Il week end appena trascorso ho avuto la fortuna di scoprire i Lagustelli di Percile, grazie ad una collaborazione Instagram con la pagina Discover Lazio, che organizza queste meravigliose esperienze nel week end (ve ne parlo in fondo a questo articolo!).
Seppure questi laghetti iniziano a vedersi sui social, io non ci ero ancora mai stata e, sinceramente, non li avevo mai sentite nominare prima. Invece, ho scoperto un piccolo paradiso ad appena un’ora da Roma, dove sia il borgo che l’ambiente naturale mi hanno completamente stregata.
Questi laghetti si trovano nel Parco Nazionale dei Monti Lucretili, ad appena un’ora da Roma e sono abbastanza semplici da trovare.
Sul navigatore dovrete impostare, in realtà, il borgo Percile. Una volta arrivati, nella piazzetta principale del paese, dove si trova anche un bar, potrete seguire le indicazioni che vi faranno percorrere una salita. I laghetti sono indicati ad una distanza di circa 6,5 Km dal paese, attenzione perchè la strada ad un certo punto si fa particolarmente sterrata (sconsigliata per macchine basse).
Tenete a mente, inoltre, che non esiste un vero e proprio parcheggio, ma sarete costretti a lasciare la macchina in spiazzi naturalmente creati dalla vegetazione.
Il trekking per arrivare ai laghi
Arrivati al paese di Percile troverete diversi cartelli con la spiegazione del borgo e dei percorsi per arrivare ai Lagustelli.
Principalmente vengono consigliati due sentieri:
il 307, con un dislivello di 137 metri ed una percorrenza stimata di 1:40 h all’andata e di 1:30 al ritorno;
il 307B: con un dislivello di circa 65 metri ed una percorrenza stimata di 15 minuti all’andata e 10 minuti al ritorno;
il trekking con Discover Lazio, con guida AIGAE: noi abbiamo seguito un sentiero con la guida esperta che ci ha accompagnato, che in pochi praticano. Per questo motivo abbiamo goduto della natura del parco praticamente in solitaria ed in totale sicurezza. E’ durato circa 6 ore ed è stato davvero entusiasmante, soprattutto per chi come me ed il mio fidanzato è stanco dei soliti percorsi turistici.
Seguendo tutti i sentieri indicati potrete ammirare sia il Lago Marraone, attualmente non raggiungibile, sia il Lago Fraturno, più grande e dove è possibile arrivare fino alla riva. Nel 2008 entrambi sono stati dichiarati sito internazionale per la tutela della biodiversità: Ramsar.
Considerate che, durante i percorsi, incontrerete sicuramente diverse mandrie di animali, trattandosi di un territorio di pascolo. Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare degli splendidi cavalli.
Altra informazione molto importante: i tratti prima di arrivare ai Lagustelli o nel nostro caso, che abbiamo seguito un percorso particolare, ad un fiumiciattolo, sono molto fangosi. Quindi, è bene vestirsi adeguatamente e partire preparati e ben attrezzati in base al livello di difficoltà del sentiero che si andrà a scegliere.
Infine, se decidete di intraprendere questo percorso con il vostro amico a 4 zampe, ricordate di tenerlo al guinzaglio: in zona, infatti, ci sono molti pascoli, i cinghiali ed anche diversi rovi: tenetelo al sicuro!
Percile: uno dei borghi più belli d’Italia
La nostra escursione è iniziata e finita a Percile, uno dei borghi più belli d’Italia dal 2018, con poco più di 200 abitanti e principalmente borgo di pascolo, caratterizzato dalle sue case mantenute in pietra.
Sparse per il borgo troverete anche delle targhette con QR code per l’iniziativa “Borghi narranti“: inquadrando il codice, potrete ascoltare i racconti antichi, narrati dagli anziani del paese.
Una visita merita anche la piccola chiesa del paese, Santa Anatolia, risalente al XVI secolo, affrescata all’interno.
In queste zone, inoltre, si tiene la sagra della ramiccia, tagliolini all’uovo, per cui le donne del paese usano più di 200 uova durante la preparazione. Nel 2023 si è tenuta a dicembre.
I Lagustelli di Percile con Discover Lazio: perchè scegliere questa esperienza
Come ho spiegato, sono andata alla scoperta di questo paradiso nel Lazio grazie ad una collaborazione Instagram con la pagina di Discover Lazio, che organizza gite fuori porta nel week end con guide certificate AIGAE.
Sinceramente, non mi sono mai resa conto di quanto potesse essere bello partecipare ad un’esperienza del genere, avendo sempre fatto dei trekking in solitaria con il mio fidanzato, tuttavia ho scoperto una serie di vantaggi incredibili durante questa avventura:
Si fa gruppo e si conoscono persone con gli stessi nostri interessi;
Il gruppo smorza la tensione che si può avere con il singolo compagno e alleggerisce la fatica grazie alle chiacchiere e le risate;
Essere accompagnati da una guida AIGAE mi ha permesso di rilassarmi, senza dover prestare la solita altissima attenzione durante ogni tratto del trekking;
Abbiamo esplorato un sentiero poco battuto, che da sola non avrei osato.
Personalmente proverò sicuramente altre esperienze organizzate da questo splendido gruppo di amanti della regione Lazio, quindi vi lascio il link per scegliere anche la vostra: Discover Experience.
Come sempre, spero che questo articolo possa tornarvi utile per i vostri prossimi trekking, ci vediamo in giro per il mondo!
Roma è la mia città e con il tempo ho avuto la fortuna di visitarla con guide esperte, persone che vivono il centro storico quotidianamente e parenti che sono nati e cresciuti tra i suoi vicoli. I racconti di mia nonna, i sorrisi di mia madre tra i ricordi e la mia infanzia sono tutti legati a dei posti che per molti nemmeno esistono sulle cartine della capitale. Sorrido sempre quando le persone si fermano davanti una strada malconcia preferendo le vie principali della città, perché è proprio la Roma nascosta e disastrata che nasconde i segreti più belli.
Il Colosseo, il Pantheon, Piazza del Popolo…li conoscete già e potrete trovare tantissime guide che ve ne parlano. Io, invece, voglio raccontarvi di quegli angoli nascosti che solo in pochi sanno e che spesso si nascondono proprio dietro le “grandi celebrità”. Andiamo insieme a farci questa passeggiata e fatemi sapere quanti di questi posti già conoscevate!
PASSETTO DEL BISCIONE: Abbiamo trovato Maria Pe’ Roma
Vicino Campo de’ Fiori…nascosto dietro un’entrata poco raccomandabile ma che in realtà è sicurissima…si nasconde il Passetto del Biscione!
Si chiama così per lo stemma con un’anguilla che apparteneva alla famiglia Orsini, il cui palazzo fu costruito sopra i resti del Teatro di Pompeo, che una volta questo passaggio collegava con l’esterno.
Ma il motivo per cui questo posto dovrebbe essere ancora più celebre sapete qual è? Avete mai sentito dire a noi romani “Nun t’annà a cercà Maria pe’ Roma” o anche “Questo va cercanno Maria pe’ Roma“? Sarebbe il nostro modo di dire per esprimere il concetto che si va alla ricerca di qualcosa di impossibile, di inutile…e tutto deriva dall’edicola della Madonna che si trova proprio in questo passaggio, talmente nascosta da non riuscire a trovarla!
Comunque oggi c’è Google Maps ed impostando “Passetto del Biscione” vi troverete davanti quel cancello grigio che vedete nella prima foto della galleria di questo paragrafo, attraversatelo e troverete il passaggio.
ARCO DEGLI ACETARI: il borgo medievale in pieno centro
Il centro di Roma è sempre molto trafficato ed a volte si ha l’impressione di poter essere travolti dalla folla di turisti, allora vi svelo un angolo nascosto che vi riporterà alla pace di un borgo medievale.
Sto parlando del cortile dell’Arco degli Acetari, il cui nome forse deriva dagli acetosari, venditori dell’Acqua Acetosa, anticamente distribuita nel vicino mercato di Campo de’ Fiori.
Comunque se volete respirare un po’ di questa pace, andate a nascondervi a Via del Pellegrino, 19.
