Locronan è uno dei villaggi più belli della Bretagna, si trova a pochi chilometri da Quimper ed è famoso per il suo fascino medievale.
Questo pittoresco borgo sembra davvero sospeso nel tempo ed anche se è tra i più presi d’assalto dai turisti, merita assolutamente una visita per le sue strade acciottolate, le case in granito e l’architettura storica perfettamente mantenuta.
Dove si trova Locronan e qualche informazione utile
Locronan si trova nel dipartimento del Finistère, in Bretagna.
Questo piccolo borgo è noto per essere uno dei villaggi più belli di Francia, una meta ideale per una passeggiata tra le tradizioni bretoni e l’architettura medievale.
La cittadina è famosa anche per la tessitura del lino, infatti, a partire dal XV secolo, in questa zona prese piede la produzione e commercializzazione del tessuto di canapa che veniva venduto sul mercato delle tele da vela. Ad oggi fa parte de la via della canapa e del lino in Bretagna.
Cosa vedere a Locronan
Locronan è un borgo molto piccolo ma di straordinaria bellezza, con una passeggiata di meno di un’ora riuscireste a vederlo tutto, ma vi raccomando comunque di dedicargliene almeno tre per immergervi completamente nella sua magnificenza.
Vi segnalo qualche punto di interesse per seguire un itinerario orientativo durante la vostra visita al borgo:
1. Chiesa di Saint Ronan
La Chiesa di Saint Ronan è uno dei principali luoghi di interesse a Locronan, un’imponente costruzione gotica che risale al XV secolo. Questa chiesa, dedicata a Saint Ronan, il santo patrono del villaggio, è una delle chiese più belle della Bretagna.
2. Place de l’Eglise
La Place de l’Eglise è la piazza principale di Locronan, che si trova proprio di fronte alla chiesa di Saint Ronan. Questa piazza è un luogo incantevole, circondata da edifici storici in pietra che conferiscono al borgo un’atmosfera medievale unica. Sulla piazza troverete tanti negozietti, dove poter comprare anche qualche dolce tipico.
3. Antico Hotel della Compagnia delle Indie
Uno degli edifici storici più affascinanti di Locronan è l’Antico Hotel della Compagnia delle Indie, un imponente palazzo che risale al XVII secolo. Questo edificio, che un tempo ospitava i mercanti della Compagnia delle Indie Orientali, rappresenta l’importanza economica e commerciale che Locronan aveva durante il periodo della sua maggiore prosperità.
4. Le Vie Acciottolate di Locronan
Passeggiando per le strade di Locronan, si ha la sensazione di essere stati trasportati indietro nel tempo. Le vie acciottolate, le case in granito e i piccoli angoli nascosti rendono questo villaggio uno dei luoghi più pittoreschi della Bretagna.
Cosa vedere nei dintorni di Locronan
Se avete tempo a disposizione, Locronan è anche un ottimo punto di partenza per esplorare altre meraviglie della Bretagna. Ecco alcuni luoghi da non perdere nei dintorni, su cui troverete articoli dedicati nella sezione Francia di questo blog:
Pont-Aven
Quimper
Concarneau
Pointe du Raz
Assicurazione di viaggio
Ricordatevi che, prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggio. Heymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:
Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Bretagna. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.
Quimper rappresenta una tappa imperdibile tra i borghi della Bretagna, grazie al suo incantevole centro storico.
Quando parliamo di queste cittadine ricordate che si tratta comunque di piccole realtà che conquistano principalmente per gli edifici senza tempo, le botteghe ormai rare da trovare e l’atmosfera di eterna vacanza che aleggia tra le strade strette. Nulla di impedibile da vedere nei dintorni, ma rappresentano una pausa come sempre rilassante e meritevole.
Dove si trova Quimper e qualche informazione utile
Quimper si trova in Bretagna, nel dipartimento del Finistère ed è il capoluogo del dipartimento e una delle città più importanti della regione.
La sua posizione geografica, lungo il fiume Odet, conferisce a Quimper un’atmosfera serena e pittoresca.
La cittadina è famosa per la sua tradizionale ceramica, in particolare per la maiolica di Quimper, prodotto esportato in tutto il mondo e le cui origini risalgono agli anni novanta del XVII secolo. La fabbrica più antica della zona tuttora in funzione è la Faïencerie HB-Henriot.
La città è anche nota per le sue case a graticcio e le strade acciottolate.
Cosa vedere a Quimper
Quimper è una delle piccole e tradizionali realtà di questa zona della Francia e, quindi, vi raccomando di non soffermarvi troppo sulla singola attrazione da vedere. Invece, è un’ottima idea perdersi tra i vicoli della cittadina per godersi a pieno l’atmosfera da piccola realtà senza tempo che sa regalare.
Tuttavia, come sempre vi indico qualche punto di interesse da segnarvi per orientare al meglio la vostra passeggiata nel borgo.
1. Cattedrale di Saint-Corentin
La Cattedrale di Saint-Corentin è senza dubbio uno dei luoghi più iconici di Quimper, magnifico esempio di architettura gotica. La sua imponente facciata e la posizione nella piazza principale della città rendono impossibile non notarla o visitarla.
2. Place au Beurre
Una delle piazze più caratteristiche di Quimper è la Place au Beurre. Situata nel centro storico, questa piazza è circondata da edifici tradizionali in stile bretone, con facciate in legno e colorate.
3. Rue Kereon
La Rue Kereon è una delle strade più affascinanti di Quimper, famosa per i suoi edifici storici e il suo carattere autentico.
4. Les Halles Saint François
Les Halles Saint François è il mercato coperto di Quimper, dove è possibile assaggiare i prodotti tipici della Bretagna. Situato nel cuore della città, il mercato è il punto di riferimento per acquistare pesce fresco, formaggi, dolci tradizionali e altre prelibatezze locali.
5. Locmaria e la Fabbrica di Terracotta Henriot-Quimper
Il quartiere di Locmaria è uno dei più antichi di Quimper e viene sempre raccomandata una visita per la sua bellezza e la sua storia. Qui si trovano la famosa Fabbrica di Terracotta Henriot-Quimper e la chiesa di Locmaria.
Io, però, ho evitato perché si trovava un po’ troppo distante ed eravamo già al terzo borgo in una giornata.
6. Castello di Lanniron
Il Castello di Lanniron è situato a pochi chilometri da Quimper, si entra a pagamento e sicuramente lo avrei visitato se avessi avuto più tempo. Ma trovandomi in zona in una giornata di pioggia e nel tardo pomeriggio, ho preferito evitare e mi sono diretta verso la nostra prossima tappa on the road.
Cosa vedere nei dintorni di Quimper
Quimper è anche un ottimo punto di partenza per esplorare altre località della Bretagna, come:
Pont-Aven
Concarneau
Locronan
Pointe du Raz
Assicurazione di viaggio
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Concarneau è una cittadina molto amata della Bretagna, situata nella parte meridionale della regione, nel dipartimento del Finistère. In particolare, è famosa per la sua cittadella medievale, il porto vivace e le sue tradizioni marinare.
Come tutte le piccole cittadine di questa zona, non ha molto senso focalizzarsi su cosa vedere, ma vi lascerò comunque qualche tappa da segnare per dare un senso la vostro percorso. Considerate di dedicarle due ore, comunque non più di tre se volete aggoiungere il tempo che impiegherete a trovare parcheggio.
Per rispondere alla solita domanda che mi viene posta sulle tappe di questo on the road: vale la pena visitare Concarneau? Secondo me sì, è tra le cittadine che io ed il mio fidanzato abbiamo preferito, focalizzandoci sul forte medievale al porto.
Dove si trova Concarneau e qualche informazione utile
Concarneau si trova sulla costa meridionale della Bretagna, nel dipartimento del Finistère,.
La città è un importante centro portuale ed è famosa soprattutto per la sua Ville Close, una fortificazione all’interno della quale si è sviluppato un borgo nel borgo, proprio nella zona del porto della città.
Concarneau è anche un ottimo punto di partenza per esplorare la regione circostante, grazie alla sua vicinanza a luoghi come Pont-Aven, Quimper e Locronan, a cui ho dedicato specifici articoli.
Cosa vedere a Concarneau
Concarneau, come già anticipato, non è una città grande o con particolari punti di interesse da vedere, ma vi consiglio di non perdervi queste tappe se deciderete di visitarla:
1. Château de Keriolet
Per iniziare, noi ci siamo diretti allo Château de Keriolet, un castello situato a pochi chilometri dal centro di Concarneau, che è davvero bellissimo.
Si può visitare anche all’interno, ma noi eravamo con il nostro cagnolino e, inoltre, avevamo una gran fame di natura selvaggia quel giorno, dopo tanti borghi e tante costruzioni medievali, quindi abbiamo deciso di scattagli solo qualche foto dall’esterno e ne è comunque valsa la pena.
