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Autore: MorganaInViaggio

Costa Brava in quattro giorni: due itinerari all’improvviso

Avevo in mente la Costa Brava come meta da un po’, perché sono una fan appassionata di Game of Thrones e ovunque ci sia il mare per me è un’ottima idea.

Infatti, ho un debole per tutto ciò che riguarda i luoghi legati alle mie serie del cuore e Girona, dove hanno girato molte scene ambientate ad Approdo del Re e Braavos, era da tempo nella mia lista dei desideri. Così, complice un volo low cost per Barcellona, ho deciso di dedicare quattro giorni alla scoperta di questa zona della Catalogna. Una scelta last minute che rifarei mille volte, anche se, vi dico la verità, la Costa Brava merita molti più giorni.

In questo articolo vi porterò tra le tappe che avevo previsto e quelle che ho realmente visitato a causa degli imprevisti, perché purtroppo ci sono stati: il primo giorno, una vera tempesta di fulmini ci ha costretti a modificare l’itinerario in corsa. Il terzo giorno, invece, mi sono fratturata un gomito. Quindi, vi racconterò anche come ho gestito l’emergenza sanitaria in viaggio, in particolare in Spagna, così da potervi dare qualche consiglio utile se mai vi trovaste in una situazione simile.

Nonostante tutto, vi posso dire con il cuore che la Costa Brava mi ha conquistata. È una destinazione da 10 su 10. Persone accoglienti, cibo ottimo, mare cristallino, spiagge spettacolari, borghi pittoreschi e, almeno a luglio, ancora non soffre del turismo di massa. Se cercate bene, si trovano anche prezzi accessibili. È stato un viaggio breve, ma ricco e non vedo l’ora di rifarlo il prossimo anno.

Dove si trova la Costa Brava e come raggiungerla dall’Italia

Costa Brava

La Costa Brava è una delle regioni costiere più affascinanti della Spagna e si trova nella parte sud-orientale del Paese, precisamente nella Catalogna. Si estende lungo il litorale del Mar Mediterraneo, da Blanes fino al confine con la Francia. Il cuore geografico e culturale della Costa Brava è la provincia di Girona, intorno alla quale si concentrano le principali località balneari, i borghi storici e le calette più scenografiche.

Raggiungerla dall’Italia è piuttosto semplice. Ci sono voli diretti sia per l’aeroporto di Girona che per quello di Barcellona. Se riuscite a trovare un volo per Girona a buon prezzo è meglio: vi troverete già a meno di un’ora dalle principali mete sulla costa.

In alternativa, potete atterrare a Barcellona, che ha molti più collegamenti e opzioni di volo. Da lì, per raggiungere la Costa Brava ci vuole un po’ di più: indicativamente tra un’ora e mezza e due ore, a seconda della destinazione. Anche in questo caso, la scelta migliore per muoversi è quella di noleggiare un’auto. Io ho utilizzato la compagnia Record, che offre tariffe abbastanza competitive. Il consiglio che vi do è di affidarvi a Discovercars, che confronta più compagnie e vi aiuta a trovare la soluzione più economica e adatta alle vostre esigenze.

Volendo, esistono anche collegamenti in autobus e navetta tra Barcellona e alcune località della Costa Brava. Tuttavia, per come è strutturato il territorio, fatto di baie nascoste, paesini sparsi e scorci panoramici, viaggiare in autonomia con l’auto resta senza dubbio il modo migliore per esplorarla a fondo.

Come muoversi in Costa Brava: consigli per chi viaggia in auto

Se state pensando di visitare la Costa Brava, il mio consiglio spassionato è di girarla in macchina. Per quanto esistano navette, bus e mezzi pubblici, è proprio con l’auto che si riesce a scoprire la bellezza autentica di questa costa, fatta di paesini sparsi, spiagge nascoste e scorci che si aprono all’improvviso. Potete noleggiare l’auto direttamente dall’Italia attraverso Discovercars, che vi aiuta a confrontare i prezzi tra le varie compagnie e a trovare l’opzione più conveniente. Una volta scelto il noleggio, potete ritirare l’auto direttamente in aeroporto, sia a Girona che a Barcellona.

Guidare in Costa Brava è abbastanza semplice. Le strade sono ben tenute, il traffico è contenuto e la segnaletica è chiara. Tuttavia, una delle difficoltà maggiori che abbiamo incontrato è stata la questione dei parcheggi. In particolare, se alloggiate a Lloret de Mar come noi, preparatevi a fare un po’ di attenzione. Ci sono molte zone verdi riservate esclusivamente ai residenti, mentre le aree migliori in cui lasciare l’auto sono quelle della zona blava, dove si può parcheggiare gratuitamente dalle 18 fino alle 10 del mattino. Un’opzione molto comoda se, come noi, rientrate la sera tardi e ripartite la mattina presto per una nuova escursione.

Un’altra alternativa sono i parcheggi gratuiti o a basso costo davanti ai supermercati. Anche se dicono che di notte viene messa una catena, a noi non è mai successo (ma non posso assicurarvi che sia sempre così, quindi chiedete ai residenti). Per le spiagge, invece, abbiamo quasi sempre trovato posti auto senza troppe difficoltà.

Ultimo consiglio: attenzione ai semafori che lampeggiano in giallo. Se restano fissi, vuol dire che sta per arrivare il rosso, se lampeggiano scendendo, sta per arrivare il verde. E occhio la sera, soprattutto nelle vie centrali di Lloret, dove i controlli sono più frequenti.

Per cosa è famosa la Costa Brava

Costa Brava

La Costa Brava è famosa per molte ragioni. Innanzitutto, non si può non citare il celebre Triangolo di Salvador Dalí, un itinerario dedicato al genio del surrealismo: il Museo-Teatro Dalí di Figueres, la Casa-Museo di Portlligat (dove l’artista visse a Cadaqués) e il Castello di Púbol, regalato da Dalí alla moglie Gala. Questi tre luoghi, offrono un’immersione perfetta nell’universo affascinante e simbolico dell’artista.

In secondo luogo, Girona è divenuta una meta imperdibile per i fan de Il Trono di Spade: molte scene ambientate ad Approdo del Re e Braavos sono state girate proprio nel suo centro storico. Passeggiare tra mura medievali e vicoli acciottolati riporta subito alla mente la serie, rendendo la visita ancora più emozionante per gli appassionati.

Ma la Costa Brava è soprattutto una destinazione di mare e natura incredibile. Lungo la costa troverete cale nascoste, scogliere mozzafiato e spiagge premiate con la Bandiera Blu, come Tamariu, Cala Sa Tuna, Aiguablava. I paesaggi sono variegati tra baie, pinete, scogliere e sono perfetti sia per chi cerca relax sia per gli amanti delle escursioni, come il celebre Camí de Ronda, che regala viste panoramiche incredibili.

Inoltre, piccoli borghi medievali e storici come Tossa de Mar e Cadaqués emanano un fascino autentico e sono di una bellezza straordinaria.

Una delle cose che ho amato di più della Costa Brava è il Camí de Ronda, un sentiero che costeggia tutta la costa e che collega tra loro calette, spiagge e borghi marinari. È perfetto se, come me, amate camminare e scoprire scorci nascosti passo dopo passo. In alcuni tratti è una semplice passeggiata, in altri diventa un vero e proprio sentiero di trekking vista mare, ma sempre con panorami che lasciano senza parole.

Il mio itinerario di quattro giorni in Costa Brava

Di seguito vi racconto come sarebbe stato il mio itinerario ideale in Costa Brava se non avessi incontrato due imprevisti belli tosti: una tempesta di fulmini il primo giorno e una frattura al gomito il terzo. Nonostante questo, sono riuscita comunque a godermi il viaggio e ve ne parlerò anche in un secondo momento, spiegandovi come ho modificato l’itinerario per adattarlo alle nuove esigenze. Ma ora partiamo da come sarebbero dovute andare le cose, con tutte le tappe che avevo accuratamente pianificato.

Giorno 1: Tra Lloret de Mar e Tossa de Mar

Costa Brava

Il mio volo per Barcellona è atterrato alle 9:15 del mattino. Dopo il ritiro dell’auto a noleggio in aeroporto, mi sono diretta subito verso Lloret de Mar per effettuare il check-in in struttura e poi iniziare l’esplorazione della costa.

Questo primo giorno è completato saltato a causa di una tempesta di fulmini ma la prima tappa della giornata sarebbe stata Sa Caleta, una piccola cala situata nella zona di Sant Agaro, suggestiva per il contesto spettacolare in cui si trova. Successivamente sarebbe stata la volta di Sant Feliu de Guíxols.

Dopo una breve sosta, la tappa successiva sarebbe stata Cala Pola, una delle spiagge più belle e scenografiche della Costa Brava, situata vicino Tossa de Mar.

Nel pomeriggio, mi sarei diretta a Tossa de Mar, uno dei borghi più famosi della zona. Tossa è famosa per il suo castello medievale che domina il mare, per le sue viuzze acciottolate e per l’atmosfera romantica che si respira al tramonto.

Infine, avrei chiuso la giornata tornando a Lloret de Mar, facendo magari una tappa alla suggestiva Chiesa di Sant Romà, con le sue maioliche colorate in stile modernista. Un piccolo gioiello architettonico nel cuore del paese, perfetta da visitare prima di cena.

Giorno 2: Tra Begur, calette da sogno e scorci nascosti

Il secondo giorno dell’itinerario è stato interamente dedicato alla zona di Begur, una delle aree più spettacolari e autentiche della Costa Brava e per noi è stato uno dei luoghi più belli di tutto il viaggio e sono davvero felice di essere riuscita a visitare tutto quello che era in programma.

La prima tappa è stata Platja del Racó, una delle spiagge più comode e accessibili della zona, perfetta per una sosta rilassante. È una lunga distesa di sabbia dorata, adatta anche a chi viaggia con bambini o cerca una pausa bagno meno “wild”. Qui si trovano anche alcuni bar e ristoranti per una pausa pranzo vista mare.

Costa Brava

Poi ci siamo diretti verso la famosissima Illa Roja, una spiaggia conosciuta per il grande scoglio che le dà il nome. Si tratta di una spiaggia nudista, quindi è bene sapere in anticipo che è frequentata principalmente da chi pratica nudismo. La cala si raggiunge tramite un tratto del Camí de Ronda da Platja del Racó e consiglio di proseguire il sentiero per averne una vista incredibile.

Costa Brava

Nel pomeriggio, abbiamo esplorato due delle calette più suggestive della zona: Cala Sa Tuna e Cala s’Eixugador. Sa Tuna è una cartolina perfetta, con le sue casette colorate affacciate sull’acqua, le barchette dei pescatori e l’acqua color smeraldo. Si raggiunge in auto, anche se i parcheggi sono pochi, quindi conviene arrivare presto o nel tardo pomeriggio.

Costa Brava

La vera chicca però è Cala s’Eixugador, una caletta nascosta e decisamente meno affollata. Per raggiungerla bisogna camminare per un tratto abbastanza impegnativo e scendere lungo un sentiero impervio, ma vi assicuro che ne vale assolutamente la pena. La spiaggia è selvaggia, immersa nella natura, con un’acqua trasparente.

Costa Brava

Giorno 3: Figueres e calette da sogno

Il terzo giorno doveva essere dedicato a un mix perfetto tra arte e natura. La mattina l’avevamo pianificata per immergerci nel mondo visionario di Salvador Dalí, ma la verità è che abbiamo anticipato questa visita al primo giorno, grazie alla meravigliosa disponibilità di GET YOUR GUIDE.

