Questo week end sono stata invitata a visitare il meraviglioso borgo di Fara in Sabina, a solo un’ora da Roma. Non sapevo cosa aspettarmi, non conoscendo affatto il borgo, ma quello che ho vissuto e provato in due giorni è a dir poco inspiegabile.

Ci ho messo davvero tanto a scrivere questo articolo, sono due giorni che ripenso ininterrottamente alla vita lenta tra i vicoli di quel piccolo e delizioso mondo a parte. Vedo il forno che apre per preparare il pane ed il signore che mi invita ad entrare per vedere come si fa. Immagino le donne dell’Ufficio Turistico sedute dietro la loro scrivania, piene di sogni e progetti per una terra che amano come ho visto amare poche volte nella vita. Sento i sapori della cucina che ricorda casa mia, ma ha alla base gli ingredienti speciali della genuinità e dell’impegno di chi vuole farti sentire il benvenuto.

I punti di interesse del borgo, di cui vi parlerò tra poco, sono tantissimi e, secondo me, meritano almeno due giorni di visita. Ma, se devo essere sincera, sono le persone che abitano questa terra a meritare tutto il vostro tempo libero. Sedetevi con loro e chiedetegli di raccontarvi del piatto che hanno cucinato, di un posto che vogliono far rivalutare o dell’alloggio che hanno preparato per voi: l’amore vi pervaderà completamente.

Vale la pena visitare Fara in Sabina? Sarò sincera, non ne vale semplicemente la pena, è una necessità per comprendere appieno cosa significhi cogliere la bellezza nelle piccole cose.

Dove si trova Fara in Sabina

Fara in Sabina si trova nel Lazio, in provincia di Rieti ed è raggiungibile con un’ora di macchina da Roma (io partivo da Roma Sud).

Una volta arrivati, potrete lasciare la macchina in ampi parcheggi. Il mio consiglio è di segnare su Google Maps “parcheggio Duomo”, così da lasciare la macchina poco prima della zona ZTL.

Cosa vedere a Fara in Sabina

Il mio soggiorno a Fara in Sabina, in collaborazione con l’Ente del Turismo e la Pro Loco Fra in Sabina aps, è durato due giorni e mi sono concentrata sulla zona del centro storico. Onestamente, all’inizio pensavo che il tempo mi sarebbe anche avanzato. Invece, non vedo l’ora di tornare in questa zona stupenda per godere di molte altre meraviglie. Il tempo qui scorre lento, ma non basta mai.

GIORNO 1

Museo Civico Archeologico

La mia prima tappa è stato il Museo Civico Archeologico, ospitato nel bellissimo Palazzo Brancaleoni del XV secolo. La nostra visita è stata guidata dalla bravissima Lavinia, che ci ha dato tutte le informazioni essenziali senza annoiarci mai.

INFORMAZIONE IMPORTANTISSIMA E BELLISSIMA: Sono ammessi i cani, perchè si tratta del borgo più pet friendly mai visitato.

Pensate che stiamo parlando dell’unico museo sulla civiltà Sabina, con i reperti di due siti: Cures, capitale storica della Sabina e la città di Eretum

Particolarmente interessanti sono il Cippo di Cures, la cui storia del ritrovamento è davvero curiosa (ma non voglio anticiparvi nulla), la sala dove vengono conservati i ritrovamenti della Tomba numero XI e la Sala del trono.

Museo del silenzio

Il museo del Silenzio è parte dell’antica Chiesa di Santa Maria in Castello e vi si può accedere solo con una visita guidata.

Fara in Sabina
Museo del silenzio

E’ un museo esperienziale e la visita dura circa venti minuti. Ci si trova in una sala buia e non si può parlare, così da vivere appieno la sensazione del voto del silenzio. Inoltre, inizieranno ad illuminarsi delle teche con degli oggetti significativi per la vita delle monache, con un sottofondo davvero coinvolgente e toccante.

Resta un’esperienza davvero unica, che vi esorto assolutamente a provare.

Monastero delle Clarisse Eremite

Dopo il Museo del Silenzio, il mio consiglio è di recarsi al Monastero delle Clarisse Eremite, per respirare a pieno l’aria spirituale del posto.

Per visitarlo occorre sperare di trovare il cancello aperto, altrimenti si possono chiamare le suore ai numeri che potete chiedere all’Ufficio Turistico di Fara in Sabina.

Per me è una delle costruzioni più belle viste nella regione fino ad oggi, con dei belvedere da togliere il fiato, 2 cappelle ed un’architettura meravigliosa.

Ex Comprensorio Cri

Questo posto è stato un regalo, il tipo di esperienza che ha completamente sconvolto la mia visita a Fara in Sabina. Sicuramente, il mio preferito.

Accompagnata dalla presidentessa della Pro Loco Fara in Sabina, abbiamo varcato la soglia di questo luogo tristemente bellissimo, seppur abbandonato a se stesso, dove antichi splendori e viste da togliere il fiato mi hanno conquistata per sempre.