ARCO DEI BANCHI: il cielo stellato della capitale
Questo cielo stellato forse non fa più parte della Roma nascosta, perché ha davvero spopolato ultimamente sui social.
Sto parlando del soffitto dell’Arco dei Banchi, che si trova in una traversa di via del Banco di S. Spirito, da cui si ha una visuale perfetta di Castel Sant’Angelo.
Oltre al cielo stellato del soffitto, sotto questo passaggio si nasconde anche una pietra sulla quale è visibile un’iscrizione che ricorda la piena del Tevere del 1277.
Inoltre, è presente anche un quadro ad olio, raffigurante la Madonna.
Per ammirare questo piccolo luogo nascosto, correre a Via del Banco di Santo Spirito, 47.
WALL OF DOLLS: il muro delle bambole
Sempre in centro, è stato concesso un muro dell’edificio in Via degli Acquasparta, dedicato interamente alla lotta contro la violenza delle donne.
Ci troviamo in Piazza di Ponte Umberto I, 16. Mi raccomando cercate bene, perchè di solito si parcheggiano le macchine davanti!
CHIOSTRO DEL CONVENTO DI SANTA MARIA SOPRA MINERVA: il segreto a due passi dal Pantheon
Nei pressi del Pantheon, più precisamente attaccato alla Basilica di Santa Maria sopra Minerva, si trova questo chiostro spettacolare, voluto probabilmente dai frati dell’Ordine dei predicatori.
Mi raccomando segnate bene l’indirizzo: Piazza della Minerva, 42. Si trova proprio accanto l’ingresso della maestosa Basilica.
Controllate sempre la pagina Facebook ed i siti ufficiali, per gli orari di visita.
MAPPA DELL’ITINERARIO
Come sempre, spero di avervi fatto scoprire una Roma nascosta più interessante. Non amo dilungarmi sulle vicende storiche dei luoghi che racconto perché non sono una storica e nemmeno una guida turistica, quindi cerco sempre di delucidarvi solo sulle curiosità che da romana conosco meglio. Fatemi sapere nei commenti se visiterete uno di questi posti e quanti ne conoscevate già. Ci vediamo in giro per il mondo!
A novembre mi sono avventurata in un viaggio di 10 giorni alla scoperta dell’Islanda ed ovviamente non potevo perdermi anche il mitico Circolo D’Oro islandese, o Golden Circle. Questo percorso, per assurdo non circolare, unisce tre delle attrazioni più famose dell’isola ed è possibile percorrerlo in un solo giorno.
Ad essere sincera io ho visto in due giorni diversi Geysir, il Parco nazionale e le cascate ma solo perché abbiamo preferito fare tutto con più calma e, soprattutto, perché i geyser ci hanno fatto passare un pomeriggio da bambini emozionati e non volevamo più andar via!
Dunque, ecco le tre tappe nel sud-ovest dell’Islanda che compongono il famosissimo Golden Circle:
Informazioni utili prima di partire alla scoperta del Circolo d’Oro Islandese
Prima di iniziare la descrizione delle singole tappe, voglio darvi alcune informazioni utili (se non avete letto il mio articolo su come affrontare un viaggio in Islanda in inverno).
Prima di tutto, se decidete di affittare la macchina come abbiamo fatto noi e quindi di scoprire l’Islanda on the road, vi saranno indispensabili queste applicazioni:
Veður per controllare il meteo e le avvertenze;
Road.is per controllare lo stato delle strade;
Parka per pagare i parcheggi.
Inoltre, ricordate che è bene fare l’assicurazione completa alla macchina, perché l’isola del ghiaccio e del fuoco è anche la regina del vento e non sarà difficile ammaccare la vostra vettura. Infine, fate sempre benzina prima di arrivare al di sotto della metà del serbatoio, perché può capitare di non incontrare distributori anche per molti chilometri.
Altro avviso: Il drone si può utilizzare in pochissime zone (praticamente nessuna di quelle da noi visitate), salva la possibilità di chiedere dei permessi a pagamento. In ogni caso, in inverno è sconsigliato viste le basse temperature ed i forti venti.
Piccolo consiglio da amica: portate con voi sempre cibo ed acqua, perché comprarli per strada può rivelarsi sia difficile che molto costoso.
Ovviamente, vi consiglio con tutto il cuore di fare l’assicurazione di viaggio prima di partire, visto l’alto rischio di annullamento dei voli o anche solo di farsi leggermente male (vi auguro di no), quindi ecco il mio codice sconto per la mia assicurazione di fiducia, Heymondo (vi basta cliccare sull’immagine):
Il Parco Nazionale di Thingvellir: tra storia e geologia
Ora che siete mentalmente preparati, partiamo subito con la prima tappa del Golden Circle. L’ordine ovviamente è del tutto relativo e dipenderà dal vostro punto di partenza.
Il parco ha l’ingresso gratuito e dovrete solo pagare il parcheggio, troverete le macchinette proprio nell’edificio che ospita i bagni.
Questo tesoro naturale è patrimonio mondiale UNESCO e si trova a 45 minuti di auto dalla capitale. Per visitarlo tutto noi ci siamo presi una mattinata, ma è fattibile anche in 2-3 ore (dipende sempre quanto tempo volete dedicare alle foto, alla contemplazione e così via!).
All’interno troverete cartelli segnaletici e vi sarà davvero facile orientarvi, in ogni caso questi sono i principali punti di interesse:
Faglia di Almannagjá: nel parco, infatti, è possibile camminare tra la placca tettonica nordamericana e quella euroasiatica, poiché l’isola è l’unico posto al mondo dove la dorsale atlantica si spinge sopra il livello del mare. Proprio all’interno di questo sito Unesco si trova, infatti, la fossa tettonica islandese, dove le due placche terrestri continuano ad allontanarsi ogni anno. Il canyon che si è creato a seguito di questa attività oggi è percorribile a piedi e si chiama faglia di Almannagjá. Un’attività raccomandata nel parco, in effetti, è lo snorkeling a Silfra con guide che vi porteranno tra le placche tettoniche.
Alþing: il parco deve la sua fama anche all’Alþing, l’antico Parlamento, primo d’Europa e forse del mondo.
La cascata di Oxararfoss, davvero suggestiva.
L’area geotermica di Geysir: la tappa più incredibile
Sempre seguendo un ordine casuale, immaginiamo che la seconda tappa del Golden Circle sia l’areageotermica di Geysir, all’interno della valle di Haukadalur.
Da Thingvellir ci vuole circa un’ora di macchina, anche meno ed è probabilmente la tappa che mi ha estasiata di più, ma io sognavo fin da bambina di assistere all’attività dei geyser.
Noi abbiamo lasciato la macchina in un parcheggio gratuito di fortuna e ci siamo addentrati nel “parco”, dove il terreno fuma da ogni parte ed a terra è possibile vedere pozze che bollono. Sembra davvero uno scenario da film.
Qui le star principali sono due: Geysir, ormai dormiente quasi del tuttoe Strokkur che, invece, esplode con estrema precisione ogni dieci minuti circa, anche se durante la nostra visita ci ha regalato diversi spettacoli anche ogni cinque minuti.
Non perdete, comunque, la passeggiata fino al punto più alto, tra pozze che bollono e viste mozzafiato. Il tempo di visita da dedicare al parco può variare tra un’ora e le due ore. C’è anche chi arriva, vede un’eruzione e se ne va. Come al solito, dipenderà tutto da voi.
Gullfoss: la cascata delle meraviglie
Con gli occhi ancora pieni di emozione ed il cuore a mille, ci siamo diretti ad ammirare una delle cascate più belle d’Islanda: Gullfoss.
La cascata si trova a circa dieci minuti dall’area di Geysir ed anche in questo caso si paga soltanto il parcheggio. Arrivati si trovano diversi sentieri che conducono a molteplici punti panoramici su questo splendido getto d’acqua.
Non esiste una stagione migliore per visitarla a mio avviso: in estate è possibile ammirarla da più vicino, ma in inverno si colora del bianco della neve diventando davvero indescrivibile. Mi raccomando però, fate sempre molta attenzione al ghiaccio per terra ed al vento che potrebbe sbilanciarvi!
Tra l’altro, nei suoi pressi si trova uno dei negozi di souvenir più carini incontrati in viaggio.
Il tempo di visita in questo caso è davvero molto breve, al massimo un’ora se desiderate fotografare la cascate da ogni singola prospettiva.
La mappa dell’itinerario
Come al solito, ho cercato di delinearvi l’itinerario nella maniera più chiara possibile, ricordate però che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo, inserendo numero ed età dei viaggiatori, date, budget, esperienze imperdibili per voi ed ogni altra informazione riteniate preziosa: MODULO PER CONTATTARMI.
Il mio quarto giorno in Irlanda l’ho dedicato a Cork e dintorni, perchè ho soggiornato al Metropole Hotel, proprio in questa vivacissima cittadina.
Se questo è il mio primo articolo sull’Irlanda che leggete, vi specifico che nel 2018 ho girato tutto il sud del paese in macchina, partendo da Dublino, facendo tappa a Cork, per poi completare il tour a Galway.
Oggi vi racconterò come ho passato la mia giornata tra Cork ed i suoi dintorni. Devo dire che anche in questo caso la terra verde mi ha regalato panorami meravigliosi, il mio unico rimpianto è di non aver fatto questo viaggio con delle migliori basi in fotografia e di essere arrivata così tardi a Kinsale da dimenticarmi di scattare, per la voglia di assorbire tutto il possibile solo con i miei occhi.
In ogni caso, bando alle ciance e partiamo alla scoperta di altre bellezze irlandesi!
Mi raccomando però, di ricordare di assicurare il vostro viaggio sia in Europa che fuori Europa. Vi lascio qui il mio codice sconto sulla mia assicurazione di fiducia:
Cork: la piccola cittadina dalla vivacità coinvolgente!
Il mio risveglio a Cork è stato accompagnato dalla solita meravigliosa colazione a base di uova, bacon e pancakes, prima di partire verso nuove avventure. Ho deciso di consumarla direttamente in hotel.
Piccolo consiglio fuori contesto: anche se i prezzi delle colazioni in hotel, in Irlanda, vi sembreranno alti, non scartate a prescindere la possibilità di affrontare tale spesa. Infatti, facendo colazione in hotel (che di solito sono a buffet), io riuscivo a saltare il pranzo, facendo una piccola merenda tappa buco ed arrivando direttamente a cena. E sono una tipa che ha praticamente sempre fame, ve lo assicuro!
Ma parliamo di Cork: è stata Capitale della Cultura nel 2005 e si distingue per il suo carattere molto vivace ed accogliente. Viene attraversata dal fiume Lee e si caratterizza per i suoi molteplici ponti, oltre che i bellissimi parchi. Onestamente, la parte che mi è piaciuta di più sono stati il centro storico, il mercato e la sua Cattedrale. La cittadina si visita in mezza giornata se volete esplorarla in lungo ed in largo.
In ogni caso, ecco i punti di interesse da segnare sulla vostra mappa della città, considerando come punto di partenza il mio hotel:
Il quartiere di Shandon, quartiere residenziale dove si trovano alcuni negozi davvero caratteristici e storici come l’emporio di dolciumi Linehan e la chiesa St. Ann’s Shandon.
Il Centro Storico, da cui intraprendere le vie più interessanti che sono St. Patrick Street, Oliver Plunkett Street e Paul Street.
TheEnglish Market, il mercato coperto della città, all’interno di un meraviglioso palazzo, dove è possibile assaggiare le prelibatezze locali.
St. Fin Barre’s Cathedral, la meravigliosa cattedrale neogotica della città.
Il College universitario di Cork, per sentirsi proprio come dentro un film americano.
Il Fitzgerald Park, area verde deliziosa dove riposare.
Nel mio itinerario non ho inserito, per ragioni di tempo, la Jameson Distillery Midleton e la Cork City Gaol. Vi consiglio vivamente di fare la prima visita se siete più comodi rispetto a me con i giorni e di inserire la seconda se avete saltato la visita alla prigione di Dublino (che io invece ho visitato, quando mi sono trovata in città).
Blackrock Castle Observatory: il castello delle favole
Il castello di Balckrock in realtà si trova a Cork, ma siccome è decentrato rispetto le altre attrazioni, a circa 5-6 Km dal centro storico, io l’ho raggiunto in macchina prima di dirigermi verso le altre tappe.
Si tratta della struttura più antica ancora in uso nella città di Cork: trasformata da torre di controllo in osservatorio.
Credo sia uno dei “castelli” più belli mai visti per me, il fatto che affacci sul fiume lo rende ancora più magico. Mi raccomando, non perdetevi la Lough Mahon Public Walk, la passeggiata da fare lungo le rive del fiume, davvero rilassante e perfetta per sentire tutte le vibes irlandesi.
Cobh: l’ultima città che vide il Titanic
Ho continuato la mia esplorazione di Cork ed i suoi dintorni e mi sono diretta verso quella che era tra le tappe più attese dalla sottoscritta, vera fan di Titanic. Sto parlando di Cobh, a circa 22 km da Cork e quindi ad una mezz’oretta di macchina.
Questa piccola cittadina è famosa anche per il celebre scatto delle sue case colorate in discesa, con alle spalle la cattedrale a strapiombo sul mare. Foto che, appunto, rimpiango di non aver fatto quando mi sono trovata in zona. Ma posso confermare che la sua chiesa e le sue casette restano impresse nei ricordi per sempre, vista la loro spettacolarità.
Inoltre, è proprio a Cobh che il Titanic, l’11 aprile 1912, fece la sua ultima tappa prima di partire per la sfortunata traversata.
Cosa non perdere assolutamente qui:
La Cattedrale di St Colman, la più alta d’Irlanda, dal fascino l’edificio neogotico indescrivibile.
Deck of Cards Houses, la via delle case colorate con alle spalle la Cattedrale, nonché la più fotografata della città.
La Titanic Experience, esperienza multimediale che ricostruisce le storie dei veri passeggeri che si imbarcarono sul Titanic da Cobh. Il prezzo del biglietto è di circa 12,00 € a persona, per un tour di un’ora con audioguida (anche in italiano).
Il meraviglioso porto di Cobh, ricco di storia e riferimenti all’importanza che la cittadina ha avuto per molti migranti.
Spike Island, all’epoca la prigione più grande del mondo ed oggi attrazione turistica.
Kinsale: la capitale gastronomica dai mille colori
La mia esplorazione di Cork ed i suoi dintorni si è conclusa nella colorata Kinsale, la capitale gastronomica d’Irlanda. Questo piccolo gioiellino è famoso per la sua cucina (ho mangiato dell’ottimo pesce a cena qui), le case colorate ed i panorami da togliere il fiato.
Le tappe principali da non perdere sono:
Newman’s Mall, il quartiere super colorato e fotografato, dove troverete negozi davvero meravigliosi.
Fort Charles, fortezza militare a forma di stella, a controllo del porto di Kinsale.
Scilly Walk, se avete tempo, una passeggiata spettacolare che vi condurrà al centro al Fort Charles.
La Old Head Signal Tower, il punto più a sud della Wild Atlantic Way.
Spero, come sempre, che il mio articolo vi torni utile per il vostro prossimo viaggio in Irlanda, terra che sogno di rivedere presto, anche per scattare tutte quelle splendide foto che la me di qualche anno fa non sapeva fare. Fatemi sapere se state pensando di visitare la mia terra del cuore. Ci vediamo in giro per il mondo!
Ho deciso di scrivere questo articolo perché accompagnando tanti amici, durante le loro vacanze romane, mi sono resa conto che la maggior parte ignoravano dei luoghi che per noi romani sono dei simboli della città irrinunciabili, così come spesso sottovalutavano l’importanza di alcuni gesti scaramantici o simpatici, che noi figli della città eterna adoriamo far conoscere.
Ci tengo a precisare che questa è solo una piccola, minuscola parte della tradizione romana. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Così mi son detta: quali sono le cose più assurde che ti è capitato di dover raccomandare ai tuoi amici turisti? Quelle che tu hai sempre dato per scontate?