2. Città murata (Ville Close)
Il cuore pulsante di Concarneau è senza dubbio la suaVille Close, una cittadella medievale situata su un’isola nel porto. Circondata da mura fortificate, la Ville Close è una delle cittadelle più affascinanti della Bretagna. Passeggiando tra le sue strette stradine acciottolate, scoprirete numerosi negozi di artigianato locale, ristoranti tipici, e gallerie d’arte che raccontano la storia e le tradizioni marittime di Concarneau.
Onestamente, noi abbiamo adorato questo posto, seppure pieno di turisti (tra i pochi dove abbiamo subito la folla in tutta la Francia).
Per mangiare, prendete un po’ di street food dai negozietti all’interno del forte, davvero tutti ottimi.
5. Plages des 4 Sardines
Una delle più belle spiagge della zona è la Plage des 4 Sardines, una piccola ma incantevole spiaggia situata vicino al porto. Ideale per una pausa.
Anche se non li abbiamo visitati, consigliati di solito sono anche il Marinarium di Concarneau e La Maison du Patrimoine.
Cosa vedere nei dintorni di Concarneau
Concarneau è anche un ottimo punto di partenza per esplorare altre affascinanti località della Bretagna. Ecco alcune delle più belle da visitare nei dintorni, su cui trovate articoli dedicati su questo blog, sempre nella sezione Francia:
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Pont-Aven è una pittoresca cittadina della Bretagna, che viene associata spesso a Giethoorn da chi ci è stato, ma da persona che le ha visitate tutte e due mi sento dissentire.
Seppur meno scenica e poetica della cittadina olandese, anche quella francese merita una passeggiata. Non la reputo una tappa imperdibile, ma sicuramente nemmeno da evitare.
Insomma, il mio giudizio è: se avete tempo, perché no?
Dove si trova Pont-Aven e qualche informazione utile
Pont-Aven è un piccolo comune che si trova nel dipartimento del Finistère, nella regione della Bretagna ed è un borgo che conserva ancora il suo carattere tradizionale, pur essendo una meta turistica molto apprezzata.
La cittadina è famosa per il suo legame con l’arte, in particolare con il movimento dei pittori impressionisti e dai sintetisti. Nel XIX secolo, infatti, divenne il ritrovo di molti artisti, tra cui Paul Gauguin, che vi soggiornò a lungo e dipinse alcune delle sue opere più celebri.
Oltre alla sua storia artistica, il borgo è molto particolare grazie ai suoi caneli, i suoi mulini storici e la sua vicinanza alla natura selvaggia della Bretagna. Il suo porto pittoresco e le stradine acciottolate contribuiscono a rendere davvero caratteristico questo borgo.
Cosa vedere a Pont-Aven
Pont-Aven non ha punti di interesse particolari, il mio consiglio è semplicemente quello di fare una passeggiata tra i vicoletti. Vi segnalo, però, delle tappe per darvi una direzione.
1. Promenade Xavier Grall
Una delle passeggiate più suggestive è la Promenade Xavier Grall, che prende il nome da un poeta bretone. Questa passeggiata segue il corso del fiume Aven e permette di immergersi nella tranquillità del paesaggio.
2. Bois d’Amour
Un altro luogo molto amato è il Bois d’Amour, un bosco che si estende lungo le rive del fiume Aven. Questo parco, che offre sentieri nella natura, è un angolo perfetto per una passeggiata rilassante. Io, purtroppo, non ho potuto addentrarmi molto oltre il ponticello, perché quando sono andata diluviava.
3. Rosmadec Le Moulin (ristorante)
Può essere interessante un pranzo o una cena a Rosmadec Le Moulin, un ristorante affacciato sul fiume Aven. Con il suo ambiente accogliente e tradizionale, il ristorante è noto per offrire piatti della cucina bretone preparati con ingredienti freschi e locali. Io ho optato per un panino al sacco portato da casa in realtà, ma comunque ve lo segnalo.
4. Le Moulin du Grand Poulguin
Anche Le Moulin du Grand Poulguin è un ristorante molto amato in zona, situato in un antico mulino restaurato, è famoso per la sua cucina raffinata ed il suo ambiente incantevole.
5. Il Porto di Pont-Aven
Il porto di Pont-Aven non è nulla di che, ma resta un punto importante per il borgo e permette comunque di ammirare panorami diversi da quelli a cui siamo abituati, almeno se si viene da Roma come me.
Cosa vedere nei dintorni di Pont-Aven
Pont-Aven, per me, è stato il punto di partenza di una giornata alla scoperta di alcuni dei più caratteristi borghi della Bretagna, di cui troverete articoli in questo blog, tra cui:
Pointe du Raz(che non è un borgo, ma un punto panoramico incredibile).
Assicurazione di viaggio
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Durante il mio mese on the road in Francia, ho visitato posti incredibili, non sembrava nemmeno più di essere in Europa. All’inizio del viaggio, fino a Carnac, non ero certa di aver scelto la meta più giusta, perché era tutto un susseguirsi di borghi molto simili e panorami già visti. Ma poi, sono arrivata alla penisola di Quiberon e mi ha conquistata.
Chi ha letto la sezione Irlanda forse lo sa, io sono follemente innamorata di quella terra e quando ho iniziato a camminare su sentieri a caso di questa penisola è stato un po’ come tornare a quel mio tanto amatissimo viaggio nella terra del verde e della fortuna.
Il meteo, durante la mia giornata a Quiberon, non è stato dei migliori ma questo ha reso tutto ancora più magico. Il vento forte, il mare in tempesta ed il cielo violaceo mi hanno fatta risentire di nuovo a casa, come durante le mie passeggiate lungo le coste irlandesi.
Certo, se la vostra idea di viaggio ideale sono le Maldive, non vi consiglierei questa meta. Ma se avete un’anima nostalgica e romantica come la mia, sempre in cerca di ispirazione per flussi di parole scorrettamente punteggiati, Quiberon vi farà impazzire.
Dove si trova Quiberon e qualche informazione utile
La penisola di Quiberon si trova nel dipartimento del Morbihan, nella regione della Bretagna, nel nord-ovest della Francia. Questa striscia di terra è circondata dall’Oceano Atlantico a ovest e dal Golfo di Morbihan a est. La sua posizione unica tra due corpi d’acqua la rende un luogo di straordinaria bellezza paesaggistica, con spiagge, scogliere e panorami mozzafiato.
La città di Quiberon è un piccolo centro abitato ed è famosa per il suo porto, le tradizioni marinare e la sua cucina locale a base di pesce fresco, in particolare per i frutti di mare e le cozze alla bretone.
In ogni caso, l’oceano crea un clima sempre imprevedibile sulla penisola, noi in pieno ad agosto abbiamo trovato temperature abbastanza fredde , tra i 12 ed i 15 gradi, vento e pioggerellina.
Cosa vedere sulla penisola in un giorno
Noi abbiamo dedicato una mezza giornata alla penisola di Quiberon, perché in mattinata siamo stati a Carnac, che secondo me è una tappa che potete tranquillamente saltare. Infatti, tornando indietro, dedicherei tutta la giornata a questo angolo di paradiso.
Il mio consiglio, comunque, è di mettervi in macchina e seguire la strada lungo la penisola, fermandovi dove più vi sentite ispirati. Tuttavia, se volete delle tappe per orientarvi meglio:
1. Penthièvre Beach e Fort Penthièvre
La spiaggia di Penthièvre è una delle più famose di Quiberon. Questa lunga distesa di sabbia fine è perfetta per una passeggiata. Noi, purtroppo, l’abbiamo vista da lontano perché non era accessibile con il cagnolino.
Potete poi fare un giretto al Forte di Penthièvre, una fortificazione storica che risale al XVIII secolo. Si tratta di un luogo molto suggestivo e nelle vicinanze c’è anche un bar per surfisti molto carino e delle rotaie con passaggio del treno che io ho trovato poetico.
3. Pointe du Percho
La Pointe du Percho è uno dei punti più panoramici della penisola. Da qui, si possono ammirare viste incredibili dell’oceano e delle coste circostanti. Si arriva a questo punto con una piacevole passeggiata sopra le scogliere ed una volta in cima, dove regna una costruzione abbandonata, potrete collezionare degli scatti incredibili.
4. Port Haliguen
Proseguendo verso est, si arriva a Port Haliguen, un affascinante porto turistico che è il cuore pulsante della vita marina di Quiberon. Il porto è molto frequentato durante la stagione estiva.
5. Pointe du Conguel
La Pointe du Conguel è un altro punto spettacolare che segna la fine della penisola di Quiberon. Qui, la vista sul mare e le scogliere circostanti è semplicemente incredibile.
6. Kermorvan
Infine, avevo segnato una visita a Kermorvan, una piccola località che offre una vista panoramica sulla penisola. Purtroppo, per me si era fatto troppo tardi e siamo quindi corsi a cena.
Dove dormire a Quiberon
Gli alloggi in Bretagna non sono moltissimi e non sono nemmeno spettacolari, durante il mio soggiorno, cambiando ogni giorno hotel, io ho scelto di dormire ad Hennebont. Nulla di speciale, perfetta per una dormita e ripartenza rapida verso la prossima tappa.
Dove mangiare sulla penisola di Quiberon
A Quiberon ci sono diverse opzioni per assaporare i piatti tipici della Bretagna. Io ho scelto Le Colibri Lounge perché tra i pochi aperti fino a tardi e mi sono trovata benissimo assaggiando le cozze alla bretone, fatte con panna, funghi e pancetta. Abbiamo preso anche una Poke Bowl di riso salmone e avocado e ci è piaciuta tantissimo.
Cosa vedere nei dintorni della penisola di Quiberon
Nei dintorni di Quiberon si trova Carnac, a circa 20 minuti di auto.
Carnac è famosa in tutto il mondo per i suoi allineamenti di menhir, enormi pietre preistoriche che risalgono a circa 6.000 anni fa. Questo sito archeologico è uno dei più importanti della Bretagna e rappresenta una delle attrazioni turistiche più affascinanti della regione.
Mio parere personale: è una tappa saltabilissima, si tratta letteralmente di pietre sparse in enormi distese di verde. Non so se è perché sono italiana, ma non mi ha emozionata per niente.
Assicurazione di viaggio
Ricordatevi che prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggio. Heymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:
Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Bretagna. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.
Romana da sette generazioni e mai partecipato alla visita al Passetto di Borgo e Castel Sant’Angelo, vergognosa lo so!
Tuttavia, nella mia vita sempre in movimento, per me stare a Roma significa riposo a casa ed ho sempre avuto una certa difficoltà ad uscire nei weekend di riposo.
Quest’anno però, causa matrimonio, viaggerò meno del solito e, quindi, ho deciso di dedicare il tempo che si merita alla mia città, iniziando da uno dei monumenti simbolo per eccellenza ma abbinandolo ad una recente riapertura.
Quindi, scopriamo insieme due chicche della mia città, attraverso questo articolo.
Dove si trovano il Passetto di Borgo e Castel Sant’Angelo
Castel Sant’Angelo si trova sulla riva destra del fiume Tevere, all’indirizzo Lungotevere Castello, 50 e Il Passetto di Borgo è un passaggio sopraelevato che collega il Vaticano con Castel Sant’Angelo ed il suo ingresso si trova in Piazza della Città Leonina.
Per arrivare il modo più comodo è prendere la metro A e scendere ad Ottaviano o Lepanto, per poi dirigersi a piedi verso i vari punti di ingresso.
Potete anche arrivare in macchina, parcheggiando sul lungotevere (in bocca al lupo) se iniziate la visita da Castel Sant’Angelo o in zona Via Cola di Rienzo se iniziate dal Passetto (doppio in bocca al lupo).
La storia del Passetto di Borgo
Il Passetto di Borgo, noto anche come “er Coridore de Borgo” per i romani, è un passaggio sopraelevato e fortificato che collega il Vaticano a Castel Sant’Angelo.
Fu costruito nel 1277 ed il suo scopo era quello di fungere come via di fuga per il Papa in caso di pericolo.
Dopo essere stato chiuso per diversi anni, ha riaperto le sue porte il 23 dicembre 2024 ed offre spettacolari vedute sulla città più bella del mondo.
La storia di Castel Sant’Angelo
Castel Sant’Angelo, invece, ha svolto diverse funzioni nel corso della sua lunghissima vita.
Fu costruito tra il 134 e il 139 d.C. come tomba per l’imperatore Adriano e la sua famiglia ed infatti si chiamava Mausoleo di Adriano. Negli anni, è stato anche fortezza e residenza papale, dimora lussuosa e prigione, fino a diventare museo.
Castel Sant’Angelo ha subito così tante trasformazioni negli anni che oggi si fa fatica ad immaginare con certezza il suo aspetto originale, tuttavia non sembra differisse particolarmente da quello che possiamo ammirare oggi, che è diventato un punto di riferimento fondamentale per i cittadini romani ed i turisti da tutto il mondo.
Personalmente, ho acquistato i biglietti per questa visita tramite Get Your Guide.
Ad accompagnarci lungo Passetto di Borgo non è stata una vera e propria guida turistica, ma semplicemente una ragazza che dava informazioni, comunque molto preparata.
Se devo essere sincera, la visita poteva essere svolta meglio, l’ho trovata troppo veloce e con ritmi serrati, praticamente abbiamo avuto il tempo di fare una foto in ogni punto per poi fuggire via, senza goderci in pace la vista.
Il percorso alterna due livelli: il livello superiore che offre una passeggiata panoramica con viste spettacolari sulla città ed il livello inferiore, coperto, che rappresenta invece il corridoio “segreto” che consentiva ai Pontefici di spostarsi in sicurezza. Abbiamo anche assistito ad un video spiegazione della storia del Passetto.
La passeggiata si è conclusa nella piazzetta davanti Castel Sant’Angelo e noi, che avevamo acquistato il biglietto combinato, siamo usciti per farci dare i biglietto per la seconda parte della visita e poi siamo rientrati senza fare nessuna fila.
I prezzi su Get Your Guide variano in base a stagione e disponibilità da quello che ho visto, mentre i prezzi ufficiali con CoopCulture si aggirano intorno ai 22,00 € per il biglietto combinato.
Sui siti ufficiali leggerete anche che le visite al Passetto sono solo stagionali e si tengono in estate, in realtà io le ho viste sempre disponibili anche a febbraio ed io stessa l’ho visitato ad inizio aprile, quindi fidatevi poco e se volete essere certi dei giorni e del costo delle visite chiamate sempre i numeri che vedete indicati sui siti ufficiali.
In ogni caso, prenotate con moltissimo anticipo, io stessa alla fine ho deciso di fare tutto con Get Your Guide perché non sono mia riuscita a trovare posto sugli altri canali di prenotazione.
Castel Sant’Angelo è aperto al pubblico e visitabile anche senza guida, come abbiamo fatto noi, ma all’interno potete scegliere di acquistare un’audioguida.
All’interno troverete la spiegazione della sua storia e trasformazione ma soprattutto potrete ammirare diverse viste sulla città davvero da film, io stesse ne sono rimasta estasiata e Roma l’ho vista in mille modi diversi.
C’è anche un bar molto carino, dove prendere un caffè con vista davvero unica, ho sbirciato i prezzi e mi sembra di aver letto un caffè 3,00 € al tavolo, che per gli standard del centro di Roma è abbastanza onesto.
Il biglietto per la visita solo a Castel’ Sant’Angelo ha un costo di 16,00 € e considerate di dedicargli almeno due ore.
Ovviamente, se sarete a Roma vi consiglio di non perdere questa esperienza.
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Oggi voglio condividere con voi il mio itinerario a Praga, città spettacolare, dove purtroppo ho avuto modo di stare solo due giorni, anche se mi sono comunque bastati per vedere le cose principali che avevo segnato.
Di Praga posso dirvi che è una città davvero adatta a tutti, che siate appassionati di localini particolari, cibo, arte, cultura o divertimento non c’è problema: a Praga lo troverete.
Nonostante si visitabile in poco tempo per grandezza e logistica, avrei comunque amato passarci qualche giorno in più, perché è una città dove si respira un’aria culturale meravigliosa e dove la bellezza si nasconde dietro ogni angolo. Sicuramente è uno di quei posti dove tornerò volentieri.
Dove si trova Praga
Praga è capitale della Repubblica Ceca, si trova nel cuore dell’Europa centrale, posizionata strategicamente lungo il fiume Moldava.
Ci troviamo a circa due ore di volo da Roma e da molte città italiane, motivo per cui incontrerete tantissimi italiani e per cui è diventata la regina delle fughe nel weekend per noi del belpaese.
Ovviamente, influiscono tantissimo anche i prezzi da urlo che lanciano le low cost, io ad esempio ho pagato un andata e ritorno 30,00 €, senza bagaglio e selezione posti (da precisare perché da Travel Designer un po’ troppo spesso mi viene richiesta la tariffa basica ma includendo 20 Kg e posti vicini).
Per cosa è famosa Praga
Praga è conosciuta come la “Città delle cento torri” per via del numero incredibile di campanili e torri che dominano il suo skyline. Tra questi spicca la Torre dell’Orologio Astronomico, uno dei simboli più iconici di Praga.
A rendere famosa Praga, inoltre, sono sicuramente le sue biblioteche meravigliose, il suo Castello e la sua birra.
La Repubblica Ceca ha una lunga tradizione birraria e Praga è il posto ideale per degustare alcune delle birre più apprezzate al mondo, come la Pilsner Urquell e la Budweiser Budvar. I birrifici storici e le accoglienti birrerie della città, come U Fleků e U Zlatého Tygra, offrono un assaggio autentico di questa tradizione.
Infine, Praga è celebre anche per i suoi quartieri pittoreschi, come Malá Strana e la Città Vecchia e per i suoi ponti storici, primo fra tutti il Ponte Carlo. La città ospita inoltre una vivace vita notturna, con pub tradizionali, cocktail bar innovativi e persino alcuni speakeasy unici, come l’Anonymus Shrink’s Office.