Da residenza del Vescovo Ausiliare di Sabina a convalescenziario per militari feriti durante la guerra del 1915-1918 ad edifici diventati Preventori donati alla Croce Rossa Italiana, le strutture di questo complesso meraviglioso e dannato hanno visto lacrime amare e sorrisi ingenui. La meraviglia dei colori delle mura, che quasi si sono persi, i fogli sparsi di lettere e documenti ed i vecchi armadi ancora integri raccontano infinite storie.

Insomma, un posto dimenticato dall’uomo ma che custodisce con tutta la sua forza i ricordi di un tempo non troppo lontano.

Tramonto dal Belvedere

Dopo tante visite così intense, ci siamo rilassati ammirando il tramonto dal Belvedere che affaccia sul Monte Acuziano, dove riposano le rovine dell’oratorio San Martino e la Basilica di Santa Maria Nova. Vi raccomando di non perderlo, perché come testimonia la foto, sembra quasi di trovarsi in un mondo a parte.

Fara in Sabina

GIORNO 2

Duomo

Dopo una colazione con vista spettacolare, di cui vi parlo più sotto, abbiamo visitato anche lo splendido Duomo, Chiesa intitolata a Sant’Antonino Martire, che mi ha colpito per la sua bellezza senza tempo.

Anche in questo caso, i cani sono i benvenuti e l’ho trovato davvero emozionante. Come al solito, Fara in Sabina si dimostra un paese pronto all’accoglienza verso qualunque essere vivente.

Appena entrati, iniziate a guardarvi intorno per ammirare la bellezza di tutti gli affreschi, la meraviglia dell’altare e osservate la tela che rappresenta Santa Fara nell’atto di porgere la Città al suo Protettore, Sant’Antonino.

Infine, in una sala a parte, troverete un crocifisso molto particolare, perché pare sia fatto di carne umana. Davvero suggestivo!

Cisterna, Torre Campanara e Belvedere

Appena fuori il Duomo troverete anche un altro Belvedere, la Cisterna, il Pozzo ad edicola e la Torre Campanara. Davvero uno spiazzo carino dove gustare l’ottima pizza del Forno Mazzocchi.

Farfa e la sua Abbazia

Finita la visita al Duomo ed anche un’ottima pizza, ci siamo diretti a Farfa, ad appena 7 minuti di macchina dal centro storico di Fara in Sabina.

Il paesino è davvero molto carino, si concentra su una via principale ricca di negozietti tipici e ben decorati. Noi ci siamo dedicati alla visita della famosa Abbazia, per cui è necessario fare un biglietto di 6,50 € direttamente all’ingresso. La visita dura circa un’ora ed è molto interessante.

Parco della Rimembranza

Abbiamo pranzato a Farfa e poi siamo tornati a Fara in Sabina per fare una rapida passeggiata nel carinissimo Parco della Rimembranza. Nei dintorni c’è anche una splendida area giochi per i bambini.

Finita questa visita, con il cuore ricco di gratitudine ma anche con molta malinconia, abbiamo salutato lo splendido borgo.

Dove mangiare

Ovviamente, dopo tanti rapporti umani e tante visite, non potevamo di certo restare a stomaco vuoto! Anche perché la cucina sabina è davvero spaziale! Ecco, quindi, i posti dove abbiamo potuto gustare le specialità locali e che vi consiglio di provare assolutamente!

L’Antica Bottega – Fara in Sabina

Per il pranzo del primo giorno ci siamo diretti a L’Antica Bottega che, ve lo anticipo subito, è probabilmente il mio ristorante preferito del Lazio e sicuramente quello dove ho mangiato la miglior cacio e pepe della mia vita.

Prima di passare al menù, vorrei menzionare la gentilezza del personale e la disponibilità dello chef, mi è sembrato davvero di essere a casa, ma con addirittura più coccole!

Abbiamo iniziato con un antipasto di prodotti locali, salumi eccellenti, formaggi pazzeschi, fagioli e salsiccia, bruschette.

Come primi abbiamo assaggiato una cacio e pepe spaziale, con un leggero retrogusto di limone, che raccomando di provare davvero a tutti almeno una volta nella vita e delle ottime pappardelle alla sabinese. Vi dico che dei primi così non li mangiavo da tempo: SUPER COMPLIMENTI.

Per secondo abbiamo mangiato una guancia davvero tenerissima e un ottimo pollo alla cacciatora.

A conclusione del menù perfetto, un maritozzo con crema e panna, per cui penso basti la foto.

E nulla: già solo questo ristornate merita il viaggio a Fara in Sabina.

Fara in Sabina

Agriturismo Santo Pietro – San Pietro di Coltodino

Per cena, il primo giorno, ci siamo diretti all’Agriturismo Santo Pietro, convinti che dopo un pranzo così abbondante nulla ci avrebbe stuzzicato l’appetito. Ci sbagliavamo, perchè anche in questo caso abbiamo trovato una cucina di altissimo livello, un personale a dir poco gentilissimo e simpaticissimo ed una location troppo troppo bella e romantica.