Iniziamo quindi con una serie di luoghi e gesti simbolici, che ai più risulteranno forse anche banali, ma che sono solo il degno inizio di una lunga rubrica che voglio promettermi di mantenere attiva, su curiosità e chicche romane.
Giardino degli aranci: la vista su Roma ed il buco nella serratura
Per chi è cresciuto a Roma, il Giardino degli Aranci ha due funzioni: le foto delle spose ed il rimorchio selvaggio al tramonto. Il motivo è semplice: si gode dalla sua terrazza di una delle viste più belle sulla città, soprattutto al tramonto.
Conosciuto anche come Parco Savello, si trova sul colle Aventino e tutto il giardino è circondato da antiche mura medievali. Una sua caratteristica sono gli alberi di arancio, in onore di San Domenico, che qui fondò il proprio convento.
Appena usciti dal giardino, girando a destra, si trova la Piazza dei Cavalieri di Malta, facilmente riconoscibile anche per la lunghissima fila di turisti davanti la sua porta magica. Infatti, proprio su questa piazza si trova il famoso buco della serratura, da cui si vede la Cupola di San Pietro: non potete perdervi questa vista spettacolare.
Per quanto riguarda il Giardino, ricordate che non è sempre aperto e gli orari attuali sul sito del Turismo di Roma sono i seguenti:
Da ottobre a febbraio dalle 7.00 alle 18.00 Marzo e settembre dalle 7.00 alle 20.00 Da aprile a agosto dalle 7.00 alle 21.00
La bocca della verità (che davvero appare nel film Vacanze Romane)
A pochi minuti a piedi dalla serratura ed il giardino, si trova l’incubo di tutti i bambini romani, soprattutto di quelli più monelli come me: La bocca della verità.
Tutti noi, bimbi della capitale, siamo cresciuti subendo la leggendaria minaccia: non dire bugie, altrimenti la bocca della verità ti mangia la mano. Porca miseria, ancora ho i brividi quando faccio la simpatica adulta che ci ride sopra.
Per l’esattezza, questo enorme cerchio mangia mani si trova in Piazza Bocca della verità, collocato dal 1632 nel pronao della Basilica di Santa Maria in Cosmedin. Si può accedere gratuitamente sia alla bocca che alla Basilica, lasciando una semplice offerta libera.
Nonostante la particolare lastra di marmo sia probabilmente un tombino di epoca romana, il suo nome “Bocca della Verità” ha origine nel 1485. Infatti, pare fosse diventata un’usanza, tra i mariti dell’epoca, portare le proprie mogli a giurare di non aver commesso adulterio con la mano dentro la bocca del lastrone, inventando che, in caso di menzogna, questa l’avrebbe divorata.
Ovviamente, poi, il film Vacanza Romane l’ha resa una tappa imperdibile.
La monetina a Fontana di Trevi
Fontana di Trevi, si sa, è uno di quei posti che non si possono non visitare se si è in viaggio a Roma! Ma, oggi, voglio raccontarvi meglio della tradizione del lancio della monetina!
Infatti…perché si lancia la moneta in acqua quando si visita la fontana? Di varianti ce ne sono tante, per noi romani ormai è un gesto per esprimere un desiderio, per i turisti invece la leggenda narra che, se ci si gira nel momento esatto in cui la moneta tocca l’acqua, si tornerà a Roma…altri ancora pensano che porti guadagno!
La versione giusta qual è? Sembrerebbe quella del ritorno a Roma…ma chissà!
Ma oggi voglio dirvi di più…sapete che agli orari più improbabili e con meno turisti viene effettuata ogni settimana la raccolta delle monetine dalla fontana? Ogni anno vengono raccolti più di un milione di euro da Acea, somma esosa che viene destinata principalmente ad enti di beneficenza.
Ultimo consiglio: guardandola frontalmente, alla sua destra, la Fontana di Trevi nasconde la Fontana degli Innamorati e la leggenda vuole che se due innamorati bevono la sua acqua…saranno per sempre felici e contenti!
La vista dal Pincio
Dopo tante gesta è arrivato il momento di godersi il tramonto, quindi vi consiglio di dirigervi subito verso la terrazza del Pincio, tanto amata dai romani innamorati, che regala una vista unica su Piazza del Popolo la cupola di San Pietro, Monte Mario ed il Quirinale.
Il Pincio sembrerebbe prendere il nome dalla Villa dei Pinci, imparentati anche con Nerone che, dovrebbe essere sepolto proprio nei suoi pressi.
Tra l’altro, viene considerato l’ottavo colle di Roma, seppure non ufficialmente riconosciuto nei famosi 7.
Si tratta di uno dei luoghi più amati dai romani, che giù anticamente qui costruivano ville sontuose e giardini come gli Horti Luculliani. Qui, piccola curiosità storica, venne assassinata Messalina, moglie dell’imperatore Claudio.
A questo punto, se avete tempo e voglia, vi consiglio di addentrarvi verso Villa Borghese, altra chicca profondamente amata dai romani ma di cui vi parlerò in un articolo a parte.
MAPPA DELL’ITINERARIO PER LE VOSTRE VACANZE ROMANE
Vi lascio la mappa per il vostro itinerario per le vostre vacanze romane, se fate lo zoom noterete che moltissimi “must see” sono proprio lungo il vostro tragitto. Se avete bisogno di info dettagliate su Roma, non esitate a contattarmi qui o sulle mie pagine social!
Oggi vi racconto la mia seconda giornata on the road nell’Irlanda del sud, da Dublino a Cork. In particolare, vi voglio raccontare le 4 tappe, per me imperdibili, che in un viaggio di più di 10 ore (perchè tra le fermate e tutto ci ho impiegato questo tempo), mi hanno fatta innamorare ancora di più della mia terra preferita in questo mondo.
La mia prima tappa, dopo due giorni a Dublino, è stato il villaggio di Howth, nella baia della capitale e se devo essere sincera avevo un unico obiettivo…vedere le foche nel suo adorabile porto! Così, partita molto presto da Dublino, in 40 minuti sono arrivata direttamente al porto.
Purtroppo, il meteo era davvero terribile quel giorno, perciò mi sono affrettata subito verso il faro ed ho fatto una breve passeggiata tra le barchette…per fortuna sono riuscita ad avvistare anche le foche nonostante la pioggia battente, presto trasformata in un terribile temporale!
Ovviamente, dovendo stare ai ritmi di un serrato on the road, io ho dovuto selezionare con molta attenzione cosa vedere durante ogni tappa e per Howth mi sono limitata al porto ed una ricca colazione da Starbucks.
Però, oltre il paesino molto caratteristico e colorato, come tutti in questa terra magica, tappe consigliate ad Howth sono:
Il castello;
Il porto;
L’Abbazia di St. Mary;
Il mercato che si svolge tutti i sabato e domenica;
La spiaggia di Balscadden
Kilkenny: la patria delle streghe
Da Howth abbiamo macinato parecchi kilometri ed in quasi due ore siamo arrivati a Kilkenny, un delizioso paesino Irlandese dove abbiamo fatto una splendida merenda e ci siamo goduti davvero alcune chicche speciali.
Ovviamente, la nostra prima tappa qui è stato il castello, visitabile in autonomia o con una visita guidata. La visita del castello comprende la sala da pranzo, il vivaio vittoriano e la pinacoteca. Il pezzo forte è anche l’immenso parco che circonda la costruzione.
Altre tappe da non perdere sono:
La Cattedrale di San Canice, cattedrale gotica dalla bellezza indescrivibile.
John’s Quay (il lungo fiume tra case colorate, che vedete nella seconda foto);
Black Abbey, abbazia dal fascino unico.
Il mercato agricolo che si tiene ogni giovedì mattina;
Butterslip Lane, un caratteristico vicolo.
Rock of Cashel: la rocca dai panorami mozzafiato.
Gli on the road non perdonano le pause e quindi mi sono rimessa subito in viaggio verso la rocca di Cashel, a circa 50 minuti da Kilkenny.
Questa rocca attira i visitatori come tappa obbligatoria di questa zona dell’Irlanda, infatti è davvero indescrivibile la sua bellezza, vi basti sapere che è tra le cose che mi hanno fatta emozionare durante questo viaggio (anche se è abbastanza facile che io mi emozioni).
