Il mio autunno: un appunto scritto a mano

Stamattina mi sono svegliata con degli obiettivi precisi: inviare moltissime e-mail, curare i miei social, scrivere due o tre articoli di lavoro e poi scrivere qualcosa di informativo qui sopra. Ma oggi non è un giorno in cui posso preoccuparmi della SEO o in cui posso sentirmi dire cosa devo scrivere e come. Oggi è uno di quei giorni in cui la vita ha deciso di venire a bussare forte alla mia porta, per ricordarmi che abbiamo un conto in sospeso. Oggi è il mio autunno.

Non è facile nulla in questo periodo, non c’è riposo e i sentimenti corrono all’impazzata da un estremo all’altro. Sono stati 15 giorni di montagne russe emotive. Ho raggiunto un obiettivo che due anni fa rappresentava il senso della mia vita, ma oggi non vuol dire nulla per me. Ho perso uno degli amori più importanti della mia vita. Mi sono trovata su un treno verso i miei nuovi sogni, senza poter dire addio con calma. A stringermi la mano c’era la mia nuova compagna, che questa vita forse mi ha messo accanto per salvarmi un po’ quest’anima irrequieta.

Tra l’elenco di numeri raggiunti, sorrisi a mille denti e la fretta che di solito mi piace, ho perso un pezzo di cuore e come al solito ho creduto di poterlo fare senza pensarci troppo. Ma non è mai così, bisogna sempre poter dire addio, bisogna sempre ricominciare in un momento di importante riflessione.

Oggi, in una giornata di vento e appuntamenti, di rincorse per non fare tardi, voglio fermarmi ad osservare dove sono e con chi sono.

Il mio autunno inizia da qui, guardandomi indietro e rendendomi conto che non sono più la persona che ero 11 mesi fa ma nemmeno quella che ero un attimo prima.

Lascio cadere via le ansie, il dolore, le preoccupazioni e la rabbia. Sono pronta a restare nuda, senza protezioni per il tempo che servirà a generare nuove foglie verdi e fiori di sogni.

In questo momento, in cui non so cosa stia accadendo intorno a me, mentre tutto corre più veloce del previsto e dovrei andare incontro agli obiettivi, mi fermo. Me ne vado nel bosco, come sempre. Osservo quelle foglie che da piccola mi sono valse il massimo dei voti ad un tema delle medie e sorrido.

Mi rivedo, mi riconosco. Sono ancora lei, la bambina che non vuole tagliare i capelli e si strappa i vestiti perchè si sente oppressa.

Oggi, nel giorno del mio autunno, scappo tra i sentieri del Monte Livata. Ma, soprattutto, tra quelli che sono dentro di me. Sono ancora così, incapace di soffrire piangendo, con i piedi che fremono per andare. Mangio senza rispettare la dieta e rido ad alta voce quando non si dovrebbe. Non riesco ancora a farmi piacere chi spinge gli altri per arrivare. Non riesco ancora a non girarmi per aiutare chi resta indietro.

Ho trent’anni, quasi trentuno, un dolore con cui fare i conti, dei sogni che si stanno realizzando e l’amore. Non sono cambiata per niente, ma sono completamente diversa. Sono pronta a perdere le mie foglie una volta ancora, per ricominciare sempre.

Addio amore mio, abbracciami vita.

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2 commenti

  1. La vita non é mai quella che ci si aspetta ma é come reagiamo a definire che tipo di persona siamo. Io sono sicura che il tuo autunno ti darà il tempo che ti serve per arrivare ad una primavera splendente! Avanti tutta!

    1. Ti ringrazio per aver trovato del tempo per leggermi e dedicarmi le tue parole meravigliose. Pronta ad accogliere la primavera, proprio come dici tu. Auguro anche a te splendidi nuovi fiori.

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