Per antipasto abbiamo preso un mix di salumi incredibili, ancora ricordiamo il sapore del prosciutto. Formaggi sicuramente sopra la media. Bruschette condite con un olio magico. Cipolle rosse e pomodirini: capolavoro assoluto. Dulcis in fundo: coratella da leccarsi i baffi.

Come primi abbiamo divorato un’ottima pasta con ragù simile ad una lasagna e delle fettuccine con salsiccia ed asparagi. Per secondo maialino e girello di vitella. Tutto da leccarsi i baffi.

Per concludere una torta crumble alla frutta, pazzesca anche questa.

Come si può capire da foto e parole, ci è piaciuto tantissimo questo agriturismo e sicuramente torneremo. Mi raccomando, non mancate di comprare il loro olio!

Trattoria da Lupi – Farfa

Ultimo giorno ed ultimo pranzo della tradizione…siamo stati alla Trattoria da Lupi, in pieno centro a Farfa. Location molto carina, con affaccio esterno proprio sulla via principale del borgo, per respirare un’aria di tradizione e tranquillità.

Anche in questo caso, le portate sono state tutte ispirate alla tradizione e ci sono piaciute tantissimo, menzione d’onore però va agli speciali carciofi di cui abbiamo anche chiesto la ricetta…riusciremo a rifarli o torneremo?

Come primi siamo partiti con delle fettuccine ai funghi e i maltagliati all’amatriciana leggermente piccanti. Da dieci e lode tutti e due, tanto che io e Matteo abbiamo deciso di dividerli perchè non siamo riusciti a scegliere il migliore.

Per secondo abbiamo assaggiato un ottimo maialino, accompagnato dalla cicoria ripassata davvero squisita ma, come anticipato, il pezzo forte sono stati questi straordinari carciofi.

Per concludere, abbiamo ordinato una torta morellina ed una crostata alle visciole: ve lo devo dire che parliamo anche in questo caso di eccellenza?

Poi, per deliziarci ancora, abbiamo provato le ciambelline ed i cantucci ed il pranzo si è concluso.

Devo dire che la cucina della sabina ci ha davvero sorpresi, noi siamo di Roma ma sapori così autentici e genuini non li assaggiavamo da un po’. Al di là dei singoli piatti, quello che ci ha colpito è il sapore forte di ingredienti sani e coltivati con amore, seguendo la tradizione. Davvero tutto straordinario e complimenti a tutti i ristoratori per l’impegno messo in ogni portata.

Per gli amanti del Trekking

Durante questi due giorni, presi dalla voglia di socializzare, chiacchierare e conoscere a fondo la storia del territorio, abbiamo messo in secondo piano i trekking e le passeggiate nella natura. Come sapete, però, io sono un’amante di queste attività e me ne sono fatta suggerire qualcuna per quando tornerò in questo paese incantato. Vi lascio i suggerimenti ricevuti, magari ci incontriamo lungo il sentiero:

  • Gole del Farfa
  • Sentiero del Monte Elci
  • Monte Acuziano
  • Cammino di Francesco

Dove dormire

Ma arriviamo a ciò che ha reso davvero unici questi due giorni, l’elemento che determina sempre quanto si è stati bene durante un soggiorno: l’appartamento dove abbiamo dormito. Ovviamente PET FRIENDLY.

La nostra casetta si trovava in pieno centro storico e si chiama “Pink House”, perché da fuori è tutta rosa. L’abbiamo amata dal primo momento, perché ogni dettaglio è curato alla perfezione: la cucina è dotata di tutto il necessario, perfino della moka per il caffè. Il bagno è delizioso e spazioso. Sul tavolo di ingresso abbiamo trovato tutte le brochure utili per le nostre visite e nel soggiorno c’è un divano ed uno splendido armadio che sembra una libreria.

La camera da letto si trova al secondo piano, ma le scale sono perfino dotate di cancelletti di sicurezza per bambini e animali. Nella camera c’è anche una deliziosa scrivania (oro per me che lavoro da remoto) e subito fuori un armadio molto comodo.

Ma la vera chicca è la terrazza sul tetto, da cui è possibile ammirare tutto il paese ed il Monte Acuziano. Qui ci avremmo passato tutti e due i giorni, tra le nostre colazioni ed i tramonti più romantici di sempre.

Insomma, se venite in Sabina dovete prenotare per forza qui e quindi vi lascio sia il link Airbnb che Booking:

  1. PINK HOUSE SU BOOKING
  2. PINK HOUSE SU AIRBNB

Contatti

Se volete più informazioni sul borgo potete contattarmi senza problemi, sarò felice di aiutarvi. Ad ogni modo, i contatti davvero utili li trovati sul sito ufficiale: https://www.visitfarainsabina.it/.

Come sempre, spero di esservi stata utile per l”organizzazione del vostro week end a Fara in Sabina, mi raccomando…non perdete l’occasione di visitare questo luogo magico.

You might also enjoy:

2 Comments

Leave A Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *