchè molto spesso viene richiesta sui mezzi pubblici. Consigliatissimo uno spruzzino per rinfrescare il nostro amico dal caldo.
  5. Tenere sempre il cane al guinzaglio su lunghi percorsi, perchè con l’avanzare dell’età tenderà a perdersi o avere poco equilibrio. Va bene lasciarlo libero quando non si corrono pericoli, ma fate sempre molta attenzione al contesto. Il nostro, ad esempio, soffrendo sporadicamente della sindrome vestibolare, non può camminare su tratti esposti senza aiuti.
  6. Avere sempre una scorta di medicine: quando il cane invecchia, il padrone impara quali sono le medicine che possono sempre tornare utili. Ad esempio, oltre le classiche che il nostro amore deve prendere quotidianamente, io porto sempre una scorta di Cerenia e Dolorina. Anche questa volta è stata una fortuna, perchè per la congestione serviva proprio il cerenia!
  7. La cartella clinica: di fondamentale importanza è avere sempre con sè la cartella clinica del nostro amico a 4 zampe e chiedere alla sua clinica la reperibilità di un veterinario che parli inglese. In questo modo, in caso di urgenza, sarà possibile far avere un quadro completo e tradotto alla clinica a cui ci si rivolge all’estero.
  8. Mantenere la quotidianità: con l’avanzare dell’età noterete che il nostro amico diventerà sempre più abitudinario e ansioso delle novità. Per affrontare questa situazione, noi portiamo sempre la cuccia solita di Gastone, il suo peluche preferito e la sua copertina. Sembrerà una banalità, ma la sera per lui è sempre come tornare a casa.

PRODOTTI UTILI PER VIAGGIARE CON IL CANE

Per affrontare al meglio i nostri viaggi, negli anni abbiamo collezionato una serie di accessori unici di cui non possiamo più fare a mano. Eccone alcuni:

  1. Il seggiolino per la macchina con il coprisedile abbinato.

2. IL PASSEGGINO: so che è un prodotto molto discusso, perchè la maggior parte delle persone critica l’umanizzazione degli animali. Nonostante questo, come sempre, me ne infischio. Infatti, Gastone soffre di artrosi e dopo un lungo trekking in mezzo ai boschi, anche su consiglio della veterinaria, lo portiamo in giro per paesini sulla sua macchina personale. Anche nei viaggi in città, può essere molto utile perchè gli permette di addormentarsi quando è stanco e non rischia mai di essere schiacciato dalle folle. Sicuramente è l’accessorio più utile che abbiamo.

3. IL TUTORE: Se il vostro amico problemi alle zampe, vi consigliamo di chiedere un parere al veterinario su questo tutore. Gastone, ovviamente, inizia ad avere delle fragilità alle ossa. Nonostante questo, ama correre. Come soluzione per far felici tutti, abbiamo trovato questo aiuto per lui.

4. FELPE: anche qui si ripropone l’annosa questione dell’umanizzazione del cane. Anche in questo caso, me ne frego. Dunque, vi consiglio di adottare felpe, maglioncini o anti pioggia per proteggere le ossa anziane del vostro amico dall’umidità. Per un cane che soffre di artrosi, risulta indispensabile.

5. TAPPI PER L’UMIDO E BILANCINA: Se come il nostro combina guai, anche il vostro amico, invecchiando, inizia ad avere particolari esigenze in tema di alimentazione, vi consiglio l’utilizzo di questi due utilissimi accessori. I tappini per l’umido, così da poter dare le giuste porzioni di cibo senza che questo si rovini. La bilancia per pesare i croccantini. Un salva vita per assicurare una dieta bilanciata.

6. BORSONE E BEAUTY MEDICINE: questi, invece, non sono accessori utili ma sono molto belli. Ve li pubblico per vantarmi della mia meravigliosa scelta:

Spero che i miei consigli su come viaggiare con il cane, soprattutto se anziano, vi potranno tornare utili. Vi consiglio anche l’articolo in cui Nanà ci spiega cosa non può mai mancare nella valigia di una cagnolina stilosa come lei: la valigia di Nanà!

I LIBRI DI GIANLUCA GOTTO: come sceglierli

I libri di Gianluca Gotto per me hanno un significato particolare. Non solo mi hanno fatto capire che esistono altre persone che credono che una vita diversa sia possibile ed anzi, bisogna crederci per crearla. In realtà, il libro “Succede sempre qualcosa di meravigliosomi ha salvata in un momento in cui non pensavo di poter più cogliere la bellezza. Proprio leggendo questo romanzo, infatti, mi sono decisa a dare le dimissioni al mio vecchio capo. Sono abbastanza sicura che questo blog, il profilo, il nuovo lavoro mi avrebbero raggiunta comunque, perchè il tuo destino trova sempre il modo di trovarti. Però, grazie a Gianluca, ci ho messo un po’ meno ad essere pronta per accogliere ciò che la vita voleva regalarmi.

In ogni caso, parliamo di un autore che incuriosisce un po’ tutti i viaggiatori, perchè è tra i primi ad aver parlato di nomadismo digitale in Italia. Infatti, moltissime persone mi chiedono consiglio su quale romanzo scegliere per primo e quale sia il migliore.

Premettendo che non esiste un ordine cronologico tra i libri, ma ognuno è adatto ad un momento diverso della vita (almeno secondo me), ho deciso di scrivere un brevissimo recap di ogni libro, sperando possa tornarvi utile.

Le coordinate della felicità – La storia di Gianluca Gotto

Iniziamo con il primo libro scritto da Gotto, anche se è il secondo che ho letto. Onestamente, non consiglio mai di iniziare da questo perché in realtà si tratta dell’autobiografia dell’autore e, secondo me, per avere voglia di conoscere la storia dello scrittore, bisogna prima innamorarsi di un suo romanzo. In ogni caso, con questo libro io ho capito di leggere le parole di un’anima affine alla mia. Infatti, ho salvato tra le foto preferite del telefono, da anni ormai, le pagine 256 e 257, perchè ci sono scritte le parole che più mi hanno fatta sentire compresa nella mia vita. Da qui è presa anche la frase che uso di solito per descrivermi: “Ho l’erba che mi cresce sotto i piedi“.

