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Autore: MorganaInViaggio

PARTNACHKLAMM: UNA GOLA UNICA

Durante il mio on the road, tra Plose e Monaco, ho inserito due tappe. La prima è stata Innsbruck (leggi l’articolo qui https://viaggiscrittiamano.com/cosa-fare-ad-innsbruck/) e la seconda è stata a PARTNACHKLAMM, una gola unica, in Germania, ad un’ora da Innsbruck e ad un’ora e venti da Monaco.

Partnach è una gola che si è formata per lo scorrere dell’acqua del ruscello Partnach, nella valle Reintal, vicino alla città di Garmisch-Partenkirchen.

Questa spettacolare gola è lunga circa 700 metri e arriva ad una profondità di oltre 80 metri.

Nel 1912 è stata nominata monumento naturale.

Non è possibile descrivere a parole o con delle foto la bellezza di questo luogo, posso solo dire che non potete non fare tappa qui se vi trovate in questa zona. Entrando nella gola si è subito circondati dalle rocce, il rumore dell’acqua è diffuso ovunque e si attraversano lunghi tunnel bui per poi ritrovarsi improvvisamente accarezzati dalla luce che riflette l’acqua, insomma veramente si cammina immersi nella natura e si resta senza fiato di fronte a tanta magnificenza.

ORARI PARTNACHKLAMM:

Da Giugno a Settembre 8:00 – 20:00

Da Ottobre a Maggio 8:00 – 18:00

L’ultima entrata è consigliata 30 minuti prima della chiusura.

Le recensioni su questo posto mettevano in evidenza il fatto che è molto turistico e affollato, in realtà io l’ho trovato praticamente vuoto perchè sono andata ad un’ora dalla chiusura (e bastano venti minuti all’andata e venti al ritorno per percorrere la gola). Vi consiglio di fare lo stesso.

BIGLIETTI:

I biglietti possono essere comprati online per circa 7,00 €, sono ammessi anche i cani con la tariffa aggiuntiva di 2€. Controllate il sito ufficiale per tariffe aggiornate ed eventuali chiusure dovute alle condizioni climatiche.

INFORMAZIONI UTILI:

Io ho parcheggiato nei pressi dell’Olympia Ski Stadium e ho percorso circa 30 minuti a piedi fino alla biglietteria. Il percorso per arrivare è molto carino, sempre immerso nella natura, quindi non risulta in alcun modo pesante.

Sia vicino al parcheggio che più avanti (ma prima di entrare nella gola) sono presenti diverse aree ristoro.

Come detto sopra vi raccomando di indossare un k-way o comunque indumenti idonei a proteggervi dell’acqua perchè sicuramente vi bagnerete. Mettete anche scarpe da trekking e comunque antiscivolo perchè vi troverete a camminare su un suolo molto umido e a tratti scivoloso. Se piove si forma anche della fanga.

Spero che il mio articolo su questa perla della Germania vi sia utile, seguitemi su instagram per vedere foto e video dei miei viaggi.

FRANCOFORTE IN UN GIORNO

Francoforte (sul Meno) è stata la mia terza tappa in Germania, prima di arrivare in Olanda.

Questa piccola città tedesca, insieme di grattacieli e casette tipiche, mi ha letteralmente rubato il cuore. Ma fai attenzione a dove alloggiare se decidi di visitare questa meraviglia, infatti, purtroppo, esistono diversi quartieri poco raccomandati e lo stesso centro di notte si trasforma, diventando meno tranquillo.

Ti raccomando quindi di segnarti l’hotel da me consigliato, questa volta anche molto vicino al centro, per evitare di farti rovinare la tua permanenza in città.

COSA VEDERE A FRANCOFORTE:

Sempre nel tempo di un giorno, io ho raggiunto le seguenti tappe:

  • Römerberg, una delle piazze più belle d’Europa;
  • Kaiserdorm, il duomo della città;
  • Paulskirche; una chiesa veramente bellissima;
  • Lo skyline della città dai ponti sul fiume Meno;
  • Zeiul, la via dello shopping;
  • Passeggiata lungo il fiume.

Sono consigliati anche:

  • La casa di Goethe;
  • La stazione della metropolitana di Bockenheimer Warte;
  • Ascensore Paternoster al Flaming’s Hotel. 

DOVE MANGIARE:

Io ho mangiato un’ottima pizza (perdonatemi, ma dopo due settimane sentivo la necessità e ho commesso il peccato della pizza all’estero) al ristorante “Isoletta”. Gestito da italiani, è davvero carino e si trova anche in pieno centro. Assolutamente consigliato.

A Francoforte ricorda anche di provare l’Apflelwein, il sidro tipico della città.

DOVE DORMIRE:

Come ho precisato nell’introduzione, decidere dove dormire a Francoforte è di fondamentale importanza. Infatti la città ha due anime: Una tranquilla, serena, che riporta quasi all’idea di un piccolo paese in campagna. L’altra più pericolosa, nascosta tra il quartiere a luci rosse ma anche tra alcune vie del centro.

Per questo ti consiglio di prenotare direttamente il mio stesso hotel questa volta, che si trova in una zona sicura, è molto carino, vicino al centro e con un ottimo rapporto qualità prezzo. Ti lascio il nome: Ibis Frankfurt Centrum.

Spero che il mio articolo su Francoforte ti sia stato utile per il tuo prossimo viaggio, non esitare a contattarmi per ulteriori informazioni e seguimi su instagram per le foto ed i video delle mie avventure.

STOCCARDA IN UN GIORNO

Stoccarda è stata la mia seconda, rapidissima (tempo di una notte), tappa in Germania.

La città di per sé è carina ma non mi ha convinto. Non ti consiglierei di andare appositamente a vederla, nei dintorni c’è sicuramente di meglio.

Se, invece, ti serve una tappa intermedia in un viaggio come il mio, è chiaramente molto comoda. Ma andiamo al dunque.

COSA VEDERE A STOCCARDA:

Con la solita premessa che stiamo parlando di un viaggio on the road, con cane al seguito, ecco le tappe che ho seguito nel mio giro in città:

  • Schlossplatz: è la piazza principale della città, circondata da tutti gli edifici più importanti come il Neuen Schloss. Vicino alla Piazza principale, si trovano anche Karlsplatz e Schillerplatz.
  • Landesmuseum Württemberg: museo meraviglioso visto solo dall’esterno;
  • Markthalle: mercato ricco di cibo, molto vivace e colorato ma ATTENTI al resto!
  • Museo Mercedes;
  • Museo Porsche.

INFORMAZIONI UTILI:

DOVE MANGIARE:

Io ho cenato da Carls Brauhaus, ristorante carino che affaccia su Schlossplatz ed ho trovato tutto ottimo. Inoltre, la vista mentre si mangia è bellissima.

In alternativa, mi era stato consigliato Brauereigaststätte Dinkelacker, un famoso ristorante e birrificio di Stoccarda. Io non sono andata per questioni di tempo.

DOVE DORMIRE:

Ho alloggiato all’Ibis Stuttgart City, leggermente decentrato ma comodissimo se si ha la macchina. In questo hotel ho trovato il personale davvero gentilissimo, la colazione ottima e le camere perfette. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Ovviamente, avendo il mio cane in viaggio con me, anche questo hotel è dog friendly.

PARCHEGGIO:

La città è dotata di ampi parcheggi sotterranei dove ti sarà possibile lasciare la macchina prima di accedere al centro storico.

Spero che il mio articolo su Stoccarda ti tornerà utile per il tuo prossimo viaggio on the road in Germania, nel frattempo seguimi anche sui miei social per vedere foto e video della mia esperienza di viaggio.

MONACO DI BAVIERA E DINTORNI

Come ormai avrai capito, questa estate ho percorso un lungo on the road da Roma ad Amsterdam in macchina. Durante questo viaggio mi sono fermata per un periodo più lungo in Trentino, a Monaco e ad Amsterdam. In questo articolo ti racconterò cosa fare a Monaco di Baviera e cosa è possibile raggiungere e visitare nei dintorni.

COSA FARE A MONACO DI BAVIERA:

A Monaco ho dedicato un’intera giornata, ecco le mie tappe:

  • MarienPlatz, dove è possibile assistere allo spettacolo del Carillon di Glockenspiel. Ti consiglio di controllare gli orari sul sito, ma di solito suona alle 11, le 12 e le 21. Da Marzo ad Ottobre anche alle 17:00.
  • Viktualienmarkt: Dopo lo spettacolo del Carillon sono passata a fare un giro tra i banchi del mercato e ho ammirato Peterskirche.
  • Ho poi fatto un giro sul corso principale dei negozi, fino ad arrivare ad Asam church.
  • Hofbrauhaus: Dopo la passeggiata sono finalmente andata ad assaggiare la birra nella storica birreria della città. GIUDIZIO: OTTIMA. Un’esperienza da non perdere se si è a Monaco.
  • Residenz: Andando nella direzione del giardino inglese, sono passata di fronte alla maestosa residenza.
  • Giardino inglese: Qui moltissimi turisti si sono buttati nel corso d’acqua che attraversa il parco e a sorpresa ho potuto assistere all’allenamento di surf di molti atleti che si dilettano a sfruttare l’onda dell’Eisbach.
  • Olimpiatrum.
  • Museo BMW.

Dove mangiare a Monaco di Baviera:

Personalmente ne ho provati solo due, Hofbrauhaus ed Augustiner, ma per una scelta più ampia, riporto anche quelli che mi sono stati consigliati da amici:

  • Viktualienmarkt;
  • Dallmayr;
  • Bayrischer Donisl;
  • Hofbrauhaus;
  • Zum Augustiner

Durante le gite dei giorni seguenti, invece, ho sempre optato per panini a pranzo ed un hamburger rapido a cena, nulla che valga la pena di essere segnalato. Questa è la dura vita on the road.

Dove dormire:

Io ho alloggiato presso libis Styles Monaco Ost, un’ottima soluzione se si viaggia in macchina, altrimenti un po’ decentrato rispetto i punti di interesse della città. In ogni caso l’Hotel è davvero carino, le stanze pulite e munite di tutto il necessario, con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Tra l’altro, è un hotel dog friendly.