Informazioni utili su Praga
Vi lascio qualche informazione utile sulla città, prima di condividere con voi il mio itinerario completo:
Moneta utilizzata:
A Praga, la moneta ufficiale è la corona ceca (CZK). Anche se la Repubblica Ceca fa parte dell’Unione Europea, non ha adottato l’euro come valuta principale.
Io, comunque, ho pagato sempre tutto con la Carta e non ho mai avuto bisogno di fare il cambio. Unica nota, ad un certo punto ho dovuto attivare l’opzione mondo perché i pagamenti non andavano più, ricordatevelo in caso riscontraste problemi!
Sicurezza:
Praga è una città sicurissima, noi siamo arrivati di notte dall’aeroporto e abbiamo fatto anche una passeggiata dopo cena, il giorno seguente al nostro arrivo, e abbiamo notato un ordine ed una tranquillità che, da romani, abbiamo seriamente invidiato.
Tra l’altro, la città ci è parsa molto pulita e ordinata e le persone molto disponibili, non avete davvero nulla da temere se vi recherete qui.
Documenti necessari per entrare dall’Italia:
Se viaggiate dall’Italia, non avrete bisogno di un visto per entrare in Repubblica Ceca, in quanto entrambi i Paesi fanno parte dell’area Schengen. È sufficiente portare con sé una carta d’identità valida per l’espatrio o un passaporto. L’importante è che i documenti siano validi per tutta la durata del soggiorno.
Praga è davvero economica?
Rispetto ad altre capitali europee come Parigi, Londra o Berlino, Praga è decisamente più economica. I prezzi degli alloggi, del cibo e delle bevande sono generalmente inferiori e si mangia bene senza spendere una fortuna.
Non so quanto resterà questa la situazione però, perché negli anni gli alloggi stanno subendo un progressivo aumento dovuto alla incredibile richiesta.
Vale la pena visitare Praga?
Assolutamente sì. Praga è una città meravigliosa, ricca di punti di interesse, spunti per divertirsi e che merita di essere vista almeno una volta nella vita.
Quanti giorni per visitare Praga?
Il mio itinerario a Praga è stato costruito sulla base di due giorni ma vi consiglio di dedicarle almeno tre giorni per vedere tutto in estrema tranquillità e calma.
Itinerario di due giorni a Praga
Vediamo insieme il mio itinerario a Praga, ricordando che il mio alloggio si trovava in via Ječná, quindi tutte le tappe ed il giro sono state considerate sulla base di questa zona di partenza.
Giorno 1:
Colazione da Coffee Factory
Alloggiando in zona ho deciso di fare colazione in questo locale, di cui avevo letto splendide recensioni. Mi sento di confermare, colazione superlativa, in una location deliziosa.
Castello di Praga:
Dopo colazione mi sono diretta con un comodissimo Tram 22 verso il Castello, la tappa che non può mai mancare in un itinerario a Praga e soprattutto quella che richiede più tempo. Vi richiederà almeno mezza giornata, perché il complesso include il Castello, la Cattedrale di San Vito, la Basilica di San Giorgio e il Vicolo d’Oro. Vi lascio il link GET YOUR GUIDE con cui ho ho prenotato la mia esperienza, ve la consiglio perché vi rilasceranno anche delle comode mappe sia del Castello che di diverse zone della città.
Dopo la visita al Castello ci siamo imbattuti in uno street food imperdibile a Loretánská 8, dove abbiamo mangiato specialità della tradizioni in semplici tavoli da picnic, davvero una bellissima esperienza.
Monastero di Strahov
Ci siamo diretti, poi, verso il Monastero di Strahov, celebre per la sua magnifica biblioteca barocca, che ospita migliaia di volumi rari e, non meno importante, per la sua fantastica birreria.
Collina Petřín
Dopo il Monastero siamo partiti alla volta della Collina Petřín a piedi, perché la funicolare era fuori uso. Onestamente tappa molto deludente così come la fantomatica Torre Eiffel ed il terribile labirinto di specchi. Potete tranquillamente saltare il tutto a mio avviso.
Malá Strana
Scendendo dalla Collina Petřín, ci siamo goduti le strade del pittoresco quartiere di Malá Strana, una delle zone più affascinanti di Praga e che merita assolutamente una visita, ma anche una mezza giornata di passeggiate tra negozietti e vicoli poetici. Qui da vedere assolutamente sono:
La libreria Shakespeare a Synové s.r.o.
Il negozio di dolci Perníkový panáček
Le statue čurajicí postavy
La strada più stretta del mondo, Vinarna Certovka
Il muro di Lennon
Il mulino e lo gnometto subito dopo il muro
The Wall Pub
Da Malá Strana abbiamo deciso di visitare la Biblioteca comunale della città per ammirare l’opera artistica Idiom, un’enorme torre di libri, che onestamente non vale affatto l’immensa fila di attesa che crea.
Vytopna Railway Restaurant
Dopo l’Idiom siamo tornati al The Wall Pub per una birretta davvero ottima ed abbiamo poi fatto una partita al Prague Golf and Games, un mini golf al coperto che offre un’esperienza divertente e alternativa perché ogni buca è caratterizzata da scenari fluo davvero pazzeschi.
Per cena, ovviamente, non poteva mancare il ristorante Vytopna railway restaurant, famoso per il suo originale sistema di servizio al tavolo: dei trenini portano birra e cibo direttamente al tavolo, rendendo l’esperienza unica e divertentissima.
Giorno 2:
Città Vecchia
Il nostro secondo giorno è iniziato con una missione speciale, accaparrarci i biglietti del Clementinum (vi spiego più avanti perché). Comunque, dopo esserci riusciti ed aver ottenuto l’ingresso delle 15, abbiamo fatto un giro della città vecchia, assistendo allo spettacolo della testa di Kafka che cambia forma, a quello della Torre dell’Orologio Astronomico che si tiene allo scoccare di ogni ora (super deludente), mangiando lo street food nella pizza principale ed ovviamente assaggiando il tipico e buonissimo prosciutto di Praga.
Obecní dům e St. Nicholas
Siamo poi andati a vedere l’Obecní dům (Casa Municipale), davvero splendido e visitabile gratuitamente per una parte. Vi consiglio di entrare perché dentro, al piano di sotto, troverete un localino davvero bellissimo.
Quartiere ebraico
Siamo poi tornati indietro ed abbiamo visitato gratuitamente la prima Chiesa di San Nicola, quella sulla Piazza Vecchia, molto bellina. Per quanto riguarda il quartiere ebraico abbiamo seguito la mappa ricevuta il giorno prima durante la visita al Castello, ma essendo tornati da poco da Cracovia eravamo abbastanza appagati da questo punto di vista e dopo una breve occhiata siamo tornati nel nostro quartiere preferito.
Visita a Malá Strana e al Muro di John Lennon
Ebbene sì, avendo ancora un po’ di tempo a disposizione prima della visita al Clementinum, ne abbiamo approfittato per un’altra passeggiata a Malà Strana e ci siamo diretti verso la Chiesa di San Nicola da questa parte del ponte. Perché a Praga ci sono bene due chiese di San Nicola e la mia preferita è proprio quella di Mala Strana, il cui ingresso, però, si paga circa 6,00 €. Ne vale assolutamente la pena.
Kampa
Visitata questa meraviglia, ci siamo diretti verso lo street food a Kampa, una parte “isolotto” della città, molto tranquilla e carina, che viene delimitata dal fiume Moldava.
Ponte Carlo e Clementinum
Poco dopo pranzo abbiamo attraversato lo splendido Ponte Carlo per partecipare alla visita del Clementinum di Praga. Occorre prenotare con molto anticipo questa visita online perché i biglietti, del costo di circa 16,00 € a persona, vanno a ruba e questo è dovuto alla bellissima biblioteca all’interno dell’edificio. Se non riuscite a prenderli online, dovrete mettervi in fila alle 9:00 del giorno stesso della visita e sperare di trovare i posti. La biblioteca è molto bella, tuttavia il resto della visita non vale assolutamente la pena.
Ghetto ebraico e Trdelnik & Coffee
Dopo la visita siamo tornati nel ghetto ebraico per assaggiare quello che è senza dubbio il migliore Trdelnìk che abbia mai provato da Trdelnik & Coffee. Da non perdere assolutamente.
Casa Danzante e U Zlatého Tygra
Infine, prima di prendere la via per l’aeroporto, abbia concluso la nostra avventura a Praga con qualche scatto alla Casa Danzate, davvero suggestiva e con una birra da U Zlatého Tygra, birreria tipica e tradizionale nonostante si trovi in pieno centro.
Come spostarsi a Praga
Praga ha un sistema di trasporto pubblico eccellente ed economico ed i tram sono il mezzo migliore per godersi il panorama della città, con alcune linee che passano attraverso i principali punti di interesse turistico, come la linea 22, che collega il centro con il Castello.
In ogni caso, la città è davvero piccola e noi l’abbiamo girata tutta a piedi, tranne la prima mattina che abbiamo voluto prendere il Tram 22 per il Castello.
Come arrivare dall’aeroporto al centro di Praga
L’aeroporto internazionale di Praga, Václav Havel, si trova a circa 17 km dal centro della città, e ci sono diversi modi per raggiungere il centro. Il modo più economico è utilizzare i trasporti pubblici.
Il mio consiglio è quello di prendere l’Airport Express, la navetta che vi lascerà direttamente davanti la stazione centrale di Praga da cui potrete decidere se proseguire a piedi verso la vostra meta (come noi) o prendere un altro mezzo. Noi abbiamo pagato 4,00 € a persona a tratta. Troverete tutto perfettamente indicato ed i biglietti potrete farli a bordo, pagando con carta. Il servizio navetta è attivo fino alle 22:00 verso l’aeroporto e fino alle 22:30 dall’aeroporto. Controllate sempre gli orari aggiornati però.
Alternativamente potrete prendere gli autobus numero 119, 100 e 191 che collegano l’aeroporto con le stazioni della metropolitana di Nadrazi Veleslavin (linea A) e Zličín (linea B), Na Knížecí/Anděl (metro B), da dove è possibile raggiungere facilmente il centro città. Il viaggio dura circa 30-40 minuti.
Ovviamente, è possibile prendere un taxi, ma è consigliabile prenotarne uno tramite un’app affidabile o tramite il servizio ufficiale di taxi dell’aeroporto per evitare tariffe gonfiate.
Ultima possibilità resta il transfer privato.
Cosa mangiare a Praga
Cose da non perdere a Praga:
Knedlíky: Sono gnocchi tradizionali della cucina ceca, preparati con pane o patate, e serviti come accompagnamento a piatti di carne o altre portate principali come il gulasch. Vengono tagliati a fette e sono perfetti per assorbire le salse ricche dei piatti principali.
Prosciutto arrosto: Questo piatto di carne affumicata è un classico nelle taverne praghesi, spesso servito con senape e pane fresco. Il prosciutto è cotto lentamente, risultando tenero e succulento.
Trdelník: Dolce tradizionale ungherese ma ormai acquisito anche a Praga, spesso considerato una prelibatezza da strada. Si tratta di una spirale di pasta dolce cotta su rulli rotanti e ricoperta di zucchero e cannella. Spesso viene servito con gelato o cioccolato.
Goulash: Questo stufato di carne, solitamente manzo, viene servito con una salsa a base di paprika. Anche se è originario dell’Ungheria, è molto diffuso in Repubblica Ceca e viene spesso accompagnato da knedlíky.
Salsiccia: Ne troverete ovunque negli street food.
Bramboráky: Pancake di patate fritti, simili a frittelle, spesso serviti come contorno o antipasto.
Birra: Ovviamente, non perdete una birra in uno dei pub tradizionali, ne esiste anche una variante di colore verde molto usata ai banchetti di street food.
Dove mangiare a Praga
A Praga non mancano locali tipici e ristoranti dove assaporare i migliori piatti della cucina ceca. Ecco un elenco di quelli consigliati:
U Glaubicu: Situato a Malá Strana, questo ristorante offre piatti tradizionali cechi in un’atmosfera accogliente e rustica.
Vytopna: Un ristorante unico dove le bevande vengono consegnate al tavolo tramite piccoli treni in miniatura. Un’esperienza divertente per tutte le età.
U Modré Kachničky: Un ristorante elegante che offre piatti tradizionali cechi in un ambiente raffinato. Perfetto per una cena romantica.
Street food sotto il Ponte Carlo e Loretánská 8: Per un pasto davvero tradizionale, non perdete i numerosi chioschi di street food sparsi per la città. Qui potrete gustare salsicce alla griglia, Trdelník e altre delizie locali.
Localini carini a Praga
Praga è ricca di caffetterie e locali storici dove fermarsi per una pausa tra una visita e l’altra. Ecco alcuni dei migliori:
Café Louvre: Un caffè storico di Praga, frequentato in passato da personalità illustri come Franz Kafka e Albert Einstein. L’ambiente è elegante, perfetto per una colazione o un tè pomeridiano.
Terrazza U Prince: Situata in cima all’Hotel U Prince, questa terrazza offre una vista mozzafiato sulla Piazza della Città Vecchia e sul celebre Orologio Astronomico. Un posto perfetto per sorseggiare un drink al tramonto.
U Fleku: La birreria più antica di Praga, famosa per la sua birra scura artigianale e l’atmosfera tradizionale. Una visita a U Fleku è un tuffo nella storia della birra ceca.
The Wall Pub: Un pub dedicato ai Beatles, situato vicino al famoso Muro di John Lennon. È un ottimo posto per bere una birra in un ambiente rilassato e creativo.
Trdelník & Coffee: Un piccolo locale specializzato nel famoso dolce Trdelník, il più buono ai mangiato in vita mia.
U Zlatého Tygra: Una birreria tradizionale dove è possibile gustare birra ceca in un ambiente autentico e vivace. Un luogo popolare sia tra i locali che tra i turisti.
Dopo cena a Praga
Per chi desidera prolungare la serata dopo cena, ecco alcuni locali interessanti da visitare, come ad esempio l’ANONYMUS SHRINK’S OFFICE. Uno speakeasy segreto e misterioso, dove si entra solo tramite un codice o una parola d’ordine, anche se io, purtroppo, non ho avuto modo di visitarlo.
Periodo migliore per visitare Praga
Il periodo migliore per visitare Praga è la primavera (da aprile a giugno) e l’autunno (da settembre a novembre). Durante questi mesi, il clima è piacevole, con temperature miti e giornate soleggiate, perfette per esplorare la città a piedi senza il sovraffollamento tipico dell’estate. Anche l’inverno ha il suo fascino, soprattutto se amate l’atmosfera natalizia: i mercatini di Natale e la neve trasformano Praga in un vero e proprio paesaggio da fiaba.
In ogni caso, ricordate che si tratta di una città più fredda rispetto all’Italia e quindi preparate sempre una termica in fondo alla valigia se andate da Ottobre a Marzo. La neve è abbastanza comune da dicembre a febbraio.
Dove dormire a Praga
Praga è una città tranquilla in generale, ma vi consiglio di alloggiare in zona centrale perché questo vi consentirà di visitare tutto in poco tempo e spostandovi a piedi. Io mi sono trovata molto bene in zonaJečná.
Assicurazione di viaggio
Prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggio. Heymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:
Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utili per il vostro futuro viaggio a Praga. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.
Non so bene perché scrivo un pezzo su come è il mondo dopo di te, ma io mi curo scrivendo e quindi forse ho semplicemente bisogno di questo.
Col dolore ho sempre avuto un rapporto molto complicato
E quando dico complicato intendo dire che al primo segnale di cedimento inizio a correre nella direzione opposta.
Oggi parlo con scioltezza di accogliere le emozioni ed accettare la vita perché è meravigliosa, ma la verità è che ho un archivio di rapporti chiusi per prevenire la delusione, una serie di discorsi mai conclusi e più di un lutto che ho rifiutato di accettare.
Quando i giochi si fanno seri, io compro biglietti aerei. Scappo? Certamente, senza alcuna vergogna e con costante perseveranza. Ed è sempre andata bene così.
Quello che non sapevo, però, dopo tanti anni da irresponsabile fuggitiva, è che ci sono dolori che non puoi fuggire, perché semplicemente ti annientano. Perché, molto banalmente, smettono di essere dolore e diventano parte integrante della tua nuova vita dopo quella perdita devastante, che ti cambierà per sempre.
Esiste il dolore e poi esiste la perdita dell’amore. Ed oggi, senza pensarci troppo, posso affermare che sono due cose completamente diverse.
E la verità è che quando perdi l’amore della tua vita, non c’è posto nel mondo dove rifuggiarsi, non ci sono pensieri consolatori e, semplicemente, devi imparare ad accettare che da quel momento la tua vita sarà completamente diversa.
C’è un prima la perdita e c’è un dopo la perdita, che puoi vedere e percepire con una chiarezza distruttiva.
Io dopo di te non sto andando molto bene
Se devo dire la verità, sono praticamente certa che sei nero con me e che ti sto deludendo forse per la prima volta in tutta la nostra incredibile storia d’amore.
Il problema è che quando resti sola, senza quell’alleato per la vita su cui sapevi di poter contare qualunque cosa accadesse, senza la tua metà perfetta, le cose iniziano a cambiare e crollare inesorabilmente e senza sosta. E non lo sapevo questo.
Ovviamente, sapevo di dover affrontare il mondo senza di te ad un certo punto.
Certo, mi ero detta che ad un certo punto tu non ci saresti stato più ed i miei orari sarebbero cambiati. Quello che non sapevo è che non mi sarei più accorta del sole o della pioggia. Non è più importante questo. Qualunque condizione climatica non influisce minimamente sulla mia gioia. Ho scoperto di non essere meteoropatica, semplicemente adoravo vederti correre nel verde delle giornate di sole.
