Durante il mio viaggio a Cracovia ho partecipato ad un’esperienza davvero significativa, importante per tutti ma per me in particolar modo, perché nelle mie vene scorre il sangue di una donna che si è battuta in prima linea contro le atrocità del regime: la visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.
Si tratta di un’esperienza che segna profondamente ogni visitatore, vi mentirei se vi dicessi che l’ho affrontata senza difficoltà. Sono finita inesorabilmente in lacrime, vedendo con i miei stessi occhi quanto possa essere atroce l’essere umano ma anche rendendomi conto di quanto, a distanza di anni, continuiamo a perpetrare gli stessi orrendi gesti.
Sono passati parecchi anni, anche se non così tanti, tuttavia nei volti di quei bambini sulla soglia dell’ingresso e nei corpi ammassati in un angolo come spazzatura dimenticata, ho rivisto molte delle immagini che ogni giorno passano al telegiornale.
La visita ai Campi secondo me è davvero immancabile, come gesto di memoria e rispetto ma anche e soprattutto per prendere consapevolezza. Si tratta di una di quelle azioni che possono aiutare a rendere il mondo un posto migliore, rendendosi conto di cosa non dobbiamo più permettere che accada, nonostante in fondo, a malincuore, devo ammettere che lo stiamo già permettendo da tempo.
In questo articolo non compariranno molte foto, a differenza del solito, in segno di rispetto verso questi luoghi ed anche perché non voglio anticiparvi davvero nulla. Spero comprendiate la mia decisione.
Il campo di concentramento di Auschwitz fu aperto dai nazisti nel 1940, inizialmente per imprigionare i prigionieri politici polacchi. Col tempo, Auschwitz divenne il più grande e letale centro di sterminio nazista. La sua estensione comprendeva tre campi principali: Auschwitz I, il campo originario, Auschwitz II-Birkenau, il più grande, utilizzato principalmente per lo sterminio di massa, e Auschwitz III-Monowitz, un campo di lavoro forzato.
I campi sono rimasti abbastanza intatti, nonostante nel gennaio 1945, con l’avanzata delle forze sovietiche, i nazisti cercarono di distruggere le prove delle loro atrocità, demolendo parte delle strutture di Birkenau.
Il 27 gennaio 1945, l’Armata Rossa liberò i pochi superstiti rimasti ad Auschwitz, segnando la fine del campo di sterminio. Questa data è oggi commemorata come Giornata della Memoria in onore delle vittime dell’Olocausto.
Dove si Trovano Auschwitz e Birkenau
I campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau si trovano nella città di Oświęcim, a circa 70 chilometri a ovest di Cracovia e ci si impiega circa un’ora e un quarto di macchina per raggiungerli.
I due campi non sono molto vicini tra loro, ma sono collegati da un servizio di navetta gratuito, che permette ai visitatori di spostarsi agevolmente tra i siti durante la visita.
Come Raggiungere Auschwitz e Birkenau da Cracovia
Raggiungere Auschwitz e Birkenau da Cracovia è abbastanza semplice sia in macchina che in treno, scendendo alla fermata Oswiecim, sia in autobus, scendendo alla fermata Oswiecim Muzeum. Considerate più o meno un tempo di viaggio di 2 ore, 2 ore e mezza.
Per quanto mi riguarda, ho scelto di partecipare ad un tour guidato con Get Your Guide, comprensivo di trasporto direttamente da Cracovia.
La Visita ad Auschwitz e Birkenau
I campi di concentramento sono aperti tutti i giorni, tranne il 1° gennaio, la Domenica di Pasqua ed il 25 dicembre.
L’accesso all’area del Luogo della Memoria di Auschwitz-Birkenau è gratuito, ma i gruppi sono tenuti ad assumere una guida presso il Museo.
I visitatori singoli possono scegliere di visitare autonomamente la struttura o di attendere i turni guidati, ma il mio consiglio davvero dal cuore è di prenotare la vostra visita con guida in italiano, altrimenti rischiate di perdere delle tappe importanti e non vivere appieno questa esperienza davvero meritevole.
Io, per la mia esperienza mi sono affidata al mio amatissimo Get Your Guide, scegliendo l’opzione transfer da Cracovia e la guida in italiano. L’esperienza dura tanto (7 ore circa), perché il transfer prende i diversi partecipanti in varie zone della città ma ne vale assolutamente la pena.
Anche perché, quando siamo andati noi, faceva freddo e pioveva, non il clima migliore per viaggiare in treno e spostarsi con i mezzi pubblici.
Il fatto di aver partecipato ad un tour guidato in italiano, poi, ci ha permesso di contestualizzare tutto quello che vedevamo e di fare il percorso in maniera logica ed intelligente, visitando prima il Campo di Auschwitz I e poi quello di Birkenau, trasferendoci da uno all’altro con il nostro bus privato.
Come avrete capito, questa è un’esperienza da non perdere assolutamente se si visita Cracovia secondo me, in alto avete il link per prenotare la mia stessa identica esperienza.
Consigli utili
Se visiterete i campi in inverno come me, portare un impermeabile ed indossate la termica. Non si mangia all’interno e ci sono sempre moltissime file nei punti dove è possibile acquistare cibo, quindi vi consiglio di partire con i panini già fatti come abbiamo fatto noi.
All’interno dei campi è possibile fare foto, ma vi ricordo che siete in un luogo di memoria e perfino io che lo faccio di lavoro ho evitato. Conservate i ricordi di questo luogo nei vostri cuori e fatene tesoro.
ASSICURAZIONE DI VIAGGIO
Prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggio. Heymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:
Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utili per il vostro futuro viaggio a Cracovia. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo, inserendo numero ed età dei viaggiatori, date, budget, esperienze imperdibili per voi ed ogni altra informazione riteniate preziosa: MODULO PER CONTATTARMI.
Sono tornata da poco da tre giorni splendidi a Cracovia, città da sogno della Polonia, verso cui avevo già aspettative molto alte, visti gli ottimi pareri di tutte le persone che conosco e ci sono già state, ma che le ha addirittura superate.
Si tratta di una cittadina a misura d’uomo, dove ogni servizio funziona perfettamente, le persone sono ospitali e la storia aleggia in modo importante tra vicoli e case colorate.
Molti di voi mi hanno già chiesto se consiglio questo viaggio anche per famiglie con ragazzi: prima di tutto, voglio dirvi che sono davvero fiera di avere un seguito di persone così meravigliose e pronte a regalare viaggi istruttivi ai propri figli. Inoltre, arrivando al dunque, ritengo questo viaggio perfetto per una famiglia che voglia godersi una città bellissima ma anche dare un’importante lezione di storia ed umanità ai propri ragazzi.
Vediamo insieme, quindi, tutto quello che c’è da sapere su Cracovia.
Dove si trova Cracovia
Cracovia si trova nel sud della Polonia, sulle rive del fiume Vistola ed è considerata un ottimo punto di partenza per visitare il paese.
In particolare, chi decide di visitare questa splendida città lo fa soprattutto per visitare i campi di Auschwitz-Birkenau e la Miniera di sale di Wieliczka.
Come raggiungere Cracovia dall’Italia
Il modo più comodo e veloce per raggiungere Cracovia dall’Italia è l’aereo, grazie al suo aeroporto internazionale Giovanni Paolo II di Cracovia-Balice (KRK), che collega la città con numerose destinazioni italiane.
Nello specifico, io ho volato da Roma Fiumicino con la Wizz Air.