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La prima tappa sarebbe stata Figueres, città natale di Dalí e sede del celebre Teatro-Museo Dalí, uno dei musei più visitati di tutta la Spagna. Già l’esterno della struttura è un’opera d’arte, con le famose uova giganti che troneggiano sul tetto. All’interno, ci si perde tra dipinti, installazioni e dettagli surreali che raccontano tutta la genialità dell’artista. Il museo è comodamente raggiungibile in auto e dispone di parcheggi a pagamento nei dintorni. Visto il costo (a mio avviso eccessivo) del biglietto ed il poco tempo a disposizione, questa è stata l’unica tappa che abbiamo segnato fin dall’inizio tra quelle del triangolo di Dalì.

Costa Brava

Abbiamo mantenuto inalterato l’itinerario previsto per il pomeriggio, con una sosta nella meravigliosa El Golfet, una spiaggia incastonata tra le scogliere e raggiungibile con una passeggiata panoramica a piedi. È piccola, ma la bellezza del paesaggio e l’acqua cristallina la rendono imperdibile.

Subito dopo, ci siamo spostati a La Fosca e Cala S’Alguer, due angoli di paradiso poco distanti tra loro. Cala S’Alguer è una vera perla: un pugno di vecchie casette di pescatori dai colori pastello, affacciate su un mare calmissimo, perfetto per un bagno tranquillo. Raggiungerle è facile, si arriva in auto La Fosca e poi si fa un passeggiata di dieci minuti per arrivare a Cala S’Alguer.

Costa Brava

Giorno 4: Girona tra le scene del Trono di Spade e Blanes

L’ultima giornata dell’itinerario sarebbe stata dedicata a due tappe molto diverse tra loro ma altrettanto affascinanti: la città storica di Girona e la tranquillità dei giardini botanici di Blanes.

Girona, una delle città medievali meglio conservate della Spagna, l’abbiamo in realtà visitata la mattina del terzo giorno. Il suo fascino è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni grazie al Trono di Spade, che ha scelto proprio il suo centro storico come set per numerose scene ambientate ad Approdo del Re e Braavos. Per i fan della serie, Girona è un sogno a occhi aperti ma le dedicherò un articolo a parte.

Oltre alla serie, la città merita una visita anche per le sue viette, le case colorate affacciate sul fiume Onyar e l’atmosfera autentica che si respira tra le sue stradine. È una città a misura d’uomo, perfetta per essere esplorata a piedi in mezza giornata, magari con una sosta in uno dei tanti localini per un pranzo tipico catalano.

Costa Brava

Nel pomeriggio, la direzione sarebbe stata Blanes, dove avremmo voluto visitare i giardini botanici di Marimurtra, affacciati a picco sul mare. È un luogo perfetto per rilassarsi dopo giorni intensi, camminare senza fretta tra palme, fiori tropicali e terrazze vista oceano.

Com’è stato il mio itinerario di quattro giorni considerando tempeste di fulmini e braccio ingessato?

Quello sopra sarebbe stato l’itinerario che avrei seguito se tutto fosse andato secondo i piani, ma, come spesso accade quando si viaggia, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. In questo caso ne ho avuti ben due: una tempesta di fulmini il primo giorno e, ancora peggio, una frattura al gomito il terzo. Nonostante tutto, ho cercato comunque di godermi al massimo il viaggio e di adattare l’itinerario alle nuove condizioni.

Il primo giorno, viste le condizioni meteo davvero proibitive, abbiamo deciso di rimandare le tappe sulla costa e dirigerci a Figueres, dove abbiamo visitato il Teatro-Museo Salvador Dalí. Un’alternativa perfetta per una giornata di pioggia, che ci ha permesso comunque di vivere un’esperienza immersiva e affascinante, al coperto.

Il secondo giorno il tempo è migliorato, così abbiamo mantenuto l’itinerario previsto nella zona di Begur: abbiamo visitato Illa Roja, Sa Tuna e anche Cala s’Eixugador, come da programma. La giornata si è conclusa con una cena al ristorante Cap Sa Sal.

Il terzo giorno, invece, ci siamo spostati a Girona per seguire l’itinerario a tema Trono di Spade, a cui dedicherò un articolo a parte. Nel pomeriggio siamo tornati sulla costa per vedere El Golfet e successivamente La Fosca. Ed è stato proprio lì che, cercando di raggiungere Cala S’Alguer, mi sono fratturata il gomito. Il resto della giornata è quindi finito al pronto soccorso di Palamós, con tanto di ingessatura.

Il quarto giorno, per non sforzare il braccio, ci siamo concessi una passeggiata lenta a Lloret de Mar, in attesa del volo serale per Roma. Non l’itinerario perfetto, ma un viaggio che sicuramente non dimenticherò.

Com’è il mare e come sono le spiagge in Costa Brava?

Una delle cose che più mi ha colpita durante questo viaggio è stata la bellezza del mare in Costa Brava. In qualunque punto della costa ci si trovi, da nord a sud, il mare è sempre spettacolare: limpido, pulito, con sfumature che variano dal turchese al blu profondo. Certo, le calette più selvagge e meno turistiche sono quelle che regalano le emozioni più forti dal punto di vista paesaggistico e cromatico.

Tra tutte quelle che ho visitato, le mie preferite in assoluto sono state Illa Roja, con un colore dell’acqua incredibile, El Golfet, una piccola cala circondata dal rosso, e Cala s’Eixugador con il suo mare selvaggio e cristallino.

Le spiagge della Costa Brava sono molto varie: si passa da sabbia fine a sassolini o ciottoli, e anche i fondali possono essere sabbiosi oppure rocciosi. Per questo motivo, il mio consiglio è di informarvi sempre prima sulla tipologia di spiaggia che volete raggiungere, così da essere preparati. In generale, comunque, vi suggerisco di portare sempre con voi un asciugamano, un ombrellone, acqua, snack e le scarpette da scoglio. Non tutte le spiagge hanno bar o servizi attrezzati, quindi è meglio essere autosufficienti.

Infine, un dettaglio importantissimo: le spiagge della Costa Brava sono tutte collegate dal Camí de Ronda, un sentiero panoramico che segue la costa. In alcuni tratti è una vera e propria passeggiata asfaltata, in altri diventa un percorso di trekking più o meno semplice. Per raggiungere alcune delle calette più belle, serve spesso camminare un po’, ma vi assicuro che ne vale sempre la pena.

Cosa mangiare in Costa Brava

La cucina della Costa Brava è un perfetto mix tra i sapori del mare e le influenze della tradizione catalana e spagnola. Nei ristoranti della zona si trovano facilmente molti dei piatti iconici che conosciamo della Spagna, dalla sangria al vermouth, fino alla paella. Detto ciò, vi anticipo subito che la sangria qui non mi ha particolarmente conquistata, mentre il vermouth, non ho avuto occasione di provarlo, quindi non saprei darvi un giudizio personale.

Per quanto riguarda la paella: non è il piatto tipico della Costa Brava e proprio per questo non è così facile trovarne una davvero buona. Ce ne sono tante, certo, ma non tutte sono all’altezza delle aspettative. In ogni caso, vi parlerò nel dettaglio di un ristorante a Lloret de Mar dove l’ho assaggiata e che merita davvero la deviazione. Ne parleremo nel prossimo paragrafo.

Tra i veri protagonisti della cucina locale ci sono invece i gamberi di Palamós, considerati tra i migliori della Spagna e un altro grande classico della zona è il baccalà, che troverete in tante varianti diverse, spesso accompagnato da salse leggere o servito con verdure.

E, ovviamente, non poteva mancare il dolce per eccellenza: la crema catalana, simile alla crème brûlée francese, ma con una nota agrumata che la rende unica. Croccante sopra, morbida dentro.

Dove mangiare in Costa Brava: i miei consigli tra ristoranti e soluzioni smart

Uno dei ristoranti più famosi della zona è sicuramente Cap Sa Sal, famoso per la sua terrazza a picco sul mare, in zona Begur. Si consiglia assolutamente di prenotare in anticipo, perché è spesso al completo. L’atmosfera è raffinata e il panorama è stupendo, ma vi dico sinceramente che non l’ho trovato sublime come spesso viene descritto online. È un posto da provare per una serata romantica, ma non aspettatevi l’esperienza della vita.

A Lloret de Mar ho testato diverse opzioni. Il ristorante Mar Sol è carino, comodo se alloggiate in centro, ma nulla che mi abbia colpita particolarmente. Patagonia, sempre a Lloret, è ok se siete amanti della carne. La qualità è discreta, le porzioni abbondanti, ma non lo inserirei tra i top della zona.

Il mio ristorante preferito resta comunque Sant’Elm a Lloret de Mar, super promosso per chi ama il pesce e soprattutto per chi cerca una paella ben fatta. È uno dei pochi posti dove ho sentito sapori autentici, con una cottura perfetta e ingredienti freschissimi. Forse uno dei migliori ristoranti dove abbia mai mangiato, assolutamente da provare.

Per la colazione, vi consiglio due posti che meritano davvero. Il primo è Forn de Pa Alarcón Pastisseria, un forno artigianale locale riconosciuto anche tra i Flequers Artesans de les Comarques Gironines: ottimi croissant, pane fresco (anche integrale) e dolci ottimi. Il secondo è By Miramar, dove potete trovare tante alternative sane come yogurt con frutta.

Una soluzione sorprendentemente pratica che mi sento di consigliarvi è quella di mangiare agli Eurospar locali. Alcuni offrono insalate pronte, macedonie fresche, piatti caldi da forno e anche una zona dedicata con forno a microonde, tavolini e macchinetta del caffè. Un’opzione perfetta se volete risparmiare o semplicemente fare un pasto veloce e leggero tra una tappa e l’altra.

Quanti giorni servono per visitare la Costa Brava e qual è il periodo migliore

La risposta dipende molto dal tipo di viaggiatori che siete e da cosa cercate. Se il vostro obiettivo è vedere le tappe principali, le spiagge più famose e magari i borghi iconici come Tossa de Mar, allora vi consiglio di considerare almeno quattro giorni pieni. Questo vi permetterà di costruire un itinerario equilibrato, senza troppa fretta, godendovi sia i paesaggi sia qualche momento di relax.

Ovviamente, per ottimizzare il tempo e scegliere le tappe più in linea con i vostri interessi, il mio consiglio è di fare una buona ricerca in anticipo oppure affidarvi a una travel designer che conosce bene la zona, come me. Raccontarmi le vostre passioni e le vostre priorità può davvero fare la differenza nel costruire un itinerario su misura.

Se invece volete scoprire la Costa Brava in modo più completo, una settimana è perfetta. In sette giorni riuscite a vedere moltissimo, anche mixando mare, borghi e arte. In effetti, io stessa sto valutando di tornarci ogni estate per 3 o 4 giorni, come pausa mare rigenerante.

Per quanto riguarda il periodo migliore per andarci, la risposta è semplice: l’estate. È vero, è alta stagione, ma la Costa Brava è una meta principalmente balneare, quindi conviene andarci quando si può godere davvero del mare. Se potete scegliere, i mesi di maggio, giugno e settembre sono ideali: temperature piacevoli, meno turisti e atmosfera rilassata.

Come ho fatto a prendere il volo con il gesso?

Viaggiare in aereo con un gesso non è così semplice e dipende da diversi fattori: il tipo di frattura, il tipo di ingessatura e, ovviamente, la compagnia aerea con cui si vola.

Nel mio caso, sono riuscita a prendere il volo per tornare in Italia perché si trattava di un tragitto molto breve (meno di due ore) e perché il volo era previsto oltre 24 ore dopo la frattura. Inoltre, avevo avuto la conferma da parte del medico che mi aveva trattata, che mi ha dato l’autorizzazione a volare con un certificato firmato.

In linea generale, se vi succede qualcosa di simile, ecco i passaggi da seguire.

Prima che vi applichino il gesso, avvisate il medico che potreste dover volare a breve, in modo che possa scegliere un’ingessatura aperta, ovvero non completamente chiusa intorno all’arto, per evitare problemi di pressione durante il volo. Successivamente, fatevi rilasciare un certificato medico in cui si capisca chiaramente la data dell’evento, il tipo di ingessatura e l’autorizzazione a volare da parte del medico.

Informate la compagnia aerea quanto prima. Idealmente 48 ore prima della partenza, ma se non riuscite, come è successo a me, presentatevi in aeroporto con largo anticipo, andate al banco della compagnia e spiegate la situazione. Ogni compagnia ha le sue regole: io viaggiavo con Wizz Air, che consente di volare con gesso dopo 24 ore se aperto, oppure dopo 48 ore se chiuso, purché si abbia un certificato medico valido.

Ricordate che ogni caso è soggettivo: ci sono situazioni in cui il personale di bordo può rifiutare l’imbarco per motivi di sicurezza. Quindi il mio consiglio è sempre quello di avere tutto in regola: certificato medico, chiarimenti sulla tipologia di gesso e una comunicazione tempestiva con la compagnia aerea. Per me, fortunatamente, è andato tutto liscio.

Assicurazione di viaggio

Un piccolo imprevisto può trasformare un viaggio in una corsa a ostacoli e ve lo dico per esperienza. Nel mio caso, non ho dovuto spostare il volo né prolungare il soggiorno, ma se fosse stato necessario, senza un’assicurazione di viaggio sarebbe stato un vero problema. Per questo consiglio sempre di stipulare un’assicurazione prima di partire, anche per i viaggi brevi. Io uso da sempre Heymondo, che trovo completa e affidabile. Se cliccate sull’immagine qui sotto, potete accedere direttamente al sito e usufruire del 10% di sconto dedicato ai lettori del mio blog.

Costa Brava: meta economica o costosa?

Dipende tutto da come decidete di vivere la vacanza. La Costa Brava è una destinazione estremamente flessibile, che può adattarsi sia a chi viaggia con un budget contenuto sia a chi cerca esperienze più esclusive.

Una delle scelte che incide maggiormente sul costo totale del viaggio è dove alloggiare. Io, ad esempio, ho scelto di soggiornare a Lloret de Mar, che è una delle località più amate dai giovani. Qui si trovano molte opzioni economiche, specialmente per quanto riguarda hotel, appartamenti e residence. Nonostante la fama “festaiola” del posto, vi assicuro che la zona della movida è ben separata dalla zona mare, quindi se scegliete con cura, potete godervi la tranquillità senza rinunciare al risparmio.

Al contrario, se decidete di alloggiare in borghi più caratteristici come Begur o Tossa de Mar, i prezzi tendono a salire, già solo per l’alloggio. Lo stesso vale per il cibo: si può mangiare con pochi euro acquistando piatti pronti nei supermercati attrezzati con microonde, tavolini e anche macchinetta del caffè, oppure scegliere ristoranti medi per un pranzo veloce e buono, o ancora optare per locali più raffinati e costosi.

Le spiagge, invece, sono quasi tutte gratuite e questo incide molto sul bilancio finale. Anche i parcheggi, se cercati con attenzione, hanno tariffe accessibili. Basta concentrarsi sulle zone blava o sui parcheggi bianchi gratuiti.

Pronti a partire per la Costa Brava?

Spero davvero che questo articolo vi sia stato utile se state pensando di organizzare un viaggio in Costa Brava. Che siate amanti del mare, appassionati di cultura, o semplicemente in cerca di un posto dove rilassarvi tra spiagge meravigliose, paesaggi selvaggi e paesini pittoreschi, questa zona della Catalogna ha davvero tanto da offrire. Ho cercato di raccontarvi tutto in modo autentico, includendo sia l’itinerario ideale che quello che ho effettivamente seguito, con tutti gli imprevisti del caso. Perché, come succede spesso in viaggio, non tutto va sempre come previsto, ma con un po’ di flessibilità e spirito d’adattamento si riescono comunque a vivere esperienze indimenticabili.

Se dopo aver letto vi è venuta voglia di partire, ma non sapete da dove cominciare, oppure se avete bisogno di un itinerario personalizzato, pensato in base ai vostri gusti e alle vostre esigenze, potete affidarvi a me. Sono una Travel Designer certificata e posso aiutarvi in diversi modi: dalla creazione di un itinerario su misura, alla realizzazione di una guida completa sulla destinazione, fino all’organizzazione completa del viaggio, occupandomi io di tutto al 100%.

Vi basterà compilare il modulo che trovate nella sezione Contatti del blog, indicandomi le vostre preferenze, le date e qualche dettaglio su che tipo di esperienza desiderate. Sarà un piacere aiutarvi a costruire un viaggio cucito su misura, che parli davvero di voi.

Viaggio in Marocco: cosa devi sapere prima di partire

Per il mio addio al nubilato, le mie amiche hanno organizzato un viaggio in Marocco indimenticabile, portandomi in una terra che sa di spezie, colori e cultura. In questi giorni intensi abbiamo vissuto un mix tra attività tradizionali ed esperienze personalizzate, perfette per me. Siamo passate dal relax dell’hammam con cerimonia del tè marocchino, allo shopping tra i mercati di Marrakech, fino a cenare sotto le stelle nel deserto di Agafay.

La scelta è ricaduta su Marrakech perché sono una grande appassionata di Sex and the City e Carrie è sempre stata il mio spirito guida, le mie anime gemelle se ne sono ricordate e mi hanno portata dove fu girato Sex and the City 2. Infatti, sebbene cinematograficamente viene ambientato ad Abu Dhabi, è stato interamente girato in Marocco.

Al di là delle mie passioni e di questo evento così importante per me, questo paese mi ha completamente conquistata ed ho deciso che tornerò presto in Marocco, per approfondire con più calma gli aspetti culturali e storici che meritano davvero tempo e attenzione. In particolare, Marrakech ed Essaouira sono città che mi hanno lasciata senza parole, infatti nei prossimi giorni pubblicherò articoli dedicati a queste città, con tutti gli angoli nascosti che sono e non sono riuscita a vedere questa volta, ma che ho già segnato per il mio ritorno.

Intanto, con questo articolo voglio raccontarvi come è stato organizzato questo viaggio in Marocco, sia per darvi qualche informazione pratica che vi tornerà utile a prescindere dal tipo di viaggio che state organizzando, sia per raccontarvi la mia esperienza personale.

È sicuro viaggiare in Marocco? La mia esperienza e i consigli per donne in viaggio

Viaggio in Marocco solo donne

Una delle domande che mi fate più spesso è: Ma il Marocco è sicuro per le donne? Vi rispondo subito: sì, assolutamente. Noi eravamo un gruppo di sole ragazze e non ci siamo mai sentite in pericolo. Tuttavia, ci sono alcune accortezze importanti da tenere a mente per vivere al meglio l’esperienza.

Innanzitutto, è normale ricevere qualche apprezzamento per strada, ma nel mio caso non ho mai percepito nulla di molesto. È però fondamentale evitare vicoli bui la sera e mantenere sempre un atteggiamento rispettoso.

Un altro consiglio riguarda l’abbigliamento: meglio optare per abiti lunghi e leggeri, che coprano gambe e spalle. Io ero vestita così e non solo mi sentivo più tranquilla, ma ho sofferto molto meno il caldo. Inoltre, non si tratta solo di sicurezza, ma anche di rispetto verso una cultura diversa dalla nostra.

Un altro fattore da tenere a mente per godersi al meglio il viaggio è che in mesi come giugno, quando sono andata io, le temperature sono alte, quindi portate con voi sali minerali, integratori.

Per evitare, invece, fastidi intestinali dovuti a cibi speziati o alla svista di bere acqua non potabile, prendete i fermenti lattici da iniziare qualche giorno prima della partenza. L’acqua deve essere solo in bottiglia: niente ghiaccio, frutta lavata con acqua del rubinetto o insalate crude.

Attenzione nei souk: spesso vi diranno che una strada è chiusa per “aiutarvi” a cambiare direzione, ma il vero obiettivo è farvi entrare in qualche negozio amico. Stessa cosa con le donne che vi prendono la mano per fare l’henné: sembra un gesto gentile, ma lo fanno per poi chiedere denaro. In generale, sono molto insistenti nella vendita e nella richiesta di soldi: non è pericoloso, ma può essere fastidioso se non si è preparati. Siate sempre educati ma decisi, dite no e andate per la vostra strada.

Uno dei pericoli più sottovalutati, soprattutto in città come Marrakech, è la circolazione caotica dei motorini: possono arrivare ovunque, anche sui marciapiedi e spesso sfrecciano tra i passanti. Vi consiglio di fare molta attenzione quando camminate, perché può capitare di essere spintonati o sfiorati, anche in zone pedonali.

In sintesi, il Marocco è sicuro, ma è bene essere informati e consapevoli per evitare questi piccoli problemi e godersi il viaggio in totale serenità.

Come organizzare un viaggio in Marocco: voli, connessione, moneta, assicurazione e transfer

Viaggio in Marocco

Organizzare un viaggio in Marocco è più semplice di quanto pensiate. Ci sono diversi voli diretti dall’Italia, nel mio caso da Roma, verso città come Marrakech. Io ho scelto di atterrare a Marrakech, una delle mete più amate e collegate. Ricordate, comunque, che per viaggiare in Marocco, per motivi turistici e non oltre i tre mesi, dall’Italia serve il passaporto ma nessun visto.

All’arrivo, all’aeroporto, vengono solitamente fatte alcune domande molto semplici: vi chiederanno dove alloggiate, qual è il vostro lavoro e se avete un biglietto di ritorno. Niente di preoccupante, ma considerate sempre almeno 30 minuti di fila per i controlli, che si accumulano facilmente.

Per raggiungere il centro città, vi consiglio caldamente di prenotare un transfer direttamente con la struttura presso cui soggiornate. Eviterete truffe e inutili stress, soprattutto appena atterrati, quando si è più vulnerabili.

Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda il bagaglio. In entrambi i voli, sia in andata che al ritorno, ci hanno fatto storie per gli zaini, tentando di farceli pagare come bagaglio a mano, anche se rientravano perfettamente nelle misure (compagnia Ryanair). Al ritorno da Marrakech hanno fatto pagare praticamente tutti, tranne me semplicemente perché ero preparata. Ho fatto notare che ero una travel designer, conoscevo perfettamente le misure e non c’erano limiti di peso sul bagaglio. Risultato: nessun sovrapprezzo.

Per quanto riguarda internet, il consiglio è quello di acquistare un’eSIM, perché il Marocco non rientra tra i Paesi coperti dal roaming gratuito europeo. Io ho utilizzato Holafly, che consiglio vivamente: vi lascio il link affiliato (basta cliccare sull’immagine qui sotto) e con il codice viaggiscrittiamano riceverete anche un 5% di sconto.

Infine, per l’assicurazione viaggio, non partite mai senza! Io mi affido a Heymondo, che offre ottime coperture: trovate il link qui sotto con il 10% di sconto cliccando sull’immagine:

Moneta in Marocco: come pagare, dove cambiare e cosa sapere prima di partire

In Marocco la moneta ufficiale è il dirham marocchino (MAD). Al cambio attuale, 1 euro equivale a circa 10-11 dirham, ma vi consiglio sempre di controllare il tasso aggiornato prima di partire. In teoria si può viaggiare con carta, ma nella pratica non è così semplice. In moltissimi ristoranti e negozi, soprattutto quelli più piccoli o nelle città costiere come Essaouira, non accettano carte di credito. Anzi, a volte non c’è proprio linea per far funzionare il POS. Quindi, è fondamentale viaggiare con contanti a disposizione, altrimenti rischiate di trovarvi in difficoltà.

Io sono partita con la carta, ma ho dovuto prelevare più volte durante il viaggio. Il mio consiglio è di non cambiare i soldi in aeroporto, dove il cambio è sfavorevole, ma di prelevare direttamente agli sportelli ATM in città. Ce ne sono davvero tantissimi, perfino nei vicoletti delle medine. Attenzione però: per poter prelevare all’estero dovete attivare l’opzione “mondo” sulla vostra carta, altrimenti il prelievo verrà bloccato.

Come spostarsi in Marocco: voli, auto, autisti e consigli utili

Il Marocco è un Paese vasto e sorprendentemente ben collegato, quindi muoversi al suo interno è più semplice di quanto si possa pensare, basta scegliere il mezzo giusto in base alle proprie esigenze e al tipo di viaggio. Uno dei modi più comodi per coprire lunghe distanze è affidarsi ai voli interni, che collegano le principali città.

In alternativa, esistono tantissime escursioni organizzate giornaliere o di più giorni, ideali per chi vuole viaggiare senza pensieri. Per chi desidera un’esperienza più personalizzata, il mio consiglio è quello di affidarsi a un travel designer come me: posso aiutarvi a costruire un itinerario su misura con autisti privati o transfer affidabili, che vi accompagneranno nei vari spostamenti senza stress. Potete compilare il mio modulo di contatto e vi risponderò il prima possibile.

Se invece preferite l’autonomia, noleggiare un’auto può essere una soluzione molto valida. Io personalmente utilizzo Discover Cars, una piattaforma che vi permette di confrontare i prezzi tra più compagnie di noleggio e trovare l’offerta più vantaggiosa. È comoda, sicura e perfetta anche per chi organizza il viaggio in autonomia.

Tuttavia, è importante sapere che guidare in Marocco non è semplice, soprattutto all’interno delle città, dove il traffico può diventare piuttosto selvaggio e le regole sembrano a volte interpretate “a modo loro”. Inoltre, i controlli stradali fuori dai centri abitati sono frequenti, e le regole sono molto rigide, soprattutto sui limiti di velocità. Quindi, se decidete di guidare, fatelo con attenzione alle regole e prudenza.

Come vestirsi in Marocco: praticità, rispetto e leggerezza

Una delle domande che mi fate più spesso è: “Come mi vesto per un viaggio in Marocco?” La risposta è: con rispetto, comodità e un pizzico di strategia! In Marocco non c’è l’obbligo di coprirsi (tranne in alcuni casi specifici), ma è buona norma adattarsi alla cultura locale, soprattutto se si visitano zone più tradizionali come le medine o se si viaggia da sole. Noterete tantissime ragazze in pantaloncini e top, tuttavia io amo integrarmi completamente quando viaggio, quindi prendetelo come una mia scelta personale di coscienza e prudenza.

Il mio consiglio è di portare abiti leggeri e lunghi, meglio se in lino o cotone, che coprano le gambe e le spalle. Oltre ad essere una forma di rispetto, vi assicuro che è anche il modo migliore per sopportare il caldo: più siete coperte (con tessuti traspiranti), meno soffrirete. Io, a giugno, ero sempre coperta e non ho mai patito le alte temperature.

Per le scarpe, preferite modelli comodi, soprattutto se camminate tanto. Se, come me, amate i sandali aperti, sappiate che nei mercati o nei vicoli potreste trovare liquidi non identificati (frutta, succhi, pozzanghere varie) quindi, scarpe aperte sì, ma con consapevolezza e, ovviamente, non nel deserto.

Un altro consiglio è portare sempre con voi un foulard leggero, utile per coprirvi all’occorrenza o per ripararvi dall’assurda aria condizionata nei posti chiusi. E se andate in inverno o in zone desertiche, ricordatevi anche qualcosa di più caldo per la sera: le temperature possono calare in modo netto.

Itinerario dettagliato del mio addio al nubilato in Marocco

Giorno 1: Hammam tradizionale e cerimonia del tè

Viaggio in Marocco

Abbiamo iniziato il nostro viaggio con un’immersione totale nel rituale tradizionale marocchino, il celebre hammam. Qui si entra in una zona divisa per uomini e donne, completamente senza vestiti, per mantenere privacy e rispetto della tradizione. La procedura è davvero interessante: prima un lavaggio profondo con acqua calda, poi uno scrub vigoroso per eliminare le cellule morte, seguito da un intenso bagno di vapore. Infine, un massaggio rilassante con olio, diverso da quello occidentale, ma altrettanto efficace. Nel nostro caso, la cerimonia del tè è stata fatta all’inizio dell’esperienza: un gesto di ospitalità che ha reso il tutto ancora più autentico.

Ci siamo poi dirette a cena da Nomad, davvero carinissimo e molto buono!

Giorno 2: Jardin Majorelle, Madrasa e deserto

Al mattino ci siamo regalate una visita al Jardin Majorelle, scelto proprio perché il blu intenso che caratterizza questo luogo è il mio colore preferito. Tra piante esotiche e vialetti, i colori risaltano in modo spettacolare.

Proseguendo, abbiamo visitato il Museo Yves Saint Laurent: se non siete appassionati di moda, potrebbe non piacervi, perché è completamente incentrato sullo stilista. Nel nostro caso è stata però una scelta carina, perché ha dato al mio addio al nubilato un tocco “femminile”.

Abbiamo poi esplorato la Madrasa Ben Youssef, un edificio storico che consiglio vivamente per la sua bellezza devastante.

A pranzo abbiamo mangiato da Le Jardin, secondo me miglior posto di tutto il viaggio, atmosfera meravigliosa e location pazzesca. Super consigliato!

Nel pomeriggio è arrivata la sorpresa: una sessione di henné, dove una donna del posto mi ha dipinto mani e braccia con motivi tradizionali, scambiandoci curiosità ed insegnandoci qualche parola.

Cena berbera nel deserto e sorpresa arcobaleno per il mio addio al nubilato in Marocco

Abbiamo poi lasciato la città per una giornata nel deserto di Agafay e, prima di arrivare tra le dune, abbiamo visitato una cooperativa femminile di olio d’Argan: è un prodotto tipico del Marocco, fondamentale per l’economia locale e per dare alle donne ruoli più centrali nel mondo del lavoro, anche se in queste giornate già avevo notato che molte donne lavorano nel turismo, nei ristoranti e nelle strutture ricettive.

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Dopo la visita alla cooperativa, il nostro autista, gentilissimo, ci ha lasciato ammirare il tramonto nel deserto ed ha provato a portarci alla scalinata arcobaleno del resort Agafay Desert Luxury Camp, ma non ci hanno fatto entrare. Per fortuna, ci ha poi guidate a una seconda scalinata arcobaleno ad accesso gratuito, poco distante, con parcheggio davanti. Non le ritrovo su Google Maps, ma vi basterà chiedere alle persone del posto: una sorpresa perfetta per il mio addio al nubilato, poiché ho ricevuto la proposta di matrimonio proprio sulla strada arcobaleno di Reykjavík. Ho trovato questa idea delle mie amiche, perché sono loro che hanno chiesto questa deviazione, davvero emozionante.

La giornata si è conclusa nel modo più suggestivo possibile, con una cena berbera nel deserto di Agafay, a circa un’ora da Marrakech. Questo deserto roccioso è la soluzione perfetta per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare alla magia delle notti nel deserto. Abbiamo gustato tajine di pollo, cous cous, dolcetti tipici e l’immancabile tè alla menta marocchino, mentre attorno a noi si svolgeva un suggestivo spettacolo di fuoco e musica locale dal vivo. Un’esperienza che ci ha fatto sentire completamente altrove, eppure così vicine alla vera anima del Marocco.

Se avete più giorni a disposizione, potete valutare l’esperienza nel più remoto e spettacolare deserto di Merzouga, famoso per le sue dune di sabbia dorata. Per visitarlo, però, è necessaria una pianificazione diversa: i tempi di percorrenza da Marrakech sono lunghi e, quasi sempre, è necessario dormire una notte in tenda nel deserto per goderselo davvero. Un’esperienza meravigliosa, ma che richiede più tempo.

In ogni caso, in qualunque deserto del mondo vi troviate, devo chiedervelo con tutto il cuore: non fate la cammellata. Nessuna attività che preveda un contatto con gli animali, che siano i cammelli nel deserto o gli elefanti in Thailandia, può considerarsi etica. Imparate a godervi gli animali nella loro dimensione più bella: in piena libertà.

Giorno 3: Essaouira: tra arte, oceano e… Game of Thrones

Il nostro terzo giorno è stato dedicato a Essaouira, splendida città sulla costa, perfetta per una gita in giornata da Marrakech. La prima tappa è stata una cooperativa femminile di produzione dell’olio di Argan e la relativa foresta, dove abbiamo visto tutto il processo artigianale: dall’estrazione delle mandorle fino all’olio puro, usato sia in cucina che nei cosmetici. Un’esperienza educativa, ma anche emozionante per il forte impatto sociale che queste realtà hanno sulle donne marocchine.

Una volta in città, ci siamo immerse nella medina di Essaouira, Patrimonio UNESCO, con i suoi edifici bianchi e le persiane blu che creano un’atmosfera mediterranea unica. La Skala de la Ville, con i suoi bastioni affacciati sull’oceano, è un luogo iconico: qui sono state girate diverse scene di Game of Thrones, in particolare alcune con Daenerys Targaryen nella città di Astapor. Gli amanti della serie (come me) non possono assolutamente perdersela.

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Abbiamo proseguito con una passeggiata al porto, vivace e pieno di pescherecci azzurri e attività locali: un vero tuffo nella vita quotidiana marocchina. Le vie di Essaouira sono più tranquille rispetto a quelle di Marrakech e perfette per fare acquisti senza stress. Infine, ci siamo rilassate sulla spiaggia, ampia e ventosa, ideale anche per chi ama il surf.

Per il pranzo, ci siamo fermate al Taros Café, un locale con terrazza panoramica vista mare, ma non eccelso.

Cosa mangiare in Marocco: sapori intensi e piatti da sogno

La cucina marocchina ci ha letteralmente stregate. È un tripudio di profumi, spezie, contrasti dolce-salato e consistenze avvolgenti. Abbiamo mangiato benissimo ovunque ed il tajine è stato senza dubbio il protagonista: servito bollente direttamente nel coccio, il pollo (mio preferito) si scioglieva in bocca, accompagnato da verdure e spezie profumatissime. Anche il couscous era perfetto: condito con verdure stufate e tenera carne. Ma la mia vera passione? I dolci marocchini, di cui vado ghiotta.

Ecco i 10 piatti che vi consiglio assolutamente di assaggiare:

  • Tajine: il re della tavola marocchina. È uno stufato cucinato a fuoco lento, servito in un piatto di terracotta con coperchio a cono. Il mio preferito? Quello con pollo, mandorle e miele.
  • Couscous: un piatto della tradizione, lo servono con verdure, ceci ed ogni cosa vi venga in mente. In Marocco è una vera e propria istituzione.
  • Harira: una zuppa a base di pomodoro, lenticchie, ceci e spezie.
  • Kefta: polpettine speziate, spesso cotte in un tagine con salsa di pomodoro e uova.
  • Pastilla: una delle cose più particolari che abbiamo assaggiato: una torta salata e dolce insieme, con carne di pollo, mandorle e zucchero a velo. Un contrasto delizioso.
  • Saffron: tortino allo zafferano provato da Nomad, davvero spaziale.
  • Khobz: pane morbido, solitamente servito con burro e marmellata.
  • Baghrir: sfoglia di pasta forata, da gustare con creme e marmellate a colazione.
  • Rghaif: tipica Crepe da colazione marocchina.
  • Dolcetti di pasta di mandorla, tipici della pasticceria marocchina.
  • Tè alla menta, delizioso.

Dove mangiare in Marocco: i ristoranti che ho provato

In un viaggio come questo, dove il cibo è parte integrante ed imperdibile dell’esperienza, scegliere i ristoranti giusti fa la differenza. Durante il mio addio al nubilato abbiamo avuto la fortuna di provare diversi posti e posso dire che a Marrakech ho mangiato sempre benissimo. Ogni cena è stata un’esperienza non solo gastronomica.

Uno dei miei preferiti in assoluto è stato Nomad: elegante e con un rooftop perfetto per una cena al tramonto e i piatti sono davvero curati. Io ho adorato la loro pastilla ed il loro tortino allo zafferano.

Abbiamo pranzato anche a Le Jardin, un’oasi verde in piena medina, dove tra piante e decori vintage si respira calma e freschezza. Anche qui tutto delizioso e devo dire che è stato sicuramente il mio ristorante preferito.

Una menzione speciale va ovviamente alla cena nel deserto di Agafay: un’esperienza che va oltre il piatto. Abbiamo mangiato tajine, couscous e dolcetti marocchini circondate dalle dune e da una musica tradizionale. È stata una delle serate più magiche della mia vita.

Infine, l’ultima cena a Marrakech l’abbiamo fatta da La Tanjia e anche lì tutto è stato all’altezza delle aspettative: atmosfera calda, sapori autentici e un servizio impeccabile. Un ottimo modo per chiudere il viaggio.

L’unico ristorante che non mi ha convinta del tutto è stato il Taros Café di Essaouira. Ha una bellissima terrazza con vista sull’oceano, ma il cibo ci è sembrato più turistico che autentico. Nulla di drammatico, ma rispetto al livello altissimo dei ristoranti di Marrakech, ha un po’ deluso le aspettative.

Quanti giorni servono per visitare il Marocco?

Partiamo da un presupposto: tre giorni sono pochissimi, lo so bene. Ma essendo questo un viaggio pensato per festeggiare il mio addio al nubilato, ci siamo focalizzate su esperienze leggere, momenti speciali e attività da condividere tra amiche. Se volete vivere un viaggio simile, anche tre giorni possono bastare.

Ma se il vostro obiettivo è iniziare a scoprire davvero il Marocco, allora vi consiglio di dedicarci non meno di 7 giorni, ottimizzando bene gli spostamenti. È un Paese che si presta a itinerari molto dinamici: bastano pochi voli interni o un’auto a noleggio per riuscire a vedere molto.

Per un’esperienza più completa, il tempo minimo ideale è di dieci-15 giorni: così potete abbinare Marrakech con il deserto, una città costiera come Essaouira e magari le città imperiali. Se organizzato bene, il tempo è sufficiente per vedere tanto e non stressarsi. Ovviamente, se volete esplorarlo a fondo, non basterebbe nemmeno un mese.

Personalmente, il Marocco è uno di quei Paesi che vale la pena vivere a più riprese, un po’ alla volta. Grazie ai voli diretti e brevi dall’Italia, è facile tornare e aggiungere ogni volta un pezzetto di avventura nuova, come vorrei fare io.

Il periodo migliore per un viaggio in Marocco

Il Marocco è una meta che si può visitare tutto l’anno, ma alcune stagioni sono sicuramente più adatte di altre. Se posso darvi un consiglio spassionato: evitate i mesi estivi, da maggio a ottobre. Le temperature superano facilmente i 40°C e, vi assicuro, può diventare davvero faticoso, nonostante non sia un clima umido.

Un altro periodo da valutare con attenzione è il Ramadan. In quei giorni, molte attività e ristoranti sono chiusi o operano solo dopo il tramonto e l’umore generale cambia: le persone sono più riservate, i ritmi rallentano molto e l’esperienza può risultare meno coinvolgente per un viaggiatore non pratico. Non è pericoloso, ma sicuramente meno comodo per chi vuole esplorare, mangiare fuori e partecipare a tour.

Il periodo ideale per visitare il Marocco? Da ottobre ad aprile. Il clima è mite, le giornate sono soleggiate, si può visitare la medina senza sciogliersi e anche le escursioni nel deserto sono più piacevoli. Le temperature notturne possono essere fresche, quindi è bene portare una giacca leggera, ma nel complesso è la stagione perfetta per scoprire il meglio del Paese senza soffrire il caldo.

Dove dormire in Marocco: riad o hotel? Pro e contro per scegliere bene

Una delle esperienze più affascinanti del viaggio in Marocco è proprio il tipo di alloggio. Se visitate Marrakech, vi consiglio assolutamente di provare un riad. I riad sono le tipiche abitazioni tradizionali marocchine trasformate in guesthouse: spesso si trovano nascosti tra i vicoli della medina e da fuori possono sembrare poco invitanti, ma appena si varca la soglia ci si ritrova in un sogno. cortili interni con fontane, mosaici colorati e arredi da palazzi imperiali.

C’è però un dettaglio importante: i riad si trovano in stradine strette, a volte non illuminate, che di sera possono mettere un po’ di soggezione, soprattutto per chi viaggia da solo o in gruppo di sole donne. Nulla di pericoloso, ma è giusto saperlo in anticipo. Per questo vi consiglio sempre di leggere bene le recensioni, scegliere strutture con staff disponibile e facilmente reperibile e chiudere sempre bene la porta della vostra camera, anche se siete all’interno.

Un altro aspetto da considerare: in molti riad i bagni non hanno una vera e propria porta. Come è successo a noi, può capitare di avere il bagno in una sorta di ambiente separato, ma senza una chiusura totale, il che può non essere l’ideale se si condivide la stanza con altre persone.

Per chi preferisce un comfort più simile agli standard occidentali, ci sono comunque ottimi hotel e resort, con servizi moderni e strutture eleganti. Tuttavia, a mio parere, alloggiare in un riad è parte integrante dell’esperienza marocchina: vi farà sentire davvero immersi nella cultura e nello stile di vita locale e vi regalerà momenti di pace unici nel cuore caotico della città.

Quanto costa un viaggio in Marocco? Tutto quello che c’è da sapere sul budget

Una delle cose che mi ha più colpita del Marocco è stato il rapporto qualità-prezzo. È una destinazione davvero economica, perfetta per chi cerca un viaggio autentico ma senza dover spendere una fortuna. Per cominciare, ci sono tantissimi voli low cost che collegano l’Italia a città come Marrakech: se prenotate con un po’ di anticipo, si trovano andata e ritorno anche a meno di 100 euro.

Anche per quanto riguarda gli alloggi, il Marocco è super accessibile: i riad offrono esperienze bellissime a prezzi davvero contenuti e anche hotel e resort sono spesso più economici rispetto ad altre destinazioni internazionali di pari livello. Mangiare costa pochissimo e anche i ristoranti più curati mantengono prezzi accessibili.

Transfer, escursioni e attività hanno generalmente tariffe molto vantaggiose, ma attenzione: la regola d’oro in Marocco è contrattare sempre, soprattutto nei mercati, con i tassisti o per le guide improvvisate. Spesso i prezzi iniziali sono gonfiati, anche di 3 o 5 volte rispetto al valore reale. Non è maleducazione, anzi: fa parte della cultura locale e i venditori si aspettano che trattiate.

Un altro aspetto importante: chiedete sempre in anticipo se accettano carte, perché molti dicono di sì, salvo poi, al momento del conto, scoprire che accettano solo contanti. Questo può succedere anche nei ristoranti o nei transfer privati. Quindi portate sempre del contante con voi e verificate tutto prima: in Marocco, il segreto è essere preparati e chiedere sempre.

Viaggio in Marocco? Posso aiutarvi a organizzarlo!

Anche se il Marocco è una meta affascinante e accessibile, organizzare un viaggio in autonomia può rivelarsi più complicato di quanto si pensi. Non solo per la contrattazione continua o per le difficoltà linguistiche, ma anche per la gestione degli spostamenti e delle attività. Molti autisti e operatori locali tendono ad avere tempi molto elastici: è assolutamente normale che interrompano un transfer per farvi fare shopping in negozi “amici”, oppure che comunichino solo la sera prima che un’attività inizierà con una o due ore di ritardo rispetto al previsto.

Per questo vi consiglio due cose fondamentali:

  1. Non inserite attività il giorno dell’arrivo o della partenza, perché gli orari cambiano spesso e rischiereste di perdere tutto.
  2. Lasciate sempre margini di flessibilità nell’itinerario: niente tabelle troppo serrate o piani con incastri perfetti, perché la realtà marocchina ha ritmi tutti suoi.

Questo approccio più lento e spontaneo può anche diventare parte del fascino del viaggio se lo si affronta con la giusta consapevolezza. In alternativa, affidarsi a una professionista come me, che conosce già i ritmi e i contatti giusti può fare davvero la differenza.

Il Marocco è un Paese che va scoperto con gli occhi pieni di curiosità ma anche con una buona organizzazione alle spalle. Se state pensando di partire e volete un itinerario su misura, con esperienze autentiche, strutture selezionate e consigli pratici, sappiate che posso aiutarvi.

Oltre a essere una travel blogger, infatti, sono anche una travel designer e creo itinerari personalizzati per chi vuole viaggiare in modo consapevole, curato e senza stress. Se avete bisogno di supporto per il vostro viaggio in Marocco, o in qualsiasi altra parte del mondo, potete scrivermi attraverso il modulo contatti del blog: vi risponderò con piacere e vi aiuterò a trasformare il vostro sogno in realtà.

Irlanda del sud: itinerario tra Killarney e il Ring of Kerry

L’Irlanda ha un posto speciale nel mio cuore, è stato il mio primo on the road con Matteo ed il primo viaggio in cui ho davvero visto qualcosa di diverso dal solito. Leggera, gentile, vivace, verde come la si immagina e spesso bagnata da pioggerelle leggere che rendono tutto più autentico.

Quando sono arrivata a Cork, non avevo idea di quanto mi sarei innamorata di questa zona, tanto che oggi posso dire, senza esitazione, che tornerei subito nella zona tra il Killarney National Park e il Ring of Kerry anche solo per visitare questa parte del paese una seconda volta. Già solo il viaggio in auto attraverso le strade strette e panoramiche della contea di Kerry è un’esperienza indimenticabile.

L’itinerario che sto per raccontarvi riguarda solo una delle diverse giornate che ho passato in questo paese nel lontano 2018, ma nell’area blog sull’Irlanda trovate tutte le precedenti giornate e a breve arriveranno anche le successive.

Ovviamente, secondo me il miglior modo di visitare questo paese è in macchina, ma ricordate che viaggiare on the road significa che si guida tanto, si cammina un po’, ci si ferma a bocca aperta molto spesso e si fotografa ogni dieci minuti. Ma credetemi, ne vale ogni singolo chilometro.

Se state pianificando un viaggio a Cork e dintorni, prendete questo articolo come un punto di partenza per costruire il vostro percorso personalizzato e se avrete bisogno di aiuto nell’organizzazione del vostro viaggio, ricordate che sono una travel designer certificata e potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Dove ci troviamo in Irlanda del Sud

Irlanda del sud

La zona di cui parliamo si trova nel cuore dell’Irlanda del Sud, precisamente nella contea di Kerry e nelle sue vicinanze, a pochi chilometri a ovest di Cork, che è la città più grande e vivace di tutta la regione.

Il Killarney National Park è uno dei parchi nazionali più famosi e visitati d’Irlanda, celebre per i suoi paesaggi mozzafiato fatti di montagne, laghi, foreste e castelli medievali. Da qui parte il celebre Ring of Kerry, un itinerario circolare di circa 180 chilometri che abbraccia la penisola di Iveragh, offrendo panorami che sembrano usciti da un film: coste frastagliate, piccoli villaggi di pescatori, e colline verdeggianti.

Questa zona è perfetta per chi ama la natura selvaggia, le escursioni e il contatto autentico con la cultura irlandese. Non mancano anche castelli medievali e le tradizioni celtiche ancora vive nei paesi, fino alla gastronomia locale, che sa sorprendere per sapori genuini e prodotti di qualità.

Per chi si muove in auto, la regione è ben collegata, anche se le strade sono spesso strette e tortuose, il che rende il viaggio parte integrante dell’esperienza.

Itinerario di un giorno tra Killarney National Park e Ring of Kerry

Io, partendo da Cork, ho dedicato una sola giornata a questa zona del paese ma, tornando indietro, gli riserverei almeno due giornate ed è quello che consiglio di fare anche a voi. Iniziamo.

Blarney Castle: il bacio della tradizione irlandese

Irlanda del sud

La prima tappa imperdibile del nostro itinerario è stato il celebre Blarney Castle, a soli 10 chilometri da Cork. Questo castello medievale è famoso soprattutto per la sua leggenda: il “Blarney Stone”, una pietra magica che si dice regali il dono dell’eloquenza a chi la bacia.

Il castello è immerso in un parco ampio e ben curato, perfetto per una passeggiata tra giardini fioriti, grotte misteriose e sentieri tra alberi secolari. Blarney è un’esperienza che combina natura e cultura: oltre alla pietra, il castello stesso offre una vista panoramica sulla campagna circostante e il sito è ricco di angoli suggestivi da fotografare.

Sul sito ufficiale ho visto che i biglietti sono arrivati a 23,00 € a persona e devo dire che secondo me è un prezzo eccessivo, quindi valutate voi quanto ci tenete a visitarlo. Il rapporto qualità prezzo, secondo me, ad oggi non c’è più.

Killarney National Park: natura incontaminata e i tre laghi da sogno

Irlanda del sud

Il Killarney National Park è senza dubbio una delle perle naturali dell’Irlanda del Sud e una tappa imprescindibile per chi visita questa zona. Appena si entra nel parco, si viene avvolti da una natura rigogliosa fatta di foreste, colline e, soprattutto, da una serie di laghi meravigliosi che regalano uno spettacolo unico in ogni stagione.

I tre laghi del Killarney National Park

Il parco ospita i famosi tre laghi: il Lough Leane, il Muckross Lake e l’Upper Lake, ciascuno con caratteristiche proprie e scenari da cartolina.

Il Lough Leane, il più grande dei tre, è costeggiato da sentieri facili e ben segnalati, ideali per una passeggiata rilassante. Qui si trova anche il famoso Ross Castle. Il Muckross Lake, il più profondo, si immerge tra le montagne e regala scorci spettacolari, perfetti per chi ama il trekking o le escursioni in bicicletta. Infine, l’Upper Lake, più selvaggio e meno frequentato, offre un’atmosfera di tranquillità assoluta, lontano dalla folla.

Ross Castle: un castello fiabesco sul lago

Irlanda del sud

Dopo aver esplorato i laghi di Killarney, la nostra tappa successiva è stato il suggestivo Ross Castle, situato sulle rive del Lough Leane, il più grande dei tre laghi del Killarney National Park. Questo castello medievale è uno dei simboli storici della regione ed è perfettamente conservato, offrendo un’atmosfera fiabesca che sembra uscita da un racconto.

Questo castello è visitabile all’interno solo con un tour guidato e ad un prezzo di 5,00 €.

Torc Waterfall: la cascata incantata di Killarney

Non lontano da Ross Castle si trova una delle meraviglie naturali che più ho amato del Killarney National Park: la Torc Waterfall. Questa cascata è un vero spettacolo della natura e regala un’atmosfera magica grazie al rumore dell’acqua che si infrange tra le rocce, al verde intenso della vegetazione circostante e alla frescura che si respira nell’aria. La camminata fino alla cascata è breve ma molto piacevole, immersa tra alberi antichi e sentieri ben tenuti.

Il percorso verso Torc Waterfall è adatto a tutti, anche a chi non è particolarmente allenato, e permette di immergersi nella tranquillità del parco. Arrivati ai piedi della cascata, si può ammirare il salto d’acqua da vari punti panoramici, alcuni dei quali perfetti per scattare foto spettacolari.

Gap of Dunloe: un trekking tra montagne e laghi incantati

Irlanda del sud

Proseguendo il nostro itinerario, arriviamo al Gap of Dunloe, una delle attrazioni naturali più spettacolari della contea di Kerry. Questo stretto e suggestivo passo montano si estende tra le montagne McGillycuddy’s Reeks e Purple Mountain, offrendo panorami mozzafiato e un’esperienza immersiva nella natura irlandese più autentica.

Il trekking lungo il Gap of Dunloe è considerato uno dei più belli d’Irlanda: il percorso si snoda tra paesaggi mutevoli, passando da stretti passaggi rocciosi a ampie vedute panoramiche sulle montagne e sui laghi sottostanti. Durante il tragitto, si possono ammirare i piccoli laghi chiamati “loughs” e magari fermarsi per una pausa picnic immersi nel silenzio della natura.

Il Ring of Kerry: il tour panoramico per eccellenza

Il Ring of Kerry è senza dubbio uno degli itinerari più famosi e amati d’Irlanda, un circuito di circa 180 km che gira attorno alla penisola di Iveragh, nella contea di Kerry. Questo percorso panoramico attraversa paesaggi spettacolari: coste frastagliate, montagne maestose, laghi tranquilli e villaggi pittoreschi. È una delle escursioni su strada più suggestive d’Europa, capace di regalare scorci indimenticabili e un’immersione profonda nella cultura e nella natura irlandese. Il Ring of Kerry è perfetto per chi ha voglia di scoprire l’Irlanda autentica, tra leggende, storia e panorami da togliere il fiato.

Moll’s Gap: il passo di montagna con vista da cartolina

Irlanda del sud

Una delle tappe più iconiche del Ring of Kerry è senza dubbio Moll’s Gap, un passo di montagna che offre panorami incredibili sulle montagne circostanti e sulle valli sottostanti. Qui la natura mostra il suo volto più drammatico e suggestivo, con rocce levigate dal vento, brughiere ampie e un cielo che sembra infinito. Moll’s Gap è un luogo perfetto per fermarsi a scattare fotografie e godersi una pausa all’aperto.

Dal parcheggio di Moll’s Gap partono sentieri brevi ma panoramici, che permettono di esplorare ulteriormente la zona e di immergersi nell’atmosfera selvaggia del Kerry. Il punto di osservazione più famoso regala una vista spettacolare su Ladies View, un’altra tappa imperdibile del Ring of Kerry, dove si può ammirare il paesaggio dei laghi di Killarney da un’altezza privilegiata.

Kenmare e dintorni: il fascino dei villaggi del Ring of Kerry

Kenmare è un delizioso villaggio situato all’estremità sud-est del Ring of Kerry, un punto di sosta ideale per chi vuole immergersi nella cultura e nell’atmosfera autentica dell’Irlanda rurale. Questo borgo, ricco di negozietti artigianali, caffè accoglienti e ristoranti di qualità, è perfetto per una pausa dopo una giornata di esplorazioni. Anche se io ho avuto modo di visitare personalmente solo Kenmare, tra le tappe segnate c’erano luoghi molto interessanti come Waterville, Cahersiveen e Killorglin, tutti villaggi con caratteristiche uniche e paesaggi da cartolina.

Dove alloggiare tra Cork e il Ring of Kerry: il mio consiglio pratico

Durante il nostro viaggio tra Cork e il Ring of Kerry, scegliere la base giusta per dormire è stata una decisione importante. Io ho alloggiato a Cork, una città vivace e accogliente, perfetta come punto di partenza per esplorare la zona sud dell’Irlanda. Cork offre una buona varietà di alloggi, dagli hotel di charme ai B&B più tradizionali, e si trova in una posizione strategica per raggiungere comodamente il Killarney National Park, il Ring of Kerry e altre attrazioni nei dintorni.

Se avete più tempo a disposizione, potete valutare anche soggiorni a Killarney o a Kenmare, che offrono un’atmosfera più tranquilla e tipicamente irlandese.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

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Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Irlanda. Ci vediamo in giro per il mondo!

La Hague e dintorni: la tappa da non perdere in Normandia

La zona di la Hague, in Normandia, è stata per me una delle rivelazioni di viaggio più belle.

Avevo letto qualcosa su questo lembo di terra affacciato sull’oceano, ma non avevo capito la bellezza dei suoi paesaggi. Per fortuna, ho comunque deciso di dedicare una giornata alla scoperta dei suoi dintorni. Una scelta che oggi rifarei, ma con una modifica fondamentale: mi ritaglierei almeno due giorni interi, senza esitazioni.

Qui l’atmosfera è quella di una Normandia meno turistica, meno affollata e più semplice. Ho immaginato con estrema facilità la mia vita su Port Racine, persa tra un venticello gentile ed un mare meraviglioso.

Dove si trova La Hague e qualche curiosità

La Hague si trova in Normandia, nel dipartimento della Manche, sulla penisola Cotentin. È facilmente raggiungibile da Cherbourg, la città portuale che rappresenta il cuore economico e culturale della zona.

La geografia di Cap de la Hague è singolare: si tratta di un territorio circondato dall’oceano Atlantico e caratterizzato da scogliere tra le più alte d’Europa, fari solitari, sentieri escursionistici e piccoli porti dalle dimensioni quasi irreali.

Non a caso, La Hague è stata musa ispiratrice per pittori come Jean-François Millet, nato proprio qui, nel villaggio di Gréville-Hague.

Dal punto di vista naturalistico, la zona è attraversata dal sentiero GR 223, detto anche Sentiero dei Doganieri, che offre panorami spettacolari lungo la costa. Ovviamente, protagoniste assolute della bellezza del posto sono le scogliere Nez de Jobourg.

Itinerario di un giorno nella zona di La Hague: natura, villaggi e panorami mozzafiato

Se avete solo una giornata a disposizione per esplorare la zona di La Hague, potete seguire comodamente il mio itinerario, visto che ho avuto lo stesso tempo a disposizione.