E certo che sapevo che tornata a casa il silenzio mi avrebbe urlato contro con tutta la forza della presenza delle assenze. Ma non sapevo che il rumore delle chiacchiere mi avrebbe costantemente disturbata. Ogni problema mi sembra incredibilmente stupido e ad ogni persona vorrei poter dire che esiste qualcosa di orrendo davvero e non è il suo orrendo. E so che non è né vero, né giusto, perché tutti noi abbiamo dei dolori e dei problemi ugualmente importanti. Però, devo essere sincera, almeno dieci volte al giorno penso che non mi importa proprio nulla di tutto il resto.
E certo, lo sapevo che la tua assenza mi avrebbe annientata, ma non sapevo che sarebbe stata la presenza di tutto il resto a trafiggermi ogni istante. Provo un certo fastidio nel notare che il nostro parco è rimasto identico, vorrei quasi urlare a quegli alberi che non hanno sentimenti a restare esattamente dove erano l’ultima volta. Mi sembra assurdo che le giornate siano comunque di 24 ore, che la mattina ci si alzi e si lavori.
Ma la cosa che più detesto e mi sembra surreale è che le persone mi chiedano come sto.
Nella consapevolezza che è tutto fatto per starmi accanto e volermi bene, me le guardo sempre un po’ sorpresa. Come sto? Ho semplicemente smesso di stare. Non c’è nulla di così importante da farmi arrabbiare, nulla di così bello da rendermi felice. Ed il dolore, ne sono abbastanza certa, lo sto sentendo in qualche parte di me ma credo che ad un certo punto sia diventato così intenso da doverlo annullare per poter tornare a respirare.
In fondo, non è però colpa di nessuno per tutto questo. Semplicemente è la vita, me lo hanno detto un po’ tutti e me lo dico anche io almeno sessanta volte al giorno.
Tuttavia, la verità è che nessuno ti può preparare alla perdita dell’amore. Perché la verità è che dopo l’amore resta la solitudine sorda e maledetta. Per quanti altri amori si stiano affollando per riempirmi di qualcosa, dentro me si è creato un buco nero con mura altissime, che è giustamente destinato a restare un perfetto vuoto della tua forma. Tutto intorno si può riempire di qualunque cosa, ma tu resterai sempre il mio meraviglioso orrendo buco nero.
E la verità è che non si tratta di tornare a vivere, ma di ricominciare e reimparare tutto da capo
La cosa che mi ha fatto più male di tutte, dopo aver realizzato che da oggi in poi sarò sola in questo mondo dopo di te, è stato realizzare questa piccola devastante realtà: non sarò mai più felice come sono stata nei miei giorni con te.
Lo sarò di nuovo, certo, ma non con quella spensieratezza e quella leggerezza di chi è felice senza conoscere questa perdita.
Rimarrà per sempre impressa dentro di me quella sensazione provata il 31 agosto 2024 verso le 19 sulle scogliere di Etretat, quando eravamo in tre a guardare il tramonto su quel mare così inarrivabile e selvaggio. Avevo davanti il panorama più bello della mia vita, eppure, ti ho guardato ed ho guardato Matteo e poi mi sono vista nei video. Nulla è più bello di un amore felice come lo era il nostro.
E quella sensazione di quel giorno lì, di quando pensi che se il mondo finisse in quell’esatto istante andrebbe bene perché hai avuto tutto e non sapresti come contenere anche solo una goccia d’amore in più, io so che è andata per sempre.
Sapere questo, sapere che il massimo del bello che potevo vivere io l’ho già vissuto, mi fa essere incredibilmente grata ma anche incredibilmente nostalgica e persa.
Tornerò a ridere e a dire il vero l’ho già fatto nel mondo dopo di te
Perché tu sai che non so resistere ad una buona battuta ed odio essere musona. Ma non riderò più con lo stesso suono di quando tu arrivavi correndo per farmi un attentato sconclusionato.
Sarò nuovamente preoccupata, ma non proverò mai la sensazione dello stomaco che si attorciglia nell’attesa di sapere come è andata una tua operazione, di sapere quanto tempo abbiamo ancora.
E mi arrabbierò di nuovo, ma non sarà mai così importante come quando lo facevo per questo mondo che era anche tuo.
Io lo so che tornerò a vivere ma so anche che non lo farò più come quella Martina pazzesca e bellissima che ero perché lo ero grazie a te. Perché qualunque cosa accada, noi ci vediamo a casa. E questo è spaventoso e doloroso in un modo che non riuscirò mai a raccontare, se non scrivendo male e scompostamente, come sto facendo ora.
Sarai sempre il mio momento più felice di sempre, l’amore più grande che abbia mai provato, il mio grande dolore ma, soprattutto, la mia vita più bella.
Ho visitato Gran Canaria a febbraio ed inizierò subito col dire che non è una destinazione che mi è entrata nel cuore. Le sue costruzioni sono rimaste indietro nel tempo e la natura, per quanto straordinaria, non riesce a bilanciare gli errori/orrori architettonici di grandi strutture alberghiere (e non solo) che si trovano sparse qua e là. Nonostante questo, i voli economici che la raggiungono da Roma mi hanno permesso di godere di 4 giorni d’estate in pieno inverno, quindi ecco un articolo su cosa fare a Gran Canaria, per tutti quelli che vogliono godersi un po’ di sole anche nelle stagioni più fredde, a prezzi davvero economici.
Prima di entrare nel vivo, qualche info utile per chi parte dall’Italia: per entrare a Gran Canaria vi basterà la carta di identità, la moneta utilizzata è l’euro e l’isola è un’ora indietro rispetto l’Italia.
Dove si trova Gran Canaria?
Gran Canaria è una delle otto isole che compongono l’arcipelago delle Canarie, situato nell’Oceano Atlantico. Pur appartenendo politicamente alla Spagna, geograficamente si trova molto vicina all’Africa.
Per questo motivo, ha un clima quasi sempre mite, infatti le Canarie sono conosciute come le “Isole dell’eterna primavera” e Gran Canaria non fa eccezione.
Gran Canaria è la terza isola più grande dell’arcipelago ed il capoluogo dell’isola è Las Palmas de Gran Canaria. Grazie alla sua posizione centrale, è ben collegata con le altre isole dell’arcipelago, rendendola un’ottima base per esplorare anche altre destinazioni canarie.
L’isola è facilmente raggiungibile dall’Europa grazie a voli diretti da molte città italiane ed europee, con l’aeroporto internazionale di Gran Canaria (LPA) situato a circa 20 km da Las Palmas, la città principale.
Per cosa è famosa Gran Canaria?
Gran Canaria è famosa per la sua incredibile diversità geografica. Infatti, nonostante abbia una superficie abbastanza limitata e i punti estremi non distino più di un’ora e mezza di macchina, ospita dune desertiche, foreste, montagne e spiagge incredibili, tanto da essere definita un “continente in miniatura“.
Un’altra caratteristica distintiva di Gran Canaria è la sua biodiversità. L’isola è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 2005 proprio perché ospita un’incredibile moltitudine di specie vegetali e animali.
Gran Canaria è anche famosa per il Carnaval de Las Palmas, che si tiene ogni anno nel mese di febbraio ed è uno degli eventi più importanti delle Canarie.
Quanti giorni servono per visitare Gran Canaria?
Quattro giorni a Gran Canaria sono sufficienti per visitare le principali attrazioni e per scoprire le meraviglie dell’isola, ma se avete la possibilità di rimanere cinque o sei giorni, avrete il tempo di esplorare anche le zone più remote e tranquille, lontano dalle principali rotte turistiche ma soprattutto di immergervi nel mood canario di calma e relax.
Quindi, nonostante io abbia avuto la possibilità di esplorare l’isola solo in 4 giorni, ve ne consiglio assolutamente 6.
Itinerario di 4 giorni a Gran Canaria
In ogni caso, ecco il mio itinerario di 4 giorni a Gran Canaria, reso abbastanza turbolento da indicazioni poco precise trovate sul web ed un clima abbastanza sfavorevole.
Giorno 1: Las Palmas
Arrivati a Gran Canaria di mattina, abbiamo ritirato la macchina e ci siamo diretti verso Telde, una delle città più antiche dell’isola, situata a pochi chilometri dall’aeroporto. Qui si può visitare la Basilica di San Juan Bautista e fare una passeggiata tra i suoi vicoli, tuttavia noi abbiamo deciso di non fermarci perché ci é apparsa abbastanza desolata e ci siamo diretti a Las Palmas.
Las Palmas
Las Palmas è una cittadina viva, ricca di vita e turismo, dove non potete perdere:
Il quartiere storico di Vegueta, davvero una bomboniera.
Kactu’s Vegueta, un fantastico negozio di souvenir.
Calle Triana, dove troverete tantissimi negozi.
Restaurante Trés Jolie per un pranzo tipico.
Il Mercado Central.
Playa de Las Canteras, con un lungomare ricco di negozi e localini.
