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Autore: MorganaInViaggio

Castello di Chenonceau: una perla della Loira

Durante il nostro on the road in Francia, di cui vi parlo in maniera completa nell’articolo Francia on the road, abbiamo deciso di visitare anche alcune perle della Loira, tra cui il Castello di Chenonceau.

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Prima di scegliere le nostre tappe in questa zona del paese, siamo stati molto indecisi, perché saremmo stati davvero poco tempo e tutto ci sembrava meraviglioso.

Tuttavia, le foto di questo castello delle principesse mi hanno subito colpita e non ho potuto fare a meno di sceglierlo. Fortunatamente, la nostra decisione si è rivelata davvero azzeccata ed il castello non ci ha delusi affatto. Oltretutto, ci è stato possibile accedere a tutte le aeree (tranne l’interno del palazzo) con il cane e questo è stato davvero comodo per noi.

Vediamo, quindi, qualche dettaglio in più su questo luogo incantato.

Dove si trova il Castello di Chenonceau

Castello di Chenonceau

Il Castello di Chenonceau si trova a Chenonceaux, nel cuore della Valle della Loira ed è uno dei più celebri e affascinanti castelli della Francia. Conosciuto anche come il “Castello delle Dame” grazie alle donne che lo hanno plasmato e abitato nel corso dei secoli, Chenonceau si distingue per la sua bellezza architettonica, la posizione incantevole sul fiume Cher e la sua storia.

Il palazzo si trova ad un’ora e venti da Bourges, da cui siamo partiti noi e a due ore e mezzo da Parigi. Se si alloggia nella città dell’amore, può essere comodo raggiungerlo con un’esperienza Get Your Guide:

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Se, invece, siete in macchina come noi, sarà facilissimo raggiungerlo tramite autostrada e potrete poi parcheggiare negli ampi posti auto proprio davanti la tenuta. Quando siamo andati noi erano gratuiti.

La storia del Castello di Chenonceau

Tornando alle origini più antiche di questo castello, è interessante sapere che, all’inizio, al suo posto si trovava un maniero che fu bruciato e distrutto dalle truppe reali nel 1411, per punire Jean Marques, accusato di cospirazione. Fu proprio quest’ultimo a ricostruire il castello nel 1430 che, dopo una serie di eventi, fu costruito da capo da Thomas Bohier per la moglie, nel 1515.

La costruzione si salvò dalla distruzione della Rivoluzione Francese grazie alla sua posizione strategica ed indispensabile. Durante la prima guerra mondiale assunse la funziona di ospedale e durante la seconda venne usato come via di fuga. Insomma, è stato palcoscenico dei momenti storici più importanti del paese.

La particolarità del Castello di Chenonceau

La particolarità di questo palazzo è che è stato amato e curato principalmente da donne, dame che lo hanno abitato e che rappresentano anche figure storiche di rilievo.

Viene conosciuto, infatti, anche come Castello delle dame, grazie a Catherine Briçonnet; Diana di Poitiers e  Caterina de’ Medici che se lo sono contese; Luisa di Lorena; Madame Louise Dupin, che vi ha ospitato filosofi del calibro di Montesquieu Voltaire o Rousseau; Simone Menier ed altri nomi noti.

Come funziona la visita al Castello di Chenonceau

La visita al castello si articola in diverse fasi:

  • La visita alla parte esterna ed i suoi splendidi giardini, dove si trova anche un labirinto ed è possibile passeggiare lungo le rive del fiume
  • La visita all’interno del Castello, ancora ben arredato e davvero molto grande;
  • La visita alle zone circostanti come la Galleria Medici, la Galleria delle Cupole e L’Orangerie.

Biglietti e orari

Il Castello di Chenonceau è aperto tutto l’anno, con orari che variano a seconda della stagione. In estate, quando siamo andati noi, era aperto dalle 9:00 alle 19:00, mentre nei mesi più freddi l’orario viene ridotto dalle 9:30 alle 16:30. Controllate sempre sul sito.

Come sempre, noi abbiamo preferito acquistare i biglietti tramite Get Your Guide perché permette la cancellazione fino a 24 ore prima e volevamo essere sicuri del meteo, per goderci al meglio i giardini. Alternativamente, sono acquistabili anche online ed in loco, ma ve lo sconsiglio perché quando siamo andati noi c’era una fila abbastanza lunga.

Il prezzo è di 17,00 € per gli adulti (22,00 € con audioguida).

Vi lascio le foto dei prezzi esposti (estate 2024):

Vi lascio il link per acquistarli su Get Your Guide:

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Durata della visita

Per la visita al castello considerate una mezza giornata, soprattutto se siete con il cane e dovrete alternarvi per gli interni.

I giardini sono davvero grandi e vi verrà voglia di fare tante foto, l’interno richiede almeno un’ora anche saltando le tappe dell’audioguida.

Almeno 3-4 ore consideratele.

Gli animali sono ammessi?

Gli animali sono ammessi in tutte le aree del castello.

Infatti, è possibile portare i propri amici a 4 zampe anche all’interno del castello, ma tenendoli in braccio o nel trasportino. Nel caso il vostro cagnolino sia un cucciolo per voi ma pesi 18 Kg come Gastone, vi potrete alternare come abbiamo fatto noi: chi resterà fuori non si annoierà di certo, esplorando i magnifici giardini.

Ovviamente, ricordate sempre di tenere il vostro amico a 4 zampe al guinzaglio e di munirvi di tutto il necessario per pulire i suoi bisogni, non fategli fare brutta figura!

Periodo migliore per visitare il Castello di Chenonceau

Il Castello di Chenonceau è un luogo affascinante da visitare in qualsiasi periodo dell’anno, saranno i vostri gusti personali a guidarvi: preferite i giardini in fiore in primavera? Le decorazioni natalizie? Il foliage?

In estate troverete sicuramente più persone, tuttavia non l’ho trovato un sito vittima di over tourism, anzi, ho respirato comunque un clima di pace e relax.

Dove mangiare

Noi abbiamo mangiato degli ottimi panini e due pain au chocolat (i primi del nostro viaggio) da Ets la Maison Des Pages, poco prima di entrare nell’area parcheggio del castello. Prezzi nella media e sapori davvero squisiti, ve lo consiglio.

Non si può entrare con il cane, ma all’esterno ci sono dei tavolinetti dove poter mangiare con i nostri amici a 4 zampe.

Cosa fare nei dintorni del Castello di Chenonceau

La Valle della Loira è una regione ricca di storia, arte e bellezze naturali. Oltre alla visita al Castello di Chenonceau, ci sono molte altre attività da fare nei dintorni:

  • Esplorare gli altri castelli della Loira, come il Castello di Chambord ed il Castello di Amboise;
  • Visitare la casa di Leonardo da Vinci a Clos-Lucé;
  • Fare una degustazione di vini locali.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

Ricordatevi che, prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggioHeymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:

Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Bretagna. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Bourges: cosa vedere in un giorno

Bourges è una splendida cittadina situata nel cuore della Francia, per la precisione nella Valle della Loira, capitale europea della cultura 2028.

Per noi è stata soprattutto una tappa strategica, per fare una pausa durante il nostro on the road da Roma a Parigi (per i miei consigli su come organizzare un viaggio del genere contattatemi oppure leggete il mio articolo qui).

Si visita tranquillamente in mezza giornata, ma ne vale assolutamente la pena grazie al suo patrimonio culturale, che risale all’epoca medievale e alla sua incredibile Cattedrale.

Aggiungo che ho trovato le persone davvero gentilissime, noi viaggiavamo con il nostro cagnolino Gastone e davvero tutti si sono fermati per una carezza ed una chiacchierata.

Insomma, come prima tappa francese del nostro on the road è stata davvero PERFETTA.

Dove si trova Bourges

Bourges si trova in Francia ed è il capoluogo del dipartimento dello Cher, nella regione del Centro-Valle della Loira e dista circa 3 ore da Parigi e 7 da Torino.

Nei suoi dintorni è ricca di bellezze straordinarie ed è ben collegata con altre città francesi. Anche per chi arriva dall’Italia è sicuramente una tappa molto comoda.

Cosa fare a Bourges

La cittadina è una davvero una chicca, piccola quanto deliziosa. Non è un caso che sia stata eletta capitale europea della cultura per il 2028.

Inoltre, piccola curiosità: è una delle tappe della via Lemovicensis, uno dei quattro itinerari in Francia del Cammino di Santiago.

Il mio consiglio è quello di visitare gratuitamente la meravigliosa cattedrale per poi perdersi tra i vicoletti, seguendo questi punti di interesse:

  • Cattedrale
  • Rue de Linièrs
  • Place des 4 Piliers
  • Palazzo Jacques Coeur
  • Rue Coursarlon
  • Rue Mirebeau
  • Mercato Halle Saint Bonnet
  • Place Gordaine
  • Rue Joyeuse
  • Rue Bourbonnoux

Visitare la Cattedrale di Saint-Étienne

La Cattedrale di Bourges è uno dei principali motivi per visitare la città. Questo capolavoro dell’architettura gotica, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è noto per le sue spettacolari vetrate colorate, l’imponente facciata e le sue maestose torri.

Si può visitare gratuitamente.

Visitare il Palais Jacques-Cœur

Il Palais Jacques-Cœur è un altro esempio straordinario di architettura gotica civile. Durante la visita potrete ammirare la grandezza delle stanze, gli elaborati dettagli architettonici e scoprire la storia affascinante di uno degli uomini più influenti del Medioevo francese: Jacques Cœur.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 9,00 €, ma vi consiglio di controllare attentamente se rientrate nelle categorie che possono usufruire dell’ingresso gratuito (ad esempio i minori di 18 anni).

Preciso che io mi sono limitata ad osservarlo dall’esterno, perché ho dato priorità alla visita del Castello di Chenonceau nel pomeriggio.

Passeggiare nei giardini di Marais

Una delle attività più rilassanti a Bourges è una passeggiata nei giardini di Marais, una zona verde ricca di canali e orti.

Io ho saltato questa tappa perché un’altra meraviglia mi attendeva, ma se avete tempo perché no?

Eventi da non perdere a Bourges

Bourges è famosa soprattutto per questi due eventi:

Le Nuits Lumière

Un evento che viene celebrato da maggio a settembre e per il quale la città ed il suo centro storico vengono illuminati con delle luci blu e delle proiezioni sui principali monumenti. Ovviamente si svolge di sera.

Per la date precise, vi consiglio di consultare il sito ufficiale del turismo di Bourges, anno dopo anno.

Festival Printemps

Ad aprile, a Bourges, si celebra il festival musicale Printemps de Bourges, uno degli eventi più importanti per il panorama musicale francese. Si tratta di un evento che attira artisti e appassionati di musica da tutto il mondo ed offre una vasta gamma di generi musicali.

Anche in questo caso vi basterà consultare il sito ufficiale dell’evento per restare sempre aggiornati.

Dove mangiare a Bourges

Purtroppo, ho visitato Bourges di lunedì mattina, trovando praticamente tutto chiuso.

In ogni caso, alloggiando all’Ibis Budget Hotel, ho cenato in uno dei ristoranti a base di pesce della catena Leon e mi sono trovata davvero benissimo, quindi ve lo consiglio, anche se lontano dal centro cittadino.

Se fosse stato aperto, invece, avrei pranzato da Gargouille, in città, che avevo segnato per le ottime raccomandazioni sul web.

Dove dormire a Bourges

Se come me siete alla ricerca dell’hotel per una sola notte, davvero economico, l’Ibis Budget è una valida opzione. Ne ho provati tanti in questo viaggio on the road e devo dire che quello di Bourges è abbastanza dignitoso. Se, invece, volete qualcosa di più ricercato, non esitate a contattarmi per trovare insieme una soluzione più personalizzata e ricercata (sono una travel designer certificata e più sotto trovate il link per compilare il modulo contatti).

Cosa vedere nei dintorni di Bourges

Bourges non è solo una città ricca di attrazioni, ma è anche un ottimo punto di partenza per esplorare i dintorni, caratterizzati da magnifici castelli, tra i quali:

  1. Castello di Chenonceau
  2. Chaumont – sur – Loire
  3. Chambord ed il suo castello
  4. Castello di Meillant

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

Ricordatevi che, prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggioHeymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:

Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Bretagna. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Francia on the road: tappe imperdibili e consigli utili

Questa estate ho deciso di visitare diverse zone della Francia on the road. Partendo in macchina da Roma, per portare il mio cucciolone di 15 anni con me, ho visitato brevemente la Loira per poi approfondire la Bretagna, la Normandia, Parigi e Lione.

Onestamente, è stato uno dei viaggi più belli della mia vita, anche perché mi ha ricordato tantissimo la mia amata Irlanda: le distese verdi, il mare selvaggio, quella pioggia che non disturba ma semplicemente accarezza ed il maglioncino ad agosto sono gli ingredienti della felicità, per me.

Scopriamo insieme, quindi, cosa bisogna sapere prima di fare un viaggio in macchina Francia.

Assicurazione di viaggio: perché l’ho fatta anche per andare in Francia

Come sempre, prima di iniziare l’articolo con dettagli più “interessanti”, vi ricordo di stipulare un’assicurazione di viaggio e, ovviamente, vi consiglio quella a cui io ormai mi affido regolarmente. Cliccando sull’immagine qui sotto potrete anche godere del 10% di sconto:

Per il viaggio in Francia ho scelto di stipularla anche perché ho letto questo sul Ministero della salute:

L’assistenza è in forma diretta e pertanto nulla è dovuto, eccetto il pagamento di un eventuale ticket ( in Francia, ad esempio, è del 20% su ogni prestazione compreso il ricovero ospedaliero) che è a diretto carico dell’assistito e quindi non rimborsabile.

Ti ricordiamo che in Svizzera ed in Francia (dove vige un sistema basato sull’assistenza in forma indiretta), il più delle volte viene richiesto il pagamento delle prestazioni. È bene sapere che il rimborso (eccetto, come detto sopra, per il ticket) può essere richiesto direttamente sul posto all’istituzione estera competente (alla LAMal per la Svizzera ed alla CPAM competente per la Francia). In caso contrario il rimborso dovrà essere richiesto alla ASL al rientro in Italia, presentando le ricevute e la documentazione sanitaria.

Inoltre, non puoi utilizzare la TEAM per cure di altissima specializzazione all’estero (cure Programmate), per le quali è necessaria l’autorizzazione preventiva da parte della tua ASL“.

Considerando le mie molteplici problematiche di salute, ho preferito partire serena ed evitarmi eventuali trafile, stipulando comunque un’assicurazione aggiuntiva, anche considerando che per più di tre settimane di viaggio abbiamo pagato 30,00 € a testa.

Il mio itinerario da Roma a Parigi

Dedicherò un articolo ad ogni tappa o quantomeno ad ogni giornata, quindi prendete quella che segue come una pura indicazione da inserire su Google Maps per creare il vostro itinerario.

Se, invece, avete bisogno di consigli più generali su come organizzare un on the road, nel mio articolo “Come organizzare al meglio un viaggio on the road” trovate indicazioni davvero utili.

Per quanto riguarda il viaggio on the road in Francia nello specifico, queste sono state le mie tappe:

ROMA – LOIRA

  • Cuneo: in realtà non ho visitato la città, ma la Cappella delle Brunate, Novello e poi ho alloggiato nello splendido Podere del Vescovo Country House.
  • Bourges: cittadina molto carina, non imperdibile, dalla Cattedrale davvero imponente, tappa strategica per spezzare il viaggio fino a Rennes. Lungo la strada ci siamo fermati anche al Castello di Chenonceau e Le Mans.

BRETAGNA

  • Rennes: si poteva decidere di arrivare a Nantes, ma ho preferito arrivare direttamente qui perché nelle sue vicinanze si trova la foresta della Fata Morgana, nella Val sans retour, il motivo per cui ho deciso di intraprendere questo viaggio l’anno prima del mio matrimonio (ve ne parlerò). Abbiamo aggiunto anche una tappa fotografica al castello di Trecesson, che merita davvero tanto.
  • Nantes: cittadina deliziosa dove abbiamo passato la nostra quarta notte, prima di andare alla volta di Rochefort-en-Terre e del Golfo di Morbihan per vedere il tramonto da Port d’Arradon.
  • Vannes: altra cittadina entrata nel nostro cuore e tappa strategica per dormire, ha preceduto la nostra visita a Carnac ma soprattutto alla penisola di Quiberon, luogo che ancora oggi mi commuove al solo pensiero e dove ho capito per la prima volta che viaggio pazzesco stavo vivendo.
  • Hennebont: qui abbiamo solo passato la notte, prima di raggiungere alcuni dei borghi più belli della Bretagna: Pont Aven, Concarneau, Quimper e Locronan. La giornata si è conclusa con una visita a Le pointe du Raz, purtroppo inagibile a causa del tempo, ma che abbiamo felicemente rimpiazzato con un tramonto da La Baie Des Trépassés.
  • Douarnenez: è dove abbiamo deciso di alloggiare per la sesta notte e poi siamo partiti alla volta della splendida Presqu’ile de Crozon, per arrivare a pranzo a Brest (evitabile). Abbiamo poi raggiunto Ploumanc’H, sulla costa di Granito Rosa, che non è stata solo la mia tappa preferita in tutto il viaggio, ma soprattutto uno dei posti più belli visti in tutta la mia vita.
  • Saint Bieuc: tappa intermedia per la notte è stato questo posticino strategico per posizione e ristoranti. La mattina ci siamo subito diretti alla volta di Cap Frehel, Fort La Latte, Dinard, Dinan e Becherel.

BRETAGNA – NORMANDIA

  • Mont Saint Michel: la nostra prima tappa in Normandia, come per molti, è stata proprio la famosissima Mont Saint Michel. Abbiamo anche alloggiato in un hotel pazzesco, che affacciava proprio sulla baia. Vi darò tutti i dettagli nell’articolo dedicato. La scelta di fare prima Mont Saint Michel, comunque, non è stata casuale: volevamo ammirare la marea, altrimenti sarebbe stato più logico vederla per ultima in questa giornata.
  • Saint Malo: Da Mont Saint Michel siamo tornati indietro, perché non potevo perdere questa cittadina e devo dire che abbiamo fatto benissimo perché è davvero splendida.
  • Cancale: Per concludere, abbiamo fatto una mangiata di ostriche a Cancale, per poi dormire a Granville.

NORMANDIA

  • Granville: a Granville abbiamo visto solo il museo di Dior, per poi correre subito a goderci la vista mozzafiato dalle scogliere di Nez de Jobourg e rilassarci nel piccolo Port Recine. Nel pomeriggio abbiamo visitato la famosa Chiesa di Sainte-Mère-Église e la spiaggia di Utah.
  • Saint Lo: la mattina abbiamo visitato Point du Hoc, il pomeriggio è stata la volta del cimitero americano e la spiaggia di Omaha ed abbiamo concluso la serata nella splendida Bayeux, dove abbiamo dormito.
  • Bayeux: da qui è continuata la nostra esplorazione delle spiagge dello sbarco, visitando Arromanches, Meuvaines, Longues sur Mer battery, Juno Beach, Sword Beach fino ad arrivare a Caen.
  • Caen: cittadina carina ma non la nostra preferita, ricca di librerie da film e tappa davvero comoda per questo viaggio. Finito il giro tra i suoi punti più noti, siamo andati a rilassarci a Deauville e Trouville, dove l’atmosfera anni ’60 ci ha fatti davvero innamorare.
  • Honfleur: sicuramente una delle nostre tappe preferite, qui abbiamo anche dormito in una tipica casa a graticcio. Meravigliosa davvero. Dopo averla girata in lungo ed in largo, passando per il ponte di Normandia ci siamo fermati a pranzo a Le Havre (terribile a mio avviso), per poi arrivare nel nostro secondo posto preferito di tutto il viaggio: Etretat.
  • Rouen: Rouen è stata la nostra base per ben due notti e da qui abbiamo visitato Giverny e Versailles la prima giornata e poi l’Abbaye de jumiege e la Chene Chapelle in direzione Parigi.

PARIGI – ROMA

Le nostre tappe finali sono state:

  • Parigi: qui abbiamo passato 5 notti ed anche se per me è stata la seconda volta, è stato un colpo di fulmine a scoppio ritardato. Questa città che la prima volta mi aveva completamente delusa, stavolta ha conquistato il mio cuore al punto da farmi pensare più volte di essere pronta a trasferirmi.
  • Lione: il tempo di una notte ed una mezza giornata ma è bastato per farmi un’opinione positiva della città, che ho davvero adorato, nonostante alloggiassi in un quartiere poco raccomandabile (ve ne parlerò).
  • Alessandria: è stata l’ultima tappa prima di tornare Roma, ma in realtà ci siamo fermati in questa zona per dormire in un alloggio a tema lo hobbit , che ci è piaciuto tantissimo. Nel mio articolo sugli alloggi insoliti in Piemonte trovate i dettagli.

TAPPE IMPERDIBILI E TAPPE SALTABILI

Partendo dal presupposto che è stato un viaggio davvero splendido in generale, ecco le tappe secondo me imperdibili e quelle che potete eliminare senza pensieri.

IMPERDIBILI: La foresta di Broceliande, Rocherfort En Terre, la penisola di Quiberon, La Baie Des Trépassés, Crozon, Ploumanc’H, Fort la Latte, Cap Frehel, Saint Malo, Locronan, Mont Saint Michel (solo da fuori), una a scelta tra Rennes Vannes o Nantes (noi abbiamo preferito Nantes), Honfleur, Etretat, Deauville, Versailles, Giverny, Nez de Jobourg, Port Recine, la zona delle spiagge dello sbarco (in particolare abbiamo amato Point du Hoc, , Longues sur Mer battery) e Parigi.

EVITABILI: Le Mans, Port d’Arradon, gli allineamenti di Carnac, Brest, Dinard, Le Havre.

Le altre tappe sono state davvero splendide, ma se dovete proprio tagliare al massimo vi ho segnato quelle che mi hanno emozionata e stravolto il cuore.

Cosa serve per viaggiare dall’Italia in Francia in macchina

DiscoverCars.com

Per viaggiare dall’Italia in Francia in macchina vi servirà un documento di identità, sia Carta di Identità che Passaporto vanno bene. Inoltre, in Francia è richiesto:

  • Il bollino ambientale, ossia la vignetta Crit’Air, in particolare per visitare le città di Parigi e Lione. Potete ordinarla online e vi consiglio di farlo con almeno un mese di anticipo, anche se sono consigliati solo 10 giorni.
  • Abbiamo letto che è obbligatorio tenere a bordo anche l’etilometro per effettuare l’alcool test in caso di controllo.
  • Molti dei parcheggi delle zone visitate erano gratuiti entro un certo lasso di tempo, quindi è bene avere sempre a bordo il disco orario che vi farà risparmiare tanti tanti soldi.
  • Lungo le autostrade francesi troverete i caselli come in Italia e dovrete pagare circa 12,00 € ogni 100 Km. Ovviamente vi sconsiglio di fare solo l’autostrada se avete in programma un viaggione come il nostro. Provate, invece, ad impostare la strada senza pedaggi su Google Maps o ViaMichelin quado Google Maps non la trova: considerate qualche ora di viaggio in più ma anche tanto risparmio.

Cosa serve per il traforo del Frejus

Per entrare in Francia attraverserete il traforo del Frejus, se farete il nostro stesso percorso. Il prezzo per le auto è di 55,00€ all’andata e 55,00 € al ritorno, ma esiste una tariffa agevolata di 68,60 € per andata e ritorno insieme entro i 7 giorni.

Il traforo è lungo circa 13 Km e per accedere dovrete solo pagare al casello d’entrata. Rispettate attentamente i limiti di velocità.

Quanti giorni servono per non perdere le tappe più importanti

Se volete fare tutto il mio giro in macchina dovete considerare almeno tre settimane. Noi abbiamo fatto anche qualche giorno in più.

Togliendo le tappe superflue e concentrandosi solo sulle parti più famose di queste zone, potete considerare anche due settimane.

Se arrivate in aereo a Parigi e poi affittate la macchina, potete considerare queste tempistiche:

  • 3 giorni Parigi
  • 5 giorni Bretagna
  • 5 giorni Normandia
Francia On The Road

Qual è il periodo migliore per visitare la Francia

Il mio consiglio è di visitare questa parte della Francia in estate.

Tenente a mente, comunque, che il meteo in queste zone (Bretagna e Normandia per intenderci, visto che sono state il focus del nostro viaggio) è sempre molto piovoso. Noi abbiamo trovato minime di 10 gradi e massime di 25.

Ma come siamo messi ad over tourism? Noi abbiamo fatto questo on the road dal 17 agosto al 9 settembre ed abbiamo trovato tanti turisti solo a Mont Saint Michel e Giverny, per il resto eravamo praticamente sempre soli, tranne un certo afflusso di persone (comunque sopportabile) nei paesini e ad Étretat.

Considerate anche che in estate fa buio tardi, ad esempio durante il nostro soggiorno alle 21:30 ancora vedevamo la luce del sole in alcune zone e questo ci ha permesso di visitare moltissimi posti con più calma.

In Francia con il cane ed i documenti necessari

Noi abbiamo viaggiato con Gastone e vi devo dire che non avremmo potuto fare scelta migliore: la Francia è un paese davvero Pet Friendly.

Non abbiamo avuto problemi a trovare alloggi e tutti i ristoranti erano super felici di accoglierci. Anche sui mezzi pubblici è sempre stato accettato Gastone, al massimo ci è stato chiesto di tenerlo in braccio.

In alcuni posti non è potuto entrare, ma lo ritengo giusto perché si trattava di luoghi di memoria o di una valore artistico molto importante, in questi casi ci siamo alternati ma devo dire che il personale addetto alla sicurezza, anche dei musei, ci è sempre venuto incontro in tutti i modi possibili.

Per entrare in Francia con il vostro amico a 4 zampe vi servirà solo il passaporto canino con la vaccinazione anti rabbica ancora in corso di validità, non fatevi ingannare dalle mille notizie sul web che hanno fatto impazzire anche me, mi raccomando!

Piccolo particolare: in Francia i parchi sono spesso divisi in zone per cani e zone vietate agli stessi, fateci attenzione.

Cosa mettere in valigia

Sappiate che vivrete tutte le 4 stagioni alternate durante la giornata, quindi prima regola per un viaggio in Francia: VESTITEVI A CIPOLLA.

Le temperature sono estremamente variabili, quindi mettere in valigia sia un costume che un maglione di lana: no, non sto scherzando!

Immancabile, ovviamente, un buon impermeabile: vi posso assicurare che la pioggia non mancherà mai, nemmeno nelle giornate che iniziano con il sole splendente. Inutile è l’ombrello, perché insieme alla pioggia anche il vento è sempre molto forte.

Ci sono anche interessanti trekking in queste zone, quindi vi consiglio di portare delle scarpe ed un abbigliamento più tecnico se siete appassionati.

Potete invece lasciare a casa il drone perché in quasi tutte le zone è vietato farlo volare.

Come risparmiare durante un viaggio in Francia

La Francia non è una meta low cost, tuttavia, è comunque possibile risparmiare un bel po’ di soldini applicando queste semplici regole:

Evitare pedaggi: per prima cosa, ricordatevi di impostare su Google Maps le strade senza pedaggi, considerando dei tempi di viaggio più lunghi. Vi risparmierete circa 12,00 € ogni 100 km. Se Google Maps non trova strade alternative, provate con ViaMichelin.

Alloggi: gli alloggi in Francia costano davvero tanto, ma provate a selezionare i paesini vicini a quelli più noti e otterrete un bel risparmio. Non inserite mai la colazione, perché si paga cara in hotel, mentre nei bar francesi si trovano ottimi cornetti e caffè a prezzi più bassi. Infine, se siete davvero molto bravi ad adattarvi come noi, provate con gli Ibis Budget (alcuni sono davvero horror, altri dignitosi).

Acqua: CHIEDETE SEMPRE LA CARAFFA AL RISTORANTE! Considerate che una bottiglia d’acqua al ristorante può arrivare a costare anche 10,00 €, la caraffa, invece, è gratuita e l’acqua davvero ottima.

Cibo: noi abbiamo portato insalatissime da Roma e preso le insalate di riso della Bonduelle nei supermercati, così un pasto è sempre stato economico. Ricordate, comunque, che mangiare local è sempre la scelta più conveniente. Mi raccomando: non prendete mai la spremuta fresca che la vendono come oro.

Parcheggi: mettete in auto il disco orario perché in quasi tutti i paesini i parcheggi hanno un termine di tempo gratuito. Inoltre, controllate bene l’orario entro cui si paga la sosta. Di solito, infatti, i parcheggi sono gratuiti dalle 19 alle 9 e questo ci ha permesso di non pagare mai il parcheggio dell’hotel.

Musei: soprattutto a Parigi, molti musei sono gratis entro una certa fascia d’età, per gli studenti ed in alcuni giorni del mese. Fate sempre un rapido check, sono tanti soldini risparmiati anche questi.

Come sempre, spero che i miei consigli vi aiutino ad organizzare al meglio il vostro viaggio in Francia. Resto a disposizione per qualunque tipo di domanda e, se avete bisogno di una professionista del settore, ricordate che sono una Travel Designer certificata e potete contattarmi qui: MODULO PER CONTATTARMI.

San Severino Lucano: tra murales e cascate

Due settimane fa ho partecipato all’educational tour in Basilicata, di cui vi ho parlato in maniera più ampia in questo articolo: Basilicata slow: tra tradizioni e pini loricati. Una delle tappe che più ho amato è stato proprio il paese di San Severino Lucano.

Si tratta di un borgo nel Parco Nazionale del Pollino ed è la meta di un suggestivo pellegrinaggio fra i più sentiti in Basilicata: quello in onore della Madonna del Pollino.

Inoltre, questo piccolo comune lucano è famoso per la sua posizione strategica, che lo rende punto di partenza per esplorare le meraviglie naturali nei dintorni.

Cosa vedere a San Severino Lucano

San Severino Lucano è un borgo incantevole della Basilicata dove è un piacere anche solo passeggiare tra i vicoli, assaporando il piacere e la serenità della vita lenta che caratterizza questa meravigliosa regione.

I punti di interesse principali sono:

La Chiesa di San Vincenzo Ferreri, situata leggermente fuori il centro storico, incantevole per la sua semplicità e delicatezza.

La Chiesa madre di Maria Santissima degli Angeli, il cuore sacro del borgo, “teatro” di uno dei più sentiti pellegrinaggi della Basilicata, quello in onore della Madonna del Pollino. Infatti, la statua della Madonna ogni anno è condotta a spalla da instancabili fedeli dalla Chiesa fino al santuario della Madonna del Pollino, per poi essere riportata successivamente “a casa”.

I portali in pietra diffusi per tutto il paese, autentici tesori architettonici che testimoniano la storia e la tradizione del borgo. Ogni porta racconta una storia, spesso legata alle famiglie che vi abitavano e alla funzione storica degli edifici. In particolare è curioso osservare come accanto ad alcuni portoni, come nella terza foto a destra qui sotto, ci sia un rettangolo incavato nel muro: qui, dall’interno, veniva posizionato il fucile per cacciare i briganti.

I murales della via principale del paese, esempio di arte pubblica che arricchisce il borgo con colori e simboli legati alla storia e alla cultura locale. Realizzati da artisti sia locali che ospiti, questi dipinti murali adornano le facciate delle case e i muri del paese, rappresentando scene di vita contadina e tradizioni religiose.

La giostra più lenta del mondo

All’ora del tramonto vi consiglio di allontanarvi di poco dal centro di San Severino Lucano, per andare a godervi un paesaggio spettacolare da un’attrazione davvero unica: la Giostra più lenta del mondo.

RB RIDE è il nome di questa giostra, opera di Carsten Höller, la quale impiega circa 15 minuti per effettuare un giro completo e vuole essere un invito alla lentezza e alla capacità di contemplare ciò che ci circonda.

Per l’esattezza, questa attrazione più unica che rara si trova al Belvedere Timpa della Guardia ed è raggiungibile sia in macchina che a piedi, attraverso un sentiero semplice, di circa un’ora, che parte da località Viscigli.

BOSCO MAGNANO

Se avete tutto il giorno a vostra disposizione, vi consiglio di unire alla visita di San Severino Lucano, una splendida passeggiata nel Bosco Magnano, situato a pochi chilometri dal paese.

Si tratta di uno dei luoghi più suggestivi del Parco Nazionale del Pollino, che ospita principalmente faggi e querce ed è la casa di molti animali meravigliosi e selvaggi.

Il Bosco Magnano è particolarmente apprezzato per le sue bellezze naturali e il suo valore ecologico. Le foreste di faggio, in particolare, sono uno degli ecosistemi più affascinanti e preziosi dell’Italia meridionale.

Si tratta anche di un vero paradiso per gli amanti dei funghi. Durante l’autunno, infatti, è possibile imbattersi in una varietà di specie, tra cui porcini e funghi di molte altre varietà commestibili. Mi raccomando, non tentate la fortuna e limitatevi ad osservare, se non siete dei veri esperti e non avete le necessarie autorizzazioni.

Nel Bosco Magnano, inoltre, si trovano anche delle affascinanti cascate, che rappresentano uno dei principali elementi naturali del paesaggio.

Dove Mangiare

Rist’Oro – Pollino

Come vi ho accennato nel precedente articolo, noi abbiamo deciso di fare la passeggiata nel Bosco Magnano la mattina e, per pranzo, siamo arrivati in questo ristorante eccellente, immerso completamente nel bosco: Il Rist’Oro Pollino. Assolutamente consigliato se vi trovate in zona, per assaggiare i piatti della tradizione.

Come sempre, spero che il mio articolo possa tornarvi utile per la vostra prossima avventura in Basilicata. Ci vediamo in giro per il mondo!

Alloggi insoliti in Piemonte: 5 idee uniche

Durante il mio on the road da Roma a Parigi, gli alloggi insoliti in Piemonte sono stati una tappa strategica e davvero piacevole sia all’andata che al ritorno. Da tempo, infatti, avevo salvato diverse soluzioni, anche per i miei clienti, per assaporare le meraviglie delle langhe, dormendo in luoghi davvero particolari e provando ristoranti che esaltassero la cucina della tradizione. Ho colto l’occasione di questo mio meraviglioso viaggio per testarli in prima persona.

Ci tengo a precisare che le due strutture mi hanno gentilmente offerto il soggiorno ma, chi mi segue lo sa, mi sarei rifiutata di parlarne o di scriverne se non avessi approvato tutto al 100%.

Scopriamo insieme, quindi, due realtà, in due provincie diverse, che offrono diversi alloggi insoliti in Piemonte dove divertirsi.

PODERE DEL VESCOVO COUNTRY HOUSE: 3 alloggi insoliti in Piemonte

Il podere del Vescovo Country House si trova in provincia di Cuneo, nel comune di Lequio Tanaro ed è una realtà surreale, dove sembra di immergersi davvero in una fiaba. Io mi sono trovata qui durante il mio primo giorno on the road, andando da Roma a Bourges.

Tutto viene gestito da Andrea, il proprietario, viaggiatore e sognatore, pieno di progetti meravigliosi, finalizzati a far riscoprire il territorio ed il modo di viaggiare più autentico.

Nel suo Podere è possibile scegliere di dormire in una carovana Gipsy, in una Sky Room o in una Sky House. Degli alloggi vi parlerò nel dettaglio a seguire ma è bene intanto precisare che, qualunque sia la vostra scelta, potrete anche:

  • Fare una passeggiata con i meravigliosi alpaca che resteranno con voi durante tutto il vostro soggiorno, perché sono lasciati liberi di muoversi come meglio credono all’interno della proprietà. Inoltre, potrete assaggiare i prodotti del territorio.
  • Avventurarvi nell’agritrekking della birra, con visita ad uno storico birrificio, portando gli alpaca alla corda ed assaggiando dei prodotti a Km 0.
  • Fare un giro in E-bike tra le langhe, con aperitivo;
  • Godervi un pic-nic vista langhe, con aperitivo a base di prodotti a Km 0.

Queste attività possono farle anche coloro che non soggiornano presso il podere anche se, a mio modesto parere, sarebbe una follia non usufruire degli alloggi sensazionali e originalissimi, considerando anche che la mattina vi verrà servita una colazione buonissima, da gustare tra gli splendidi cavalli ed i dolcissimi alpaca.

Gli alloggi in cui potrete dormire sono completamente immersi nella natura, tuttavia la pulizia è davvero eccellente.

Il bagno è in comune ma considerate che non sarete più di 6-7 persone, quindi neanche ve ne accorgerete. In ogni caso, si tratta di un bagno davvero enorme, pulitissimo, dotato di tutto il necessario e che garantisce il massimo della privacy, trovandosi in un’area a parte rispetto gli alloggi:

Dormire in una carovana gispy come i veri viaggiatori

Per il mio soggiorno ho deciso di dormire nella Carovana Gipsy, sia perché rappresentava pienamente il mio stato d’animo, poiché ero nel bel mezzo di un lungo on the road, sia perché ero con Gastone e, tra i tre alloggi del Podere, risulta essere sicuramente quello più grande.

Infatti, tutti gli alloggi del Podere sono PetFriendly, tuttavia Gastone è cicciottello e per stare larghi la carovana mi è sembrata la miglior soluzione.

Questo alloggio si trova proprio accanto al recinto dei cavalli ed è impossibile non lasciarsi trascinare da un’atmosfera allo stesso tempo vintage e country. All’interno c’è un letto comodissimo ed una piccola stanzetta con una poltroncina ed una cassapanca, dove è comodo lasciare i propri affetti. Ovviamente le dimensioni sono ridotte, quindi evitate di portarvi valigie troppo ingombranti.

Il letto è davvero enorme, adatto per dormirci anche con i propri bambini.

L’alloggio è molto caldo ma, grazie alle finestrelle tenute aperte durante il giorno, la sera siamo stati benissimo, nonostante il torrido agosto.

Camera con panorama unico

Nell foto qui sotto vedete invece la Sky House, con vetrata che permette di ammirare un panorama mozzafiato sulle langhe e dotata di letto matrimoniale. Anche in questo caso si può dormire in tre, stringendosi un po’, con il proprio bambino. Sono ammessi anche in questa struttura i cani, ma valutate voi quanto è grassottello il vostro amico a 4 zampe.

Come per gli altri due alloggi, il bagno si trova nella struttura principale e vi verranno forniti asciugamani puliti, kit di cortesia e la colazione al mattino.

Ovviamente, se lo vorrete, potrete partecipare alle attività di cui vi ho parlato sopra.

Dormire sotto le stelle

Infine, terzo alloggio, che dal vivo è davvero spettacolare, la Skyroom. Questa stanza ha la particolarità di avere il tetto trasparente e apribile, il che consente di dormire letteralmente sotto le stelle.

Anche in questo caso il bagno è esterno ed in comune, ma davvero pulitissimo e riservato. Vi verrà consegnato un kit di asciugamani puliti e la mattina potrete deliziarvi con un’ottima colazione.

Ovviamente, vi consiglio comunque di partecipare alle attività di cui vi ho raccontato.

Dove mangiare:

Ma dove mangiare per pranzo o per cena nei dintorni? Non posso che consigliarvi la splendida Trattoria Ca’veja, dove viene servita la cucina della tradizione, con una spiegazione attenta degli ingredienti e la narrazione poetica della loro storia.

Ho trovato questa trattoria grazie ad Andrea ma la sto già consigliando a tutti i miei amici: piatti abbondanti, sapori superbi, gentilezza d’altri tempi. Insomma, qui troverete la cucina Piemontese e l’accoglienza tipica italiana, quella che ad oggi è rara da scovare.

Ci tengo a precisare, inoltre, che la cuoca è molto attenta alle richieste per intolleranze, celiachia, vegetariani e vegani.

B&B PERVINCA: 2 alloggi insoliti in Piemonte

Il B&B Pervinca si trova in provincia di Alessandria, a Rocca Grimalda, nell’alto Monferrato. Questa struttura, in realtà, offre ben 4 soluzioni di alloggio: 2 più tipiche e 2 sicuramente più originali.

Per quanto riguarda quelle più tradizionali, si tratta di un B&B e di appartamenti in un’antica casa in pietra dell’800.

Il tutto è immerso in un giardino delizioso, dove ad accogliervi troverete una proprietaria di casa dolcissima e disponibile.

Questi alloggi sono petfriendly ma per questioni organizzative è bene chiedere sempre prima se è possibile portare con sé il proprio amico a 4 zampe.

Durante il soggiorno vi verrà anche offerta un’ottima colazione, abbondante e curata in ogni dettaglio.

Ma passiamo ai due alloggi insoliti in questa parte del Piemonte, di cui mi sono follemente innamorata.

La casa degli Hobbit

Io ho scelto di dormire nella casa degli Hobbit, alloggio che può ospitare senza problemi fino a 4 persone, davvero ampio, con un letto matrimoniale, due letti a castello, un bagno privato con tanto di grotta del sale e musica a tema Signore degli anelli. Dalla stanza si ha accesso direttamente all’area dove si può gustare la colazione.

Ogni particolare è curato in maniera davvero incredibile, tutto riporta alla saga ed è impossibile non sentirsi coinvolti immediatamente. I giochi da tavolo e gli oggetti di scena come decoro, poi, sono la ciliegina sulla torta.

Che siate amanti del Signore degli Anelli o semplicemente persone che amano viaggiare con la fantasia, non potete perdervi questo alloggio bellissimo.

Dormire dentro una botte

Se cercate una soluzione più romantica ed intima, sempre all’interno del giardino del B&B Pervinca avrete la possibilità di dormire in una botte di vino! Sì, avete capito bene!

Ovviamente in questo caso gli spazi sono più ridotti e c’è bisogno di un po’ di spirito di adattamento, ma si tratta comunque di una stanza davvero bellissima, dove il romanticismo la fa da padrone.

Anche in questo caso avrete un bagno privato, la vostra doccia ed un lettone comodo dove dormire.

Dove mangiare

Durante il mio soggiorno al B&B Pervinca ho seguito i consigli della proprietaria di casa e sono andata a cena alla Trattoria Alla Rocca. Onestamente, credo sia uno dei ristoranti più buoni in cui io abbia mai mangiato in tutta la mia vita.

Cucina tipica piemontese, accoglienza elegante e calorosa, ambiente bellissimo.

Non potete assolutamente perdervi questa esperienza culinaria se vi trovate in queste zone, segnatelo ed evidenziatelo.

Come al solito, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro prossimo viaggio nelle Langhe.

Qualora aveste bisogno di consigli più specifici, una guida personalizzata o di chi si occupi di tutto il vostro viaggio, vi ricordo che sono una travel designer certificata e sarò felice di aiutarvi. Non esitate a contattarmi attraverso il modulo nell’area contatti o anche semplicemente commentando qui sotto. Ci vediamo in giro per il mondo!

Basilicata Slow: tra tradizioni e pini loricati

La scorsa settimana ho avuto l’onore di partecipare al Basilicata Slow Educational Tour, un’esperienza che ha coinvolto giornalisti, travel blogger, travel designer e travel creator, portandoli alla scoperta della regione dei pini loricati e dei peperoni cruschi.

Per me è stata un’emozione incredibile, perché mio papà viene proprio da Rotonda, un paesino in provincia di Potenza e, pur avendo solo ricordi sfocati d’infanzia di questi territori, è bastato un morso ai tanto amati biscotti a otto all’olio e respirare l’aria del Parco Nazionale del Pollino per rivivere le mie estati da bambina qui.

Ma ripercorriamo insieme le meraviglie visitate con i miei splendidi compagni di viaggio e vediamo quali non potete proprio perdere.

Per cosa è famosa la Basilicata?

Per iniziare, facciamo un breve riassunto informativo su questa splendida regione del sud Italia perché, seppure nasconde diverse bellezze straordinarie, è ancora poco nota per i più.

Le principali città della Basilicata sono Potenza, capoluogo di regione, situata tra le montagne appenniniche e Matera, patrimonio UNESCO. Altre città rilevanti sono Melfi, famosa per il suo castello normanno e Policoro, che spicca per il suo centro archeologico.

La Basilicata, detta anche Lucania, è famosa per:

  • I pini loricati (Pinus heldreichii), alberi iconici ed antichissimi del Parco Nazionale del Pollino, simbolo di resistenza. Crescono su terreni rocciosi e montuosi, sopportando condizioni climatiche estreme. Il loro nome deriva dalla lorica, un’antica armatura romana, proprio per sottolineare la loro forza e “antichità”.
  • I peperoni cruschi, una specialità tipica della Basilicata, ottenuti da peperoni rossi essiccati al sole e fritti brevemente in olio. Non si può visitare la Lucania senza provarli e, devo ammetterlo, risulterebbe anche difficile, perché in ogni agriturismo o ristorante tipico vengono serviti con l’antipasto, rappresentando un grande motivo di orgoglio per gli abitanti della regione.
  • Il Parco Nazionale del Pollino, il più grande d’Italia, si estende tra Basilicata e Calabria. È noto per la sua ricca biodiversità, i meravigliosi panorami ed i rarissimi pini loricati. Nel 2015 è stato inserito nella Rete Europea e Globale dei Geoparchi UNESCO.
  • Matera, famosa per i suoi “Sassi”, è considerata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed è stata Capitale Europea della Cultura nel 2019. Offre uno scenario davvero surreale ed è impensabile salutare la Basilicata senza farci un salto. Durante l’Educational Tour noi non l’abbiamo visitata, ma io ho avuto la fortuna di apprezzarla nel 2020 e la ritengo una perla unica in Italia.

Basilicata Slow Educational Tour

Prima di andare avanti, vi spiego cosa mi ha portato in Basilicata con un gruppo di viaggiatori e professionisti del mondo del turismo.

Infatti, ho partecipato ad un educational tour focalizzato sulla scoperta del Parco Nazionale del Pollino e dei suoi dintorni con un approccio lento e responsabile.

Ogni giorno abbiamo partecipato ad attività costruttive, come la visita del Museo di Palafrido, il laboratorio della pasta o il trekking nel Parco Nazionale del Pollino, sempre guidati ed assistiti da persone esperte e guide pronte a spiegarci ogni dettaglio. In particolare, ringrazio la Guida Ufficiale del Parco Leonardo Viceconte e la guida Aigae Saverio Indio De Marco.

Ci tengo, poi, a specificare che tutto questo è stato possibile grazie a Marmo Melandro Viaggi ed ai Viaggi del Milione, professionisti nell’organizzazione e persone dall’anima splendida, che ci hanno fatto sentire i benvenuti fin dal primo istante.

Cosa vedere ed attività consigliate

Il nostro tour è durato 4 giorni ed abbiamo potuto provare esperienze culturali, naturalistiche ed enogastronomiche. Ecco cosa abbiamo visitato nello specifico:

Palafrido ed il suo museo

Palafrido si trova nel cuore delle montagne lucane ed ha acquisito visibilità grazie al suo museo, una struttura che celebra la storia e la cultura del territorio. Il museo è strutturato come un percorso virtuale tra i borghi del territorio, le sue bellezze naturali e le sue arti più antiche. Al suo interno possono essere ammirati utensili agricoli, opere artigianali e testimonianze della ricca biodiversità locale.

Agriturismo Crescente e le attività della tradizione

Il secondo giorno lo abbiamo passato all’Agriturismo Crescente, dove abbiamo potuto osservare la trasformazione del latte in primosale e ricotta e partecipare alla lavorazione della pasta tipica fatta a mano. Il tutto immersi in un contesto naturale straordinario, tra cagnoloni accuditi con amore, splendidi porcellini e cavalli. Vi consiglio di passare una delle vostre giornate in Basilicata proprio qui, dove tradizione ed ospitalità sono le parole d’ordine.

Passeggiata nel Bosco Magnano

Il terzo giorno abbiamo passeggiato nel meraviglioso Bosco Magnano, situato nel Parco Nazionale del Pollino, una delle aree forestali più suggestive della regione. Caratterizzato da fitti boschi di faggi e querce, attraversato dal torrente Peschiera, è ricco di funghi di ogni tipo e ci siamo divertiti tantissimo ad ascoltare la spiegazione di ogni specie da parte della nostra fantastica guida Leonardo. Credo sarà ancora più magico con il foliage autunnale ed infatti non mancherò di fargli visita anche in altri periodi dell’anno, perché mi ha veramente rapito il cuore.

San Severino Lucano e la giostra più lenta del mondo

Dopo la passeggiata nel bosco abbiamo partecipato ad un tour guidato di San Severino Lucano, incantevole borgo noto per i suoi colorati murales che abbelliscono le strade, per le sue chiese storiche ed i portali in pietra che ricordano le origini del brigantaggio in questo territorio.

Il borgo è molto famoso anche per la sua particolarissima “Giostra più lenta del mondo“, un’installazione artistica creata da Carsten Höller che si trova a pochi chilometri dal centro del paese. Si tratta di una giostra panoramica che gira molto lentamente, tanto da metterci circa 15 minuti per compiere un giro intero. Questo effetto è voluto per invitare alla lentezza ed a godersi il proprio tempo.

Il Giardino degli Dei: trekking alla scoperta del pino loricato

L’ultimo giorno è stato quello dedicato al trekking dal Rifugio Pino Loricato al Giardino degli Dei. Abbiamo impiegato circa 6 ore tra andata e ritorno, scattando foto e video a panorami mozzafiato.

Dal rifugio, attraversando scenari incredibili e surreali, dopo circa due ore e mezza di cammino, si raggiunge il Giardino degli Dei, un’area affascinante con formazioni rocciose straordinarie che sembrano scolpite dalla mano dell’uomo. La vera particolarità di quest’area, però, sono i raggruppamenti dei pini loricati ed i panorami da togliere il fiato.

Al ritorno, superando il Rifugio Pino Loricato, è possibile in pochi minuti raggiungere il Belvedere dal Santuario della Madonna del Pollino, dove si trova anche l’opera della scultrice Daphné Du Barry, che è stata donata dall’autrice: una Madonna che offre il Bambin Gesù all’umanità.

Senza dubbio si tratta dell’esperienza più bella fatta nei miei giorni in Basilicata e che consiglio davvero a tutti di fare.

Dove mangiare per immergersi nella cucina locale

Vi lascio di seguito anche i ristoranti dove abbiamo mangiato in questi giorni di pura magia, anticipandovi già che sono tutti ottimi e, dunque, potete scegliere indiscriminatamente perché vi troverete comunque davvero bene.

Agriturismo Crescente

Agriturismo dove è possibile partecipare ad attività come la lavorazione del latte e della pasta fatta a mano, godendosi panorami magnifici, a contatto con gli animali che vengono trattati con amore e cura straordinaria. Di seguito le foto dei piatti da leccarsi i baffi, che mi hanno fatta innamorare.

Rist’Oro – Pollino

Alla fine della passeggiata nel Bosco Magnano siamo arrivati in questo ristorante eccellente, immerso completamente nel bosco, dove il cibo batte forse anche i panorami straordinari in cui mi sono imbattuta durante la passeggiata. Molti piatti non li ho fotografati perché erano così buoni che li ho mangiati: segno di qualità eccelsa per una blogger.

Rifugio Pino Loricato

Pronto ad accogliere i coraggiosi avventurieri che hanno affrontato il trekking fino al Giardino degli Dei, questo rifugio è bellissimo e buonissimo, con piatti anche molto raffinati come la pasta al tartufo nella seconda foto. Un vero premio dopo tanta fatica!

Agriturismo Bosco Principe

Infine, non possono non consigliarvi la cucina dell’Agriturismo Bosco Principe, che ci ha anche ospitati per la notte durante tutto il nostro soggiorno. Uno splendido luogo immerso nella pace e nella natura, dove vengono serviti i piatti della tradizione, a dir poco superbi. Davvero consigliato.

Alloggio consigliato

Come appena precisato, noi abbiamo alloggiato all’Agriturismo Bosco Principe e ci siamo trovati davvero benissimo. Le camere sono essenziali ma complete di ogni servizio, l’agriturismo è completamente immerso nella natura e la notte è possibile sentire i suoni del bosco e degli animali che lo abitano. Tutti si impegnano tantissimo per rendere il soggiorno confortevole ed ogni nostra richiesta, anche quella di servirci la colazione molto presto al mattino, è stata soddisfatta. Davvero una bellissima scoperta.

Periodo migliore per visitare la Basilicata

Il periodo migliore per visitare la Basilicata è senza dubbio la primavera, da aprile a giugno, e l’autunno, da settembre a ottobre.

In generale la regione offre ottimi spunti tutto l’anno, tuttavia l’estate può essere calda, con temperature che superano i 30 gradi e che rendono difficile affrontare i trekking. In ogni caso, può essere l’ideale per godersi le coste joniche e tirreniche.

In inverno, invece, le temperature sono rigide e la neve può rappresentare un ostacolo ma anche un’occasione per ciaspolate ed un’atmosfera natalizia perfetta.

Come raggiungere la Basilicata

Il modo migliore per raggiungere e visitare la Basilicata secondo me è in macchina, perché molte località sono difficili da raggiungere ed i mezzi pubblici non sono funzionanti come in altre parti d’Italia.

Tuttavia, ecco altri modi in cui potete raggiungere questa meravigliosa regione:

  • In treno: esistono collegamenti diretti verso le città principali della Basilicata, come Potenza e Matera, provenienti da diverse località, tra cui Napoli, Salerno e Bari.
  • In autobus: con compagnie come FlixBus, che sono un’altra valida alternativa, anche molto economica. A volte può essere necessario anche unire treno ed autobus per raggiungere località più remote, come San Severino Lucano.
  • In aereo: l’aeroporto più vicino è quello di Bari ma anche l’aeroporto di Napoli è un altro punto di accesso utile, con collegamenti diretti in autobus o treno verso le città lucane.

Come al solito, spero che questo articolo vi torni utile per organizzare il vostro prossimo viaggio in Basilicata. Se avete bisogno di informazioni, non esitate a contattarmi. Ci vediamo in giro per il mondo!

SLOVENIA: cosa e dove mangiare

Durante il mio viaggio on the road in Slovenia mi sono concentrata molto su cosa e dove mangiare, perchè è una delle domande che mi vengono fatte più spesso durante i miei viaggi.

Qui, intanto, potete trovare l’articolo completo sul mio on the road, con tappe e consigli di ogni genere: Slovenia: guida completa sulla perla balcanica

In linea generale posso anticiparvi già che mi sono trovata molto bene con il cibo di questo paese ed ho trovato davvero tanti localini deliziosi. Fatto sorprendente: ho trovate sempre dell’ottimo caffè.

Unica nota dolente: io non posso bere latte e le alternativa vegetali erano praticamente nulle, solo latte di cocco e di pessimo gusto. Ma a parte le alternative dei latti vegetali, ho trovato locali sempre ben curati, piatti abbondanti, prezzi onesti ed ottima accoglienza per Gastone (il nostro beagle): in ogni ristorante, infatti, ci hanno portato acqua e biscottini anche per lui.

Ma andiamo al sodo e vediamo cosa e dove mangiare in Slovenia!

Cibo tipico in Slovenia

Come vi ho anticipato, io ho veramente adorato la cucina slovena, che mi ha piacevolmente stupita. Di seguito vi indico alcuni piatti tipici da provare assolutamente:

  • Zlikrofi:  ravioli ripieni di patate lesse e pancetta.
  • Salsiccia della Carniola.
  • Juha: zuppa di inizio pasto.
  • Prsut: un prosciutto stagionato all’aria.
  • Burek: di origine turca e molto amato in questa zona, si tratta di pasta sfoglia ripiena di carne o verdure.
  • Ćevapčići: polpette di carne trita, dalla forma allungata.
  • Soča: trota di fiume.
  • Frika: preparazione di uova, formaggio, burro e patate, con fette di polenta. 
  • Prekmurska gibanica: torta a strati di ricotta, semi di papavero, miele e noci.
  • Potica, o Putizza: dolce arrotolato e ripieno di noci e miele.
  • Kremna Rezina: torta tipica di Bled, praticamente identica alla Kinder Paradiso ma davvero ottima.
  • Miele: prodotto tipico del posto.
  • Birra: la Slovenia infatti è famosa per le sue coltivazioni di luppolo, dovete assolutamente provare la Lasko, che produce la Zlatorog o la Union.
  • Vino: anche il vino è un pezzo forte di questa terra, io ho provato il più famoso dei rossi che è il Teran.

Dove mangiare tipico

Io ho mangiato principalmente a Lubiana, ma vi indicherò anche dei posticini nelle altre città:

Dove mangiare a Lubiana:

  • Gostilna Stari Tišler, si trova vicino al centro città ma esterna rispetto le vie principali ed il caos e per questo è una soluzione davvero ottima se non avete prenotato alcun posto per cena (proprio come me). Io l’avevo segnata già da Roma dopo essermi documentata sui posti migliori dove mangiare in Slovenia e devo dire che non mi ha affatto delusa: cucina tipica ad ottimo prezzo e gentilezza unica della ragazza che ci ha servito. Anche l’ambiente è autentico, nulla a che vedere con in posti turistici lungo fiume:
  • Čevabdžinica Sarajevo ’84, questo davvero segnatelo, evidenziatelo e se necessario tatuatevelo anche! Parliamo del miglior ristorante provato durante il viaggio dove, con circa 25,00€ in due si può provare un menù a base di piatti tipici davvero sensazionale. Non ho parole per descriverlo, ma sicuramente lo consiglierò a tutti i miei clienti in viaggio a Lubiana. Questo il menù completo proposto:
    • SARAJEVSKI NAREZEK: antipasto che vedete nella 3 foto qui sotto
    • SARMICA: seconda foto qui sotto
    • TORTE BOSNIANE MISTE: purtroppo le go mangiate prima di fotografarle
    • ČEVAPČIČI E SUŽUKICA: prima foto
    • TUFAHIJA: dolce, cioè mela cotta con noci
    • CAFFÈ BOSNIANO
  • Nobel Burek, secondo molti miglior posto dove assaggiare il Burek. Non è in una zona bellissima ma nemmeno troppo pericolosa. Io non ho provato altri Burek, ma posso dire che questo era davvero delizioso. Ne vale la pena:

LOCALINI PARTICOLARI a Lubiana:

  • Daktari, locale meraviglioso, con tanti libri alle pareti, per gustare la birra local di cui vi ho parlato.
  • Crno Zrno, qui è possibile provare caffè molto particolari.
  • Sta Travel Cafè, caffetteria con all’interno un’agenzia di viaggio ed una terrazza deliziosa.
  • Dragon Street Food: dove provare i Trdelnik di diversi gusti.

Dove mangiare a Maribor:

  • Jack & Joe Steak and Burger Club, dove ho mangiato l’hamburger di carne slovena più buono di sempre, ve lo stra consiglio:

Dove mangiare a Pirano:

  • Tri Vdove, delizioso ristorante di pesce lungomare di Pirano, dove i prezzi sono più che onesti, gli animali accettati ed il personale, che parla anche italiano, è gentilissimo:

Bar molto carino a Ptuj:

Vi consiglio di fermarvi per un caffè a Kavarna Bodi e di sfruttare la loro toilette davvero particolare:

Dove mangiare a Bled:

Café belvedere da cui ammirare il lago di Bled e, se disponibile, dove provare la torta tipica. Noi non l’abbiamo trovata e ci siamo diretti al bar Zaka, lungo lago, davvero ottima:

Segnati, ma non provati:

  • Ptuj: Gostilna Ribic
  • Jasna Lake: sul lungo lago sono presenti location davvero particolari dove poter consumare un pasto, come una romantica Igloo o una cabinovia.
  • Lubiana: Klobasarna, dove poter gustare piatti a base della salsiccia tipica.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

Ricordatevi che, prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggioHeymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:

Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Slovenia. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Locali e ristoranti a Barcellona da non perdere

Prima di parlarvi dei locali e ristoranti a Barcellona, vi consiglio di leggere il mio articolo dove parlo dei miei tre giorni in questa che è una delle mie città preferite in assoluto e dove sono tornata ben 4 volte (ed io non torno mai negli stessi posti): tre giorni in una Barcellona insolita.

Inoltre, altra precisazione è che ho vissuto questa città in mille modi diversi: in camposcuola, con la famiglia, in crociera, in viaggio con le amiche. Quindi, ho messo insieme i pezzi dei miei diversi mood di viaggio per ricostruire un po’ le mie preferenze, così da potervi consigliare come consiglierei una cara amica.

Cosa mangiare a Barcellona

Invece, se come me vi troverete a vagare per la città, sicuramente vi consiglio di approfittare della formula tapas, che vi permetterà di assaggiare diversi piatti della tradizione in formato mini.

Quelle che troverete davvero in ogni ristorante sono:

  • Bomba de barceloneta: in teoria di trova solo in zona Barceloneta, in realtà mi è capitato di provarla anche verso zone più centrali. Si tratta di una polpetta/crocchetta di patate, carne e salsa piccante.
  • Pan con tomate: classico pane al pomodoro, di solito viene servito di default con la tortilla.
  • Tiras de pollo rebozado: filetti di pollo impanati.
  • Patatas Bravas: patate servite con salsa all’aglio e peperoncino.
  • Jamon: prosciutto spagnolo.
  • Queso: formaggio.
  • Olive
  • Chorizo: salume piccante molto simile al nostro salame.
  • Croquetas de jamon: crocchette con prosciutto e patate cremose.
  • Polpo a la gallega: polpo e patate, di solito con peperoncino o paprica.
  • Berenjenas con miele: melanzane fritte con miele.
  • Tortilla: una frittata di patate molto speciale, di solito con aggiunta di formaggio.

Oltre le Tapas, amo anche questi dolci e non manco di prenderli quando mi trovo in città

  • Crema Catalana: simile alla crème brûlée, è una crema pasticcera aromatizzata con cannella e scorza di limone, con uno strato croccante di zucchero caramellato in cima.
  • Churros con cioccolata calda: dolci pazzeschi.

Da bere:

  • Sangria: vino rosso, cognac, zucchero e tanta frutta per una bevanda alcolica più simile ad un succo, che crea dipendenza per quanto è buona. Il mio drink preferito nel mondo.
  • Vermouth: Più alcolico, io sono solita concedermelo a fine pasto, davvero molto buono.

Dove mangiare a Barcellona

Devo premettere necessariamente che io non sono una fan dei ristoranti di lusso, infatti provo sempre luoghi meno bellini della media esteticamente, o quantomeno non instagrammabili, ma che hanno una tradizione alle spalle che mi garantisce di assaggiare sempre cucina storica.

A Barcellona ho usato lo stesso criterio di sempre ed infatti ho provato tutti ristoranti ricchi di tapas a cui darei un 10 pieno. A Bar Jai-Ca do anche la lode, perchè davvero è sopra la media.

Ecco, quindi, dove vi consiglio di mangiare:

LA NENA 36: a circa 25 minuti a piedi dalla Sagrada Familia, ristorante famoso come cioccolateria ma che serve anche delle tapas davvero da dieci e lode. Consigliatissimo:

BAR JAI – CA: locale che serve delle tapas strepitose, tra le più buone assaggiate in vita mia, assolutamente da provare. Si trova vicino la fermata Barceloneta:

RESTAURANT A FAMILIA: Ristorante in zona Ciutat Vella, dove servono tapas o menù fissi davvero ottimi. Mi è piaciuta molto anche la location, perchè è possibile mangiare ai tavolini sul marciapiede, immergendosi completamente nella vita di Barcellona. Altro punto a favore: dei calici enormi di Sangria, con scritte troppo simpatiche:

GRANJA LA CATALANA: Localino in Sant Gervasi, dove è possibile assaggiare ottimi churros, in una location in questo caso anche instagrammabile (per dire molto carina e ben curata), grazie alle pareti e al mobilio tutto a tema blu:

BOQUERIA: il mercato tradizionale di Barcellona, non la mia tappa culinaria preferita, ma la tradizione vuole che sia imperdibile per un tour del gusto in città.

Locali insoliti e rooftop di Barcellona

Barcellona nasconde tantissimi localini particolari, secret bar e rooftop da togliere il fiato, quindi non potevo farmi mancare un salto in qualcuno di questi.

DECAMERON CAFE’: in zona Ciutat Vella, questo bar carinissimo si nasconde dentro una libreria, LA CENTRAL. Onestamente, mi aspettavo qualcosa di meglio sia come location che come offerta, per non parlare dei prezzi! Insomma, non vi consiglio di correrci ma comunque vi rendo nota la sua esistenza perché è un luogo tranquillo dove ripararsi dal caos cittadino e bere un caffè. Se avete paura dei piccioni, però, non entrate: sono davvero OVUNQUE:

MONK: IL MIO LOCALE PREFERITO IN ASSOLUTO è questo secret bar in zona Ciutat Vella. L’ingresso sembra un minimarket di quelli indiani, ma si nota perchè fuori c’è un bodyguard ed una corda lascia passare. Non ci sono parole d’ordine o robe simili, bisogna solo entrare e dirigersi verso la porta giusta. Il locale all’interno è davvero pazzesco ed i cocktail sono ottimi. SUPER PROMOSSO!


SERCOTEL ROSELLÓN: un hotel in zona Sagrada Familia, dotato di un rooftop incredibile su questa meraviglia, che regala una vista indimenticabile. Particolare che ho adorato: si paga solo la consumazione. Io e le mie amiche abbiamo pagato 14,00€ in tre per una sangria spettacolare. Mi raccomando: PRENOTATE SUL SITO DELL’HOTEL CON LARGO ANTICIPO:


HOTEL COLÓN: un altro hotel meraviglioso con rooftop con vista sulla Cattedrale, dove vi consiglio di andare in orario tramonto per emozionarvi sul serio. Anche in questo caso si paga solo il costo del drink, ma la prenotazione non è richiesta. In ogni caso, prevedete di restare un bel po’ perché con il tempo si liberano i tavoli ed avrete modo di accedere alle sedute con una vista migliore.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO:

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Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio a Barcellona. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Castelnuovo di Farfa: il gioiello medievale del Lazio

Ho avuto il piacere di passare due giorni a Castelnuovo di Farfa, borgo medievale e perla del Lazio, che mi ha fatta completamente innamorare. Oltre che per la bellezza del borgo che è davvero indescrivibile, sono rimasta stupita dai luoghi e punti di interesse che questa piccola realtà nasconde ed io non conoscevo.

Infatti, pur essendo romana, nata a Roma e curiosa per natura, ignoravo la bellezza ed i posti iconici che questo borgo ha da offrire ai suoi visitatori e mi sono resa conto immediatamente che due giorni mi sarebbero bastati solo per carpirne la bellezza, anche se sicuramente sarebbe stato necessario più tempo e dunque non mancherà occasione, per me, di tornare per approfondire molti più aspetti di questo luogo incredibile.

Nel frattempo, voglio raccontarvi la mia meravigliosa esperienza e consigliarvi cosa fare assolutamente se vi trovate a passare per queste zone.

Prima di continuare, però, ci tengo a soffermarmi sull’aspetto più bello di questo paese vicino Roma ma così lontano dalla realtà cittadina: qui troverete persone incredibilmente cordiali, nessuno ha mancato di riservarmi un sorriso, una frase carina, un consiglio. Tutti gli abitanti del paese hanno avuto la gentilezza di dedicarmi almeno un saluto, cosa a cui non sono affatto abituata nel caos della mia metropoli. Quindi, prima di tutto, vi raccomando di visitare questo posto meraviglioso anche solo per provare la sensazione di far parte di una comunità piena di cortesia e gentilezza.

Dove si trova Castelnuovo di Farfa

Iniziamo subito con il capire in che territorio ci troviamo. Castelnuovo di Farfa è un borgo del Lazio, in provincia di Rieti, a circa un’ora da Roma (il mio punto di riferimento è l’Eur).

Il paese è circondato da un paesaggio collinare fiabesco, caratterizzato da oliveti e boschi che costeggiano l’incredibile fiume Farfa.

Cosa vedere a Castelnuovo di Farfa in due giorni

Il borgo è noto per diversi motivi: le sue radici storiche che riportano al Medioevo, il Museo dell’Olio della Sabina, le bellezze naturali che lo circondando come i Monti Sabini e la riserva naturale della Valle del Farfa, l’ottima cucina locale, il meraviglioso Palazzo Salustri – Galli con i suoi giardini all’italiana.

Insomma, Castelnuovo di Farfa è una meta adatta davvero a tutti, qualunque tipo di passione si abbia. Infatti, eccelle per attrazioni culturali, culinarie e naturali. Volete mettere d’accordo un gruppo di amici variegato o tutta la famiglia? Vi sto dando la soluzione perfetta. Ma analizziamo le singole tappe una per una.

Il borgo ed i suoi tesori nascosti

La prima cosa da fare appena arrivati a Castelnuovo di Farfa è perdersi tra i vicoli del borgo medievale, un piccolo gioiello dalla bellezza senza tempo, che meglio di qualunque altra tappa descrive l’essenza di questo luogo che, pur aprendosi a chi vuole conoscere, custodisce con cura storia e tradizioni.

Esistono diversi accessi, ma io ho scelto quello della Porta Castello e l’antica Torre dell’Orologio, proprio davanti il fontanone in stile seicentesco.

Una volta varcato l’ingresso sembra di essere catapultati in un’altra epoca, ogni vicolo nasconde pezzi di storia unici tra fontanelle e portoni storici. Punti imperdibili durante la passeggiata sono: la Chiesa Madonna degli Angeli, la Chiesa Parrocchiale San Nicola di Bari, il Museo dell’Olio della Sabina, Palazzo Salustri – Galli ed i Giardini all’Italiana. Inoltre, tra i vicoli si celano anche un’antica biblioteca e diverse cantine.

Tra foto, video e dettagli vi consiglio di ritagliarvi almeno un’oretta per assaporare il profumo del bucato appena steso, l’odore della cucina di casa, ascoltare il vocio di chi ancora racconta storie curiose ai vicini ed osservare la bellezza della casette che sono resistite a chissà quante avventure.

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN NICOLA DI BARI

Durante la visita al borgo ho avuto la fortuna di trovare aperta la Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Bari e subito sono andata a vederla.

L’impronta tardo barocca della chiesa lascia davvero senza parole ed il soffitto è qualcosa di straordinario, se dall’esterno sembra una semplice chiesetta, all’interno non ha nulla da invidiare alle splendide chiese di Roma. Mi raccomando, dedicatele assolutamente una visita se vi trovate da queste parti.

Ho particolarmente apprezzato anche il fatto che possano entrare i cani e quando l’ho chiesto mi è stato fatto notare un detto che regna sovrano in questo territorio, proprio a sottolineare l’amore per gli animali: Perfino Sant’Antuono se ‘nnammuraie d”o puorco, infatti proprio all’interno della chiesa c’è una raffigurazione del Santo con l’animale.

FORNO ANTICO

Durante la visita al museo dell’Olio, di cui vi parlo più avanti, siamo entrati anche nel Forno Antico del borgo, oggi sede dell’istallazione “Olio al pane alla terra il sogno, dove sono rappresentati dei panini ancora da cuocere nel forno e dei pani già pronti all’esterno.

Chi mi segue da un po’ sa perfettamente quanto io adori questi luoghi ricchi di significato, mi commuove sempre pensare che mentre spesso mi aggiro tra palazzoni, affannata dalla vita moderna, esistono nel mondo luoghi dove ancora si cura con tanta attenzione ed orgoglio un forno storico.

Museo dell’Olio della Sabina

Il Museo dell’olio della Sabina credo rappresenti la tappa più importante di Castelnuovo di Farfa, perché simboleggia il suo elemento più distintivo e caratteristico, di cui vi è traccia davvero ovunque. Si trova nel Palazzo Perelli, sede sia del Municipio che del Museo stesso.

Un particolare che ho adorato è che tra le vie del borgo è possibile trovare il simbolo dell’olio (un’oliva dal nocciolo d’oro) con il cerchio semi aperto, a simboleggiare che bisogna proseguire il percorso verso una nuova opera e solo sulla Sala Panel, dove prenotando con Sabina DOP è possibile sperimentare anche la degustazione dell’olio, il cerchio intorno all’oliva è chiuso (perché il percorso termina).

Si tratta di un Museo diffuso, che raccoglie le opere di Maria Lai, Cavaliere, Nagasawa, e Gazzola e, oltre a Palazzo Perelli, comprende anche l’antica mola subito attaccata al palazzo, l’opera “Olio al pane alla terra il sogno” nell’antico forno del paese e la chiesa di San Donato, raggiungibile con una camminata di circa 40 minuti dal borgo.

Non voglio deliberatamente dirvi altro su questo luogo incredibile, perché sono rimasta incantata dalla narrazione delle guide. Vi consiglio, quindi, di prenotare la vostra visita contattando:

Telefono: 0765.36370
Cellulare: +39 346.8187972
E-mail: museoliosabina@gmail.com

Considerate che il costo del biglietto intero è di 6,00 € e di solito vengono previste 4 visite al mese, due di sabato e due di domenica. Anche nel Museo sono ammessi i nostri cagnolini.

Palazzo Salustri – Galli ed i Giardini all’italiana

Ed eccoci arrivati a quella che è stata la mia visita preferita in assoluto, perché sono una romantica sostenitrice delle dimore d’altri tempi e sogno di essere Elisa di Rivombrosa da sempre. Questa dimora privata, ancora di proprietà della famiglia Salustri – Galli, apre le sue porte solo contattando i ragazzi che si occupano anche della visita al Museo dell’Olio, quindi fate riferimento ai contatti riportati di sopra:

Telefono: 0765.36370
Cellulare: +39 346.8187972
E-mail: museoliosabina@gmail.com

Si tratta di un palazzo dalla bellezza senza tempo, che conserva sale che ricordano periodi sicuramente più splendenti ed in cui è presente anche una notevole collezione pittorica.

Tra passaggi segreti e documenti storici, quello che mi ha tolto più di tutto il fiato sono stati gli incredibili Giardini dall’italiana sui cui affaccia il palazzo, meravigliosi a dir poco.

Insomma, si tratta di un luogo che ha poco da invidiare alle nostre Ville più note e merita sicuramente di essere visitato.

Ovviamente, anche in questo caso i cani sono ammessi.

Le gole del Farfa

Ovviamente, durante il mio soggiorno a Castelnuovo, visto anche il terribile caldo, non potevo farmi mancare una gita alle splendide gole del Farfa. Esistono diversi punti di accesso e al paese sapranno indicarvi perfettamente quello più adatto a voi, i più comunque noti sono due: uno parte proprio dal paese di Castelnuovo, mentre l’altro dalla centrale idroelettrica più distante.

Le gole meritano ovviamente una visita, mi raccomando però di essere prudenti perchè si tratta di un percorso acquatico, infatti, per percorrerle potete scegliere di guadare il fiume alternando i passaggi in acqua a passaggi nel boschetto, altrimenti potete direttamente risalire il fiume camminando in acqua per tutto il tempo.

Vi consiglio, quindi, di indossare scarpe adatte all’acqua (impermeabili o anche semplicemente le scarpe da scoglio), indumenti con cui state comodi bagnati, un costume e un cambio. Ovviamente, trattandosi di un percorso completamente immerso nella natura, portate anche le opportune riserve di cibo e di acqua.

Mi raccomando, non perdete l’opportunità di scoprire questo monumento naturale, perché si tratta di una delle esperienze nella natura più belle che io abbia mai fatto. E chi mi legge sa che ne faccio davvero tante.

Gita a cavallo nel fiume Farfa

Un’idea che ho trovato molto carina e che sicuramente tornerò per provare in prima persona è la possibilità offerta dall’Agriturismo sulla Collina, dove è possibile prenotare una gita a cavallo per percorrere il fiume in sella. Ma che meraviglia deve essere? Contattate i ragazzi dell’agriturismo per saperne di più!

Dove mangiare

Ovviamente, se si visita Castelnuovo di Farfa non si può non provare la cucina del posto, davvero pazzesca e che permette di viaggiare attraverso la tradizione ed i cuori delle persone che abitano questi territori, le quali vivono in simbiosi con la terra che ospita le loro meravigliose realtà. Vi anticipo già che tutti e due gli agriturismi sono pet friendly.

AGRITURISMO SULLA COLLINA

Per il mio pranzo ho provato la cucina dell’Agriturismo sulla Collina, che permette anche di prenotare passeggiate a cavallo nel fiume Farfa.

Prima di tutto voglio evidenziare la bellezza della location, sembra di essere catapultati in un ranch senza tempo, dove ogni dettaglio è curato ed è impossibile non restare meravigliati dalla pace che si respira. Menzione d’onore anche alla splendida accoglienza e alla gentilezza di tutto il personale, ci hanno fatti sentire subito a casa, spiegandoci i patti, consigliandoci e dedicandoci sempre un sorriso.

Il menù fisso a 30,00 € comprende un antipasto con zucchine grigliate (Matteo le sogna ancora), fagioli, ceci, salvia (l’ho adorata), ceci, panzanella e prosciutto. Il tutto preceduto da un assaggio del pane con il meraviglioso olio locale. Come primi potevamo scegliere tra pappardelle rucola, pachino e guanciale o strangozzi cacio pepe e fiore: noi abbiamo preso una pasta per uno e devo dire tutte e due da dieci e lode. Per secondo una grigliata di maiale con patate al forno o insalata, anche in questo caso mi sono leccata i baffi. Infine, dolci della casa che non sono riuscita a provare per quanto ero piena ma, insomma, vi lascio le foto per innamorarvi come ho fatto io.

POSTO ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATO.

IL MONTECIANO – AGRITURISMO LA CIARLA

Per il secondo pranzo abbiamo provato questo agriturismo meraviglioso, curato nei minimi dettagli. Anche in questo caso siamo completamente immersi nella natura, circondati dal suono delle cicale, in un gazebo con sedie tutte colorate, che mettono subito allegria.

I ragazzi sono stati gentilissimi e mi si è riempito il cuore nel vedere con quanta gioia ogni portata ci venisse descritta, perché fatta davvero con amore, come si cucinerebbe per un nostro caro.

Abbiamo scelto anche stavolta di provare il menù completo al prezzo fisso di 30,00 € per gli adulti e 15,00 € per i bambini.

Per iniziare ci hanno portato il pane fatto in casa (che per me resta la cosa più buona del mondo) da mangiare con l’ottimo olio della terza foto. Come antipasto ci è stato servito del pecorino con marmellata fatta in casa, indescrivibile. Abbiamo poi provato peperoni, verza pomodoro e basilico, fiori di zucca e prosciutto. Tutti prodotti super promossi. Come primo abbiamo ordinato sia i pizzicotti (fatti di lievito pane pizzicato) con zucchine e guanciale, sia i maltagliati alla sabinese. Non sappiamo dirvi quale fosse più buono, ma sono due piatti da lode piena. Come secondo ci è stato servito l’arrosto di manzo al vino con verdura ripassata o insalata mista come contorno. La carne si è letteralmente sciolta in bocca, eccellenza pura. Infine, abbiamo concluso con i dolci della casa, che è inutile dire che sono stati paradisiaci.

Piccolo reminder: qui servono anche birre artigianali buonissime, nella seconda foto quella che ho provato io, da amante delle chiare e leggere.

SUPER CONSIGLIATO ANCHE QUESTO AGRITURISMO.

Dove alloggiare a Castelnuovo di Farfa

Durante il mio soggiorno ho alloggiato in questo incredibile agriturismo, a pochi minuti dal borgo di Castelnuovo di Farfa, completamente immerso nella natura, con vista sull’Abbazia di Farfa.

L’agriturismo è davvero meraviglioso, ha un giardino con una vista incredibile, con dei piccoli gazebi sotto i quali vengono riparati dei deliziosi tavolini dove è possibile gustare la colazione. Anche la sala interna è bellissima, con decorazioni che sanno di casa e spazi ampissimi dove è anche possibile pranzare o cenare.

La colazione è ricchissima, con possibilità di assaggiare ottimi dolci fatti in casa, yogurt, frutta e qualunque tipo di bevanda.

Le camere sono una piccola meraviglia con atmosfera country, dove ci si rilassa completamente. Inoltre, sono dotate di aree esterne private con lettini, gazebi e nel mio caso un’amaca.

Ad accogliervi ci sarà la meravigliosa famiglia che gestisce tutto, prendendosi cura anche di meravigliosi gattini ed un simpatico cagnolone. Davvero mi sono sentita accolta con una gentilezza fuori del normale e non vedo l’ora di tornare a trovarli.

Ovviamente, l’agriturismo è petfriendly.

SOGGIORNO PERFETTO SOTTO OGNI ASPETTO.

Quando andare a Castelnuovo di Farfa

Per scegliere il periodo perfetto per visitare Castelnuovo dovete chiedervi cosa non volete assolutamente perdervi. Ad esempio, immagino che sia molto complicato percorrere le gole in inverno.

In ogni caso, vi lascio la il link con la lista degli eventi previsti a Castelnuovo di Farfa, perché l’organizzazione e l’allegria che si respira durante le feste in questo paese è davvero contagiosa ed imperdibile.

Noi siamo capitati durante i festeggiamenti in onore della Madonna degli Angeli, per i quali sono stati allestiti un forno a legna e musica dal vivo ed è stato davvero bellissimo prendere parte a questo evento dove abbiamo potuto respirare tutto il senso di comunità ed empatia del borgo.

In particolare, mi hanno consigliato di tornare a ottobre, per la Festa in onore della Madonna del SS. Rosario, per la quale vengono aperte anche le cantine del borgo.

Vi lascio comunque il link con tutte le date: EVENTI CASTELNUOVO DI FARFA.

Contatti utili per organizzare la vostra gita fuori porta

Se volete organizzare un week end perfetto come il mio a Castelnuovo di Farfa, vi lascio il link della pagina contatti: CONTATTI CASTELNUOVO DI FARFA.

* Ci tengo a sottolineare che ho potuto vivere questo meraviglioso week – end grazie all’invito e la collaborazione della Pro loco di Castelnuovo di Farfa, che si impegna tantissimo nella promozione del territorio e delle attività locali.

Come al solito, spero che il mio articolo vi torni utile per organizzare uno splendido week end nel Lazio tra cultura, bellezze naturali ed ottima cucina. Ci vediamo in giro per il mondo o più probabilmente proprio a Castelnuovo di Farfa, perché io sicuramente ci tornerò!

Santorini: 3 giorni alla scoperta dell’isola

Santorini è stato il mio primo vero viaggio con Matteo e quindi anche il mio primo vero viaggio per cui ho studiato nei minimi dettagli l’itinerario, che voglio condividere con voi.

Intanto, nonostante ultimamente vada di moda boicottare tutto ciò che è considerato turistico, posso già anticiparvi che io ho amato follemente questa perla dai tetti blu e le vie bianchissime. Non importa quante volte l’avete vista nelle foto, sui social o sulle riviste di viaggio: andate a Santorini. Come dico sempre a chi mi chiede di descriverla: “è un posto che va visto almeno una volta nella vita“.

Non so se le casette bianche che sembravano dover cadere da un momento all’altro in mare battono le immense e verdi distese irlandesi nei miei ricordi, ma so che resteranno per sempre una di quelle immagini che non riuscirò mai a dimenticare.

Vale la pena visitare Santorini? Un milione di volte sì. Ma va fatto con intelligenza, quindi ecco qualche consiglio utile.

Assicurazione di viaggio

Ovviamente, come sempre, non posso non darvi da subito il consiglio più importante di tutti: FATE L’ASSICURAZIONE DI VIAGGIO. Proprio in Grecia sono stata colpita da una terribile indigestione e per fortuna mi ero affidata ad un’agenzia di viaggi che aveva stipulato un’assicurazione per me. Alla fine non ne ho avuto bisogno, ma sapere che per qualunque cosa potevo stare serena mi ha aiutata moltissimo a gestire la situazione con più serenità. Da tempo, ormai, mi affido ad Heymondo (che ha il mio cuore per la particolare attenzione che dedica anche alle cause di annullamento viaggio dovuto ai nostri amici a 4 zampe), perciò vi lascio il 10% di sconto proprio su questa:

Perchè scegliere Santorini e a chi è adatta

Santorini

Cerchiamo di capire, per prima cosa, a chi consiglierei di visitare Santorini.