La prima tappa obbligata sono le scogliere di Nez de Jobourg, tra le più alte d’Europa: qui si respira un’atmosfera selvaggia, con il mare che si infrange violento contro le falesie e il vento che sembra parlare. Il percorso escursionistico, che parte dal parcheggio del sito, permette di seguire un tratto spettacolare del sentiero GR 223, camminando a picco sull’oceano. Il trekking può durare da un’ora a mezza giornata, a seconda del tempo a disposizione, ma ogni passo merita. Piccolo particolare: non adatto a chi soffre di vertigini, come il mio compagno!

Penisola di La Hague

Dopo questa immersione nella natura più pura, vi consiglio una sosta al Port Racine, considerato il porto più piccolo di Francia: una minuscola insenatura con barche ormeggiate e una calma quasi irreale, perfetta per una pausa fotografica. Io, in realtà, ho deciso di passarci l’intero pomeriggio perché sono rimasta completamente conquistata dall’atmosfera di quiete e pace di questo posto, dove ho incontrato in tutto il pomeriggio una decine di persone, tutti abitanti del posto.

Da qui, potete spostarvi verso il Castello di Nacqueville, una dimora storica circondata da un grande parco verde. Sarebbe stata la mia terza tappa, ma mi sono innamorata di Port Racine e ho deciso di trascorrere l’intero pomeriggio lì.

Infine, se avete tempo (e voglia di musei), potete concludere la giornata con una visita al Cité de la Mer di Cherbourg, uno dei musei marittimi più completi della regione. Io non ho voluto inserirlo nel mio itinerario, ma è fortemente consigliato dagli uffici del turismo locali.

Cosa vedere nei dintorni

A sud, a circa un’ora e mezza di auto da questa zona bellissima, si trova Granville, una splendida cittadina marittima affacciata sulla Manica, famosa per il suo porto pittoresco, la città alta fortificata e i suoi mercatini locali. Ma è anche la città natale di Christian Dior, e proprio nella villa dove visse il celebre stilista è stata allestita la casa museo dedicata allo stilista, immersa in un giardino splendido con vista sul mare.

Verso est, invece, non puoi perderti le spiagge dello sbarco, simbolo della memoria europea e della storia del Novecento, come Omaha Beach, Utah Beach o il Cimitero americano di Colleville-sur-Mer. Ve ne parlo nel dettaglio in un altro articolo.

Dove alloggiare per visitare La Hague: consigli pratici e la mia esperienza

Quando ho pianificato il mio itinerario in Normandia, avevo inizialmente previsto di alloggiare nei pressi di La Hague. Tuttavia, a causa di un imprevisto con la struttura prenotata (un B&B che si è rivelato purtroppo poco fedele alle foto e con standard igienici piuttosto scarsi), ho deciso di spostarmi a Saint-Lô, trovando lì una soluzione d’emergenza più affidabile.

Detto ciò, per sfruttare al massimo il tempo a disposizione a La Hague, il mio consiglio è quello di alloggiare direttamente nella zona di Cherbourg, una cittadina vivace e ben collegata, con una buona offerta di ristoranti, hotel e B&B. Da lì si possono raggiungere facilmente tutte le attrazioni della penisola.

In generale, sconsiglio di affidarsi a strutture di privati in queste zone, purtroppo ho trovato spesso gli alloggi in situazioni igieniche pietose, nonostante le recensioni positive. Probabilmente, questo è dovuto al fatto che lo standard igienico degli italiani è molto diverso da quello degli altri. Consiglio basato sulla mia esperienza personale: meglio un hotel commerciale, che una casetta super tipica ma da condividere con le blatte.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

Ricordatevi che, prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggioHeymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:

Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Normandia. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Granville: cosa vedere, dove mangiare e cosa visitare nei dintorni

Granville è una perla della Normandia, affacciata sul Canale della Manica e sospesa tra mare, storia e cultura. Un tempo villaggio di pescatori, oggi è una località balneare ricca di fascino, amata sia dai francesi che dai viaggiatori “stranieri“.

Onestamente, per me ha rappresentato soprattutto una tappa strategica per la notte e non le ho dedicato moltissimo tempo, anche perché sono arrivata qui non al meglio della mia forma. Tuttavia, ho visitato la casa museo di Dior e percorso un tratto del sentiero dei Doganieri e devo dire che l’ho trovata uno stop davvero molto piacevole.

Dove si trova e perché visitarla

Granville

Granville si trova nel dipartimento della Manica, nella regione francese della Normandia, a circa un’ora da Mont-Saint-Michel e a circa quattro ore da Parigi. È facilmente raggiungibile in auto ed è perfetta per una gita di un giorno durante un viaggio più ampio alla scoperta della Normandia.

Ma perché visitare Granville? Oltre al suo pittoresco centro storico racchiuso da antiche mura, la città è conosciuta per due attrazioni imperdibili:

  • La casa natale di Christian Dior, oggi trasformata in museo, con un meraviglioso giardino a picco sul mare.
  • Il celebre “Sentiero dei Doganieri” (GR223), che costeggia le scogliere offrendo panorami spettacolari sull’oceano e sulla baia di Mont-Saint-Michel.

Curiosità: Granville ogni anno, il fine settimana prima del Mardi Gras, ospita uno dei carnevali più famosi di Francia, animato da carri allegorici e musica dal vivo, patrimonio immateriale dell’UNESCO.

Cosa vedere a Granville

Granville

Passeggiare per le vie di Granville è un viaggio nel tempo. Il centro storico è il cuore medievale della città. Ecco alcune tappe da non perdere:

  • Museo Christian Dior: per gli amanti della moda e non solo, il Musée Christian Dior è una tappa imperdibile. La casa in cui nacque il celebre stilista è immersa in un giardino fiorito con vista sull’oceano.
  • Rue des Juifs: una delle vie iconiche della cittadina.
  • Notre-Dame du Cap Lihou: costruzione di rara bellezza.
  • Rue Étroite, Rue des Plâtriers e Rue du Marché au Pain: queste tre vie rappresentano il volto più autentico di Granville.
  • Place Cambernon: una piccola piazza vivace nel cuore della città alta, perfetta per una sosta al bar o per ammirare l’architettura locale. In estate ospita mercatini e piccoli eventi culturali.
  • La Pointe du Roc: un promontorio naturale che regala panorami mozzafiato sul mare. È il punto di partenza ideale per una camminata sul Sentiero dei Doganieri (GR223), tra scogliere, fari e silenzi.

Cosa vedere nei dintorni di Granville

Mont Saint Michel

A circa un’ora di distanza, si trova Mont-Saint-Michel, una delle meraviglie della Normandia. Qui trovate tutte le informazioni utili per la visita. Inoltre, potete unire questa gita anche ad una visita a Cancale, cittadina famosa per le sue deliziose ostriche.

Se il vostro viaggio deve proseguire nella direzione opposta, invece, il mio consiglio è di andare a visitare la zona di La Hague, su cui trovate un articolo sempre su questo blog.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

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Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Normandia. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Viaggio di gruppo a New York per vivere la magia delle feste

Sogni da tutta la vita di visitare New York ma non sai con chi andare? Allora è tempo di partecipare al nostro viaggio di gruppo a New York in uno dei momenti più iconici dell’anno: dal 22 al 29 novembre 2025, durante i festeggiamenti del ringraziamento, gli sconti del Black Friday e all’alba delle prime decorazioni natalizie.

Siamo Martina (se leggi questo blog da tempo mi conosci già, altrimenti vieni a scoprirmi sulla pagina IG @viaggiscrittiamano o su questo stesso sito) e Stefania (amministratrice del blog www.vabbeiovado.com e della pagina Instagram @vabbeiovado): due travel designer certificate, specializzate sulla destinazione grazie alla formazione ufficiale della New York City Travel Trade Academy. Ed abbiamo creato un viaggio per creare connessioni, far nascere nuove amicizie e soprattutto scoprire la città più viva del mondo, tra tappe iconiche e luoghi insoliti.

Non sarà il classico viaggio organizzato, ma un’esperienza autentica, vissuta con occhi curiosi e spirito entusiasta, in compagnia di chi conosce davvero la Grande Mela.

Perché partire proprio a novembre?

Novembre è uno dei mesi più affascinanti per visitare New York. In città si respira un’atmosfera unica: il Thanksgiving porta con sé parate spettacolari, tra cui la celebre Macy’s Parade; il Black Friday trasforma ogni negozio in un paradiso per chi ama fare shopping a prezzi scontatissimi; e le prime luci natalizie iniziano a brillare sulle strade e nelle vetrine, dando ufficialmente il via alla stagione più magica.

Questo è il periodo perfetto per chi vuole vedere la città sotto una luce diversa, tra tradizione americana e clima festoso.

Il viaggio in breve: cosa ti aspetta

Viaggio di gruppo a New York

Soggiorneremo in un hotel 3 stelle a Long Island City, una zona strategica e ben collegata a Manhattan. Le camere saranno quadruple, perfette per condividere risate e chiacchiere di fine giornata e la colazione è inclusa, così inizieremo ogni mattina col piede giusto e, considerando i prezzi di New York, questo è davvero un dato molto importante.

L’itinerario è stato pensato da noi, con tappe imperdibili e angoli nascosti che amiamo e conosciamo bene. Visiteremo:

  • I quartieri più iconici di Manhattan, da Midtown a Harlem.
  • Osservatori mozzafiato come il Top of the Rock e il Summit.
  • Il celebre ponte di Brooklyn e il quartiere di Dyker Heights con i suoi incredibili addobbi natalizi.
  • Musei come l’American Museum of Natural History.
  • La Statua della Libertà, che vedremo da vicino a bordo di un traghetto.

Ci sarà anche tempo libero per esplorare la città al tuo ritmo, gustare un hot dog a Central Park o perderti tra le luci di Times Square.

Cosa è incluso nella quota di partecipazione

Il viaggio è pensato per farti vivere New York in tutta la sua energia, senza preoccupazioni logistiche. Ecco cosa è incluso nella quota:

  • Volo A/R internazionale con bagaglio a mano da Roma, ma possiamo quotare la partenza anche da altre città e, se ne senti il bisogno, possiamo quotare l’aggiunta del bagaglio da stiva.
  • Soggiorno in hotel 3 stelle con colazione.
  • MetroCard per spostarsi liberamente in città.
  • New York City Pass con accesso a 5 attrazioni top.
  • Cena di benvenuto per rompere il ghiaccio.
  • Assicurazione viaggio.
  • Itinerario completo curato da due NYC Destination Specialist e Travel Designer certificate.
  • Una sorpresa speciale da vivere direttamente a New York.
  • Guida PDF informativa che consegneremo prima della partenza.
  • Gruppo WhatsApp per restare in contatto, che creeremo qualche giorno prima del viaggio.

Prezzo e modalità di iscrizione

La quota di partecipazione è di 1900 euro, ma per i primi 5 iscritti il prezzo di lancio è di 1830 euro. Per le modalità di pagamento puoi scriverci in privato su Instagram e ti risponderemo subito.