Come raggiungere il centro di Cracovia dall’aeroporto
L’aeroporto si trova a circa 15 km dal centro città ed è ben collegato tramite il treno, che si trova proprio all’interno della struttura. Appena scesi dall’aereo chiedete indicazioni sulla direzione da prendere e senza bisogna di uscire dall’aeroporto vi troverete ai binari.
Il treno impiega circa 20 minuti per raggiungere il centro di Cracovia, seguendo l’itinerario Kraków Airport – Kraków Główny. Io, per raggiungere il mio hotel nel quartiere ebraico, di notte, ci ho messo circa 40 minuti, dovendo effettuare un cambio. Di giorno, invece, ci ho messo comunque 40 minuti ma non ho dovuto effettuare alcun cambio.
I biglietti potrete farli direttamente a bordo, per la mia corsa io ho pagato 4,00 €. Anche se, di solito, vi consiglieranno di fare i biglietti per i mezzi pubblici alle macchinette a terra, poste sempre alle fermate, nel caso specifico dell’aeroporto vi consiglio di farli a bordo, perché ci hanno spiegato che spesso le macchinette esterne non funzionano.
Per cosa è famosa Cracovia e cenni sulla sua storia
Cracovia è una città molto importante per il ruolo centrale che ha avuto nella storia della Polonia e dell’Europa. Il suo centro storico, con i suoi edifici perfettamente conservati, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
La sua Università Jagellonica, fondata nel 1364, è una delle più antiche del mondo e continua a essere un punto di riferimento per la formazione accademica.
Cracovia, però, ha anche un lato tragico, segnato dagli eventi della Seconda Guerra Mondiale. La vicinanza ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau rende la città, infatti, un luogo di riflessione sulla memoria e sulla resilienza, di cui si può facilmente prendere coscienza semplicemente visitando il quartiere ebraico ed il ghetto.
Infine, la vicinanza alla Miniera di sale di Wieliczka, anch’essa patrimonio Unesco, rappresenta un altro motivo per cui Cracovia resta tra le mete più amate in Europa.
Cosa fare a Cracovia in tre giorni
Con un itinerario di tre giorni è possibile scoprire i principali punti di interesse di Cracovia. Tuttavia, se potete dedicarle anche 4-5 giorni sarebbe meglio. Io, ad esempio, sono atterrata il sabato sera e sono ripartita il martedì sera ma, sicuramente, tornerò per visitare meglio questa cittadina deliziosa, perché avrebbe meritato più tempo.
Di seguito vi indico l’itinerario che avevo disegnato originariamente anche per noi, nonostante io non l’abbia seguito per il desiderio di vedere la zona del Wawel col sole. Infatti, solo durante il nostro primo giorno abbiamo goduto di un meteo favorevole, quelli successivi indicava pioggia e nuvole (cosa che si è verificata) e, dunque, ho deciso di scambiare ghetto e Wawel.
Giorno 1: Quartiere ebraico, ghetto e Miniera di Sale
Noi alloggiavamo in pieno quartiere ebraico, dunque abbiamo iniziato la nostra visita della città proprio dal quartiere di Kazimierz, un’area storica che un tempo era il cuore della comunità ebraica di Cracovia. Nel quartiere si trovano ben 7 sinagoghe, ma solo due sono ancora utilizzate per uno scopo religioso e noi abbiamo deciso di visitarle entrambe: La Sinagoga Remuh ed il suo cimitero e la Sinagoga Stara. Onestamente, visiterei solo l’ultima tornassi indietro. Entrambi gli ingressi sono a pagamento, per un prezzo di circa 3,00 € o 4,00 € l’una e non viene accettato il pagamento con carta, tuttavia vengono accetti gli euro.
Stara Sinagoga
Dopo aver esplorato Kazimierz, il mio consiglio è di dirigersi verso il ghetto della città, il quartiere di Podgórze. Qui è molto interessante la piazza deli eroi, Plac Bohaterow Getta, dove si trovano diverse sedie commemorative; la Fabbrica di Schindler, resa celebre sia per il suo impatto storico che per la risonanza del film Schindler’s List e la Piazza centrale di Podgórze, dove si trova l’incredibile Chiesa di San Giuseppe.
Chiesa di San Giuseppe
La Miniera di Sale di Wieliczka
Nel pomeriggio, invece, abbiamo visitato la Miniera di Sale di Wieliczka, uno dei siti UNESCO più affascinanti della Polonia. La miniera dalla città si può raggiungere anche in treno, ma noi abbiamo preferito fare l’esperienza con Get Your Guide che prevedeva anche il trasferimento con pulmino. La visita dura circa 2 – 3 ore ma tutta l’attività, compreso il trasporto, vi occuperà l’intero pomeriggio: noi siamo stati fuori dalle 15 alle 19 circa ed è stata davvero un’esperienza incredibile, che va vissuta per essere capita. Vi consiglio vivamente di partecipare al tour in italiano, perché ogni dettaglio della storia di questo luogo è interessante.
La Miniera di Sale di Wieliczka
Nonostante il forte freddo, ricordate che all’interno della miniera la temperatura è fissa intorno ai 17/18 gradi, quindi potrete visitarla in qualunque periodo dell’anno. Indossate scarpe comode perché ci saranno tante scale da fare e preparatevi a passare anche in spazi ed ambienti abbastanza claustrofobici (nulla di eccessivo, ma una signora del gruppo ad esempio ha preferito evitare la visita).
Vi lascio di seguito il link dove prenotare la vostra esperienza:
Giorno 2: Visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato interamente alla visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, situato a circa un’ora di distanza da Cracovia.
Noi abbiamo deciso di prenotare la visita con trasporto e guida in italiano sempre con Get Your Guide, perché è sicuramente un luogo che merita di essere raccontato in maniera approfondita. Scriverò un articolo a parte su questa esperienza, qui mi limito a dirvi che abbiamo preferito non inserire altro nello stesso giorno, sia per elaborare quello che avevamo appena visto, sia perché la visita occupa davvero moltissime ore (praticamente l’intera giornata).
Giorno 3: Stare Miasto, La Dama con l’ermellino e Wawel
Il terzo giorno siamo andati alla scoperta del cuore di Cracovia: Stare Miasto.
Essendo Martedì, l’ingresso al Czartoryski Muzuem, dove si trova la Dama con l’Ermellino era gratuito, quindi è stata anche la nostra prima tappa. Da qui, abbiamo visitato la Piazza del Mercato, una delle più grandi d’Europa, circondata da edifici storici come il Mercato dei Tessuti e la Basilica di Santa Maria, che abbiamo scelto di visitare anche all’interno, pagando il biglietto 15 PLN, 3,50€ circa.
Dopo una splendida passeggiata lungo la Florianska, una delle strade più famose di Cracovia, non si può perdere una visita alla collina del Wawel, dove si trovano il Castello di Wawel, la suggestiva Grotta del Drago (chiusa quanto siamo andati noi, ma siamo comunque riusciti a vedere il draghetto sputa fuoco lungo fiume, che lancia fuoco ogni 2-3 minuti più o meno) e la bellissima Cattedrale, che abbiamo visitato pagando circa 6,00€ a testa.
Attività da aggiungere con qualche giorno in più
Se avete più giorni di noi, vi consiglio di aggiungere anche:
Zakopane, dove potrete godervi delle splendide terme,
La cucina di Cracovia è davvero ottima, per questo voglio consigliarvi piatti tradizionali da assaggiare assolutamente:
Zapiekanka: una baguette condita con ogni tipo di cibo, tipica del quartiere ebraico di Kazimierz.