Come una notte a Bali – Il sogno di tutti noi

Questo è stato il primo libro di Gianluca che ho letto. Mi è capitato davanti per caso, mentre scorrevo annoiata le storie su Instagram. Una ragazza che conosco e di cui amo il modo di viaggiare mette la foto della copertina e subito mi colpisce, perchè il mio colore preferito è il blu. Inoltre, il mio elemento è il mare. Insomma, sembra uno di quei libri che sceglierei su uno scaffale della libreria. Le scrivo per sapere cosa ne pensa, mi risponde che non è possibile che io non abbia mai letto Gotto, perchè è praticamente lo scrittore fatto per me. Sorrido al pensiero che una ragazza che conosco così poco si immagini, dai miei viaggi, il tipo di autore che posso preferire, ma mi lascio convincere. Decido di prenderlo, ma Matteo mi anticipa e me lo regala. Queste pagine per me sono state una doccia fredda. Per tutta la vita ho pensato che le sensazioni del protagonista nel vivere la vita di tutti i giorni fossero un mio problema, impossibile da risolvere. All’improvviso, scopro che c’è chi scrive libri su persone come me. Questa è una storia che parla della possibilità di cambiare vita, di stravolgere tutto e ripartire da capo. E così, la lettura estiva leggera diventa un macigno enorme che mi costringe a riflettere ed il mio interesse per Gotto diventa sempre più grande. Aveva ragione la ragazza che mi conosce poco, ho trovato il mio scrittore. Riporto una frase che amo di questo romanzo: “Se c’è una grande lezione che ho imparato viaggiando è che la vita è qui e ora“.

Succede sempre qualcosa di meraviglioso – Il mio salva vita

Ed eccoci arrivati a quello che, tra i libri di Gianluca Gotto, è il mio preferito. In realtà, è nella mia top 3 di tutte le letture in generale. Un po’ perchè è scritto in maniera magistrale, un po’ perchè è stato il mio coraggio durante il viaggio in metro che mi ha portato all’ufficio dove ho consegnato le mie dimissioni. Questo romanzo mi ha ricordato una cosa in cui ho sempre creduto, ma che avevo dimenticato per colpa della vita che avevo scelto per convenienza. C’è sempre qualcosa di bello, c’è sempre la possibilità di essere grati. Quello che lo scrittore cerca di trasmetterci è che non bisogna andare a vivere dall’altra parte del mondo per essere felici. Basta far caso alla meraviglia che ci circonda, spesso la felicità è già dentro di noi. Io ho sempre visto la vita come un miracolo, eppure il traffico, un lavoro noioso, una vita che mi era sfuggita di mano…tutto mi aveva portato ad odiare perfino il mare. Ma questo libro, come uno schiaffo in faccia, mi ha riportata alla realtà e mi ha dato coraggio. Qui il mio articolo specifico su questo singolo romanzo. Vi lascio una domanda che si trova tra queste pagine ed è diventata la mia domanda prima di ogni grande decisione: “E se invece andasse maledettamente bene? Perchè a questo non ci pensi?”.

La Pura Vida – La leggerezza della vita come scelta

La Pura Vida è un libro che ho letto con più leggerezza, quando ormai avevo già preso le decisioni più difficili della mia vita. Ad ogni pagina, però, avevo un sorriso sereno e spesso mi sono trovata a pensare “quanto è vero“. Come al solito Gotto ci sbatte in faccia la verità: siamo noi a dover cambiare il modo di approcciarci la vita, altrimenti ci sembrerà sempre tutto uguale. Non importa il luogo, il lavoro e le persone intorno, se non siamo noi i primi ad assumere un atteggiamento di apertura ed ottimismo. Questa è una storia che ci ricorda l’importanza che ha il modo di affrontare e vivere ogni giornata. A questo punto non mi resta che usare la mia definizione preferita di Pura Vida presa dal libro: “Vivere la pura vida significa fare tutto con passione, con il cuore appunto […]. Dal saluto che rivolgi a qualcuno per strada, a un ballo in spiaggia o semplicemente alla cena che prepari per i tuoi figli o per tua nonna. Come posso dire…quando ci sei, ci sei“.

Profondo come il mare, leggero come il cielo – Il viaggio dentro se stessi

I libri di Gianluca Gotto per ora sono cinque e quindi siamo arrivati alla fine. La premessa è che questo manuale è ancora in corso di lettura per me, nonostante io lo abbia preso molto tempo fa. Il motivo è molto semplice: questa non è una storia da divorare. Anzi, parliamo di una lunga lezione sul buddhismo e la meditazione e come ogni nuovo concetto da apprendere, merita tempo e pazienza. Personalmente nella meditazione e nella filosofia buddhista ho trovato pace e consapevolezza, quindi ci tengo tantissimo a leggere con attenzione gli insegnamenti che lo stesso Gotto ha ricevuto. Mi sento di dire che questa non può essere classificata come lettura leggera, infatti, per quanto mi riguarda, è molto impegnativa. Nonostante io sia una lettrice seriale, sento il bisogno di prendermi delle pause ogni 20-25 pagine per elaborare i concetti appena letti. In ogni caso, avendo letto diverse opere sul buddhismo, ho apprezzato tantissimo l’idea di scrivere un libro che sia capace di raccontarlo con parole semplici. Bellissimo davvero. Lo raccomando se siete interessati a questa filosofia di pensiero, soprattutto se siete all’inizio. La frase che ho scelto in questo caso: “Il problema con la felicità è che le persone credono che sia questione di aggiungere qualcosa. Sarò felice quando avrò qualcosa che non ho. E invece si è felici quando si elimina quello che ci fa soffrire. Il segreto per la felicità è smettere di essere infelici“.

I LIBRI DI GIANLUCA GOTTO: istruzioni per l’uso

In sostanza, vi raccomando di leggere uno dei libri di Gotto senza un ordine preciso, ognuno di loro vuole trasmettere qualcosa di diverso ma il risultato sarà sempre lo stesso: la lettura vi farà riflettere e vi troverete a confrontarvi con verità scomode nascoste dentro di voi. Non è stato facile, per me, rendermi conto che l’unica persona che stava ostacolando la mia felicità ero proprio io. Non è stato facile nemmeno rimboccarsi le maniche e cercare di cambiare le cose. E anche oggi, che le cose iniziano a prendere una forma ed un senso, non mancano i momenti in cui penso che sarebbe più semplice lasciarmi andare a lamentele e schemi preimpostati. Ma la vita è meravigliosa, Gianluca ha ragione. E tocca a noi riuscire a vederla in tutta la sua bellezza, anche questa è una grande verità.

Spero davvero di avervi dato un’idea generale su questi libri così importanti per me, se restano dubbi non esitate a scrivermi e chiedermi quello che volete.

DOVE MANGIARE A NAPOLI: 6 TAPPE IMPERDIBILI

Napoli è una città meravigliosa, ricca di arte e tradizioni, immersa in un’atmosfera ferma nel tempo. Dico sempre di amare questo luogo perchè è stato capace di difendersi dalla routine, dalla frenesia, da quella rabbia e da quel disincanto che hanno colpito il resto. Ma la domanda principale, quella che ogni persona si pone prima di immergersi nella melodia napoletana è: Dove mangiare a Napoli?

E allora, oggi vi parlo di 6 tappe strategiche, collocate in un itinerario serrato che ho raccontato nel mio precedente articolo, che vi faranno gustare i piatti della tradizione, spendendo poco e gustando tanto.

Pasticceria Attanasio – Sfogliatelle

C’è chi lo ama, c’è chi lo odia, c’è chi dice che non ne vale la pena. Io, da persona nata e cresciuta nella pasticceria di famiglia, giuro ad Attanasio amore eterno. Sì, perché chi è del mestiere sa che per sostenere una qualità di quel livello ed un ritmo così serrato tutto il giorno, non basta il talento, ci vuole amore. Le sfogliatelle sono il vero capolavoro di questa storica pasticceria, che si trova a pochi passi dalla stazione. Appena arrivati a Napoli è d’obbligo rischiare la vita (perché per arrivarci davvero si passa in una zona assurda) e correre qui a fare colazione.

Pasticceria Capparelli – Il Babà

In via dei Tribunali, dopo aver visto il Duomo ma prima di addentrarsi tra i presepi di San Gregorio Armeno, bisogna fermarsi qui per una seconda colazione. Per forza. Io non amo il babà, ma in questa pasticceria ha rischiato di diventare il mio dolce preferito. Adoro anche il fatto che il rum venga versato sopra poco prima che il dolce sia servito.

Zia Esterina a Spaccanapoli – Pizza fritta

Dopo aver visitato la stazione di Toledo, prima di arrivare alla Cappella di San Severo per ammirare il Cristo Velato, ci siamo fermati da Zia Esterina a Spaccanapoli per una pizza fritta. Una meraviglia davvero, un sapore squisito. Ovviamente, abbiamo scelto il gusto classico pomodoro e mozzarella. Tra l’altro qui abbiamo trovato pochissima fila, bisogna prendere il numeretto ma in dieci minuti abbiamo mangiato.

Antica Pizzeria Di Matteo – Frittatina e Pizza a portafoglio

Dopo il Cristo Velato abbiamo deciso di tentare l’impossibile, così ci siamo messi in lista d’attesa per mangiare la famosa pizza di Gino Sorbillo. Per ingannare il tempo, poco più avanti, abbiamo deciso di provare un’altra specialità: la frittatina di Di Matteo. Un’esperienza culinaria pazzesca, da provare assolutamente se si passa da queste parti. Poi, abbiamo aggiunto anche una pizza a portafoglio e questa invece potevamo evitarla, non il massimo onestamente. Anzi, era fredda e abbastanza stoppacciosa.

Pizzeria Gino Sorbillo – La Pizza

Dove mangiare a Napoli, significa soprattutto: dove mangiare la pizza? Dopo aver bloccato la fame con 185 spuntini prima, torniamo in fila da Gino Sorbillo. A sorpresa, scorreva velocissima ed infatti in circa 40 minuti siamo riusciti a sederci. Ero molto curiosa di provare la margherita, perchè anche in questo caso i pareri che ho sentito erano del tutto contrastanti: amore ed odio. Beh che dire? Io mi schiero nel team amore. Pizza ottima, gigantesca, ingredienti di prima qualità e servizio rapido. Il tutto a circa 5,00 € per una margherita che a Roma considererebbero per due persone. Veramente Sorbillo merita la fama che lo precede.

In ogni caso, qualora la fila qui dovesse essere davvero troppo lunga, come è sempre capitato anche a me, vi consiglio di provare una pizzeria poco più avanti che si chiama “Attanasio”. Pazzesca, fritti da urlo.

Pasticceria Poppella – Fiocco di Neve

Dopo aver visitato la città ed esserci rinfrescati con una granita al limone, senza vergogna e senza fondo, ci siamo diretti dalla novità che sta facendo parlare tutti quanti. La rivoluzione della pasticceria napoletana, il nuovo dolce che non può mancare durante un tour in Campania. Ebbene sì, anche io ho ceduto al fiocco di neve di Poppella. Che dire ragazzi? Diecimila e lode. Una delizia sul serio.

Ora che vi ho detto tutte le mie tappe preferite del tour culinario, vi lascio delle foto testimonianza per farvi venire fame.

Ci sono molti altri posti che voglio e dovrò provare, quindi restate connessi fino alla mia prossima gita a Napoli e nel frattempo seguitemi sui social per video e foto dei miei viaggi.

Vi lascio il link del mio articolo sull’itinerario di un giorno in questa città meravigliosa.

Dove mangiare a Napoli? Guarda qua

NAPOLI IN UN GIORNO: COSA NON PUOI PERDERE

Vedere Napoli in un giorno, chiaramente, non è possibile. Ma, se si vuole fare una gita fuori porta diversa dal solito, golosa, vista mare ed immersi nell’arte, non esiste meta migliore!

Io sono romana e questo mi permette di raggiungere la patria della pizza con poco più di un’ora di treno. Quindi, quando posso, lo faccio: dedico 10 ore alla visita di una delle mie città preferite in Italia.

L’ultima volta ho disegnato un itinerario davvero molto carino per me e Matteo, così ho deciso di scrivere questo articolo. Un’idea utile per chi ha poco tempo a disposizione e non vuole perdersi i punti principali della città.

Lo so bene, ci sarebbe molto altro da fare e vedere. Ma meglio poco che niente, in fondo si fa sempre in tempo a tornare dove si è stati beni. Iniziamo.

Il mio itinerario per vedere Napoli in un giorno

La premessa è che siamo partiti da Roma Termini, con un treno Freccia Rossa, alle 7 di mattina e siamo arrivati alla stazione centrale di Napoli per le 8:15.

Dalla stazione la nostra prima tappa è stata, ovviamente, la pasticceria Attanasio per mangiare le famosissime sfogliatelle. Ma del cibo parlerò in un articolo a parte, per i più golosi.

A stomaco pieno ci siamo diretti subito verso il Duomo di Napoli, dove si può entrare solo se si hanno le spalle completamente coperte ed indumenti che arrivino almeno sotto il ginocchio. Ve lo dico perchè tutte le donne, me compresa, sono state costrette a comprare un indumento di fortuna dell’ultimo secondo, nonostante indossassero degli abiti generalmente accettabili per i luoghi di culto. In ogni caso, il Duomo è qualcosa di meraviglio e all’interno troverete sia la Basilica di Santa Restituta, davvero impressionante, che la reale Cappella del tesoro di San Gennaro, da restare senza fiato. Vi lascio due foto per rendere l’idea:

Subito dopo ci siamo diretti alla pasticceria di Capparelli per assaggiare il famoso Babà e da qui è stato facile lasciarsi andare per la città. Per prima cosa, ci siamo imbattuti nel vicolo “Vico del fico al purgatorio“, dove abbiamo tirato il naso ad un simpatico busto di Pulcinella. Dopo ci siamo goduti la Via dei presepi, San Gregorio Armeno e, tra le cose più curiose, abbiamo notato questa parete con incastrati diversi oggetti di ogni tipo:

Finita la nostra passeggiata e fatto anche qualche acquisto, ci siamo finalmente diretti verso il Complesso Monumentale di Santa Chiara. Non ci sono parole per descriverlo, andate a vederlo perché davvero è di una straordinaria bellezza. Potrete fare il biglietto anche in loco, al prezzo di 6,00€.

Da qui, abbiamo fatto una passeggiata tra Spacca Napoli, i quartieri spagnoli per vedere il tempio a Maradona ed infine siamo andati a contemplare la meravigliosa stazione della metro Toledo. Anche se i quartieri spagnoli sono considerati “pericolosi”, considerate che sono attentamente sorvegliati. Passeggiarci in pieno giorno è un’esperienza che vi consiglio, basta avere la giusta attenzione. Inoltre, non so se perché un ingresso della metro era chiuso, ma per vedere la stazione Toledo ed accedere alla famosa scala mobile, ho dovuto pagare il biglietto della metro. Nel caso ve lo steste chiedendo: sì, ne vale la pena.

Subito dopo, abbiamo mangiato una pizza fritta da Esterina Sorbillo in zona Spaccanapoli e ci siamo diretti alla Cappella di San Severo per ammirare il Cristo Velato. Vi consiglio vivamente di fare il biglietto online, al prezzo di 10,00 €, perché si formano lunghissime file. Le persone senza prenotazione, infatti, hanno dovuto aspettare diverse ore. La visita è più che emozionante, ricordate però che non si possono fare foto e video.

A questo punto, abbiamo assaggiato la frittatina da Di Matteo, davvero pazzesca. Subito dopo, ci siamo messi in fila per provare la pizza da Sorbillo. Vi parlerò nel dettaglio in un altro articolo della questione cibo, per ora però vi assicuro che vale la pena inserirla tra le vostre tappe.

Finite le visite da effettuare, siamo arrivati a Piazza del Plebiscito. Per il caldo ci siamo subito spostati sul lungo mare, dove abbiamo ammirato il Vesuvio. Passeggiando, siamo giunti a Castel dell’Ovo e qui ho adorato osservare il popolo napoletano in versione estiva. Io non lo sapevo, ma in tantissimi usano passare la giornate su una piccola barchetta intorno al castello, per godersi il sole e fare qualche tuffo dalle mura.

Proprio qui, abbiamo aspettato che passassero le ore più calde con una granita al limone e poi abbiamo onorato la nostra ultima missione. Infatti, abbiamo assaggiato il meraviglioso Fiocco di neve da Poppella. Anche di questo vi parlerò più avanti, ma iniziate già a segnarla in grassetto e con evidenziatore nei vostri appunti.

La nostra giornata si è conclusa così, inebriati dal buon cibo e dall’arte. In netto ritardo, siamo corsi alla stazione centrale per prendere il treno delle 18:40.

Consigli pratici:

Molti hanno delle rimostranze a visitare Napoli a causa della sicurezza. Per esperienza personale, posso dirvi che non mi è mai successo nulla visitando la città. Sono andata anche da sola con amiche. In ogni caso, i quartieri spagnoli e la zona di Attansio e Fiocco di neve sono zone molto degradate. Qui, aprite bene gli occhi e magari evitate di andarci di sera.

Per quanto riguarda i prezzi, Napoli è una delle città più economiche che io abbia mai visitato. Con 5€ si mangia un’ottima margherita.

Ricordate, invece, che di solito è piena di turisti e quindi se volete visitare molte cose, sarà meglio prenotare i biglietti online. Io sono stata molto fortunata, perchè ci sono stata in agosto e per il caldo non c’era molta gente. Ma, di solito, si fanno lunghe file sia per i monumenti che per il cibo.

Infine, la questione macchina spesso crea problemi a chi si addentra in questa città. Purtroppo, su questo non posso aiutarvi perchè ho sempre scelto il treno come mezzo di trasporto.

Vi saluto!

In conclusione, Napoli è sempre una buona idea e già mi manca. Tornerò sicuramente presto, anche perché devo assaggiare molte altre cose e vederne di più. Nel prossimo articolo parlerò dei posti dove ho mangiato, preparatevi a leccarvi i baffi!

Mi raccomando, seguitemi sui social per foto e video dei miei viaggi!

PROCIDA: I LUOGHI DI MASSIMO TROISI NEL POSTINO

Procida è un’isola meravigliosa ed i luoghi di Massimo Troisi, nel film “Il postino“, sono il motivo principale per cui da tempo immemore sognavo di visitarla.

Intanto, se vi interessa l’itinerario completo e più generale che ho seguito durante il mio viaggio in questo luogo incantato, potete trovarlo in questo mio articolo: itinerario completo Procida.

Tornando al film, per chi non lo sapesse, si tratta di uno dei capolavori del cinema italiano, che narra la storia di un postino quasi analfabeta, che ha la fortuna di recapitare la corrispondenza a Pablo Neruda, in esilio sull’isola. Tra i due nascerà una simpatica amicizia, soprattutto perché Mario (il postino) avrà bisogno di un aiuto per conquistare Beatrice, la ragazza che ama. Insomma, si tratta di una pellicola che esalta il potere della poesia come linguaggio universale e dono presente dentro di noi. Potevo non amarlo proprio io, che sono nata con carta e penna in mano?

Ma scopriamo, nel dettaglio, quali sono le zone di Procida che vediamo comparire nel film.

LA CORRICELLA

La Corricella - Procida

La Corricella non è il porto principale dell’isola, ma un porticciolo più piccolo e nascosto, che accoglie principalmente le barchette dei pescatori e di chi organizza le giornate in barca di un giorno per turisti.

A mio avviso, è la parte più bella e scenografica dell’isola. Non a caso, me la sono goduta da ogni belvedere possibile e ad ogni ora del giorno. Le sue casette colorate mi hanno letteralmente stregata.

Tra l’altro, qui è stata nominata una piazzetta in onore di Massimo Troisi davvero carina, dove la sera è possibile trovare qualche bancarella.

LA LOCANDA DEL POSTINO

Sempre sul porticciolo della Corricella si trova “LA LOCANDA DEL POSTINO“, il locale dove lavorava Beatrice e sono state girate moltissime scene della pellicola. Ovviamente, il ristorante fa di tutto per mantenere la location simile alle origini. Infatti, è stato emozionante vedere le scale dove la donna saliva nel film, anche dal vivo. Inoltre, all’interno è ricco di quadri ed è possibile anche notare qualche oggetto di scena. Non meno importante: La cucina è pazzesca, anche se i prezzi sono leggermente più alti della media (ma per me giusti e coerenti con qualità e location).

SPIAGGIA DEL POZZOVECCHIO

A Procida, tra i luoghi di Massimo Troisi ne “Il postino” più iconici, c’è sicuramente la spiaggia del Pozzo Vecchio. Qui sono state girate scene davvero emozionanti del film e la spiaggia è bellissima.

Si può raggiungere sia a piedi che in barca, è dotata di ombrelloni ma è possibile anche accedere liberamente.

Il mare è molto bello, ma consiglio di visitarla al pomeriggio perchè la mattina resta in ombra.

PIAZZA DEI MARTIRI E CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE

Infine, vi consiglio con tutto il cuore di passeggiare tra le viuzze dell’isola, così da capitare sia in Piazza dei Martiri, dove si trovava l’ufficio postale di Mario, sia davanti la Chiesa di Santa Maria Delle Grazie, che ha fatto da sfondo a diverse scene del film.