Gàldar
Nel tardo pomeriggio, ci siamo diretti a Gáldar, dove si trovava il nostro alloggio. Si tratta di una cittadina davvero minuscola ma molto carina, famosa per il Museo e Parco Archeologico Cueva Pintada, dove si trovano le pitture rupestri realizzate dai Guanci, gli antichi abitanti dell’isola. Per cena abbiamo scelto Tuti Pizzeria, dove con 20 euro in totale abbiamo mangiato due ottimi hamburger con due birre.
Giorno 2: Visita all’unica piantagione di caffè in Europa
La mattina del secondo giorno ci siamo svegliati di buon ora per tornare in aeroporto a recuperare la nostra coppia di amici, pronti ad unirsi al nostro viaggio per i restanti tre giorni.
Dall’aeroporto ci siamo nuovamente diretti a Gàldar per fare colazione da El Madrugón Antonio Padrón, con bocadillo e churros spettacolari. Da qui, abbiamo fatto una breve sosta a Playa Boca Barranco, per ammirare il mare ed una piscina creata dalla collaborazione tra natura e uomo.
E finalmente eccoci diretti verso l’unica piantagione di caffè in Europa, alla Bodega de los Berrazales dove abbiamo partecipato ad un tour guidato in cui ci hanno spiegato tutto sui vini ed il caffè prodotti in loco e che si è concluso con una degustazione di tre vini squisiti accompagnati dai prodotti tipici. Un’esperienza davvero imperdibile se vi trovate sull’isola, la consiglio a tutti.
Ancora pieni e molto assonnati, abbiamo deciso di fare un cambio programma dell’ultimo minuto, rinunciando per questa giornata al trekking su Roque Nublo per andarci a rilassare ad Amadores Beach, una delle spiagge più belle e tranquille di Gran Canaria. Il luogo perfetto per rilassarsi e godersi il tramonto.
Una volta visto il sole tramontare, in costume per la prima volta nel 2025, ci siamo diretti al nostro alloggio, verso Playa de Tasartico.
Giorno 3: Azulejos, deserto e delfini
Los Azulejos
Per il terzo giorno non ci siamo fatti mancare davvero nulla ed infatti ci siamo diretti molto presto al mattino verso Los Azulejos, convinti di poter agevolmente affrontare il trekking che porta ad ammirare da vicino queste splendide formazioni colorate e diverse piscine naturali. Purtroppo, seguendo le indicazioni sul web, ci siamo trovati davanti una ripida e non scalabile salita (a meno che non siate alpinisti attrezzati) e, chiedendo alla signora del chiosco posto proprio davanti Los Azulejos, ci siamo sentiti rispondere che in effetti avremmo dovuto arrampicarci per iniziare il trekking.
La sera stessa, al ristorante, abbiamo scoperto che un trekking più semplice esiste ma non saprei dirvi dove inizia, posso solo consigliarvi di non basarvi sulle indicazioni del web o della signora.
Se volete ammirare Loz Azulejos, senza avventurarvi troppo, comunque vi basterà arrivare a Fuente de Los Azulejos e lasciare la macchina dove si erge il cartello con il nome della località. Da qui camminate lungo la strada e avrete diversi scorci splendidi di queste formazioni colorate.
Barranco de Las Vacas
Dopo Los Azulejos, avanzandoci tutto il tempo del trekking fallito, ci siamo diretti ad una tappa prevista per il giorno successivo: Barranco de Las Vacas. A rischio di sembrare eccessivamente negativa e critica, anche in questo caso il web ha fatto grossi danni: questo canyon carino ma davvero piccolo e pieno di persone viene spesso definito come l’Antelope Canyon d’Europa. Non scherziamo, si tratta di un passaggio stretto e carino da fare se avanza tempo, nulla di imperdibile o meraviglioso.
Tuttavia, se volete vederlo, vi basterà impostare la destinazione su Google Maps e fermarvi al chilometro 14 della GC-550. Da qui potrete scendere al percorso che vi porterà al Ponte Vecchio del Barranco de las Vacas e, superato il ponte, inizierà il Canyon. Il percorso non dura più di cinque minuti e non è entusiasmante come lo vendono, ma potrete fare qualche foto carina.
I delfini e Maspalomas
Nel pomeriggio abbiamo deciso di partecipare ad una gita in barca lungo la costa sud dell’isola, partendo da Puerto Rico. Questa attività ci ha permesso di avvistare degli splendidi delfini ed è stata davvero rilassante e divertente, la consiglio sicuramente tra le attività da fare a Gran Canaria.
Scesi dalla barca ci siamo diretti subito al nostro alloggio in zona Arguineguìn e, una volta lasciati i bagagli, verso le dune di Maspalomas, uno dei paesaggi più iconici di Gran Canaria. Si tratta di vere e proprie dune in cui sembra di essere nel deserto, ma che affacciano sul mare. Solo un piccolo appunto: è espressamente vietato camminare SOPRA le dune e c’è un percorso prestabilito da seguire, anche se tutti ignorano questa regola vi pregherei di iniziare a dare una svolta al turismo sostenibile ed evitare di seguire una massa di persone davvero irrispettose e maleducate.
La nostra giornata si è conclusa con una cena a base di Paella da B-one Costa Alegre, davvero buona ed in un’atmosfera super amichevole, grazie al proprietario italiano che ci ha accolto come vecchi amici.
Giorno 4: Natura e relax prima della partenza
L’ultimo giorno a Gran Canaria avremmo voluto dedicarlo a Roque Nublo e ci abbiamo davvero provato, arrivando fino all’inizio del percorso.
Purtroppo, però, il clima era avverso ed i parcheggi (già pochissimi) erano chiusi per dei lavori in corso, rendendoci praticamente impossibile la visita. Siamo quindi tornati indietro, verso Playa El Veril ma, lato positivo, la strada al ritorno ci ha regalato scorci davvero straordinari, come il Mirador Astronómico de la Degollada de las Yeguas.
Dopo qualche ora a Playa El Veril, ci siamo diretti a pranzo da Bar Cafeteria Las Brisas 33, che non potete assolutamente perdere perché qui abbiamo mangiato uno dei pranzi di pesce più buoni della nostra vita, tra prodotti tipici e gentilezza indescrivibile.
E così, dopo una breve passeggiata tra le stradine di Castillo del Romeral, siamo tornati in aeroporto, pronti per il rientro a Roma.
Dove e cosa mangiare a Gran Canaria
Gran Canaria ha una cucina tipica mixata tra quella spagnola e piatti a base di pesce unici, in particolare vi consiglio di provare:
Papas Arrugadas con Mojo: piccole patate locali cotte con la buccia in acqua salata, fino a ottenere una consistenza rugosa. Vengono servite con diversi tipi di salse.
Gofio: una farina di cereali tostati, molto versatile nella cucina delle Canarie. Viene spesso usato per preparare piatti dolci e salati.
Queso de Flor: formaggio artigianale che si produce a Gran Canaria.
Dove mangiare:
Tres Jolie (Las Palmas): perfetto per un pranzo tipico in città.
Tuti Pizzeria (Gáldar): qui abbiamo assaggiato degli hamburger pazzeschi a prezzi più che onesti, lo consiglio anche per il proprietario italiano davvero simpatico.
El Madrugón Antonio Padrón (Gáldar): ottimo per una colazione a base di churros o uno spuntino a base di bocadillo.
Bodega de los Berrazales (Agaete): questa cantina offre degustazioni di vini locali, ma anche specialità gastronomiche tipiche delle Canarie. Potrete approfittare per conoscere il processo di produzione del vino canario e gustare prodotti freschi direttamente dai produttori locali, partecipando ai loro tour organizzati.
B-One Costa Alegre: per una paella anche alle canarie, davvero ottima. A fine pasto, chiedete di un liquore alle erbe, non ricordo il nome ma è qualcosa di sensazionale.
Las Brisas 33: qui ho mangiato uno dei migliori pranzi a base di pesce della mia vita, non fatevi ingannare dall’apparenza ed iniziate ad ordinare tutto quello che vi comanda il cuore.
Il periodo migliore per visitare Gran Canaria
Gran Canaria, come tutte le Isole Canarie, gode di un clima subtropicale che la rende una meta ideale in qualsiasi periodo dell’anno. Il clima è caratterizzato da temperature miti che variano tra i 18°C e i 26°C durante tutto l’anno.
Il periodo migliore per visitare Gran Canaria è generalmente da aprile a giugno e da settembre a novembre, così da evitare folle di turisti ed il pericolo piogge.
Ricordate, comunque, che la zona nord dell’isola è tendenzialmente più piovosa e fredda, con un mare molto agitato, mentre il sud è noto per un clima mite, quasi sempre soleggiato e le spiagge più belle.
In ogni caso, trattandosi di un micro continente, ricordate che nelle zone montuose incontrerete un clima più freddo e piovoso, sulla costa più caldo e soleggiato, quindi vestitevi sempre a strati. Io nello zaino avevo termica e costume!
Dove alloggiare a Gran Canaria
Per la zona nord dell’isola, meno turistica ma molto più industriale, sono ottimi punti di appoggio Las Palmas o Gàldar.
A sud, zona ricca di bellezze naturali e con un clima molto più favorevole, vi consiglio Puerto de Mogán o Puerto Rico.