COSA VEDERE NEI DINTORNI:

GIORNO 2:

  • ROTHENBURG OB DER TAUBER: Il secondo giorno a Monaco siamo partiti subito alla scoperta del famoso paese dove si trova il negozio di Natale di Käthe Wohlfahrt. Il mio consiglio qui è semplicemente di perdersi tra le viuzze di questo posto incantato, a dir poco meraviglioso.
  • RATISBONA: Dopo pranzo (al sacco) siamo arrivati a Ratisbona, una città molto carina di cui vi consiglio di non perdere il Duomo e il Ponte di Pietra.

GIORNO 3:

  • FUSSEN: Il terzo giorno ci siamo diretti a Fussen, dove abbiamo iniziato con la passeggiata che porta al Castello di Neuschwanstein e al Castello di Hohenschwangau. Consigliati dall’opinione generale non siamo entrati a vedere i castelli all’interno, ma ci siamo dedicati a goderci la meraviglia naturale nei dintorni. Dopo un rapido hot dog ci siamo poi diretti alla scoperta di Fussen, girando tutto il paesino con assoluta calma.
  • ALLIANZ ARENA: Di ritorno da Fussen, la sera ci siamo fermati a guardare per un po’ l’Allianz Arena e finalmente ci siamo diretti in Hotel.

GIORNO 4: Direzione Stoccarda

Il quarto giorno, in realtà, è stato un giorno di viaggio, infatti ci siamo diretti verso la nostra tappa seguente: Stoccarda. Lungo la strada, comunque, ci siamo fermati a visitare queste bellezze incredibili:

  • Castello di Nymphenburg, trovandoci ancora a Monaco la mattina.
  • Biblioteca dell’Abbazia di Wiblingen, una perla unica, la consiglio assolutamente. Si può fare il biglietto in loco.
  • Castello di Lichtenstein, meno conosciuto degli altri ma altrettanto meraviglioso, anche in questo caso è possibile fare il biglietto sul posto.

Spero che il mio articolo su cosa fare a Monaco di Baviera e dintorni ti sia utile, ti invito a seguirmi su instragram per foto e video delle mie destinazioni.

COSA FARE AD INNSBRUCK IN 24 ORE

Tra il Trentino e Monaco, durante il mio on the road in Europa, ho fatto due soste. La prima è stata Innsbruck, anche perché la mia torta preferita è la Sacher.

Questa meravigliosa cittadina è il capoluogo del Tirolo, si affaccia sul fiume Inn ed è circondata dalle vette della Nordkette.

Oltre ad essere famosa come cittadina tipicamente natalizia e per l’incredibile panorama visibile dal suo centro storico, Innsbruck è nota anche per essere stata la residenza degli Asburgo per ben 500 anni.

Dunque, in questa perla tra maestose montagne si può godere di ottimo cibo, attività all’aria aperta e storia.

COSA FARE AD INNSBRUCK IN MEZZA GIORNATA:

Avendo solo una mattinata a disposizione ho fatto queste rapide tappe:

  • Maria-Theresien-Strasse: Ho infatti passeggiato lungo questa via, la principale della città, per godermi le meravigliose facciate, dai mille colori, delle case.
  • Goldenes Dachl: Il tettuccio d’oro, simbolo di Innsbruck, affaccia proprio sul corso pedonale della Maria-Theresien-Strasse. La loggia ricoperta dalle tegole d’oro è stata voluta dall’imperatore Massimiliano.
  • Duomo di San Giacomo: Il duomo risale al 1180 e ad oggi è anche una tappa del Cammino di Santiago.
  • Hofburg: L’incredibile palazzo imperiale, visitabile anche all’interno.
  • Passeggiata lungo il fiume per osservare le casette colorate affacciate sul corso d’acqua.
  • Assaggiare la Sacher in una delle pasticcerie della città. Purtroppo il famoso Café Sacher era troppo pieno quando sono andata io.

Innsbruck mi è piaciuta tantissimo, infatti mi sono promessa di tornarci. Durante la mia prossima visita vorrei tanto vedere altre tappe che mi sono state gentilmente consigliate da voi:

  • Il Castello di Ambras;
  • La casa capovolta;
  • Il lago Obernberger See;
  • Museo Swarovski.

INFORMAZIONI UTILI:

Innsbruck è dotata di diversi parcheggi a pagamento dove lasciare l’auto, per poi poter proseguire verso il centro storico.

La città è assolutamente visitabile a piedi in una giornata, due per vedere tutto con tranquillità.

In generale, l’ambiente mi è sembrato molto pet friendly.

Grazie come sempre per aver letto il mio articolo, seguimi su instagram per le foto della mia gita ad Innsbruck.

CASCATE DI MONTE GELATO

Le Cascate di Monte Gelato sono un’oasi a 40 minuti da Roma, nel Parco della Valle del Treja, da cui partono numerosi sentieri.

Questo luogo fuori dalla realtà, dove troviamo anche una torre medievale ed un antico mulino ad acqua, è nel tempo diventato una meta turistica molto amata sia per i resti storici qui rinvenuti, tra cui una villa romana del I secolo a.C., sia per essere stato il set di numerose pellicole cinematografiche.