Alcune citazioni dal film “Il Postino“:

Vi riporto di seguito tre delle mie citazioni preferite del film:

Molto meglio dire male qualcosa di cui si è convinti, che dire bene quello che vogliono farci dire gli altri.

Quando la spieghi, la poesia diventa banale.

Voi volete dire, allora,che il mondo intero…è la metafora di qualcosa?”.

Come sempre, vi invito a seguirmi sui social per contenuti video e fotografici dei miei viaggi. Spero andrete a Procida, soprattutto se siete fan de “Il Postino“, vi posso assicurare che è un’emozione unica davvero. Ci vediamo in giro per il mondo!

Castiglione della pescaia: scopri il borgo a picco sul mare

Castiglione della Pescaia è il borgo della toscana che per me significa estate. Vincitore plurimo di bandiere blu su bandiere blu, ricco di spiagge pet friendly e con ristorantini da serata romantica in ogni dove, non si può non amare! Che c’è anche un castello a picco sul mare l’ho detto? Perchè c’è!

Castiglione della Pescaia – castello a picco sul mare

COSA FARE A CASTIGLIONE DELLA PESCAIA

Fatta una rapida premessa per rubare i vostri cuori, parliamo in concreto di cosa si può fare a Castiglione.

Il Borgo:

Prima di tutto, è un borgo meraviglioso, vi consiglio infatti di passeggiare sia tra le vie della sua parte più moderna, ricca di ristoranti e negozietti, sia nella sua parte antica. Avventurandosi per la lunga salita del paese vi troverete proprio davanti l’ingresso delle mura e da quel momento inizierà la magia. Superando il grande arco di pietra, entrerete in un vortice di vicoli, localini e storie senza tempo. Arrivati in cima, poi, finalmente il belvedere sul mare e sul porto. Un pomeriggio che vale la pena dedicare a questa poesia.

Un’altra area molto carina è quella del porto, dove oltre a barchette molto caratteristiche e banchi del pesce, troverete anche non uno, ma bene due fari! Di solito le persone ci si recano al tramonto, anche perchè da qui si ha una vista dal basso spettacolare sul castello che si affaccia sula mare (quella della foto all’inizio, per intenderci!).

Mare e Trekking:

Al di l à del borgo, Castiglione è famosa anche per essere la meta preferita di campeggiatori, trekkisti e tipi da spiaggia.

Il mare non ha bisogno di presentazioni, le sue spiagge vincono da anni bandiere blu come nulla fosse e negli ultimi tempi sono state tantissime le lodi ricevute dal territorio per la pulizia e l’organizzazione. Personalmente io vado in spiaggia in zona pineta di Roccamare ed è assolutamente pet friendly. In ogni caso, camminando sulla spiaggia con il mio beagle cicciotello, ci capita molto spesso di trovare altri cagnolini a spasso con i padroni provenienti da altri lidi. Mi raccomando però! Proprio per mantenere questo posto così bello e amichevole verso tutti, portate sempre il vostro amico a 4 zampe al guinzaglio e soprattutto tenete con voi il necessario per ripulire dopo i bisognini. Vi pubblico un Gastone giudicante per ricordarvelo:

Castiglione della Pescaia
Gastone vi guada da Castiglione della Pescaia

Per rigore di cronaca, vi devo ricordare che a pochi minuti di macchina da Castiglione c’è anche Cala Violina, una spiaggia dove si accede su prenotazione. Io non ci sono mai stata, ma pare sia un vero paradiso naturale, quindi citarla è d’obbligo!

Infine, camminando per il paese o lungo la ciclabile che lo collega alle diverse spiagge (perchè sì, c’è anche una ciclabile meravigliosa che rende possibile spostarsi solo pedalando), troverete indicati diversi percorsi nella natura. Vi consiglio vivamente di farli, anche perchè da quelli che vi portano più in alto vi sarà possibile ammirare il castello di Castiglione a picco sul mare, ma stavolta da un’altra prospettiva (quella della foto copertina di questo articolo, per intenderci).

Non dimenticate poi che in zona si trova anche la riserva naturale Diaccia Botrona, dove godersi uno splendido pomeriggio.

MA COME SI MANGIA A CASTIGLIONE DELLA PESCAIA?

A Castiglione si mangia bene e con una bella scenografia ovunque. Non vi sarà difficile trovare ristorantini nel paese perchè ne è letteralmente PIENO, quindi voglio suggerirvi due chicche leggermente più fuori:

  • Il Poggetto, a pochi minuti dal paese, esattamente a Tirli, con una vista meravigliosa e delle polpette di cinghiale da togliere il fiato! Tutto il menù comunque merita tantissimo, ma chiaramente in alta stagione vi consiglio di prenotare.
  • Il ristoro da Lisa, un ristorante con cucina casalinga davvero meravigliosa. Molto carino l’ambiente familiare ed i piatti ottimi e molto abbondanti. Davvero da non perdere, ma da prenotare!

Inoltre, questo paese secondo me è il re indiscusso del gelato, ovunque ti giri c’è un’ottima gelateria da testare. Il mio cuore però va a lei: La Cremeria Corradini. Mettetevi in fila ed il cuore in pace, perchè ne varrà la pena per uno dei gelati più buoni della vostra vita.

In alternativa, comunque ottima, tanto da vincere il premio di miglior gelateria della maremma nel 2020, 2021 e 2022 è la gelateria Orso Bianco. Io amo alternarla all’altra.

INFORMAZIONI PRATICHE SU CASTIGLIONE:

In generale stiamo parlando di una meta abbastanza cara, quindi prenotate con molto anticipo se vi è possibile e magari in qualche zona leggermente decentrata.

Nei dintorni ci sono molti villaggi e campeggi che spesso lasciano l’accesso a pizzerie e spettacoli anche agli esterni, un ottimo modo per passare una piacevole serata. Anche nella zona del borgo antico, nello spiazzo prima del belvedere, vengono spesso organizzati dei simpatici spettacolini.

Ricordatevi che i parcheggi in alta stagione scarseggiano, quindi usare la bici è sempre consigliato. Se proprio non ve la sentite, armatevi di pazienza o cercate di andare molto prima di cena o molto dopo, l’orario peggiore ovviamente è proprio quello del pasto serale.

Al paese troverete supermercato, farmacia, guardia medica e tutto quello che vi serve per le prime emergenze, quindi non vi preoccupate!

Esistono sia spiagge attrezzate che libere, starà a voi la scelta!

IN CONCLUSIONE

Castiglione è un’ottima meta per l’estate, come tutte godibile più in bassa stagione, anche se le spiagge permettono sempre di godersi appieno il proprio spazio, forse solo il paese si riempie davvero troppo in Agosto.

Spero di avervi dato una buona idea su dove passare le vostre giornate di vacanza, magari con il vostro amico a 4 zampe. Come sempre vi aspetto qui nei commenti o sui social per foto e video dei miei viaggi!

Safari nel deserto a Dubai: quanto costa e cosa fare

Il safari nel deserto a Dubai è un’esperienza da non perdere, per quanto possa essere considerata turistica dai più. Per quanto mi guarda, è stata la mia prima volta tra le dune ed affrontarla in questo modo così divertente, in gruppo con tanti altri viaggiatori, mi ha aiutato a superare molte ansie che avevo al riguardo.

Ho fatto amicizia, ho preso confidenza con un ambiente a me sconosciuto, ma ho anche approfondito usi e culture di questo popolo con leggerezza e serenità. Insomma, ve la SUPER CONSIGLIO.

Le domande prima di intraprendere questa avventura erano tante, quindi, oggi, le riproporrò in questo articolo e risponderò con le cose scoperte durante la mia esperienza diretta.

Partiamo subito con le informazioni pratiche.

Quanto costa e a quale compagnia affidarsi?

Per quanto riguarda il prezzo sono stata molto fortunata, infatti, ho trovato un’ottima offerta su GET YOUR GUIDE (compagnia a cui consiglio di affidarsi), che al prezzo di 85€ comprendeva:

  • Transfer dall’hotel al deserto e dal deserto all’hotel;
  • Giro in Quad;
  • Drift nel deserto;
  • Sandboarding;
  • Giro molto breve sul cammello;
  • Tramonto nel deserto;
  • Grigliata con spettacoli in un accampamento tipico, dove è stato possibile anche provare l’henné e la shishà.

Il safari è durato 7 ore, sono venuti a prenderci in hotel alle 14:30 e ci hanno riportato intorno alle 22:00.

Impressioni: quest’esperienza mi è piaciuta davvero tantissimo, l’unica attività che tornando indietro non rifarei è il giro sul cammello. Si tratta, infatti, di una ridicola cavalcata di due minuti e vedere l’animale legato, girare in cerchio mi ha fatto molto male

Per il resto, invece, sono rimasta piacevolmente stupita. Anche se c’erano gruppi di turisti portati a provare le diverse attività (cosa che temevo avrebbe rovinato l’atmosfera), è stato tutto molto divertente. Gli spettacoli poi sono stati bellissimi ed il cibo tipico, che mi aspettavo commerciale, era di ottima qualità.

CONSIGLI PRATICI SUL SAFARI NEL DESERTO A DUBAI: COME VESTIRSI E COME PREVENIRE SVENIMENTI

Voglio darvi qualche dritta che mi ha salvato la vita durante la mia gita nel deserto:

  1. COME VESTIRSI? Pantalone e camicia a manica lunga di lino, possibilmente di colore chiaro, sono sicuramente la scelta migliore per questa esperienza. Vi ripareranno dalla sabbia, non vi faranno sudare e vi proteggeranno dal sole. Indossate un cappellino, altrimenti troverete comunque decine di venditori pronti a vendervi la kefiah.
  2. POLASE: Specialmente nella stagione più calda, durante la mattina, bevete mezzo litro d’acqua con dentro una bustina di Polase. Gli svenimenti non sono così rari tra le dune.
  3. PRANZO: Se scegliete il mio orario, quindi quello del pomeriggio, vi consiglio vivamente di fare una colazione abbondante e un pranzo leggero, per sopravvivere con dignità al drift nel deserto.

Come sempre spero che questo articolo possa esservi di aiuto per la vostra prossima esperienza a Dubai, se avete domande vi aspetto nei commenti! Seguitemi sui social per foto e video dei miei viaggi.

SAFARI NEL DESERTO

Moschea Iraniana: Una Dubai che non ti aspetti.

A Dubai esiste una moschea iraniana dai mille colori, probabilmente la più bella della città, che però in pochissimi conoscono. Devo dire, questo mi ha parecchio stupita, perchè si tratta di un luogo anche super instagrammabile.

Avevo letto di questo posto incredibile sul web, tra i vari luoghi insoliti consigliati a Dubai, ma non ero certa ne valesse la pena. Così, la mattina in cui ho visitato la Moschea di Jumeirah (di cui parlo in questo articolo) ho chiesto alla guida se mi consigliasse di fare una passeggiata anche verso l’altro luogo di culto.

L’entusiasmo della guida è stato evidente e, tra l’altro, mi ha fatto anche notare che la Moschea Iraniana e la Moschea di Jumeirah distano solo dieci minuti a piedi l’una dall’altra, quindi perché non fare un tentativo?

Sono felicissima di aver preso questa decisione, perchè ho avuto la fortuna di visitare uno dei luoghi, a mio parere, più belli di Dubai. Infatti, questa Moschea è un tripudio di colori e la pace che l’avvolge regala al viaggiatore un’esperienza senza paragoni. Ve la consiglio assolutamente, vi assicuro che sarà un’esperienza che ringrazierete di aver fatto, proprio come me!

DOVE SI TROVA LA MOSCHEA IRANIANA DI DUBAI

La Moschea Iraniana di Dubai, Imam Husseim Mosque, si trova esattamente di fronte all’ospedale iraniano, a soli dieci minuti a piedi dalla Moschea di Jumeirah.

Trovarla con il navigatore non è facilissimo. Per non sbagliare, io ho digitato “Imam Husseim Mosque” su Google e poi ho cliccato su Maps. Da qui, ho fatto scorrere le immagini finché non l’ho trovata ed ho cliccato indicazioni.

Per facilitarvi il compito: vi basterà inserire “Iranian Mosque – 63 30C St – Jumeirah – Jumeirah 1 – Dubai – Emirati Arabi Uniti” su Google Maps, in questo modo il navigatore dovrebbe trovarla senza problemi.

Ricordatevi che l’ingresso, venendo dalla Moschea di Jumeirah, è quello di fronte l’ospedale iraniano, anche se il navigatore tenterà di farvi entrare da un cancello sul retro (da dove mi hanno comunque concesso gentilmente di entrare).

Tra l’altro, una volta che vi troverete nelle vicinanze lo capirete subito, impossibile non notare questa struttura dalla bellezza sconvolgente.

VISITA ALLA MOSCHEA

La moschea è visitabile all’interno ma, purtroppo, avendo pochissimo tempo a disposizione, mi sono limitata ad ammirarla dall’esterno. Anche perchè, poco dopo, avrei avuto la gita nel deserto e non potevo rischiare di pranzare troppo tardi.

Vi consiglio comunque di entrare, consultando gli orari di visita sul sito ufficiale, perchè me l’hanno descritta come meravigliosa.

Vi lascio delle foto dell’esterno per invogliarvi a visitarla e vi consiglio di seguirmi sui miei canali social per vedere video e foto del mio viaggio a Dubai.

Se avete domande, vi aspetto nei commenti.

Moschea Iraniana Dubai
Moschea Iraniana Dubai
Moschea Iraniana Dubai
Moschea Iraniana Dubai

Moschea di Jumeirah a Dubai: cosa devi sapere

La Moschea di Jumeirah, o Jumeirah Mosque, si trova a Dubai, nella zona di Jumeirah beach ed è la più grande della città.

In questo luogo viene seguita la filosofia tipica di Dubai “Porte aperte, menti aperte“, infatti il luogo di culto è visitabile anche dai non musulmani e perfino dalle donne, seppure a determinate condizioni che adesso vedremo.

Prima di inoltrarmi nelle informazioni pratiche, voglio darvi un consiglio dal profondo del cuore: non perdete questa visita. Per me, come per tutte le persone con cui ho avuto modo di confrontarmi, è stata davvero illuminante. Non posso dire di condividere a pieno la filosofia islamica, ma dopo questa esperienza posso dire di conoscerla realmente, con meno tabù e pregiudizi.

Come visitare la Moschea di Jumeirah a Dubai

Come appena detto, la filosofia di questo luogo di culto è quella di aprire le porte a tutti per creare uno scambio culturale genuino e che riesca a far dialogare tra di loro le diverse credenze religiose. Sinceramente, mi ha emozionata tantissimo questa voglia di raccontarsi da parte del popolo di Dubai.

Per accedere alla Moschea, però, è necessario seguire delle regole:

  1. Visita guidata obbligatoria: è possibile ammirare la meravigliosa struttura dall’esterno ma, se si vuole proseguire anche all’interno, sarà necessario prendere parte alla visita guidata.
  2. Abbigliamento adatto: per entrare nella moschea gli uomini devono avere un abbigliamento adeguato, si consigliano pantaloni sotto il ginocchio e magliette a mezze maniche. Le donne devono avere anche spalle e capo coperti. In ogni caso, all’interno del luogo di culto vi verranno dati in prestito i vestiti adatti, se necessario.

La zona non è servita bene dalla metro, infatti la fermata più vicina è abbastanza distante. Vi consiglio, invece, di prendere un taxi, che a Dubai è un mezzo di trasporto estremamente economico.

Come funziona la visita guidata:

La visita alla Moschea si tiene tutti i giorni, tranne il venerdì, alle 10:00 o alle 14:00. Tramite il sito ufficiale è possibile anche prenotare un tour privato. In ogni caso, al prezzo di circa 8,50€ io ho partecipato alla visita di gruppo della mattina, prenotata direttamente il giorno stesso recandomi alla biglietteria, circa mezz’ora prima. Mi raccomando, controllate sempre il sito ufficiale per le informazioni aggiornate.

Appena arrivati vi aspetterà un buffet di prodotti tipici, che si chiama Fuala ed è un leggero rinfresco tipico degli Emirati, gentilmente offerto dalla Moschea. Inoltre, troverete anche il cappuccino con il latte di cammello (da pagare a parte).

Dopo aver provato qualche specialità, una guida inizierà a raccontarvi la storia della Moschea nell’aria biglietteria. Successivamente vi mostrerà il rito del lavaggio a cui si sottopongono i musulmani prima della preghiera, vi farà visitare l’interno del luogo sacro e vi farà assistere anche alla lettura del Corano.

La visita dura circa un’ora/un’ora e un quarto e per me è stata un’esperienza davvero incredibile che consiglierei a chiunque.

Consigli per l’itinerario di un giorno

Vi consiglio di inserire questa visita lo stesso giorno della Moschea Iraniana e della gita nel deserto (di cui vi parlerò nei prossimi due articoli). Infatti, la visita alle due moschee vi occuperà buona parte della mattinata, tempo di pranzare e andare alla scoperta delle dune.

Come al solito, spero che il mio articolo sulla Moschea di Jumeirah vi sia stato utile, ma potete sempre farmi le vostre domande nei commenti o su Instagram. Seguitemi, infatti, sui miei canali social per foto e video dei miei viaggi!

Procida: cosa vedere sull’isola dai mille colori

Procida è l’isola del Golfo di Napoli che mi ha rubato il cuore. Visitare il luogo in cui è stato girato “Il Postino“, uno dei miei film preferiti in assoluto, è sempre stato un mio grande sogno, ma mai mi sarei aspettata tanta bellezza. Dirvi cosa fare in tre giorni è lo scopo di questo articolo, ma il mio consiglio è di passarci più tempo possibile.

Questa perla dispersa nel mare non è fatta per itinerari serrati, foto social o un week-end molto veloci. Offre anche questo, certo. Io stessa l’ho fatto per mancanza di tempo. Ma merita di essere amata con calma.

Sono sicura che la vita lenta degli isolani, le barchette dei pescatori, i ristoranti con vista mozza fiato e l’odore del mare, vi stregheranno completamente.

Vediamo insieme, allora, cosa non si può assolutamente perdere durante un week end sull’isola dai mille colori.

QUALCHE INFORMAZIONE SULL’ISOLA

Procida si trova nel Golfo di Napoli, in Italia, e fa parte dell’arcipelago delle Isole Flegree. Si caratterizzata per il paesaggio collinare e le coste frastagliate, oltre che per le incantevoli spiagge e le sue calette nascoste.

La storia dell’isola risale a tempi davvero antichi, infatti i primi insediamenti umani risalgono all’epoca micenea e l’isola è stata abitata successivamente dai Greci e dai Romani. Durante il Medioevo ha avuto un ruolo importante grazie alla sua posizione strategica ed è stata sotto il governo dei Normanni, degli Svevi e degli Angioini, di cui ancora oggi si può notare l’impatto culturale ed architettonico.

Questa piccola perla del mediterraneo è famosa per i suoi vivaci festival, come la processione della Settimana Santa e le sue tradizioni marinare. Inoltre, Procida ha ispirato numerosi scrittori e artisti, tra cui Elsa Morante, che ha ambientato qui il suo famoso romanzo “L’Isola di Arturo” e Michael Radford, regista del celebre film Il postino“.

Nel 2022 l’isola ha anche ricevuto il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura per il 2022, grazie al suo impegno per la sostenibilità e l’innovazione, oltre che per suo patrimonio culturale.

COSA FARE A PROCIDA IN TRE GIORNI

Trattandosi di un’isola davvero ricca di bellezze, può essere difficile scegliere cosa fare in pochi giorni. Quindi, vi lascio il mio itinerario seguito durante un week end.