Potete visitarla ogni giorno (tranne dal 24 al 26 dicembre). Da metà marzo a metà ottobre gli orari sono 09.00-17.30, ultimo ingresso alle 16.45, da metà ottobre a metà marzo 09.00 – 16.30, ultimo ingresso alle 15.45.
Cahir: il castello che ci fa tornare al medioevo.
Ultima tappa prima di arrivare a Cork è stato il castello di Cahir, a soli venti minuti da Cashel. Qui siamo arrivati davvero lunghi con i tempi, quindi ci siamo limitati ad ammirare la costruzione da fuori ma per fortuna…il parco circostante è davvero spettacolare!
Tra l’altro, questo luogo è stato lo sfondo anche di parecchie pellicole cinematografiche tra cui Excalibur ed è davvero come trovarsi dentro un film d’epoca aggirandosi intorno le sue mura.
Il castello è aperto tutto l’anno (tranne nel periodo dal 24 al 30 dicembre). La fortezza è visitabile dalle 09.30 alle 17.30, ma controllate sempre gli orari sui siti ufficiali perchè possono variare in base alla stagione.
Finito qui, ci siamo diretti finalmente alla volta di Cork, la nostra seconda tappa – hotel. Ma questa è un’altra storia, che merita un altro articolo.
Cosa devi sapere sulle strade Irlandesi:
Ovviamente, durante la strada da Dublino a Cork, abbiamo dovuto imparare molto sulle strade Irlandesi. Infatti, ci sono delle info che dovete sapere se decidete di percorrere tutto il nostro percorso on the road, proprio come noi:
Le autostrade sono segnalate con la lettera ‘M’ seguite da un numero
le strade statali irlandesi con il prefisso ‘N’ seguite da un numero da 1 a 50
le strade provinciali con la lettera ‘N’, seguite da un numero superiore a 50.).
Generalmente, le autostrade in Irlanda non si pagano, ma per alcune esiste il pagamento di un pedaggio che si effettua alla barriera/casello, tranne per la M50. La M50 è l’autostrada che si snoda da nord a sud di Dublino, passando ad ovest della città, che prevede il pagamento di un pedaggio elettronico detto eFlow, basato sul riconoscimento della targa.
Noi lo abbiamo attraversato, ma la nostra compagnia di noleggio auto (Hertz) prevedeva già il pagamento del pedaggio, quindi non ci siamo dovuti preoccupare di nulla. Il mio consiglio è di chiedere subito alla compagnia di noleggio che politica adotta e di farvi consigliare su come procedere ad un eventuale pagamento da voi dovuto.
Ricordate, inoltre, che in Irlanda si guida al contrario, quindi a destra e che, anche se molto ospitali…gli Irlandesi sono molto severi sui limiti di velocità, il pagamento dei parcheggi ed il rispetto delle linee a terra (parcheggiate sempre entro i limiti).
Mappa tappe da Dublino a Cork
Assicurazione di viaggio
Che stiate per percorrere il tragitto da Dublino a Cork o qualunque altro viaggio, ricordate di non partire mai senza prima stipulare una buona assicurazione di viaggio. Di seguito vi lascio lo sconto del 10% su quella a cui mi affido io regolarmente:
Quando si visita Barcellona si nominano sempre i soliti must: Sagrada Familia, Park Guell, la Rambla e così via. Ed è giusto che sia così, perchè la città offre un tripudio di arte e colori come poche altre al mondo, a mio avviso resta tra le più belle al mondo. Ma se mi chiedeste: qual è il punto della città che devo assolutamente visitare per capire le emozioni, le vibrazioni, la magia? Il Barrio Gotico di Barcellona, senza ombra di dubbio. Non si può dire di amare o odiare Barcellona, senza aver passeggiato per almeno un’ora tra le vie di questo quartiere, uno dei migliori conservati dall’epoca medievale.
Barrio Gotico di Barcellona: dove si trova
Il Barri Gòtic è un quartiere centralissimo ed anche molto sicuro e comprende l’area tra la Rambla e la via Laietana, fino a Plaça de Catalunya.
Si tratta di uno dei quartieri medioevali meglio conservati, magico grazie ai suoi archi, le sue vie strette ed il colore aranciato che assume al tramonto, grazie al colore delle sue strutture, che riflettono la luce del sole creando una magia incomparabile.
Per visitarlo vengono organizzati anche dei walking tour, al prezzo di circa 25,00 €, della durata di due ore. Nel mio piccolo, però, voglio aiutarvi a visitare da soli questa perla, perchè camminare tra le sue vie, in solitaria, è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita.
Itinerario nel Barrio Gotico:
Vi racconto la mia ultima passeggiata nel mio secondo quartiere preferito al mondo (perchè Trastevere, è pur sempre Trastevere!):
Cattedrale: ho iniziato la mia passeggiata dalla Cattedrale, davvero meravigliosa, il cui ingresso costa 9,00 €. Mi raccomando, chiedete bene tutte le opzioni disponibili per la visita, perchè esistono diverse tipologie di biglietto. Con il mio ho potuto visitare il chiostro, nel cui giardino vivono 13 oche bianche, che rappresentano gli anni di vita di santa Eulalia ed anche le altrettante torture del suo martirio. Oggi, le oche sono le guardiane del sepolcro della santa, presente all’interno della cattedrale.
Muro del bacio: davanti la Cattedrale si trova anche il muro del bacio, in Plaça d’Isidre Nonell.
Ponte del vescovo: è stato realizzato neglianni’20 e fa parte del progetto di Joan Rubiò i Bellver. La cosa curiosa di questa costruzione è la raffigurazione di un teschio trafitto da un pugnale. Infatti, si racconta che se il pugnale un giorno venisse estratto, la città crollerebbe.
Arxiu Historic de la Ciudat de Barcelona: è uno dei centri che compongono attualmente l’Archivio municipale di Barcellona, ma la cosa davvero straordinaria di questo punto di interesse è che salendo le scale, si può godere di una vista unica su un lato della Cattedrale.
Tempio di Augusto: al numero 10 di Carrer del Paradís si trova questo tempio del periodo imperiale, ad accesso gratuito, che vale assolutamente una visita!
Altri punti di interesse nel quartiere sono: Església de Santa Maria del Pi, Plaça Reial, Plaça de Sant Jaume.
Cattedrale di BarcellonaCattedrale di BarcellonaCattedrale di BarcellonaChiostro della CattedraleMuro del bacioPonte del VescovoArxiu Historic de la Ciudat de BarcelonaArxiu Historic de la Ciudat de BarcelonaScorci del Barrio GoticoTempio di AugustoTempio di AugustoTempio di Augusto
Dove mangiare:
Decameron Cafè: in zona Ciutat Vella, questo bar carinissimo si nasconde dentro una libreria, LA CENTRAL. Onestamente mi aspettavo qualcosa di meglio sia come location che come offerta, per non parlare dei prezzi! Insomma, non vi consiglio di correrci ma comunque vi rendo nota la sua esistenza.
Hotel Colón: un altro hotel meraviglioso con rooftop con vista sulla Cattedrale, dove vi consiglio di andare in orario tramonto per emozionarvi sul serio. Anche in questo caso si paga solo il costo del drink, ma la prenotazione non è richiesta.
Non li ho provati, ma li avevo segnati: Granja Dulcinea per i Churros e Tropico per il Bruch.
Hotel ColònLa CentralLa Central
Come al solito, spero che questo mio articolo vi torni utile per la vostra prossima visita a Barcellona, se avete domande scrivetemi pure nei commenti o in direct su Instagram!
Lo scorso novembre ho affrontato uno dei viaggi più emozionanti della mia vita, il cui obiettivo principale era vedere le grotte di ghiaccio e l’aurora boreale in Islanda.
Ovviamente, chiunque sia un appassionato di viaggi e si sia un minimo informato sull’aurora boreale, sa che non vi è certezza sulla possibilità di vedere questa meravigliosa danza di colori nel cielo, nonostante tutti gli accorgimenti e l’alta preparazione.
Io, però, sono stata davvero molto fortunata: infatti, durante gli otto giorni in Islanda, l’ho vista per ben due volte ed una delle due sere era così forte da aver ammirato il colore verde ad occhio nudo. Perché dico che è una fortuna aver visto i colori ad occhio nudo? Ora ve lo racconto.
L’aurora boreale è un fenomeno dovuto all’interazione tra il vento solare, quindi protoni ed elettroni di origine solare, con la ionosfera terrestre. Gli atomi dell’atmosfera, in reazione all’eccitazione e diseccitazione dovuta a alle particelle di origine solare, emettono luce di diverse lunghezze d’onda.
L’aurora assume diversi colori: può essere verde, viola, azzurra e perfino rossa!
Quando si manifesta nell’emisfero nord si tratta di aurora boreale, mentre nell’emisfero sud si parla di aurora australe.
I colori dell’aurora boreale e l’aspetto ad occhio nudo
L’aurora generalmente ha un colore verde, questo è il più comune. Assume però anche sfumature viola, rosse, blu e rosa. Tutto dipende dall’altitudine e dal tipo di “potenza”.
In ogni caso, vi devo dire la cruda verità: difficilmente potrete ammirare l’aurora in tutta la sua bellezza ad occhio nudo. Generalmente, senza l’uso di macchinette e telefoni di ultima generazione, vi accorgerete dell’aurora in cielo intravedendo una timida sfumatura biancastra o grigia. Puntando il telefono sulla sfumatura, dal dispositivo, la vedrete verde. Così capirete di essere davanti l’aurora.
Ebbene sì, l’aurora ad occhio nudo, di solito, è meno spettacolare che dai dispositivi con cui viene fotografata.
Ovviamente non è sempre così, alcuni raccontano di averla vista più bella che in foto, ad occhio nudo.
Personalmente, la prima aurora che ho visto era verde ad occhio nudo in un primo momento. Per il resto, ho ammirato principalmente sfumature bianche e grigie con i miei occhi.
Periodo migliore per avvistare l’aurora boreale in Islanda e zone consigliate
Il periodo migliore per vedere l’aurora in Islanda è da ottobre a marzo, ma non è impossibile avvistarla anche ad agosto o aprile. Io sono stata a novembre e l’ho vista ben due sere su otto.
Ricordate, però, che essendo un fenomeno naturale non può mai essere certo. Perciò, cercate di godervi il viaggio nella terra islandese a prescindere dall’aurora boreale.
Le zone migliori sono molto soggettive, dipende dal periodo ed è difficile predeterminarlo con esattezza. Noi, però, siamo stati molto fortunati nelle zone disabitate intorno Vik. Lo stesso ci hanno detto molti altri viaggiatori. Inoltre, ci hanno sempre consigliato di avvicinarci alla spiaggia per vederla meglio.
Ovviamente, regola numero 1: allontanarsi il più possibile dai centri abitati e dalle luci artificiali, oltre a scegliere una notte con cielo sereno.
Infatti, vi sarà impossibile ammirare l’aurora vicino le luci della città o con un cielo nuvoloso. Ovviamente, vi consiglio di prediligere alloggi in zone il più isolate possibili.
A caccia di aurora boreale: le applicazioni indispensabili
Per quanto riguarda le applicazioni indispensabili per l’aurora, ve ne cito due:
My Aurora Forecast: vi manderà una notifica per avvertirvi quando l’attività solare diventa più forte, indica le zone dove è stata avvistata l’aurora e vi segnala il KP di ora in ora.
Veður: un’app da cui monitorare il meteo islandese. Ricordatevi che se il cielo è nuvoloso, anche se l’aurora ha un KP molto alto, non riuscirete a vederla. Sarà necessario un cielo completamente sereno.
Cos’è il KP? Un indice che misura l’intensità del fenomeno dell’attività solare ed è davvero ottimo quando è superiore a 3.
Ricordate: quando arriva la notifica dall’applicazione, precipitatevi subito fuori a cercare l’aurora. Il fenomeno, infatti, può durare anche solo pochi secondi.
Tour organizzati per vedere l’aurora boreale in Islanda
Sappiate che è anche possibile partecipare a tour organizzati per andare a caccia di aurora. Io, in collaborazione con la mia pagina Instagram, sono stata invitata a provare il tour organizzato da Gray Line, di 4 ore e con partenza da Reykjavic.
Purtroppo, noi non siamo riusciti a vederla in questa occasione, però a fine tour ci è stato proposto un voucher da riutilizzare nei giorni seguenti per tentare nuovamente la fortuna. Quindi, vi consiglio di prenotare questo tour per i primi giorni del vostro viaggio così, se non riuscirete a vedere l’aurora, potrete riprovarci nei giorni seguenti. Vi lascio il link per prenotare la mia stessa esperienza, che comprende il prelievo dall’hotel con un pullman ed una guida che vi racconterà tutto sull’aurora boreale: Northern Lights Tour.
Come vestirsi per andare a caccia di aurora in inverno
Ovviamente, ricordate che quando siete a caccia dell’aurora boreale affronterete temperatura più rigide, quindi vi consiglio come abbigliamento:
Tuta termica non traspirante, in questo caso meglio prediligere quella più calda possibile. Infatti, non farete grande attività fisica, sarete perlopiù fermi a fissare il cielo con temperature sotto lo zero.
Pile e pantalone da montagna.
Guanti touch, perché non riuscirete a tenere le mani fuori senza guanti e dovrete scattare in pochi secondi le vostre migliori foto.
Cappello e sciarpa.
Giubbotto termico.
Scarpe termiche, adatte al ghiaccio.
Ricordate che se l’app vi informa che la nottata sarà promettente, vi converrà tenere tutto pronto accanto al letto. In Islanda ho imparato ad indossare tre strati di vestiti in mezzo secondo! Andare a caccia di aurora significa rinunciare ai sonni tranquilli!
Come fotografare l’aurora boreale con l’iPhone
Un aiuto davvero valido è un ottimo treppiedi dove posizionare il telefono. Una volta che il dispositivo sarà stabile dovrete:
Aprire la fotocamera ed impostare la modalità notte, che di solito si attiva automaticamente;
Premere la freccia in alto (sempre con la fotocamera aperta) e cliccare sulla mezza luna in basso ed impostare al tempo massimo l’esposizione.
Se volete filmare l’effetto danza dell’aurora, qualora l’attività fosse buona, usate l’effetto timelapse sul treppiedi. Con un’aurora particolarmente statica, a me ha funzionato bene anche l’effetto cinema.
Come al solito, vi ringrazio per aver letto il mio articolo e spero vi sia stato utile. Vi lascio il link per il 10% di sconto sull’assicurazione di viaggio, qualora voleste partire al più presto per l’Islanda:
Inoltre, vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo, inserendo numero ed età dei viaggiatori, date, budget, esperienze imperdibili per voi ed ogni altra informazione riteniate preziosa: MODULO PER CONTATTARMI.
Campoli Appennino è un borgo che ospita due meravigliosi orsi. Si trova in provincia di Frosinone, al confine tra Lazio ed Abruzzo, all’interno del Parco Nazionale.
Questo piccolo gioiello è davvero una rarità, infatti sorge sul “Tomolo”, una dolina carsica che oggi ospita l’area faunistica dell’orso marsicano ed è l’unica che presenta bordi abitati.
Non solo, questo paesino offre anche specialità culinarie come il tartufo e nelle vicinanze si trovano lo splendido Vallone del Lacerno e tantissime altre bellezze.
Sinceramente, ho passato una splendida giornata in questo borgo fuori dal tempo, anche e soprattutto grazie alla gentilezza dei suoi meravigliosi abitanti, tra cui cito Simone, che si occupa con tantissima passione dell’area faunistica, il Signor Giuseppe, che ci ha mostrato ogni angolo del suo amato paese e ce ne ha fatti innamorare e tutti i ragazzi dell’Associazione Percorso Turistico.
Partiamo dalla parte più emozionante della mia gita a Campoli Appennino, la visita all’Area faunistica dell’orso Bruno Marsicano. Ci tengo a precisare che sono stata invitata come travel blogger per provare questa esperienza, ma come sapete non scrivo mai articoli su posti che non mi hanno convinto. In questo caso, consiglio davvero con tutto il cuore di provare questa attività.
L’area si trova nella dolina carsica e già questo rende davvero spettacolare la visita. Ha un’estensione di 15 ettari ed è stata realizzata per ospitare gli orsi che dopo una vita di soprusi, non possono più vivere in totale libertà. Dunque, si è ideata questa soluzione della semilibertà, che fa sentire l’animale libero, ma allo stesso tempo consente a chi se ne prende cura di tutelarlo.
Gli ospiti di questo meraviglioso luogo sono stati 5:
Abele, salvato da un privato che lo usava come attrazione per le foto e successivamente trasferito qui dallo zoo di Pescasseroli.
Jill, detenuta in pessime condizioni nello zoo privato di Terrasini e trasferita qui dopo essere stata curata dal Bioparco di Roma.
Sonia, usata come attrazione turistica di un ristorante albergo.
Piero e Leone, fratelli, salvati da un albergo ristorante in Albania, anche loro utilizzati come attrazione turistica.
Ad oggi, con il dovuto rispetto ed ascoltando le regole che vengono spiegate scrupolosamente dal personale addetto all’area, è possibile incontrare solo Piero e Leone durante la visita. Gli altri, sono venuti a mancare per cause naturali.
Per la visita occorre prenotare contattando gli organizzatori agli indirizzi che vedete nella quinta foto qui sotto, tra cui la loro pagina Instragram.
Ci si incontra all’info point, in Via Guglielmo Marconi, poco dopo il bar omonimo percorrendo la salita, e dopo aver fatto il biglietto ed aver ricevuto qualche informazione utile, si inizia la discesa verso questi meravigliosi amici!
Ricordate che rispettare la tranquillità di questo ambiente è molto importante, perciò cercate di essere calmi e silenziosi. Inoltre, sono ammessi anche i cani, se di piccole dimensioni e tranquilli di carattere.
Piccolo consiglio utile: sul navigatore impostate precisamente “Campoli Appennino Caffetteria Marconi”, altrimenti Maps vi porterà direttamente dentro la dolina!
Il borgo di Campoli Appennino
Dopo aver fatto visita agli amici orsi, con il cuore ancora pieno di emozione, ci siamo diretti verso Piazza Umberto I, da cui è possibile ammirare la dolina dall’alto ed anche lo splendido orso raffigurato tra gli alberi, che di sera si illumina.
Qui abbiamo incontrato anche il meraviglioso Signor Giuseppe, un incredibile guida per conoscere al meglio Campoli. Ci ha portato fino in cima la Torre Medievale, da cui ho ammirato uno dei tramonti più belli mai visti. Sappiate che per arrivare in cima dovrete percorrere delle scale abbastanza ripide, dunque fate attenzione e le sconsiglio per gli amici a 4 zampe (io sono salita da sola per evitarle a Gastone).
Dopo la torre, siamo partiti alla volta del Belvedere ed anche qui il cielo ci ha stupito con colori incredibili. Inoltre, il Signor Giuseppe ci ha mostrato alcuni angoli strategici da cui fotografare le strade del paese in maniera molto particolare.
Infine, fate un salto anche alla Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo.
BelvedereCampoli AppenninoCampoli AppenninoTorre medievaleCampoli AppenninoCampoli AppenninoVista dalla Torre MedievaleVista dell’orso da Piazza Umberto I
La specialità del borgo: il tartufo
Purtroppo, durante la nostra visita non abbiamo fatto in tempo a gustare la specialità del posto: IL TARTUFO, di cui io vado matta!
In ogni caso, a novembre si tiene la Fiera Nazionale Del Tartufo Bianco e Nero Pregiato ed io di certo non mi lascerò scappare questa occasione.
Anche perché il borgo ospita dei ristoranti molto interessanti, parola di amici che li hanno provati. Non vedo l’ora di testarli in prima persona, poi ve li racconterò!
I dintorni di Campoli Appennino
Il borgo è circondato da bellezze inestimabili quali la Valle di Comino, la Valle del Liri e la Valle di Roveto.
In particolare, nelle vicinanze si trova anche Il Vallone del Lacerno, che ospita incredibili gole.
Inoltre, in giornata si può abbinare una piacevole gita al Lago di Posta Fibreno o all’Isola del Liri.
Insomma, io ho davvero tantissimi motivi per tornare in questo borgo incantato e sicuramente non mancherò di andare a trovare i miei amici orsi anche in estate o di andarmi a fare una scorpacciata di tartufo a novembre. Speriamo di vederci a Campoli Appennino amici Viaggiatori, perché vorrà dire che avrete seguito un mio ottimo consiglio!
Consigliare cosa vedere a Barcellona non è facile, anche perchè sono stata ben quattro volte in questa città e ancora mi restano troppe cose da conoscere e visitare. Parliamo di un gioiellino colorato, vivace, estremo e passionale, che Gaudì ha reso un capolavoro di arte e rivoluzione.
Dedicherò un intero articolo alle tappe “tradizionali” in questa splendida città. Per ora, invece, voglio raccontarvi il mio itinerario da veterana in questo posto così ricco di meraviglia.
Inizio subito con il precisare che sono tornata a Barcellona per far visita alla mia migliore amica ed abbiamo colto l’occasione per regalare l’esperienza della mostra di Harry Potter ad un’altra nostra amica in viaggio con noi. Precisione dovuta per capire come mai il primo giorno lo abbiamo passato tra diversi negozi in cerca di regali carini ed il pomeriggio interamente alla mostra.
Iniziamo:
30 gennaio: appena arrivata a a Barcellona, in centro, mi sono goduta una passeggiata tra Plaça de Catalunya e la Rambla. Vi consiglio di fare un salto nel negozio di abbigliamento “Lefties“, dove avrete la possibilità di far personalizzare diversi indumenti a prezzi super convenienti. Dopo un po’ di sano shopping ed un salto al muro del bacio, per ammirare l’opera “The World Begins With Every Kiss“, mi sono diretta alla Boqueria, il mercato di Barcellona dove è possibile mangiare diverse specialità. Infine, ho preso un caffè nel bar della libreria La Central, davvero carina. Da qui, mi sono diretta in zona Barceloneta, dove si trova la mostra a tema Harry Potter. Dopo questa magica avventura, che mi è piaciuta moltissimo, ho mangiato delle tapas da dieci e lode al Bar Jai-Ca e gustato un drink al secret bar Monk.
Mostra Harry PotterBoqueriaMostra Harry PotterMuro del bacio
31 gennaio: Il secondo giorno è iniziato subito con il meraviglioso Parc del Laberint d’Horta, un labirinto immerso in un parco bellissimo, dove è possibile divertirsi e godersi il verde. Mi sono, poi, diretta in zona Sagrada Familia, con tappa a “La Nena 36“ dove ho mangiato ottime tapas. Ho deciso di ammirare la Sagrada Familia dalla meravigliosa terrazza del Sercotel Rosellón e poi dal parco davanti. Finita di sorseggiare un’ottima sangria e fatta qualche foto iconica, mi sono diretta alla volta di Park Güell, semrpe meraviglioso e poi sono andata a cena al ristorante O’ delis, in Sant Gervasi, perchè alloggiavo in questa zona.
Sagrada FamiliaParc del Laberint d’HortaPark Güell
1 febbraio: L’ultimo giorno, dopo un ricca colazione a base di churros da “Granjas La Catalana“, sono partita verso l’Arco di Trionfo ed ho visitato il bellissimo Parc de la Ciutadella, dove mi hanno conquistata l’Hivernacle e la splendida fontana. Ho poi deciso di investire ben 18,00€ nella visita del Palau de la Mùsica Catalana, soldi davvero ben spesi, perchè è di una bellezza devastante questo edificio. Dopo aver pranzato al “rastaurant a la familia“, ho deciso di dedicare il pomeriggio al Barrio Gotico, visitando la Cattedrale, ammirando il ponte del vescovo e l’Arxiu Historic de la Ciudat de Barcelona e scoprendo per la prima volta il nascostissimo tempio di Augusto. A chiusura del mio viaggio, ho degustato un ottimo Vermouth all’Hotel Colon, con una vista incredibile sulla Cattedrale e mi sono concessa una visita anche alla Chiesa di Santa Maria del Mar.