Secondo me, è un’isola per coppie. Onestamente, la trovo poco adatta ad una vacanza per un gruppo di amici che intende divertirsi ed anche per i bambini ricordo di aver visto poche attività.

Tuttavia, se lo scopo è rilassarsi e godersi panorami mozzafiato, allora è davvero la meta perfetta per chiunque. Inoltre, è collegata facilmente anche ad altre isole della Grecia più adatte sia ai bambini che alle coppie, quindi, si può pensare ad un itinerario che combini due mete e riesca ad appagare ogni tipo di desiderio in viaggio.

Qualche informazione sull’isola più famosa della Grecia

Santorini

Santorini è una delle isole più affascinanti della Grecia, si trova nel Mar Egeo e fa parte dell’arcipelago delle Cicladi.

Nell’immaginario comune è nota soprattutto per i suoi spettacolari tramonti, le case bianche ed i tetti blu.

Tuttavia, una cosa che mi ha davvero affascinata dell’isola, è che non è altro di ciò che rimane di un’antica caldera vulcanica, formatasi a seguito di una delle più grandi eruzioni vulcaniche nella storia umana, conosciuta anche come eruzione minoica, avvenuta intorno al 1600 a.C. Questa eruzione ha devastato la civiltà minoica che abitava l’isola, e molti credono che il cataclisma sia stato l’origine del mito di Atlantide.

Santorini ha mantenuto vive anche molte delle sue tradizioni culturali e culinarie. In particolare si distingue per i vini pregiati, come l’Assyrtiko, prodotto con uve coltivate nei terreni vulcanici dell’isola, le chiese bizantine e le rovine antiche che ancora sopravvivono.

Le diverse zone dell’isola: mappa di Santorini

Santorini

Santorini è un’isola molto piccola, tuttavia è divisa in diverse zone che è bene conoscere, anche perchè ognuna di essere si distingue per punti di interesse particolari. Nella mappa ho provato ad evidenziare e rappresentarvi le più note, ma sicuramente su Google Maps riuscirete a tracciare le distanze con più precisione:

  • Fira: si tratta del capoluogo dell’isola, situato sulla cima della caldera ed è famose perchè offre dei panorami incredibili, oltre ad essere anche abbastanza vivace grazie ai suoi ristoranti e negozi.
  • Oia: famosissima perché dal suo castello si ammira, secondo molti, il tramonto più bello dell’isola (a mio avviso no, anzi è una trappola per turisti), resta una zona da visitare perchè davvero deliziosa anche grazie al suo castello e le scalette che scendono a strapiombo sul mare.
  • Imerovigli: in questa parte dell’isola sarete travolti da una serie di panorami incredibili, inoltre è dai tetti delle sue casette che, secondo me, si ammirano i tramonti più belli in assoluto. In ogni caso, si tratta di una parte molto tranquilla e calma.
  • Akrotiri: questa zona è famosa sia per il suo sito archeologico minoico, sia per la vicinanza alla Red Beach.
  • Kamari: qui ci si può godere il mare in totale comodità, grazie ai molti stabilimenti attrezzati e ai tanti ristoranti sulla spiaggia. Sicuramente, insieme a Perissa, è la zona dove vi consiglierei di alloggiare.
  • Perissa: è molto simile a Kamari, infatti di solito si sceglie di alloggiare in una delle due.
  • Pyrgos Kallistis: è un borgo tradizionale situato nell’entroterra, circondato da vigneti da cui viene ricavato il tradizionale vino bianco Assyrtiko. Anche questa zona è ricca di negozietti interessanti.

Cosa vedere a Santorini

Santorini

Santorini è un’isola che offre un mare discreto, un sito archeologico per i più appassionati ed ottimo cibo. Il vero modo di visitarla e comprenderla, però, è passeggiare per i borghi delle diverse zone, osservare i tetti blu dall’alto e fotografarli da ogni angolazione, vivere ogni tramonto come un miracolo ed ammirare i panorami che incontrerete in continuazione.

Il mio itinerario

Io ho visitato Santorini in 3 giorni (2 interi e due mezze giornate), interrotti da una pausa di 4 a Paros (qui il mio articolo su quest’altra isola magica). Di seguito vi indico brevemente le mie tappe:

Giorno 1:

Siamo arrivati con un volo diretto a Santorini e, dopo aver lasciato le nostre cose nell’alloggio a Fira, abbiamo iniziato proprio da qui l’esplorazione:

  1. Giro a Firostefani con visita alla chiesa di Agios Theodori e passeggiata tra i vicoli di Fira
  2. Imerovigli con visita alla Cappella di Panagia Theoskepasti
  3. Cena a Fira.

Giorno 2:

In realtà, qui siamo tornati dopo 4 giorni a Paros, quindi sarebbe più esatto dire giorno 6 in Grecia, ma comunque:

  1. Kamari e la sua spiaggia;
  2. Tramonto ad Oia con visita alla sua libreria Atlantis e al Castello Veneziano.

Giorno 3:

Gita in barca con visita al vulcano di Santorini, Palea Kameni (sorgenti calde in mezzo al mare) e visita a Therasia, conosciuta anche come Thirasia, isola dell’arcipelago di Santorini, all’epoca abitata da ben 7 persone. Questa è stata la più bella esperienza vissuta a Santorini e a Thirasia abbiamo visto il mare più bello di tutto il viaggio.

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Giorno 4:

Visita alla red beach e alla white beach direttamente in barca dalla rossa. In aggiunta, ci hanno fatto ammirare anche la così detta black beach.

Siamo poi ripartiti per Roma ma, qualora voi aveste più tempo, vi consiglio di aggiungere anche una visita al sito archeologico di Akrotiri ed una visita ad Amoudi Bay

Attività da non perdere

Santorini ci è piaciuta tutta, ma ci sono delle attività che secondo me non potete proprio perdere.

Prima in assoluto è la gita in barca al Vulcano, con visita alle sorgenti calde Palea Kameni e all’isola di Thirasia. Il mare strepitoso di questa isoletta, l’imponenza del vulcano e la particolarità delle sorgenti calde in mezzo al mare ci hanno lasciato davvero senza parole. Potete prenotare questa attività direttamente qui: PRENOTA LA TUA GITA IN BARCA.

COSA EVITARE ASSOLUTAMENTE

Vi prego di evitare di farvi trasportare sui poveri asinelli di Santorini, dietro questa attività c’è uno sfruttamento degli animali davvero terrificante. So che può sembrare una cosa carina e tipica, ma nel 2024 viaggiare con rispetto e sostenibilità credo sia fondamentale. Non finanziate questo scempio.

Le spiagge più belle

Le spiagge a Santorini non sono tantissime, proprio a causa della conformazione dell’isola. O meglio, non è la classica isola dove camminando ci si imbatte in lunghe distese di sabbia. Le più note, comunque, sono:

  • Red Beach: vicino al sito archeologico di Akrotiri, questa spiaggia prende il nome dalle sue impressionanti scogliere rosse che si tuffano nelle acque turchesi. Purtroppo, io l’ho trovata piena di immondizia e fate attenzione al rischio frana. Di solito, da qui partono anche gite in barca per la White Beach e nel nostro caso la Black Beach.
  • Kamari Beach: non è una spiaggia caraibica, al contrario si caratterizza per ciottoli neri e mare scuro, ma è molto bella e ben attrezzata.
  • Perissa Beach: anche questa spiaggia offre sabbia nera vulcanica e stabilimenti ben attrezzati.
  • Amoudi Bay: si trova proprio sotto il villaggio di Oia ed è un piccolo gioiello nascosto. Non è di sabbia ma resta il luogo ideale per nuotate e mangiate di pesce vista mare.
  • Vlychada Beach: questa spiaggia è nota per le sue scogliere di arenaria scolpite dal vento ed ha un aspetto lunare che la rende unica.
  • Perivolos Beach: qui ci troviamo vicino a Perissa ed anche in questo caso la sabbia è nera.

Il mare di Santorini è bello?

Ebbene, qualcuno doveva pur dirvelo: il mare a Santorini non è nulla di che. Purtroppo, i turisti devastano l’isola ed il fondale nero non aiuta ad immaginarsi un’acqua splendida. Tuttavia, alcune spiagge sono davvero scenografiche e resta un’isola incredibile.

La consiglio per il mare? Assolutamente no. Tuttavia, la consiglio per i borghi e la bellezza che regna sovrana ovunque.

Piatti tipici dell’isola

La cucina di Santorini è rinomata per i suoi sapori autentici e ingredienti freschi, spesso coltivati nei terreni vulcanici dell’isola. Ecco alcuni dei piatti e prodotti tipici da non perdere:

  • Moussaka: strati di melanzane fritte e ragù, con formaggio grattugiato e besciamella cotti al forno.
  • Domatokeftedes: Polpette di pomodoro fritte, preparate con pomodori di Santorini, erbe aromatiche e farina.
  • Feta.
  • Insalata Greta.
  • Gyros: potremmo definirlo un Kebab con pita (tipico pane greco).
  • Baklavas: sfoglie di pasta fillo e noci imbevute con zucchero e succo di limone oppure miele e spezie con acqua di rose e cotto al forno.
  • Vino Assyrtiko: vino secco e minerale, prodotto con uve coltivate nei terreni vulcanici.

Come spostarsi a Santorini: quad o macchina?

A mio avviso è meglio noleggiare una macchina a Santorini, perché le strade sono buie e può essere pericoloso girare in quad o motorino. Noi Abbiamo usato il quad solo una mattina e poi abbiamo chiesto di poter cambiare il mezzo, cosa che ci è stata gentilmente concessa (i greci sono meravigliosi).

In ogni caso, per godervi al meglio l’isola vi consiglio di provvedere a noleggiare un’auto e di farlo direttamente prima di partire per non rischiare (soprattutto in alta stagione) di non trovare nulla.

Se preferite farlo in loco ricordatevi che le agenzie di noleggio sono facilmente reperibili sia all’aeroporto di Santorini che nei principali villaggi come Fira, Oia e Kamari.

Ricordatevi: per noleggiare l’auto a Santorini dovete avere almeno 21 anni e la patente da un anno. Per alcune categorie di auto può essere richiesta un’età maggiore e a volte è prevista una sovrattassa.

Come arrivare a Santorini dall’Italia

Raggiungere Santorini dall’Italia è abbastanza semplice e può essere fatto sia via aerea che via mare. La via più rapida e conveniente è prendere un volo diretto. Diverse compagnie aeree offrono voli diretti dalle principali città italiane, che durano circa 2-3 ore.

Una soluzione spesso utilizzata, invece, è prendere un aereo per Atene e dalla città prendere un traghetto. Il viaggio può durare tra le 5 e le 8 ore, a seconda del tipo di traghetto.

In alternativa, è possibile raggiungere altre isole greche come Mykonos o Creta e poi prendere un traghetto per Santorini.

L’aeroporto di Santorini si trova a circa 7 kilometri da Fira, in base al vostro alloggio vi consiglio di concordare un transfer privato o noleggiare l’auto direttamente in aeroporto.

Per entrare in Grecia vi ricordo che basta la Carta d’Identità valida per l’espatrio.

Dove alloggiare a Santorini

Io ho alloggiato sia a Fira che Kamari, mi sono trovata bene in tutte e due le zone ma non vi consiglierò i miei alloggi perchè sono stati scelti troppo a caso.

Tuttavia, se devo consigliarvi le zone migliori vi direi Kamari o Perissa, per avere localini carini vicini la sera, il mare a due passi ed i servizi principali sempre disponibili.

Periodo migliore per visitare l’isola

Il periodo migliore per visitare Santorini è da maggio a ottobre, con preferenza per maggio, giugno, settembre e ottobre per evitare la folla impazzita di turisti e trovare anche prezzi più umani.

Cosa vedere nei dintorni: idea itinerario

Santorini è ben collegata alle altre isole greche tramite traghetto o aereo, ecco le principali:

  • Mykonos
  • Naxos
  • Paros: vi ricordo il mio articolo sull’isola che io ho scelto di combinare con Santorini: lo trovate qui.
  • Ios
  • Folegandros

Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Grecia. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.