In particolare sono proprio le Cascate di Monte Gelato ad aver fatto da sfondo al film “Lo chiamavano Trinità”.

I SENTIERI:

Nel parco e quindi nei dintorni delle cascate è possibile percorrere diversi sentieri (qui trovi l’elenco completo: https://www.parchilazio.it/valledeltreja-ricerca_itinerari).

Io ho testato i seguenti:

  • Il sentiero delle cascate che passa intorno alle cascate e quando l’acqua è particolarmente bassa anche in mezzo.
  • Il sentiero N. 21: Percorso ad anello, della durata di dieci minuti, per una rapida passeggiata nella natura. Parte dal parcheggio delle cascate.
  • Il sentiero N. 001: sentiero nel bosco che parte poco prima del ponte che si attraversa per arrivare al parcheggio delle cascate e porta a due Borghi:
  1. Mazzano Romano (3,5 km)
  2. Calcata (7,5 Km)

Il sentiero si chiama 001 fino a Mazzano Romano, successivamente si può proseguire seguendo diverse possibilità a scelta.

Tutti i sentieri li ho trovati facili, ma richiedono comunque scarpe adatte soprattutto per il fango.

Se volete portare il passeggino, sarà molto scomodo per la presenza di scalini e passaggi stretti.

SAPEVI CHE:

Questi luoghi sono famosi per aver fatto da sfondo ad alcuni capolavori cinematografici, tra cui:

  • Francesco giullare di Dio
  • Lo chiamavano Trinità
  • Per qualche dollaro in più
  • Don Chisciotte

Per scoprire tutti gli altri puoi visitare: https://www.parchilazio.it/valledeltreja-schede-530-il_cinema_nel_parco.

INFO UTILI SULLE CASCATE DI MONTE GELATO

Le Cascate di Monte Gelato sono ad accesso gratuito, ed il parco è dotato di un ampio parcheggio. In ogni caso, in estate, il luogo risulta molto affollato, è consigliabile quindi scegliere la bassa stagione.

Io le ho visitate in una splendida giornata di Febbraio e me le sono godute praticamente da sola.

Nell’area parco intorno le cascate ci sono aree pic nic e sono presenti anche ristoranti e agriturismi. Inoltre arrivati ai Borghi di Mazzano Romano e Calcata è possibile trovare bar e ristoranti.

Ti ringrazio come sempre per aver letto il mio articolo e ti invito a seguirmi sul mio profilo Instagram per reel e foto di questi luoghi incredibili.

INTO THE WILD: la storia di tutti noi

Into the wild è un film basato sul libro “Nelle terre selvagge” di Jon Krakauer.

Racconta la storia di Chris, l’ennesimo ragazzo che dopo gli studi deve soddisfare le aspettative di una società che non lo capirà mai. Ma Chris è diverso, Chris è uno di noi. Lui lo sa che c’è un mondo da scoprire, che il senso non può essere tutto nel vivere – lavorare – morire. E allora Chris parte per un on the road alla volta dell’Alaska. E qui inizia il vero spettacolo, qui salgono i brividi ad ogni ripresa e ad ogni musica scelta come colonna sonora. Improvvisamente il film ci porta in quegli scenari che quelli come noi bramano come le persone normali bramano la pensione, ci racconta una storia che già sappiamo perchè è la nostra.

Into the wild è il film di quei sognatori profondamente convinti che esista qualcosa di più, qualcosa che superi la solita vita fatta di 8 ore in ufficio ed una cena preparata di corsa per non perdersi l’ennesimo programma in tv.

IL FILM DEI VIAGGIATORI

Questa storia è una dedica a noi, che ci incamminiamo zaino in spalla verso mete ritenute “selvagge”. Quelli a cui se chiedi: “Allora, programmi per il futuro?” ti rispondono con il nome di 50 paesi diversi. Noi, che passiamo intere giornate ad immaginare un itinerario, studiare mappe, cercare notizie su luoghi lontani.

I viaggiatori, noi che non sappiamo cosa sia una vacanza in grande stile ma sicuramente ti terremmo compagnia tutta la notte raccontandoti le nostre avventure. Non possiamo consigliarti un ottimo ristorante, ma se cerchi cibo tipico, a poco, chiedi pure. Noi che non siamo utili per un hotel stellato, ma sappiamo sempre dove puoi dormire caldo e forse al sicuro. Non abbiamo idea di dove si trovi la via dei locali, ma sappiamo dirti come arrivare sulla cima più alta senza rischiare la vita.

Viviamo di questo, abbiamo il mare negli occhi, la montagna nel cuore, le mani sporche di mille culture e la bocca abituata ad ogni sapore. Non sappiamo cosa significhi la parola “strano” ma amiamo il diverso, non diamo giudizi, ma viviamo per conoscere e comprendere.

Forse siamo solo dei folli per cui non esiste un posto nel mondo e un tempo nella storia, ma siamo vivi. Totalmente ed incredibilmente vivi.