HivernacleParc de la CiutadellaPalau de la musica CatalanaBarrio GoticoCattedraleChiesa di Santa Maria del Mar
Per chi non fosse un appassionato di Harry Potter e vuole delle valide alternative insolite, consiglio una visita al Tibidabo, una collina con belvedere sulla città e dove si trova sia un luna park, che il Sagrat Cor. Altra possibilità è una visita al Montjuic, altro belvedere raggiungibile con funicolare e teleferica.
Cosa mangiare a Barcellona
Barcellona è la città perfetta dove gustare le tapas, così, qui di seguito, vi elenco quelle che amo di più:
Bomba de barceloneta: in teoria di trova solo in zona Barceloneta, in realtà mi è capitato di provarla anche verso zone più centrali. Si tratta di una polpetta/crocchetta di patate, carne e salsa piccante.
Pan con tomate: classico pane al pomodoro, di solito viene servito di default con la tortilla.
Tiras de pollo rebozado: filetti di pollo impanati.
Patatas Bravas: patate servite con salsa all’aglio e peperoncino.
Jamon: prosciutto spagnolo.
Queso: formaggio.
Olive
Chorizo: salume piccante molto simile al nostro salame.
Croquetas de jamon: crocchette con prosciutto e patate cremose.
Polpo a la gallega: polpo e patate, di solito con peperoncino o paprica.
Berenjenas con miele: melanzane fritte con miele.
Tortilla: una frittata di patate molto speciale, di solito con aggiunta di formaggio.
Ovviamente, non dimenticate di gustare anche degli ottimi churros con cioccolata calda!
Da bere:
Sangria
Vermouth
Dove mangiare a Barcellona
La Nena 36: a circa 25 minuti a piedi dalla Sagrada Familia, ristorante famoso come cioccolateria ma che serve anche delle tapas davvero da dieci e lode. Consigliatissimo:
Bar Jai-Ca: locale che serve delle tapas davvero da dieci e lode, assolutamente da provare e vicino la fermata Barceloneta:
Bomba de barceloneta
Restaurant a familia: Ristorante in zona Ciutat Vella, dove servono tapas o menù fissi davvero ottimi:
Granjas La Catalana: Localino in Sant Gervasi, dove è possibile assaggiare ottimi churros:
Boqueria: il mercato tradizionale di Barcellona.
O’ delis:ristornate non tipico, ma molto buono, dove ho gustato un ottimo pollo thai.
Locali insoliti e rooftop di Barcellona
Barcellona nasconde tantissimi localini particolari, secret bar e rooftop da togliere il fiato, quindi non potevo farmi mancare un salto in qualcuno di questi.
Decameron Cafè: in zona Ciutat Vella, questo bar carinissimo si nasconde dentro una libreria, LA CENTRAL. Onestamente mi aspettavo qualcosa di meglio sia come location che come offerta, per non parlare dei prezzi! Insomma, non vi consiglio di correrci ma comunque vi rendo nota la sua esistenza.
Monk: il Monk è un secret bar, in zona Ciutat Vella, nel retro di un supermercato davvero carino. Inoltre, il locale all’interno è davvero pazzesco ed i cocktail sono ottimi. SUPER PROMOSSO!
Sercotel Rosellón: un hotel in zona Sagrada Familia, dotato di un rooftop incredibile su questa meraviglia, che regala una vista indimenticabile. Particolare che ho adorato: si paga solo la consumazione. Io e le mie amiche abbiamo pagato 14,00€ in tre per una sangria spettacolare. Mi raccomando: PRENOTATE SUL SITO CON ANTICIPO.
Hotel Colón: un altro hotel meraviglioso con rooftop con vista sulla Cattedrale, dove vi consiglio di andare in orario tramonto per emozionarvi sul serio. Anche in questo caso si paga solo il costo del drink, ma la prenotazione non è richiesta.
Come spostarsi a Barcellona
A Barcellona è possibile muoversi senza problemi con la metro, io appena arrivata ho fatto la carta T-mobilitat per 10 corse in zona 1, pagando circa 12,00 € e mi sono bastate per tre giorni. Ovviamente, è possibile farla direttamente alle macchinette nella metro.
Considerate che il centro di Barcellona è visitabilissimo a piedi, io ho passeggiato dalla zona Universitat a Barceloneta senza problemi.
Zone consigliate per alloggiare
Io ho alloggiato dalla mia migliore amica, quindi non posso darvi consigli aggiornati e provati in prima persona sulle zone dove alloggiare.
In generale, passeggiando, ho trovato molto belle queste zone:
El Putxet
Gracia
Eixample
Sconsiglio, invece, di alloggiare in zona rambla o barceloneta, che la sera diventano più “pericolose“.
Come arrivare dall’aeroporto a Barcellona
Arrivare dall’aeroporto al centro di Barcellona è facilissimo, infatti l’Aerobus collega in mezz’ora Plaça de Catalunya ai diversi terminal. Il mezzo passa ogni 10 minuti ed ha degli appositi spazi per la valigie a bordo. Potrete fare il biglietto di andata e ritorno direttamente alla macchinetta elettronica che troverete alla fermata dell’aeroporto.
Il biglietto andata e ritorno viene circa 12,00€.
All’interno dell’aeroporto troverete le indicazioni per arrivare alla fermata, per il ritorno invece vi basterà recarvi alla stessa fermata dell’arrivo in Plaça de Catalunya e far vedere all’autista il vostro terminal, così da farvi indicare l’aerobus giusto.
Quanto costa Barcellona?
In generale, Barcellona l’ho trovata abbastanza economica per quanto riguarda i trasporti, il cibo (circa 15,00 € a persona per alzarsi davvero pieni) e lo shopping di souvenir o vestiti.
Invece, è molto cara per quanto riguarda i biglietti di ingresso delle attrazioni più famose, quindi fatevi un buon piano di azione prima di partire.
Periodo migliore per visitarla e clima
Barcellona ha un clima sempre buono, io sono andata a fine gennaio ed ho trovato comunque sole e temperature intorno ai 15 – 20 gradi.
Magari, evitate di visitarla in estate, quando il caldo si fa più forte.
La primavera è sicuramente la sua stagione più bella.
Quali documenti servono e altre info pratiche
Come documenti sono necessari il passaporto o la carta di identità valida per l’espatrio.
Ricordate che, per quanto riguarda la linea telefonica, non avrete bisogno di fare adattamenti perché di solito gli abbonamenti si estendono a tutti i paesi dell’Unione Europea.
Ovviamente, si usa l’euro.
Barcellona è una città sicura?
Barcellona da sempre viene descritta come una città pericolosa, ma io non condivido questa opinione.
Sicuramente esistono zone da evitare la sera, come la rambla ed in cui stare più attenti anche di giorno.
Vi consiglio, in generale, di tenere sempre al collo il telefono e non mostrare mai troppo i contanti, ma come in ogni grande città nelle strade più trafficate.
Onestamente, in questa città sono stata due volte con le mie amiche e la reputo una destinazione perfetta per una vacanza solo ragazze. Gli spagnoli, come sempre, sono meravigliosi, accoglienti e solari. Insomma, Barcellona si può solo amare, di certo non temere.
In ogni caso, vi lascio lo sconto per la mia assicurazione di viaggio, così da farvi affrontare questa avventura in sicurezza:
SPAGNA GREEN: un regalo per chi sceglie di viaggiare in maniera sostenibile
Se vi restano dei dubbi sulla meta spagnola da raggiungere quest’anno e questo articolo non li ha risolti, ho la soluzione che fa per voi.
Infatti, l’Ente Spagnolo del Turismo in Italia sta promuovendo un’iniziativa davvero bellissima per farvi scoprire che tipo di viaggiatori green siete, ma non solo! Al termine del test riceverete, gratuitamente, anche una guida scaricabile in PDF con dei consigli sulla meta green in Spagna perfetta per voi in base alle vostre risposte.