Come girare a Gran Canaria?
Come per tutte le isole Canarie, noleggiare la macchina è l’unico modo possibile di visitare per bene l’isola. Le strade sono generalmente ben tenute quindi vi risulterà comunque abbastanza piacevole guidare.
Come arrivare a Gran Canaria?
Gran Canaria è facilmente raggiungibile dall’Italia con voli diretti che partono dalle principali città come Roma. L’Aeroporto di Gran Canaria (LPA) è l’aeroporto principale e dista circa 20 Km da Las Palmas.
Tra loro, invece, le isole delle Canarie, sono collegate bene ed a prezzi abbastanza economici da una fitta rete di traghetti.
Gran Canaria ne vale la pena?
Come detto fin dall’inizio, non ritengo Gran Canaria una destinazione da non perdere assolutamente. Si tratta di un’isola carina ma con molte cose da migliorare e tante costruzioni artificiali che hanno rovinato il panorama.
Tuttavia, ci sono diverse bellezze naturali ed offre un bel clima anche in pieno inverno per chi arriva dall’Italia, a prezzi abbastanza economici, quindi mi sento comunque di consigliarvi di tenerla in considerazione come una meta da fuga low cost e senza troppe pretese.
Assicurazione di viaggio
Prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggio. Heymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:
Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio a Gran Canaria. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.
Cracovia è una città che ho amato particolarmente ed ha superato di gran lunga le mie aspettative. Oltre ai suoi monumenti e le sue vibes incredibili, la città offre una scena culinaria altrettanto ricca e variegata. La cucina tradizionale polacca, infatti, mi ha completamente conquistata e, a sorpresa, ho sentito la necessità di scrivere un articolo appositamente dedicato a cosa e dove mangiare a Cracovia.
Ci tengo a precisare che il mio viaggio è stato ispirato da una filosofia completamente low cost, sebbene la città offra anche esperienze culinarie di un certo livello, infatti, ho comunque prediletto localini abbordabili e street food. Dunque, per i palati più nobili: niente paura! A Cracovia troverete anche ristoranti di alto livello, in questo articolo, invece, solo consigli per ha un budget medio basso.
Attenzione, però, perché a Cracovia anche con un budget limitato si mangia davvero benissimo, quindi non associate mai l’idea di low cost a low quality.
Iniziamo subito con la carrellata di cibi tipici da me provati e approvati durante questo fantastico weekend lungo a Cracovia:
Pierogi: I Ravioli Polacchi
Il mio piatto preferito in assoluto sono stati i pierogi, dei ravioli ripieni che rappresentano uno degli emblemi della cucina polacca. Questi ravioli possono essere serviti sia in versione salata che dolce, con ripieni davvero di ogni tipo. I pierogi sono solitamente cotti al vapore o fritti.
Tra i locali dove assaggiarli assolutamente c’è Pierogi Mr Vincent, un ristorante colorato e accogliente, tanto bello quanto buono, nel quartiere ebraico.
Un altro locale da non perdere per provare i pierogi è Pierogarnia Krakowiacy, che offre ripieni creativi, come anatra e mela (i miei preferiti), in un’atmosfera abbastanza turistica ma anche sorprendentemente autentica.
Pierogarnia Krakowiacy:
Pierogi Mr Vincent:
Zapiekanka: La Regina dello Street Food
La zapiekanka è uno dei piatti di street food più amati e iconici di Cracovia. Si tratta di una lunga baguette tagliata a metà e farcita con vari ingredienti, solitamente formaggi, funghi, salse e a volte carne. Viene poi cotta al forno fino a diventare croccante.
Per assaggiarla nella sua forma più tradizionale ed al massimo del suo potenziale dovrete andare nel quartiere ebraico di Kazimierz, in particolare a Plac Nowy, dove diverse bancarelle offrono davvero ogni tipo di gusto.
Zurek: La Zuppa servita nel Pane
La zurek è una zuppa polacca tradizionale a base di farina di segale fermentata, spesso arricchita con funghi, salsiccia o uova.
Una delle particolarità di questa zuppa è che viene spesso servita all’interno di una pagnotta di pane scavata.
Io l’ho adorata, anche se purtroppo non sono riuscita a provare quella più tipica ai funghi, ma devo dire che è buonissima con ogni tipo di ingrediente.
Obwarzanek: Lo Spuntino Perfetto
L’obwarzanek è un pane intrecciato a forma di anello, molto simile a un bagel, venduto per strada come spuntino o colazione.
Ve lo consiglio senza aggiungere nulla, condito con semi di papavero, sesamo o sale grosso. Troverete tantissimi carretti che vendono obwarzanek in tutta Cracovia, soprattutto nelle zone turistiche ed alcuni accettano anche pagamenti in euro (considerato che il costo medio è di 0.80 €).
Goulash: Lo Stufato Speziato
Sebbene il goulash abbia origini ungheresi, è molto popolare anche in Polonia. Si tratta di uno stufato di carne, solitamente di manzo, cotta a lungo con verdure e spezie, e talvolta servito con patate o gnocchi.
Kielbasa: La Salsiccia Polacca
A noi non ha fatto impazzire, ma un altro dei piatti immancabili della cucina polacca è la kielbasa, la salsiccia polacca per eccellenza. Preparata in molte varianti, è solitamente affumicata e grigliata, servita con pane o accompagnata da senape e sottaceti.
Oscypek: Il Formaggio Affumicato
L’oscypek è un formaggio di pecora affumicato, a Cracovia viene spesso servito grigliato e accompagnato da marmellata di mirtilli rossi. Anche questo potete trovarlo spesso tra i banchetti di street food di Plac Nowy.
Sernik: La Cheesecake Polacca
Il sernik è la versione polacca della cheesecake, preparata con un formaggio fresco chiamato twaróg.
La particolarità di questa torta è che risulta più dolce e morbida rispetto alla classica cheesecake americana. Viene servita in quasi tutte le pasticcerie di Cracovia ma anche nei ristoranti come dessert e vi consiglio di non perderla, noi l’abbiamo adorata.
Piernik: Il Dolce Speziato
Il piernik è un dolce speziato simile al pan di zenzero, arricchito con miele, cannella e zenzero. Questo dolce è spesso servito durante le festività natalizie, ma lo potete trovare anche fuori stagione. Considerate che Cracovia è ricca di bar e pasticcerie.
Io purtroppo non sono riuscita a provarlo, ma è senz’altro un must della cucina polacca.
Grzaniec: Il Vin Brulé Polacco
DAVVERO IMPERDIBILE: Il grzaniec, una bevanda calda a base di vino, spezie come cannella, chiodi di garofano e arancia, simile al Vin Brulé.
Si trova sia nei bar che nei punti di street food come Plac Nowy, noi abbiamo provato la versione analcolica ed è paradisiaca lo stesso.
Dove Mangiare a Cracovia: i migliori ristoranti e caffè
Cracovia è piena di ristoranti e locali che offrono piatti della tradizione polacca, ma anche di piccole caffetterie e bar che meritano una visita.
Ecco quelli che ho provato io e che mi hanno davvero conquistata:
Per un pranzo o una cena immersi nella cucina tradizionale polacca:
Pierogi Mr Vincent: situato nel cuore di Kazimierz, è famoso per le sue deliziose e colorate varianti di pierogi. Locale bellissimo, ispirato a Vincent Van Gogh ma anche buonissimo e che vi permetterà di sbizzarrirvi tra i gusti da scegliere.
Goscinna Chata: un ristorante rustico e accogliente che serve piatti tipici polacchi come zurek, goulash e oscypek e sernik.
Pierogarnia Krakowiacy: un altro locale imperdibile per gli amanti dei pierogi, che offre opzioni innovative e creative in un ambiente tradizionale. Non perdete assolutamente quelli al gusto anatra e mela, da perderci la testa!
Plac Nowy: Il cuore dello street food di Cracovia, dove potrai trovare la migliore zapiekanka e altre specialità polacche.
Infine, noi non abbiamo avuto modo di provarlo, ma vi segnalo anche Jama Michalika, famoso perché in alcuni giorni della settimana, mentre si gustano i piatti tipici, è possibile assistere a degli spettacoli tradizionali di musica e balli dal vivo.
Per una pausa caffé o un’ottima merenda:
Kaffe Bageri Stockholm: questo caffè offre una selezione di dolci svedesi al cardamomo (pazzeschi) e alla cannella, anche se i prezzi sono un po’ alti ci ha davvero fatti innamorare.
Citat Café: Un caffè ideale per rilassarsi, con interni pieni di librerie e un’atmosfera accogliente, che offre delle ottime scelte per colazione.
Chimney Cake Bakery: dove potrete assaggiare dei deliziosi Trdelník, dolci tipici di Praga.
Locali per una bevuta, che io non ho avuto il piacere di provare ma che mi sono stati caldamente raccomandati:
Mercy Brown: uno speakeasy nascosto per concludere la serata in modo originale (non siamo riusciti a provarlo purtroppo).
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