GIORNO 1:

  1. Colazione nello storico bar “Dal Cavaliere“, che si trova sul porto di Marina Grande, dove sono state inventate sia la Lingua che la Frollicella, dolci tipici del posto.
  2. Visita al quartiere la Corricella, set del postino, che è stata la mia prima vera tappa. UNA MERAVIGLIA! Qui si trova la piazzetta dedicata a Massimo Troisi ed il ristorante “La Locanda del Postino“.
  3. A seguire, meritano uno stop anche il Santuario di Santa Maria delle Grazie Incoronata e Casale Vascello, un piccolo spiazzo dove si possono ammirare i mille colori dell’isola, si disperde nell’aria l’odoro di bucato appena fatto, proveniente dai panni stesi ai balconi e per un attimo ci si sente protagonisti di un’altra epoca.
  4. Ho continuato verso Terra Murata, dove si trovano Palazzo d’Avalos e l’Abbazia di San Michele Arcangelo (controllate i siti per le visite guidate) e che rappresenta un altro “quartiere” tipico ed imperdibile di questa perla campana. In particolare, il Castello d’Avalos, costruito nel XVI secolo come residenza nobiliare e successivamente utilizzato come prigione, è forse il monumento più importante dell’isola.
  5. Finiti i giri di “cultura”, durati circa due ore, mi sono rilassata sulla spiaggia la Lingua.
  6. Ho passeggiato per Via Roma ed ho ammirato la Chiesa di Santa Maria della Pietà, finendo per prendere uno spritz al limone dal mitico Hook.
  7. La giornata si è conclusa da Girone, ristorante STRACONSIGLIATO con vista super e piatti da acquolina in bocca. Mi raccomando, andate prima che cali il sole, per godervi lo spettacolare tramonto sulla spiaggia di Ciraccio.

GIORNO 2:

  1. Il secondo giorno è iniziato in uno dei posti più famosi dell’isola, la Spiaggia del Pozzo Vecchio, chiamata anche Spiaggia del Postino, perchè qui è stato girato il film! Davvero bella, ma ricordate che al mattino c’è ombra.
  2. Nel pomeriggio mi sono spostata alla Spiaggia della Chiaiolella, passando per la Spiaggia di Ciraccio e godendomi la vista sui Faraglioni lungo la passeggiata.
  3. Ho scattato qualche foto all’Isola di Vivara, visitabile solo prenotando una visita.
  4. Per il tramonto ho scelto di tornare in zona Corricella, fermandomi al Belvedere dei cannoni: fatelo anche voi perchè ammirerete uno dei tramonti più belli della vostra vita.
  5. Per concludere in bellezza il mio secondo giorno a Procida, ho cenato alla Locanda del Postino, davvero ottima.

GIORNO 3:

  1. Mi sono svegliata prestissimo perchè, come da tradizione, non potevo non vedere l’alba in un luogo che mi ha così tanto conquistata. Ricordate che si vede bene dal porto di Marina Grande!
  2. Dopo una ricca colazione dal Cavaliere, dove ormai avevo il posto fisso, ho fatto una gita di 4 ore in barca che mi ha permesso di ammirare i colori dell’isola da lontano, di nuotare nelle acque dell’isola di Vivara e di osservare Palazzo d’Avalos a picco sul mare. Potete prenotare la gita direttamente al porto di Corricella o tramite Get you Guide cliccando QUI).
  3. Dopo questa splendida esperienza ed un rapido pranzo non degno di nota, sono purtroppo dovuta tornare a casa. Ma tornerò senza ombra di dubbio!

Come arrivare a Procida e consigli pratici

Per arrivare a Procida, da Roma, bisogna prendere il treno Roma – Napoli, scendere alla stazione centrale, poi dirigersi al porto e prendere il traghetto per arrivare all’isola. Il traghetto ci impiega circa un’ora e vi lascerà al porto principale, proprio su Via Roma.

Per spostarsi sull’isola vi sconsiglio di affittare la macchina perchè le strade sono molto strette e, nonostante questo, molte sono a doppio senso. Anche gli altri mezzi di trasporto possono risultare rischiosi per chi non conosce l’isola, quindi meglio affidarsi agli autobus o ai taxi, davvero singolari ma meravigliosi, che popolano l’isola (trattate un po’ sul prezzo).

Dove alloggiare e mangiare a Procida

Io ho alloggiato in questo B&B che ho adorato per la posizione, la bellezza, il rapporto qualità prezzo e la gentilezza dei proprietari: alloggio di Mario su Airbnb. SUPER CONSIGLIATO.

In generale, Procida è un isola molto piccola, alloggiare vicino Via Roma vi permetterà forse di essere più al centro della vita “mondana” ma si tratta comunque di una realtà molto tranquilla, dove la sera le luci si spengono appena dopo cena e la giornata riparte con il lavoro dei pescatori all’alba.

In sostanza, non esiste una zona consigliata perchè tutto è vicino a tutto e allo stesso tempo lontano, avrete comunque bisogno dei taxi la sera e preferirete godervela a piedi di giorno.

I ristoranti provati da me

Per quanto riguarda il mangiare, la cucina locale è davvero strepitosa, grazie ai suoi piatti a base di pesce fresco, limoni e altri prodotti tipici del Mediterraneo. Di seguito la lista dei posti che ho provato personalmente e non potete assolutamente perdere, perché li ritengo tutti da 10&lode.

Per la colazione lo storico bar “DAL CAVALIERE“, che si trova sul porto di Marina Grande, dove sono state inventate sia la Lingua che la Frollicella, dolci tipici del posto.

Per l’aperitivo vi consiglio, per qualità e simpatia, il localino Hook – No Flag Food, su Via Roma. Qui potrete assaggiare tanti tipici fritti del posto e soprattutto un originalissimo Spritz al limone (di cui non ho foto perché l’ho bevuto subito tutto!).

Per una cena vista mare d’obbligo è il ristorante da Girone, dove anche il rapporto qualità/prezzo è ottimo. Vi consiglio di provare la pasta al pesto di limone, fantastica.

Ovviamente, non può mancare una cena nella Locanda del Postino, dove è stato girato il celebre film e situata proprio sul porto della Corricella. I prezzi sono più alti rispetto la media ma l’esperienza vale ogni centesimo. Ottimi gli spaghetti alle vongole ed i dolci. Fate anche un giro all’interno del locale, dove troverete diversi riferimenti al film.

Parlando con le persone del luogo, mi hanno consigliato di provare anche i ristoranti “La Pergola” e “La Lampara”.

Procida con i bambini e con il proprio amico a 4 zampe

Tra le domande più gettonate: Ma Procida è adatta ad una vacanza con i bambini? Onestamente, non è esattamente l’isola dove i bambini possono scatenarsi ma non ci sono nemmeno controindicazioni. Forse un po’ difficile con i passeggini, ma si fa.

Punto super a favore: è un’isola completamente pet friendly, su ogni spiaggia ho trovato dolcissimi cagnolini ed anche il mio alloggio era dogfriendly. Ci porterò sicuramente Gastone!

In conclusione, HO AMATO PROCIDA e penso che ci tornerò infinite volte, perchè ha tutto il fascino del Golfo di Napoli, senza la folla e la confusione. Ve ne innamorerete, ne sono sicura.

Come sempre, fatemi sapere se i miei consigli vi sono stati utili e se state pianificando un viaggio a Procida e dintorni, prendete questo articolo come un punto di partenza. Se avrete bisogno di aiuto nell’organizzazione del vostro viaggio, ricordate che sono una travel designer certificata e potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.