In questo film viene spiegato in maniera magistrale il senso di paura che ogni viaggiatore sente quando prende una decisione incomprensibile ai più. La solitudine che ci circonda nel nostro cammino fatto di follia e sogni. Il senso di inadeguatezza che non possiamo evitare in mezzo agli altri e le loro regole. Quella sensazione si adrenalina e gioia di vivere che solo la cima di una montagna o un orizzonte sconfinato sanno darci.

E allora grazie Into the wild, per aver raccontato tutto questo.

INTO THE WILD, INTO MARTINA:

Questo film per me rappresenta l’amore di una vita, che arriva quando hai perso le speranze ed improvvisamente senti che tutto nel mondo torna al suo posto.

Molti pensano che la voglia di viaggiare nasca quando si è più grandi, in grado di capire. Ma non è vero.

Il bisogno di andare, nel mio caso, mi accompagna da che so camminare. Ero piccola, non avevo idea di cosa significasse viaggiare, ma sentivo di voler andare sempre da qualche altra parte. Mamma racconta ridendo che la domenica obbligavo tutta la famiglia ad uscire e papà mi ricorda imbambolata davanti i documentari, ma c’era qualcosa di molto più profondo dentro di me. Non ero una bambina vivace con la passione per le immagini colorate, io ero già un’anima nomade.

Però, nomade o meno, sono nata a Roma in una famiglia con una casa ed una realtà solida intorno. Per gran parte della mia vita ho tentato di adattarmi a quella realtà che sembrava essere la più giusta. E quello strano malessere, che ogni tanto mi prendeva, lo ignoravo.

Fino ad un pomeriggio in cui mio padre mi ha chiesto di vedere con lui questo film ed è stato come ricevere un cazzotto nello stomaco. La storia di Chris l’ho riconosciuta subito, è stato come se qualcuno mi urlasse in faccia “BECCATA”.

E’ stato quel pomeriggio che è iniziato tutto, ho iniziato a documentarmi, comprare libri di viaggio, cercare altre persone come me. Ho finalmente abbracciato la me selvaggia grazie a questo film. Con Into the wild mi sono sentita capita e ho iniziato ad essere me stessa.

E allora , se non l’avete ancora visto questo film dovete vederlo per sentivi compresi e se lo avete già visto dovete rivederlo per ricevere quella carezza che troppo spesso il mondo ci nega.

COSA FARE A SIVIGLIA IN 48 ORE

Siviglia è stata l’ultima tappa del mio viaggio in Andalusia. In questo articolo ti parlo della mia esperienza, consigliandoti itinerario, hotel, cosa mangiare e dove.

Ti ricordo che parliamo della città con una delle piazze più belle del mondo, ma quello che davvero mi ha sorpresa è stata la Casa di Pilato, perchè se ne sente parlare pochissimo, nonostante sia incantevole.

Il cibo in questa città è sensazionale, di seguito ti suggerisco le due botteghe storiche dove abbiamo mangiato divinamente ed a prezzi sensazionali.

Ti darò dei consigli molto sintetici e pratici, così da essere pronto per la tua visita in pochi minuti.

COSA VEDERE:

Il pomeriggio del primo giorno in cui sono arrivata ho fatto queste tappe:

  • Setas, perchè volevo godermi anche la vista di giorno da qui. Abbiamo pagato il biglietto circa 15 € a testa con ingresso consentito una volta di giorno ed una volta di sera per lo spettacolo delle luci;
  • Plaza de Toros, alla fine mi sono anche convinta ad entrare. Il biglietto si può fare tranquillamente in loco e lo abbiamo pagato 10 € a testa. Senza corrida perchè il mio cuore non avrebbe retto, devo dire che l’arena è meravigliosa. Soprattutto al tramonto.
  • Torre dell’Oro;
  • Vista di Triana dall’altro lato del fiume;
  • Setas di notte per lo spettacolo delle luci (meraviglioso).

Il mio giro è poi continuato al villaggio “Siviglia on ice“, allestito appositamente per il periodo natalizio.

Il secondo giorno ho visitato con guida prenotata da Roma, affidandomi a Sivigliamo, che vi super consiglio (https://www.sivigliamo.com/ questo il link per controllare prezzi, disponibilità e diverse opzioni di visita):

  • Real Alcazar: oltre ad essere il set del Trono di Spade, è un complesso davvero enorme e magnifico. A mio avviso, impossibile capirne a fondo la storia e sapere come muoversi all’interno, senza una guida.
  • Cattedrale: Bellissima, protagonista anche del cammino di Santiago e sede della tomba di Cristoforo Colombo (sembrerebbe!)
  • Giralda: Bisogna fare molte scale, che la guida ti lascerà affrontare da solo, ma la vista da ogni finistrella ripagherà assolutamente lo sforzo!

Ho continuato poi il mio giro visitando:

  • Archivio delle indie: Ho dato una sbriciata giusto da fuori, perchè un must in questa città.
  • Plaza de Espana: Non ha bisogno di presentazioni. Potrai girarla in lungo ed in largo, godendo anche delle meravigliose panchine dedicate alle province spagnole. Un’esplosione di colori.
  • Parco di Maria Luisa: è un meraviglioso parco con diverse installazioni artistiche, gratuito ed ideale per godersi un po’ di pace dalla città.
  • Barrio Santa Cruz: il mio quartiere preferito, fatto di piccole botteghe, tradizione e colori spagnoli.