Pierogi: ravioli polacchi ripieni di ogni cosa, disponibili in versioni dolci e salate.
Oscypek: Formaggio affumicato grigliato, spesso servito con marmellata di mirtilli.
Zurek: zuppa spesso servita in una pagnotta, di solito a base di funghi.
Goulash: uno stufato di carne e verdure, speziato e ricco di sapore.
Obwarzanek: pane a forma di anello incrociato, perfetto come spuntino o colazione.
Sernik: cheesecake polacca, davvero squisita.
Piernik: dolce speziato con miele, cannella e zenzero.
Grzaniec: noi abbiamo provato la versione non alcolica ed il sapore resta comunque molto simile a quello del Vin Brulé. Assolutamente da provare.
Kielbasa: tipica salsiccia polacca.
Carretto di ObwarzanekObwarzanek
Dove mangiare a Cracovia
Pierogi Mr Vincent: specializzato in pierogi e davvero bellissimo e coloratissimo all’interno. Ci è piaciuto così tanto che ci siamo tornati ben due volte.
Pierogi
Goscinna Chata: un ristorante davvero bellissimo, che ricorda molto una trattoria tradizionale e serve tutte le specialità della cucina polacca.
ZurekSernikKielbasa
Pierogarnia Krakowiacy: un altro ottimo posto per assaggiare i pierogi, con opzioni creative e gustose, interni bellissimi. Il nostro preferito dove mangiare questi magici ravioli, in particolare consigliamo quelli anatra e mela.
Pierogi
Plac Nowy: in questa piazza della città si trovano diverse bancarelle che vendono street food tipico come la zapiekanka, una baguette lunga 30 cm condita con formaggi, funghi e salse o quello che si vuole; Grzaniec, la bevanda tipica a base di cannella e simile al Vin Brulé e perfino il Kumpir: una patata ripiena di ogni cosa si possa immaginare.
Kumpir zapiekankaGrzaniec
Kaffe Bageri Stockholm: caffetteria buonissima, con dolci al cardamomo che ancora sogno la notte, anche se davvero cara.
dolci al cardamomodolci alla cannella
Citat Café: Ideale per una pausa rilassante con caffè e dolci, molto bello per i suoi interni perché ci sono librerie in ogni parte del locale.
Chimney Cake Bakery: dove potrete assaggiare dei deliziosi Trldo, dolci tipici di Praga.
Mercy Brown: Un cocktail bar nascosto per concludere la serata in modo originale (non siamo riusciti a provarlo purtroppo).
Infine, noi non abbiamo avuto modo di provarlo, ma vi segnalo anche Jama Michalika, famoso perché in alcuni giorni della settimana, mentre si gustano i piatti tipici, è possibile assistere a degli spettacoli tradizionali di musica e balli dal vivo.
Come spostarsi a Cracovia
Cracovia è una città a misura d’uomo, per cui è possibile visitarla a piedi.
Tuttavia, per raggiungere luoghi più distanti o per combattere il freddo, sappiate che i mezzi pubblici sono davvero pazzeschi: puntuali, puliti e super sicuri. Ad ogni fermata troverete le postazioni per fare il vostro biglietto, spesso anche con la possibilità di impostare la lingua italiana.
Per escursioni fuori Cracovia, come Auschwitz o la Miniera di Sale, è possibile utilizzare i treni regionali o prenotare tour organizzati come ho fatto io.
Dove alloggiare
A Cracovia noterete subito una grande offerta di appartamenti o aparthotel, nonostante questo io ho scelto un vero e proprio hotel.
Tuttavia, nella scelta del vostro alloggio, ricordatevi semplicemente che essere in una posizione centrale vi permetterà di visitare la città anche a piedi ed in poco tempo, quindi come zone fate riferimento sempre al Centro storico (Stare Miasto) o, come me, al quartiere ebraico (Kazimierz).
Cracovia è una città sicura?
Cracovia è una città davvero sicura, abbiamo preso i mezzi pubblici di notte e camminato per la città dopo cena senza alcun tipo di problema.
Vi capiterà di vedere senza tetto per strada, tuttavia sono innocui ed al massimo vi chiederanno del cibo. In ogni caso, su tre giorni ne abbiamo incontrati solo due: per noi romani, davvero pochissimi.
Come pagare a Cracovia
In Polonia si utilizza lo złoty (PLN), ma le carte di credito e bancomat sono ampiamente accettati, infatti noi non abbiamo mai avuto bisogno di effettuare il cambio.
Anzi, in alcuni casi in cui la carta non veniva accettata, come nelle sinagoghe o alle bancarelle per prendere l’Obwarzanek, hanno accettato anche il pagamento in euro.
Cracovia è una città cara?
No, Cracovia non è una città cara. Noi abbiamo mangiato con 30,00 € in due in linea generale e avremmo potuto mangiare anche con meno, evitando ristoranti in pieno centro.
L’unica cosa a cui dovete stare molto attenti, come quasi sempre all’estero, è la colazione: molto molto cara.
Miglior periodo per visitarla
La scelta del periodo per visitare Cracovia dipende da voi: si tratta infatti di una città molto fredda ma che, allo stesso tempo, con la neve esprime tutta la sua personalità.
Noi l’abbiamo visitata in inverno (16-19 novembre) e posso solo consigliarvi di portare tute termiche, guanti, cappello e sciarpa. In ogni caso, il freddo non è stato affatto un problema.
Considerate anche che da fine novembre Cracovia si trasforma in un sogno natalizio grazie ai suoi mercatini di Natale. Il principale si svolge nella Piazza del Mercato, dove troverete bancarelle che vendono artigianato, decorazioni e specialità gastronomiche.
Assicurazione di viaggio Heymondo
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Vannes è una deliziosa cittadina medievale della Bretagna ed è stata una delle nostre tappe – hotel durante l’on the road che ci ha portato a scoprire alcune delle regioni più belle della Francia.
Il suo porto affaccia sul Golfo di Morbihan ed il suo centro storico sembra non aver subito lo scorrere inesorabile del tempo. Passeggiare per le viuzze della città, tra le case a graticcio stortignaccole e coloratissime, è un’esperienza davvero unica.
Dove si trova Vannes e qualche informazione utile
Vannes è in Bretagna, nel dipartimento di Morbihan ed infatti il suo porto affaccia sul Golfo omonimo.
Si trova in una posizione strategica per visitare questa zona della Francia, a circa un’ora e mezza sia da Nantes, che da Rennes. Non a caso, io dico sempre che questa è la triade di cittadine da non perdere e, anzi, da usare come base per fermarsi a dormire in centri abitati con ristoranti carini e negozietti unici.
Pur vantando circa 55.000 abitanti, in estate Vannes è molto vivace. Durante l’anno ospita numerosi eventi culturali e festival, tra cui il “Festival Jazz en Ville” e la “Semaine du Golfe”, una celebrazione della navigazione tradizionale che si tiene ogni anno dispari.
Cosa vedere a Vannes in un giorno
Noi abbiamo dedicato a Vannes solo mezza giornata in realtà, spostandoci poi a Carnac. Queste sono le tappe davvero imperdibili:
Quartiere medievale di Saint-Patern: un delizioso quartiere caratterizzato da case a graticcio colorate e dove abbiamo gustato un’ ottima colazione
Centro Storico: un vero gioiello grazie ai suoi vicoli medievali e le casette a graticcio. Qui è da ammirare anche la splendida Cattedrale di Saint-Pierre, Place des Lices, Vannes et sa femme, la riproduzione di una coppia dei coniugi Vannes, all’angolo tra rue du Bienheureux-Pierre-René-Rogue e rue Noé.
Le Mura di Vannes lo Château de l’Hermine: si può infatti passeggiare lungo le mura e ammirare i giardini sottostanti ed il Castello.
Porto di Vannes: è un luogo iconico della città, seppure non ci ha particolarmente impressionati, trattandosi di un semplice porticciolo.
Dove mangiare
A Vannes abbiamo cenato in un ristorante un po’ fuori dalla città e che rappresenta una catena molto simile al nostro Old Wild West in Bretagna. Sto parlando di Buffalo Grill, dove con prezzi davvero accessibili potrete gustare ottima carne.
A colazione, invece, abbiamo mangiato alla Boulangerie Pain Grillé, nel quartiere Saint-Patern e l’abbiamo davvero adorata. Qui non potete perdere i famosi e super local kouign amann.
Molto famosa in città, ma noi abbiamo evitato per la lunga fila, è anche la boulangerie La Huche a Pain. Inoltre, ricordate che al centro si trova il mercato cittadino, dove è possibile mangiare.
Dove dormire a Vannes
Come abbiamo fatto spesso per risparmiare durante questo viaggio, anche in questo caso abbiamo dormito all’Ibis Budget e devo dire che ci siamo trovati benissimo. Davvero molto sopra la media degli Ibis Budget delle altre cittadine: gentilezza assoluta, stanze ampie, posizione ottima. PROMOSSO.
Ovviamente, si tratta pur sempre di un budget e quindi non si trova in città, resta molto comoda se siete in macchina e viaggiate con il cane.
Lo trovate come Ibis budget Vannes Ploeren.
Cosa vedere nei dintorni
Ci sono molte cose interessanti da vedere nei dintorni di Vannes, tra cui:
Ricordatevi che, prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggio. Heymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:
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Durante il mio on the road in Islanda in inverno, ho deciso di visitare anche la penisola di Snæfellsnes, situata nella parte occidentale del paese.
Si tratta di una delle destinazioni più affascinanti dell’isola, tanto da essere scherzosamente definita “miniatura” dell’Islanda, grazie alla sua varietà paesaggistica e naturalistica.
Se si va in Islanda, secondo me, è una tappa davvero imperdibile. Tuttavia, ricordate sempre che si tratta di territori assolutamente selvaggi, dunque, oltre all’itinerario, segnatevi e studiatevi bene anche i consigli sulla sicurezza presenti nell’articolo.
La penisola di Snæfellsnes si trova a circa 2 ore da Reykjavik ad ovest dell’Islanda. Nella stagione invernale può rappresentare il giusto compromesso per chi vuole viversi il lato più wild dell’isola, restando comunque in sicurezza.
Il mio consiglio è di percorrere la strada 54, se fattibile, che, correndo lungo i bordi della penisola, permette di godersela a pieno, tra panorami mozzafiato e punti di interesse iconici.
Se visiterete la penisola in estate vi basterà anche una giornata, in inverno, invece, se volete vedere la maggior parte delle cose segnalate in questo articolo, vi consiglio almeno due giorni a causa delle giornate molto brevi.
Cosa vedere nella Penisola di Snæfellsnes?
Personalmente, ho dedicato alla penisola una sola giornata ma sono comunque riuscita a vedere tutti quei luoghi che avevo segnato come imperdibili e che rientravano nella mia lista dei desideri da ormai troppo tempo.
Vi ricordo che in Islanda la vera magia, comunque, restano i panorami e le piccole cose che si avvistano dalla macchina. Noi, ad esempio, abbiamo incontrato una barca abbandonata lungo la strada, delle cascate straordinarie, spiagge nere impressionanti e perfino delle foche che nuotavamo in un corso d’acqua lungo la strada.
In ogni caso, per seguire un itinerario logico, ecco le mie tappe:
1. Ytri Tunga
Ytri Tunga è una delle spiagge più note della penisola di Snæfellsnes, grazie alla colonia di simpaticissime foche che si possono spesso avvistare sulla costa. Preparatevi a dover camminare su un terreno scivoloso, ricco di alghe e melma, per potervi avvicinare il più possibile a queste simpatiche amiche che, in ogni caso, se ne staranno giustamente al largo.
Nel rispetto della loro serenità, vi prego di limitarvi a scattare le foto ed andare via, senza fare schiamazzi o tentare in modo imbarazzante di richiamare la loro attenzione. Il panorama circostante è comunque da togliere il fiato, quindi, se anche non avrete la fortuna di incontrare le mie amiche buffe, sono sicura vi innamorerete di questo posto magico.
2. Búðir
Dopo le mie amichette, ci siamo diretti subito all’iconica chiesa nera diBúðir. Qui troverete anche un hotel dove è possibile utilizzare il bagno o gustare un ottimo caffè.
Questa chiesa iconica non ha bisogno di troppe presentazioni, è semplicemente una meraviglia in mezzo alla natura selvaggia dell’Islanda. Il mio consiglio, però, è di proseguire oltre la chiesa, dopo qualche foto e raggiungere la sua spiaggia, Búða beach. Rimarrete davvero senza parole e vi sembrerà di camminare dentro un film.
3. Arnarstapi
Dopo la chiesetta, siamo arrivati ad Arnarstapi, pittoresco villaggio di pescatori che di per sé non ci ha particolarmente impressionato ma è famoso soprattutto per le sue scogliere spettacolari, che permettono di avvistare meraviglie della natura uniche, come l’arco Gatklettur.
4. Saxhóll Crater
Fatta una rapida pausa pranzo nel villaggio di pescatori (portato da casa, perché l’Islanda low cost non permette soste ristornati), ci siamo imbattuti nel meraviglioso Saxhóll Crater: un cratere vulcanico che si può facilmente raggiungere grazie ad una scala e che ci ha fatto godere di una delle viste più belle di tutto il viaggio.
5. Il Monte Kirkjufell
Devo essere sincera, il motivo principale che mi ha spinto ad aggiungere questa penisola all’itinerario è anche quella tappa che non mi ha fatto chiudere occhio per giorni, consapevole che finalmente avrei avuto l’onore di poterla ammirare: Il monte Kirkjufell.
Sì, è scontato dirlo ma sono una fan scatenata del Trono di Spade e questo Monte, con la vicina cascata di Kirkjufellsfoss, mi ha davvero fatta sentire parte dell’universo assurdo e pazzesco del mio telefilm preferito. A parte questo, è di una bellezza e stravaganza unica al mondo, non perdetelo assolutamente se vi trovate in Islanda, perché ne vale davvero la pena.
Altre cose da non perdere nella penisola di Snæfellsnes
Noi ci siamo limitati a visitare le tappe di sopra per diversi motivi: abbiamo visitato l’Islanda in uno dei momenti di piena attività vulcanica ed in inverno inoltrato, quindi molte strade erano chiuse. Inoltre, le giornate a novembre durano davvero poco, quindi abbiamo fatto una seria selezione di ciò che abbiamo ritenuto imperdibile.
Tuttavia, se avete più tempo di noi o visiterete la penisola in estate, segnate come altri punti da visitare:
Il ghiacciaio Snæfellsjökull: è una delle icone dell’Islanda, si trova all’interno del Parco Nazionale omonimo e ricopre il vulcano Snæfell. Potete visitarlo, ma il mio consiglio è di farlo solo con escursioni guidate.
Raudfeldsgja Gorge: questa gola nascosta è uno spettacolo naturale e si trovo vicino ad Arnarstapi.
Öndverðarnes Lighthouse: faro colorato che si erge solitario tra i campi di lava ed offre viste mozzafiato sull’Oceano Atlantico.
Djupalonssandur Beach: questa spettacolare spiaggia di ciottoli neri è famosa per le sue formazioni rocciose e i resti di un naufragio, sparsi lungo la costa.
Stykkishólmur: villaggio di pescatori famoso per il suo porto e la vista sulle isole vicine.
Il Museo dello Squalo di Bjarnarhöf: si trova presso la fattoria di Bjarnarhöfn, ed offre la possibilità di approfondire le curiosità sulla lavorazione dello “squalo fermentato” (hákarl), piatto tipico islandese. Controllate sempre sul sito ufficiale che sia aperto. Ad esempio, in inverno viene chiuso completamente.
Whale watching: le acque che circondano la penisola di Snæfellsnes sono un luogo eccellente per il whale watching. Le escursioni in barca partono da vari porti della penisola, tra cui Grundarfjörður.
Grundarfjörður: un incantevole villaggio di pescatori situato ai piedi del monte Kirkjufell.
Le Cascate della Penisola di Snæfellsnes
La penisola di Snæfellsnes è anche famosa per le sue cascate, ma bisogna dire che in Islanda se ne scova una nuova ogni dieci metri. Tra le più famose troviamo:
Cascata di Bjarnarfoss
Cascata di Kirkjufellsfoss
Cascata di Lýsuhólslaug
Cascata di Svöðufoss
Cascata di Grundarfoss
Dove dormire nella Penisola di Snæfellsnes?
Un’ottima base per visitare la penisola può essere Borgarnes, un grazioso paesino situato all’ingresso della penisola, lungo la Ring Road.
Noi, nello specifico, abbiamo dormito ad Akranes, in questa splendida baia, perfetta anche per avvistare l’aurora (infatti, ci ha regalato la nostra seconda notte in compagnia di questo spettacolo nel cielo).
Come percorrere le strade in sicurezza nella Penisola di Snæfellsnes?
Ovviamente, se decidete di intraprendere in solitaria un viaggio in Islanda in inverno, la prima cosa che dovete fare è stipulare un’assicurazione di viaggio. Vi lascio il 10% di sconto su quella Heymondo, che ha accompagnato anche me tra vulcani e ghiacciai:
In ogni caso, se evitate percorsi interni, le strade nella penisola di Snæfellsnes sono per la maggior parte asfaltate. Attenzione, però, quando prendete la direzione per il cratere Saxhóll o Ytri Tunga, dove i terreni sono più sterrati. Noi, ad esempio, abbiamo desistito dal raggiungere il ghiacciaio Snæfellsjökull, proprio per le condizioni della strada.
Mi raccomando, ricordate di scaricare le seguenti applicazioni:
Veður per controllare il meteo e avvertenze;
Road.is per controllare le strade;
Ricordate che in Islanda il meteo cambia ogni cinque minuti, non avvicinatevi mai troppo alla riva delle spiagge e leggete attentamente i cartelli dei vari siti naturali che visiterete. Occhi aperti: qui la natura la fa da padrone.
Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utili per il vostro futuro viaggio in Islanda. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo, inserendo numero ed età dei viaggiatori, date, budget, esperienze imperdibili per voi ed ogni altra informazione riteniate preziosa: MODULO PER CONTATTARMI.
Rochefort-en-Terre è un paesino meraviglioso, a poco più di un’ora da Nantes, dove vi sembrerà di camminare ina favola Disney. A me, personalmente, ha ricordato tantissimo i luoghi della Bella e la Bestia.
In generale, la cosa più bella di questo paesino sono le casette a graticcio perfettamente decorate e colorate, i dolci appena sfornati in ogni angolo e le persone che lo abitano, che sembrano personaggi appena usciti da un racconto a lieto fine.
Non solo è bello ma è anche buono: qui, infatti, troverete diverse specialità della cucina bretone che non potete assolutamente rifiutarvi di assaggiare.
Scopriamo insieme, dunque, come passare un piacevole pomeriggio in questo luogo incantato.
Dove si trova Rochefort-en-Terre
Rochefort-en-Terre si trova in Bretagna, nel dipartimento del Morbihan, a poco più di un’ora da Nantes e 35 minuti da Vannes.
Questo piccolo villaggio medievale è arroccato su un’altura che domina la valle del fiume Arz ed è ancora più suggestivo per questo.
Cosa fare nel borgo francese delle favole
ROCHEFORT-EN-TERRELA STREGA DI BIANCANEVE LA VEDETE?ROCHEFORT-EN-TERREI TETTI DI ROCHEFORTIL CASTELLOLA RUCHER FLEURI
Rochefort-en-Terre è noto come uno dei “Villaggi più belli di Francia” o « Petites cités de caractère » (piccole città di interesse architettonico) della Bretagna grazie alla sua atmosfera fiabesca, le stradine acciottolate, le botteghe fuori dal tempo ed il magnifico castello.
Non esiste qualcosa di specifico da vedere, ma vi lascio dei punti di interesse che vi aiuteranno ad orientarvi nella vostra visita, anche se il paese consiste in una lunga e larga via, dove si vanno ad intersecare vicoli più stretti:
Il castello di Rochefort, che domina il borgo dall’alto di una collina ed il suo meraviglioso giardino. Salendo al castello incontrerete anche una graziosa libreria e tanti belvedere sui tetti del borgo.
La bottega di La Rucher Fleuri, in Rue du Porche, famosa in tutta la regione per il suo pain d’épices. Qui troverete anche ottime birre, biscotti e miele.
Gourmandises et traditions: il negozietto che vende torroni sulla via principale del paese.
Cibi tipici di Rochefort-en-Terre
Pain d’épicesTorrone al caramelloKouign Amann
Come in tutta la Bretagna, anche a Rochefort-en-Terre la cucina locale è fortemente influenzata dalle tradizioni bretoni. Vi consiglio di concentravi soprattutto sui dolci e assaggiare:
Il pain d’épices da La Rucher Fleuri: tradizionale pane con miele, cannella, cardamomo e noce moscata.
Il kouign-amann: da prendere alle bancarelle nella piazzetta principale, si tratta di un dolce fatto con pasta di pane, burro, zucchero e taaaanto caramello!
Il far breton: sempre presente alle bancarelle della piazzetta, si tratta di un budino al forno, i solito arricchito con prugne o uvetta.
Il torrone al caramello salato di Gourmandises et traditions.
Cosa fare nei dintorni
Rochefort-en-Terre è meraviglioso ma si visita in pochissimo tempo, al massimo tre ore e avrete visto ogni angolo. Nei dintorni, quindi, vi consiglio di visitare:
La Foresta di Brocéliande, e trovate tutte le informazioni qui.
Nantes, di cui trovate le informazioni sempre nel mio articolo dedicato.
Vannes, meravigliosa cittadina, dove noi abbiamo passato la notte.
Il Golfo di Morbihan. Noi, essendo sera, in questa zona abbiamo scelto di ammirare il tramonto dal porto d’Arradon, ma forse ci sono punti più carini da visitare.
ASSICURAZIONE DI VIAGGIO
Ricordatevi che, prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggio. Heymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:
Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Bretagna. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.
Nantes è stata la nostra seconda tappa – hotel in Bretagna ed è una cittadina che ci è piaciuta tantissimo. Offre parchi meravigliosi, negozietti unici, cibo ottimo a buon prezzo e tanta ospitalità, come in tutta questa zona della Francia.
Se ripenso al mio viaggio in Bretagna, mi viene sempre molta nostalgia al ricordo della nostra mattinata di sole tra i vicoli di questa piccola gemma. Come dico sempre: Rennes, Nantes e Vannes sono il trio di cittadine che più porto nel cuore.
Ma vediamo insieme cosa fare in una giornata in questa meraviglia e dove mangiare.
Dove si trova Nantes?
Nantes si trova in Bretagna, in Francia, a circa 4 ore da Parigi e, di solito, è considerata una tappa strategica e molto piacevole in questa zona del paese.
Un po’ di storia e l’Editto di Nantes
Castello di Nantes
Nantes è stata una protagonista importante nella storia francese grazie alla sua posizione sul fiume Loira, che l’ha resa protagonista del commercio per secoli. Inoltre, è capitale politica e commerciale della regione della Bretagna.
Uno degli eventi storici più significativi, che la rendono famosa, fu la firma dell’Editto di Nantes nel 1598, emesso da Enrico IV per tutelare la libertà di culto dei protestanti, in un paese prevalentemente cattolico. Il documento fu revocato nel 1685 da Luigi XIV, ma rimase solida la fama della cittadina.
Perché è famosa Nantes?
Place RoyaleJardin des PlantesJardin des Plantes
Nantes è la città natale di Jules Verne, uno degli scrittori di fantascienza più amati e letti al mondo.
Inoltre, è stata premiata come Capitale Verde Europea nel 2013, grazie alle sue politiche di sviluppo urbano ed alle sue splendide aree verdi.
Cosa vedere a Nantes
CattedralePommerayePlace Graslin
Il mio consiglio quando si visitano le cittadine della Bretagna e della Normandia è di perdersi tra i vicoli, senza dettarsi troppe regole. Tuttavia, ecco della tappe da non perdere:
Jardin Des Plantes: giardino botanico dalla bellezza straordinaria, che offre diversi punti di interesse e tanta meraviglia, da visitare assolutamente per una passeggiata di un’oretta o due all’aria aperta. L’accesso è gratuito e sono ammessi i cani al guinzaglio. Noi lo abbiamo davvero amato.
Il Castello dei Duchi di Bretagna: il Castello dei Duchi di Bretagna è uno dei simboli più iconici della città, molto importante perché sottolinea l’importanza di questa per la Bretagna. L’imponente fortificazione medievale ospita oggi il Museo di Storia della città ed è visitabile acquistando il biglietto al prezzo di 9,00€. I cani non sono ammessi all’interno ed infatti noi ci siamo limitati ad ammirarlo da fuori.
Les Machines de l’île: uno spazio espositivo, sull’Île de Nantes , nel parco Chantiers, nel sito di ex cantieri navali dismessi nel 1987. In sostanza, di tratta di macchine giganti, tra cui la più nota è quella dell’elefante, che può portare anche a spasso per la città i visitatori. Sul sito ufficiale è possibile comprare i biglietti, noi abbiamo evitato perché eravamo con Gastone e ci è sembrata un’attività più adatta ai bambini.
La Cattedrale di Nantes
Il Museo di Jules Verne
Il Passaggio Pommeraye: una galleria commerciale con eleganti scale di marmo e vetrine decorate, che conserva un fascino d’altri tempi.
Place Graslin: si tratta di una delle piazze principali della città, che noi abbiamo avuto la fortuna di ammirare durante l’installazione meravigliosa di un albero che usciva dal pavimento.
Place Royale: altra piazza principale, davvero molto vivace, colorata e ricca di negozi e movimento.
Per visitare la cittadina con calma, considerate una mezza giornata senza entrare nei musei.
Dove mangiare a Nantes
Crêperie Le Milan & le Rossignol
Durante la nostra giornata in città, abbiamo pranzato da Crêperie Le Milan & le Rossignol e ci siamo trovati davvero benissimo per il prezzo, la bontà e la gentilezza estrema dei ragazzi, che ci hanno trattato con simpatia e cortesia. Ovviamente, si tratta di un locale Petfriendly.
Se avete intenzione di investire cifre più importanti sui pasti durante il vostro soggiorno, non perdete anche l’esperienza di mangiare da La Cigale, uno dei ristoranti più rinomati di Nantes e che già da fuori è meraviglioso.
Inoltre, per qualcosa di veloce, buono ed economico, mi era stato consigliato anche Ker Breizh, ma purtroppo era pieno quando sono arrivata.
Dove dormire a Nantes
Camera Hotel BillieBagno Hotel BillieHotel Billie
Sono davvero felice di consigliarvi l’Hotel dove ho alloggiato in questa cittadina perché è tra i nostri preferiti in assoluto di tutto il viaggio: si tratta dell’Hotel Billie, nuovo di zecca, con camere pazzesche ed eleganti, in pieno centro ed a prezzi davvero competitivi. Consigliatissimo, lo inserirò sicuramente negli itinerari di tutti i miei clienti.
Cosa fare nei dintorni di Nantes
Personalmente, da qui mi sono diretta alla volta di Rochefort-en-Terre, borgo davvero delizioso, tra i più belli mai visitati. Ma si tratta comunque di una zona davvero ricca di attrazioni e potrete scegliere tra:
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Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Bretagna. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.
La foresta di Brocéliande, o di Paimpont, è il motivo per cui ho deciso di intraprendere questo viaggio on the road in Francia, l’anno prima del mio matrimonio.
Dovete sapere, infatti, che qui si trova la Val Sans Retour, dimora della tanto temuta quanto amata Fata Morgana, allieva di Mago Merlino.
Perché è così importante per me? Perché mia nonna materna, che ho perso troppi anni fa, mi ha sempre chiamata Morgana, sostenendo che in me rivivesse questa potente e controversa maga. Così, ho deciso di recarmi in questo luogo intriso di mistero e magia, per sentire mia nonna più vicina che mai, prima di intraprendere il viaggio più profondo della mia vita: quello dell’unione eterna con l’amore della mia vita, che tanto avrei voluto condividere con lei.
Devo dire che dal momento in cui la foresta si è fatta più fitta, una sensazione di calore e magia mi ha pervasa: in un certo senso, mi è sembrato di mettere radici in quel bosco in cui non ero mai stata. Mi sono sentita a casa, a modo mio. Suggestione? Voglia irrazionale di dare un senso ad una perdita? Mi piace pensare di no, che in fondo un po’ di quella maga è davvero in me e che, anche su questo, mia nonna aveva ragione.
Ma parliamo meglio di questo luogo incantato che, in ogni caso, merita assolutamente una visita, per la sua bellezza smisurata.
La Foresta di Brocéliande e Mago Merlino
La Foresta di Paimpont, conosciuta anche come Foresta di Brocéliande, è un luogo che sembra uscito dalle pagine delle leggende medievali.
Infatti, secondo la leggenda, Merlino visse e praticò la magia proprio qui, dove si trova anche la sua tomba, la Fontana di Barenton, l’albero d’oro ed altri luoghi misteriosi ed affascinanti legati alla sua figura.
La storia della Fata Morgana
In questa foresta, nella Vale senza ritorno, viveva anche Morgana, sorella di re Artù ed allieva di Merlino, maga potente ed ambigua, capace estrema bontà e crudeltà.
Lei stessa avrebbe creato la sua Val Sans Retour, per intrappolare gli uomini fedifraghi e qui, infatti, si trova la roccia dei falsi amanti.
Dove si trova la Foresta di Brocéliande?
La Foresta si trova in Bretagna, nel nord-ovest della Francia, a circa 40 minuti da Rennes ed il villaggio di Paimpont, che si trova proprio ai margini della foresta, è il punto di partenza perfetto per esplorare questo luogo incantato.
Quali percorsi fare
Ci sono numerosi percorsi escursionistici all’interno della Foresta di Paimpont, adatti a tutte le età ed a diversi livelli di abilità.
Nella foresta sono ammessi anche i cani, mi raccomando però di tenerli al guinzaglio!
I percorsi più famosi sono quelli che conducono alla Tomba di Merlino o alla Fontana di Barenton. Si tratta di sentieri medio – facili, adatti a tutti da quello che ho potuto vedere, anche se io ho deciso di avventurarmi in un’altra direzione
Infatti, un’altra zona imperdibile della foresta è la Val Sans Retour (la Valle senza Ritorno), legata alla leggenda della Fata Morgana, che è proprio quello scelto da me per ovvi motivi.
La Val Sans Retour
La Val Sans Retour è la casa della Fata Morgana e luogo da lei scelto per punire i cavalieri infedeli alle proprie donne.
Si tratta, però, anche di uno dei punti più suggestivi della foresta e attira migliaia di visitatori ogni anno perché è bellissima e davvero semplice da attraversare: consiste in un giro di anello di 4 Km, che noi abbiamo percorso in un’oretta e mezza tra foto e Gastone, che attraversa questi punti di interessi:
L’albero d’oro
Lo stagno delle fate
La roccia dei falsi amanti
Il Castello di Trécesson
Finita la visita alla Valle Senza Ritorno, abbiamo deciso di andare ad ammirare il Castello di Trécesson, uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della Foresta di Paimpont, a soli dieci minuti di macchina di distanza.
Questo meraviglioso castello medievale, situato ai margini della foresta, è noto per la leggenda della dama bianca: pare, infatti, che qualcuno seppellì una misteriosa dama vestita di bianco nel giardino del castello e che il fantasma di questa donna ancora si aggiri tra le sue mura.
Si tratta di una proprietà privata non sempre aperta al pubblico ed infatti noi l’abbiamo trovato chiuso. Tuttavia, è possibile ammirare la sua bellezza anche dall’esterno e vale senz’altro la pena fare una sosta fotografica.
Dove alloggiare per visitare la foresta di Brocéliande
Per visitare la foresta noi abbiamo scelto come punto di partenza Rennes ed abbiamo alloggiato all’Hotel Odalys City Rennes Logeril, dove ci siamo trovati davvero benissimo. Ve ne parlo nell’articolo dedicato alla splendida cittadina.
ASSICURAZIONE DI VIAGGIO
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Questa cittadina ci ha subito accolto con un clima accogliente, meravigliosi ristoranti, tanti negozietti tipici e librerie da film. Ovviamente, le case a graticcio abbondano in questa piccola perla francese.
Sono rimasta davvero molto soddisfatta anche dell’hotel scelto e del ristorante provato, appuntatevelo nei paragrafi successivi.
Dove si trova Rennes
Rennes si trova nella parte nord-occidentale della Francia, in Bretagna. È il capoluogo del dipartimento dell’Ille-et-Vilaine e una delle cittadine più caratteristiche di questa zona. Di solito, le persone iniziano proprio da qui l’esplorazione di un classico itinerario Bretagna – Normandia.
Dista circa 3 ore e mezza da Parigi.
Per cosa è famosa la città
Rennes è una delle cittadine più famose della Bretagna e a renderla celebre sono anche i suoi eventi culturali, come il festival “Les Trans Musicales”, uno dei più importanti festival di musica contemporanea in Europa.
Piccola curiosità che ho visto andare di moda sul web: come si chiamano gli abitanti di Rennes? “Rennais” al maschile e “Rennaises” al femminile.
Cosa vedere a Rennes
Rue Rallier du BatyCattedraleCap Cod Heritage
Rennes è davvero un gioiellino ed oltre alla sua splendida Cattedrale di Saint-Pierre ed al Palazzo del Parlamento di Bretagna, offre occasioni di meraviglia in ogni suo vicolo, tra negozietti particolari, come cap cod heritage, che vi consiglio vivamente di visitare per un souvenir unico o le sue bellissime librerie sparse ovunque.
Vi lascio alcuni dei vicoli più belli tra cui passeggiare, per assaporare al meglio la bellezza di questa cittadina:
Rue Saint-Michel
Rue Saint-George
Rue du Champ-Jacquet
Rue du Chapitre
Rue des Dames
Rue Saint-Yves
Rue Rallier du Baty
Place Hoche
Place des Lices
Cosa fare la sera
Rennes è una città che offre una vivace vita notturna, infatti il centro storico è ricco di pub vivaci e ristoranti molto carini. Rue Saint-Michel, chiamata anche “Rue de la Soif” (via della sete), è il luogo per eccellenza per chi cerca degli ottimi pub.
Dove mangiare a Rennes
Rennes è famosa per le galettes di grano saraceno, una versione salata delle crêpes, farcite con ingredienti come prosciutto, formaggio, uova o salmone.
Noi abbiamo assaggiato questa meraviglia, abbinata ad una Crepes dolce, alla Crêperie Rennaise, in Rue Rallier du Baty, che vi consiglio tantissimo: prezzi nella media, location bellissima (nella sala al piano terra sembra di essere in una grotta) e cibo squisito. Ovviamente, il locale è pet friendly.
Dove dormire a Rennes
Per la nostra notte a Rennes abbiamo soggiornato all’Hotel Odalys City Rennes Logeril e ci siamo trovati davvero benissimo: parcheggio gratuito per la notte in strada, reception moderna e accogliente, camere simili a mini appartamenti dotate di letto comodo, cucina e bagno immenso.
Anche in questo caso, ovviamente, parliamo di un hotel pet friendly.
Cosa fare nei dintorni: Brocéliande
A pochi chilometri da Rennes si trova la leggendaria Foresta di Brocéliande, il motivo per cui mi sono decisa a fare questo viaggio prima del mio matrimonio ed il regno del Mago Merlino e la sorella Morgana.
Su questo blog trovate un articolo specifico su questo luogo magnifico, qui mi limito semplicemente a dirvi: non mancate di visitare questo paradiso naturale, tra i luoghi più belli mai visti.
ASSICURAZIONE DI VIAGGIO
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Le Mans è stata una tappa scelta da Matteo, da vero appassionato di motori e da me condivisa, da appassionata di cinema. Tuttavia, parto subito con il dire che ci ha profondamente delusi.
Infatti, non vi aspettate di trovare grandi riferimenti alla storicagara automobilistica, né una cittadina che in qualche modo sia tanto bella da colmare questa mancanza.
In sostanza, tornassimo indietro, non la inseriremmo nel nostro itinerario. Tuttavia, sappiamo benissimo che ogni vero viaggiatore ha bisogno di vedere per credere che una meta possa essere saltata, quindi, ho deciso di scrivere questo articolo per consigliare qualche tappa interessante a chi deciderà comunque di visitare questa cittadina senza infamia e senza lode.
Dove si trova Le Mans
Le Mans si trova nella regione dei Paesi della Loira, a nord-ovest della Francia, a circa 2 ore e 15 minuti di macchina da Parigi. Inoltre, è il capoluogo del dipartimento della Sarthe e si sviluppa lungo le rive del fiume omonimo.
Per cosa è famosa Le Mans: la gara da brividi
Le Mans è famosa a livello mondiale soprattutto per la sua gara automobilistica, la 24 Ore di Le Mans .
Si tratta di una gara di macchine di durata, con cadenza annuale, che si tiene nel Circuit de la Sarthe e viene organizzata dall’Automobile Club de l’Ouest, nonché della gara più antica del campionato del mondo endurance.
Il motivo della fama di questa corsa è che spesso è stata il battesimo di alcune delle auto più famose e amate dagli appassionati di motori e, inoltre, è stata protagonista di alcune pellicole storiche del cinema come lo storico film del ’71 , Le 24 Ore di Le Mans, con protagonista e produttore il mitico Steve McQueen o il più recenteLe Mans ’66 – La grande sfida, del 2019, che parla del duello tra Ferrari e Ford.
Cosa vedere a Le Mans
Le Mans non è una città che visiterei appositamente, tuttavia sono molto belle la città vecchia, chiamata Cité Plantagenêt e la Cattedrale di Saint-Julien, davvero impressionante.
Molto carina anche la Librairie Bulle, per gli amanti delle librerie come me.
La visita ad uno dei circuiti più famosi del mondo
Naturalmente, nessun viaggio a Le Mans sarebbe completo senza una visita al leggendario Circuit de la Sarthe.
Tenete presente, tuttavia, che la pista non si trova in città, bensì a circa dieci minuti di macchina. Quindi, dirigetevi direttamente in macchina al circuito, non in città, se dovete visitarlo.
Visitando il sito ufficiale del circuito, cliccando sulla sezione “attività ricreative”, potrete acquistare i biglietti per visitare il Museo di Le Mans (12,00 € per gli adulti),per effettuare la visita del circuito (12,00 € per gli adulti)e di effettuare delle esperienze di pilotaggio Porsche.
Quanto tempo occorre per visitarla? Ne vale davvero la pena?
Per visitare Le Mans, qualora decideste di inserire anche la visita al Circuito, vi consiglio di considerare una mezza giornata, forse qualcosina in più se contate di fermarvi ad osservare ogni particolare.
Ne vale la pena? Onestamente no, potete trovare molto di meglio in questa incantevole zona della Francia. Ovviamente, questo parere non vale per gli appassionati di auto.
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Chi mi legge da un po’ sa quanto io ami la regione Abruzzo e come sia la mia meta preferita per le gite fuori porta. Oggi, in particolare, voglio parlarvi di uno dei luoghi abruzzesi per me più belli in assoluto. Anzi, a dirla tutta, sono convinta si tratti di uno dei panorami più suggestivi al mondo. Sto parlando di Campo Imperatore.
Questo altopiano, spesso definito il “Piccolo Tibet” per la sua atmosfera selvaggia ed isolata, offre panorami mozzafiato ed attività all’aria aperta in tutte le stagioni. Visitare l’Abruzzo o il centro d’Italia senza farci un salto, secondo me, significa perdere una grande occasione.
Ecco perché ho deciso di dedicargli un articolo, nonostante io non sia solita parlare di luoghi che per me sanno di casa.
Dove si trova Campo Imperatore
Campo Imperatore si trova in Abruzzo, nella provincia de L’Aquila, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
L’altopiano si estende a un’altitudine media di circa 1.800 metri sul livello del mare, con vette che superano i 2.000 metri, come il Monte Aquila e il Corno Grande, la cima più alta degli Appennini.
Da Roma ci vogliono circa due ore, ovviamente sapete che tutto dipende dal traffico e dalla zona da cui partite.
Cosa fare a Campo Imperatore
Campo imperatore è la meta ideale per gli amanti della natura selvaggia e molto banalmente si può semplicemente passeggiare tra i suoi panorami per sentirsi appagati dalla sua bellezza. Onestamente, è proprio quello che faccio sempre io: arrivo con la mia macchina fotografica al collo ed inizio a perdermi nella natura.
Tuttavia, se volete idee più concrete, in zona potete:
Affrontare uno dei percorsi più suggestivi di trekking fino al Corno Grande, la vetta più alta degli Appennini, da cui si può godere di una vista spettacolare.
Visitare l’Osservatorio Astronomico, situato a oltre 2.100 metri di altitudine. Qui, il cielo è talmente limpido e privo di inquinamento luminoso che si possono osservare stelle e pianeti in tutto il loro splendore. L’osservatorio organizza anche visite guidate (al momento sospese, ma controllate sempre i siti ufficiali).
Visitare l’albergo di Campo Imperatore, sulle pendici di Monte Portella, che è stato la prigione di Benito Mussolini nel 1943.
Raggiungere diversi Belvedere nei dintorni per innamorarsi dei panorami da perdere il fiato.
Camminare tra le scene del film “Continuavano a chiamarlo trinità“, troverete anche un riferimento alla scena del film nel punto esatto.
Passeggiare lungo il laghetto super famoso su Instagram, il Lago di Pietranzoni.
Ammirare un foliage da togliere il fiato da Vado di Sole.
Visitare Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio e Castel del Monte.
Vi consiglio anche, se cercate ulteriori ispirazioni, di scaricare gratuitamente l’applicazione KuriU, dove vengono regolarmente condivisi consigli di viaggiatori, davvero molto utile per farsi ispirare e scoprire perle nascoste vicine a noi.
Quando visitarlo
Campo Imperatore è una destinazione che cambia completamente aspetto a seconda della stagione in cui si visita, offrendo sempre nuove emozioni.
In estate ed in primavera è perfetto per i trekking senza pericolo neve, in inverno è una meta amata anche dagli appassionati di sci ed in autunno il foliage nei boschi circostanti esplode regalando panorami assurdi.
La mia stagione preferita, tuttavia, è proprio l’autunno, quando percorrendo una specie di anello, in due giorni è possibile ammirare natura e borghi immersi in un clima di pace surreale.
L’inverno, invece, non lo amo particolarmente perché le strade diventano più complicate, tanto da essere soggette a chiusure straordinarie ed anche quando sono percorribili con le catene mie viene una certa ansia. In sostanza, non è la stagione che fa per me, ma se decidete che la neve è la vostra passione, ricordate sempre di controllare eventuali chiusure stradali prima di mettervi in viaggio.
Dove mangiare: il ristoro Mucciante
Una tappa imperdibile durante una visita a Campo Imperatore è il celebre Ristoro Mucciante, storico rifugio situato lungo la strada per Campo Imperatore.
Il Ristoro Mucciante offre la possibilità di comprare la carne direttamente dal loro banco, per poi cucinarsela da soli sui diversi bracieri messi a disposizione. Si possono prendere anche salumi, formaggi e bibite di ogni tipo.
Se si è in zona consiglio di mangiare qui per un pranzo davvero local ed originale tra amici, ma mi raccomando vestitevi comodi e non con la vostra maglietta preferita (come ho fatto io) perché rischiate di rovinarla.
Come sempre, spero di avervi dato idee originali per la vostra gita a Campo imperatore. Se avete bisogno di un itinerario su misura o di qualcuno che organizzi il vostro viaggio in zona, non esitate a contattarmi, sono una travel designer certificata.