La mattina del terzo giorno ho concluso il mio viaggio così:

  • Una bellissima passeggiata per il di Barrio San Bartolomé: richiama molto il Barrio de Santa Cruz ed infatti anche questo rientra tra le mie tappe preferite!
  • Visita alla Casa di Pilato, facendo il biglietto in loco per il solo pian terreno al prezzo di 10€ a persona: Questa resta sicuramente l’attrazione che più mi ha stupito e più consiglio in questo meravigliosa città.
  • Stadio di Siviglia, purtroppo trovato chiuso, ma dotato di un bellissimo store per i più appassionati.

Vi raccomando vivamente tutte le visite da me effettuate, ogni luogo è valso il prezzo del biglietto e mi ha fatto comprendere meglio la meraviglia di questa città indescrivibile.

Mi raccomando, non perdete la Casa di Pilato, uno dei luoghi più sottovalutati dal turismo nonostante la sua bellezza incredibile.

COSA MANGIARE A SIVIGLIA:

I piatti tipici di Siviglia sono:

  • Tostadas: pane molto grande tostato servito per colazione con olio, pomodoro e a volte con aggiunta di Jamon.
  • Huevos alla Flamenca: uovo fritto, con salsa di pomodoro ed il chorizo.
  • Gazpacho: zuppa fredda di pomodoro, cetriolo, olio d’oliva, aglio, paprika ed aceto.
  • Patatas Bravas: patate condite con una salsa di pomodoro, paprika ed aceto.
  • Rabo de Toro: Coda di toro.
  • Pipirrana de Pulpo: insalata fredda con polpo, olive nere, patate, cipolla e peperoni.
  • Solomillo: Filetto di maiale.
  • Tortillas de camarones: Frittate di gamberi.
  • Tocino de Cielo: un budino al caramello, accompagnato con l’Aljarafe, un vino dolce e liquoroso.
  • Churros con cioccolata calda.
  • Semi di girasole e cocco caramellati, lasciati sui davanzali dei negozi di dolci per le strade.

DOVE MANGIARE:

  • EL RINCONCILLO, locale storico per ottime tapas. Prenotate con largo anticipo per mangiare seduti, altrimenti facendo una rapida fila potrete comunque mangiare in piedi.
  • BODEGA SANTA CRUZ, altro locale storico per ottime tapas.
  • PANYPIU, per provare i dolci della tradizione.

DOVE ALLOGGIARE

Io ho soggiornato all’Hotel Murillo: https://www.hotelmurillo.com/. Ve lo suggerisco per la posizione strategica e l’ottimo prezzo. Anche le camere sono pulite e dotate di tutto il necessario.

Come al solito vi raccomando di seguirmi sulla mia pagina Instagram, lì troverete foto e video del mio viaggio.

Vi ringrazio per la lettura, scrivetemi nei commenti o su IG per avere qualunque informazione su Siviglia.

COSA FARE A CORDOBA IN 48 ORE

In questo articolo vi parlerò di cosa fare a Cordoba, un’altra delle mie tappe andaluse, in 48 ore.

Cordoba è stata la mia città preferita del tour e forse in generale della Spagna. Questa perla è famosa in tutto il mondo per i suoi patios ed i suoi colori brillanti.

COSA VEDERE:

  • Mezquita, con audio guida secondo me merita tra le 3 e le 4 ore. Quando andrete, capirete.
  • La Judería, in questo quartiere dai mille colori dovete perdervi.
  • La Sinagoga.
  • Porta del Puente o arco romano, soprattutto per la piazzetta su cui affaccia.
  • Ponte Romano, attraversatelo per una vista completa sulla città.
  • Alcázar, non il più bello dell’Andalusia è vero, ma è gratuito in determinati orari. (per info sugli orari leggi il sito: https://museosdecordoba.sacatuentrada.es/es).
  • Plaza de la Corredera (qui troverete molti posticini per le tapas).
  • Palacio de Viana, dove potrete vedere i patios più belli della città. Il biglietto si può fare tranquillamente sul posto, esiste l’alternativa solo patios o patios + palazzo. Avendo poco tempo a disposizione io ho scelto solo patios.
  • Plaza de las Tendillas, da cui iniziano le vie più moderne e ricche di negozi della città.
  • Cena in un ristorante dotato di patio, esperienza unica a Cordoba.

La Mezquita merita una visita all’interno, vi consiglio di prendere anche l’audioguida e di prenotare il biglietto su internet per evitare file, al prezzo di 15€. (Prenotate qui: https://mezquita-catedraldecordoba.es/en/). RICORDA: dalle 8:30 alle 9:30 è previsto l’ingresso gratuito.

Per il quartiere Juderìa, la parte più bella della città, vi consiglio alcune tappe per vederlo tutto:

  • La Sinagoga;
  • Suk Municipale;
  • Museo Taurino;
  • Calleja de las Flores (la più bella di Cordoba? Non direi, sicuramente la più turistica).
  • Calleja del Panuelo, pare sia la strada più stretta di Cordoba ma non mi ha particolarmente colpita per questo, merita però un passaggio per le bellissime porticine in fondo.
  • Casa Andalusi.

COSA MANGIARE:

I piatti tipici di Cordoba sono:

  • Salmorejo Cordobés: Una zuppa fredda di pomodoro, con pane, aglio e olio. Sopra vengono aggiunti altri ingredienti come lo Jamón e l’uovo sodo.
  • Flamenquín Cordobés: un involtino di filetto di maiale con prosciutto crudo e formaggio.
  • Rabo de toro a la Cordobesa: Coda di bovino insieme a carote, cipolle, peperone rosso, pomodori e vino rosso.
  • Naranjas picás: insalata con arancia. Oltre alle arance, generalmente vengono aggiunti cipolla e baccalà in pezzi, in altri anche uovo sodo, olive nere e peperoni.
  • Revuelto Cordobés: gli asparagi con le uova e dadini di Jamón.
  • Churrasco Cordobés con salsas árabes: Filetto di maiale, cotto alla brace. La carne viene infatti servita insieme a due salse in stile arabo: la paprika e una mistura verde a base di olio d’oliva, prezzemolo e aglio.
  • Berenjenas con miel: Melanzane fritte al miele.
  • Alcachofas a la montillana: Carciofi cotti con vino, aglio, cipolla, zafferano e pezzi di prosciutto.
  • Tapas Cordobés.
  • Pastel Cordobés: Torta di pasta sfoglia ripiena di una marmellata a base di zucca, ricoperta di zucchero a velo e mandorle.

DOVE MANGIARE:

  • BAR SANTOS (Zona Mezquita), famosissimo per sua tortilla.
  • CATENA DON CROISSANT, per una merenda originale nella parte moderna della città.
  • RISTORANTE EL RINCON DE CARMEN, per una cena tipica in un meraviglioso patio (super consigliato).

DOVE ALLOGGIARE

Io ho soggiornato all’Hotel Boutique Caireles: https://www.hotelcaireles.com/.

Ve lo suggerisco per la posizione strategica e l’ottimo prezzo. Anche le camere sono pulite e dotate di tutto il necessario. Inoltre è dotato di una terrazza panoramica incredibile.

Come al solito vi raccomando di seguirmi sulla mia pagina instagram, lì troverete foto e video del mio viaggio.

Vi ringrazio per la lettura, scrivetemi nei commenti o su IG per avere qualunque informazione su Cordoba.

“Succede sempre qualcosa di meraviglioso”

Succede sempre qualcosa di meraviglioso” è il consiglio da amica con cui voglio iniziare questa sezione del blog.

Perchè da due mesi a questa parte mi sveglio leggendo messaggi di centinaia di ragazzi che, come me, hanno deciso che i loro sogni non possono essere messi da parte.

Ragazzi che cercano una svolta, una soluzione, un segno.

Viaggiatori ma, soprattutto, sognatori che nonostante questa società non gli abbia mai concesso il beneficio del dubbio, anzi forse li abbia addirittura derisi, ogni mattina si alzano e lavorano duro per quello in cui credono.

Sono pochi mesi che ci conosciamo, ma mi sono bastati per affezionarmi e volervi bene.

Quindi, questo angolo di consigli è per voi e non può non iniziare con la storia mia e di questo libro, che, con la solita delicatezza di Gianluca Gotto, è riuscito a darmi la spinta che mi serviva.

LA NOSTRA STORIA

Succede sempre qualcosa di meraviglioso arriva il 27 Ottobre 2021 nella mia vita. Un mese esatto dopo aver accettato una proposta di lavoro giusta, perfetta per il mio titolo e le aspettative di questa società.

Succede però che ogni mattina, da quando ho accettato la proposta perfetta, mi sveglio triste. Non è da me. Io sono una persona allegra, trovo del bello ovunque e amo vivere. Eppure, per un intero mese, io non trovo un motivo per sorridere. Entro ogni giorno in una minuscola stanza buia, porto brillantemente a termine i miei compiti, ricevo i complimenti e torno a casa senza emozioni.

Non lo dico a nessuno perchè sono troppo fortunata, lamentarmi sarebbe inutile e offensivo verso chi ha problemi più grandi, più seri, più importanti.

Eppure, un mese esatto dopo, mentre preparo svogliata la cena, Matteo poggia qualcosa sull’isola della nostra cucina. Un libro, quel libro che volevo da tanto: “Succede sempre qualcosa di meraviglioso” di Gianluca Gotto.

Volevo prenderlo io stessa, ma credo che tra me e Matteo si sia instaurato un tacito patto per cui quando Gotto pubblica un libro, lui me lo regala. Ed infatti, come sospettavo, il maldestro tentativo di tenermi fuori dalle librerie in questi giorni non era casuale.

Fisso il libro poggiato sull’isola della cucina e il volto sorridente di Matteo, solo ora mi accorgo che nei suoi occhi c’è la forte speranza di vedermi felice. In fondo, chi ti ama sa sempre la tua verità.

Leggo il titolo del libro: “Succede sempre qualcosa di meraviglioso”. Non mi convince, non credo che sia vero. Ma mi fido di Gotto e mi fido dei regali di Matteo, quindi sorrido, abbraccio l’uomo che mi salva la vita ogni giorno e metto il libro nello zaino per andare a lavoro.

La mattina dopo, in metro, invece di osservare decine di facce stanche e annoiate come la mia, decido di farmi coraggio e apro il libro.

Davide mi è subito simpatico, tifo per lui anche se non capisco subito perchè. Pagina dopo pagina, viaggio in metro dopo viaggio in metro, ogni mattina mi sento più capita. Poi arriva Guilly, che non diventa più solo il personaggio di un libro ma la mia guida di ogni giorno. Leggo e ascolto il personaggio saggio e cerco di capire come fare, come trovare il modo di scoprire la meraviglia.

Mi impegno. Mi fermo ad assaporare un cappuccino caldo la mattina prima di entrare in ufficio. Coccolo un cane che mi scodinzola in lontananza. Organizzo gite fuori porta ogni week end.

Va meglio, va davvero meglio. Inizio a capire che la meraviglia è ovunque, inizio a sentire che la vita scorre di nuovo in me.

Poi finisce il libro e capisco la cosa più importante di tutte: la mia vita, al contrario, non è finita. Questa vita, in realtà, non finisce mai davvero.

Come ho fatto ad arrendermi? Quando è successo? Perchè mi trovo in un completo elegante che odio mentre io amo camminare scalza? Perchè sono in un ufficio senza finestra mentre io amo guardare il mare? Dove sono finita?

Il resto è storia (una storia che potete trovare qua https://viaggiscrittiamano.com/addio-ufficio-cambiare-vita/).

I MIEI GRAZIE A QUESTO LIBRO

Ho voluto iniziare con questo libro perchè, nonostante io abbia sempre praticato la gratitudine nella vita e sia per natura una persona positiva, le sue pagine mi hanno abbracciato in un momento in cui avevo dimenticato chi fossi.

Probabilmente senza questa storia io mi sarei comunque dimessa, avrei comunque aperto un blog e cercato di vivere scrivendo. Ma non lo avrei fatto con la stessa convinzione. Questo libro, così come tutta la filosofia di Gianluca Gotto, mi ha aiutata a sentirmi compresa e mi ha fatto capire più profondamente delle sensazioni che erano in me ma non riuscivo ad afferrare (forse per paura).

Questo libro ha inciso profondamente sulla mia vita, anche in maniera molto concreta, lasciandomi qualche abitudine che voglio raccontarvi:

  • Dico sempre tre grazie la sera prima di dormire, per ricordarmi di essere grata.
  • Quando mi succede qualcosa di brutto, sono molto attenta a capire perchè. Aspetto che la vita mi sveli il suo insegnamento, il senso più profondo di quella che a prima vista potrebbe sembrare solo un’ingiustizia.
  • Cerco di organizzare sempre una gita fuori porta (almeno una volta a settimana) per cercare posti nuovi e sentirmi in viaggio in qualche modo.
  • Mi sono avvicinata moltissimo al mondo della meditazione, leggo anche diversi libri al riguardo per imparare di più. Non sono brava, ma sto migliorando.
  • Cerco di essere fiume, scorrendo con la vita. Sto valutando anche di fare il mio primo tatuaggio, che sarà proprio “sii fiume”.

A CHI LO CONSIGLIO

Lo consiglio a chiunque sia pronto a fare un sorriso alla vita, a chi guardandosi intorno trova il coraggio di ammettere che anche nei momenti più bui c’è sempre un tramonto da ammirare, una persona che ci tende la mano, un dolce buonissimo da assaggiare o un luogo nuovo da scoprire

C’è sempre qualcosa di meraviglioso, dobbiamo solo volerlo vedere.

Questo libro non serve solo a trovare il coraggio per dare le dimissioni, può servire anche semplicemente a trovare il coraggio di ammettere che questa vita, se guardata dal giusto punto di vista, può sorprenderci.

ALCUNI PASSAGGI:

“Non devi aspettare che ti succeda qualcosa di bello. Qualcosa di bello sta già accadendo, ora: sei vivo”.

“<<Tutta teoria>> disse lui. <<Tipico di chi pensa troppo.>>

<<Cosa intendi, scusa?”>>

<<Tu non hai fatto altro che pensare al tuo sogno. Lo hai trattenuto nella tua mente come un leone in gabbia. E’ rimasto pure immaginazione, un pensiero. Non lo hai vissuto. Hai preso la patente, non la moto.>>

<<E quindi? Cosa dovrei fare?>> chiesi con un po’ di risentimento.

<<Smetti di pensare e vivi>>.”

“Non temere, nulla è sotto controllo”.

A questo punto avrete capito che vi consiglio di comprare il libro “Succede sempre qualcosa di meraviglioso” perchè mi ha dato quella spinta per riprendere in mano la mia vita che davvero mi serviva.

Parleremo in questo angolo anche degli altri libri di Gianluca Gotto perchè lo adoro, intanto qui potete trovare il suo blog: https://www.mangiaviviviaggia.com/.

Fatemi sapere se comprerete questo libro e cosa ne pensate.

Come sempre vi aspetto nei commenti o sulla mia pagina Instagram. Grazie per tutto.