Ricorda che nella quota non è incluso:

  • Quota tour leader (100€, da pagare in loco)
  • ESTA
  • Pasti non menzionati
  • Mance, spese personali, servizi non indicati
  • Trasferimenti da/per aeroporto

La direzione tecnica è affidata a:
Volver S.R.L.S. Unipersonale
Via G. Macaggi 23A/2 – 16121 Genova
P.zza G. Rossa 18R – 17100 Savona

Documenti richiesti per viaggiare negli Stati Uniti

Si raccomanda di documentarsi in merito ai requisiti di ingresso sul sito Viaggiare Sicuri, in ogni caso per riassumere in maniera super semplificata cosa è necessario per entrare negli Stati Uniti:

  • Passaporto elettronico in corso di validità.
  • Autorizzazione ESTA, che va richiesta online, se si rientra nel programma “Visa Waiver Program” (VWP).
  • In mancanza anche di uno solo dei requisiti necessari per usufruire del “Viaggio senza Visto“, è necessario richiedere il visto presso l’Ambasciata o il Consolato statunitense presenti in Italia.

Ricorda di controllare anche la scadenza del passaporto: deve essere valido per tutta la durata del soggiorno.

Come funziona l’ESTA per entrare negli USA

L’ESTA (Electronic System for Travel Authorization) è un’autorizzazione elettronica necessaria per tutti i viaggiatori che si recano negli USA per turismo per un periodo inferiore ai 90 giorni e che rientrano nel programma “Visa Waiver Program” (VWP), il quale consente a cittadini di 42 Paesi, tra cui l’Italia (cfr. https://www.dhs.gov/visa-waiver-program-requirements), di entrare negli Stati Uniti per motivi di affari e/o turismo, senza dover richiedere un visto d’ingresso.
Si compila online, ha un costo di 21 dollari e va richiesta almeno 72 ore prima del volo, anche se è consigliabile farlo con anticipo. Soprattutto, occorre controllare con anticipo di avere tutti i requisiti necessari per richiederla.

Per ottenerla servono i dati del passaporto e del viaggio. Una volta approvata, ha validità di due anni o fino alla scadenza del passaporto.

Se hai dubbi, ti aiutiamo noi a compilarla correttamente.

Viaggio di gruppo a New York: un’esperienza autentica

Questo viaggio è nato dal desiderio di condividere con altre persone ciò che più amiamo di New York. Siamo due travel designer certificate e NYC Destination Specialist, con una conoscenza approfondita della città e tanta voglia di creare connessioni.

Ti accompagneremo passo dopo passo, senza stress, con entusiasmo e presenza costante. Il gruppo WhatsApp che apriremo un mese prima della partenza sarà il nostro punto di riferimento: lì potrai fare domande, ricevere aggiornamenti e iniziare a entrare nel mood newyorkese. Ma se hai bisogno di qualche chiarimento prima, non esitare comunque a contattarci.

Sarà un viaggio di quelli che lasciano il segno.

Contattaci su Instagram per info e prenotazioni:
📩 @viaggiscrittiamano
📩 @vabbeiovado

Ti aspettiamo con la valigia pronta e gli occhi pieni di meraviglia!

FAQ – Domande frequenti sul viaggio di gruppo a New York

1. Il viaggio è adatto anche a chi non ha mai visitato New York?
Assolutamente sì! L’itinerario è pensato per chi visita New York per la prima volta, ma include anche chicche che sorprenderanno anche chi ci è già stato. Ci saremo noi a guidarti e supportarti in ogni momento.

2. Posso partecipare anche se viaggio da solo/a?
Certo! I viaggi di gruppo sono perfetti per chi parte da solo ma vuole vivere l’esperienza con altri appassionati di viaggio. Le camere sono condivise, quindi farai subito amicizia.

3. Come si effettua l’iscrizione?
Ti basta scriverci su Instagram (@viaggiscrittiamano o @vabbeiovado). Ti invieremo tutte le istruzioni.

4. Qual è la città di partenza?
La città di partenza sarà principalmente Roma, ma se hai bisogno di partire da un altro aeroporto scrivici, quoteremo il tuo volo e organizzeremo al meglio il tuo viaggio.

5. Come funzionano i pagamenti?
È richiesto un acconto per bloccare il posto e il saldo verrà effettuato a ridosso della partenza. I dettagli completi ti verranno inviati dopo la richiesta di partecipazione.

6. È necessario avere esperienza di viaggi all’estero?
Non serve! Saremo con te dall’inizio alla fine per rendere tutto semplice e chiaro, anche se è la tua prima volta fuori dall’Europa.

7. Che tipo di gruppo sarà?
Sarà un piccolo gruppo affiatato di viaggiatori e viaggiatrici con lo stesso spirito di scoperta. Il numero sarà di circa 10 persone.

8. Ci sono limiti di età?

Sì, per partecipare è necessario che tu abbia compiuto almeno 21 anni. Per il resto, l’importante è che tu sia pronto a socializzare e vivere l’esperienza con spirito di avventura e tanta gioia di scoprire nuovi luoghi e conoscere nuove persone.

Se hai altre domande, non esitare a contattarci!

Reykjavík, la città dove ho detto sì

Il 2023 è stato un anno speciale per me e Reykjavík ne è stata protagonista. Non solo perché ho visitato finalmente l’Islanda, da sempre nella mia top 5 delle destinazioni da vedere una volta nella vita, ma soprattutto perché proprio qui ho ricevuto la proposta di matrimonio, un ricordo che porterò per sempre nel cuore.

Nel blog, nella sezione dedicata all’Islanda, troverete tantissimi articoli sul mio on the road in questo paese incredibile e surreale, ma oggi voglio fare un piccolo approfondimento su Reykjavík: città che, onestamente, non ho trovato di particolare bellezza ma che è una tappa obbligata durante qualsiasi on the road nella terra del ghiaccio e del fuoco, sia per la vicinanza all’aeroporto che per alcune attrazioni iconiche nelle sue vicinanze.

Reykjavík: la porta d’ingresso dell’Islanda a due passi dall’aeroporto

Reykjavík è situata nella parte sud-occidentale dell’Islanda, proprio a breve distanza dall’aeroporto internazionale di Keflavík. Questa vicinanza è fondamentale perché rende Reykjavík la prima tappa quasi obbligata per chi arriva dall’Italia o da qualsiasi altra parte del mondo.

L’aeroporto si trova infatti a circa 50 chilometri dal centro città, facilmente raggiungibile in meno di un’ora tramite navette come la Flybus o auto a noleggio.

Trattandosi di un on the road, io ovviamente ho subito ritirato la mia macchina a noleggio e mi sono diretta nella capitale.

La zona intorno all’aeroporto è ricca di paesaggi vulcanici e campi di lava, un assaggio della natura selvaggia islandese che si estende poi lungo tutta la penisola di Reykjanes, famosa per le sue attività geotermiche e i suoi crateri.

Partire dall’Italia è semplice: ci sono voli diretti da Milano e Roma con compagnie come Icelandair e low cost come Wizz Air, che offrono ottimi prezzi in bassa stagione, anche se ogni tanto tolgono e rimettono i voli.

La posizione strategica di Reykjavík, vicino a queste meraviglie naturali, permette di pianificare sia una sosta rilassante in città che escursioni in aree più remote, come il Golden Circle o la Blu Lagoon.

Reykjavík, città di fumi, vichinghi e natura selvaggia

Il nome Reykjavík, che significa Baia dei fumi” o “Baia fumosa, deriva dal vapore delle sorgenti termali naturali che ancora oggi animano questa terra.

Reykjavík è bagnata dall’Oceano Atlantico e circondata da montagne e laghi, che la rendono un vero gioiello paesaggistico.

Passeggiando per Reykjavík, si percepisce l’amore per la natura e la tradizione che gli islandesi hanno mantenuto vivi. Nei dintorni si trova il Parco Nazionale di Þingvellir, sito patrimonio UNESCO, dove è possibile vedere il punto di separazione tra le placche tettoniche nordamericana ed europea. Ma non è tutto: la penisola di Reykjanes, famosa per la sua attività vulcanica, offre scenari lunari di campi di lava e a poca distanza dalla capitale si trova la celebre sorgente termale Blue Lagoon.

Reykjavík rappresenta, quindi, il perfetto connubio tra storia vichinga, vita urbana e natura selvaggia.

10 cose da vedere a Reykjavík

Quando si visita Reykjavík, l’impazienza di iniziare la scoperta dell’isola può oscurare la curiosità verso questa città. In effetti, la maestosità e la meraviglia della natura nei dintorni non ha pari, tuttavia ecco alcune tappe carine anche nella capitale:

  1. Hallgrímskirkja: questa imponente chiesa luterana è il simbolo della città. La sua architettura ispirata alle colonne di basalto vulcanico è davvero suggestiva.
  2. Centro storico: le vie del centro sono un tripudio di casette in legno dipinte con colori vivaci, negozi di artigianato, caffè e gallerie d’arte. Passeggiare qui è come fare un salto nel passato, tra atmosfere calde e super colorate.
  3. Harpa Concert Hall: una delle architetture più moderne e affascinanti d’Islanda, con le sue facciate di vetro che riflettono la luce e il paesaggio circostante. Oltre agli spettacoli, potete visitare il suo interno per una pausa caffè con vista.
  4. Porto di Reykjavík
  5. Museo Nazionale d’Islanda: ideale per chi vuole scoprire le radici del Paese, con esposizioni che raccontano la storia dalla preistoria ai giorni nostri.
  6. Museo delle Saghe: un’immersione nelle leggende vichinghe e nei miti islandesi, con mostre interattive e ricostruzioni.
  7. Parco di Arbaer: un museo all’aperto che riproduce un villaggio islandese tradizionale, con case antiche e atmosfere di altri tempi.
  8. Perlan: museo futuristico e cupola di vetro rotante, con esposizioni e una vista spettacolare sulla città e dintorni.
  9. Strada Arcobaleno (Rainbow Road): questa via colorata è il cuore pulsante dell’arte urbana di Reykjavík, perfetta per scattare foto originali e immergersi nella creatività locale. Proprio qui ho ricevuto la mia proposta di matrimonio!
  10. Blu Lagoon: a circa un’ora da Reykjavík, sono le piscine termali più famose d’Islanda e forse d’Europa.

Queste mete vi daranno un assaggio completo della città, tra storia, natura, arte e relax.

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Dove gustare i sapori autentici di Reykjavík (tra hot dog, dolci e piatti tipici)

Reykjavík non è famosa per il suo cibo, quanto per i suoi prezzi folli. Quindi, ecco qualche consiglio per mangiare “bene”, senza farsi spennare appena arrivati.

Da Bæjarins Beztu Pylsur trovate l’hot dog più popolare di Islanda a circa 4,50 €, un must per chi visita la città, anche se, vi confesso, personalmente non l’ho trovato così speciale.

Se invece amate i dolci, fermatevi alla pasticceria Brauð & Co., dove ho assaggiato i cinnamon rolls più soffici e profumati, insieme al tradizionale Vinarbraud. Con cappuccino, la colazione è venuta 13 €, ma vi assicuro che ne vale la pena: un posticino davvero carino e accogliente.

Per chi vuole provare qualcosa di decisamente più tipico, il ristorante Saegreifinn è il posto giusto: squalo putrefatto, zuppa di aragosta, spiedini di salmone e gamberi sono specialità locali che raccontano la tradizione islandese. Il conto è stato di circa 83 € in due, con 4 birre locali, quindi non economico, ma un’esperienza da provare almeno una volta.

Se cercate qualcosa di più informale e conveniente, il Lebowski Bar è la mia scelta preferita per hamburger e birra di ottima qualità a prezzi ragionevoli, soprattutto durante l’happy hour. Qui abbiamo speso 50 € in due per due mega panini con bacon, patatine e birra locale artigianale.

Come raggiungere il centro di Reykjavík dall’aeroporto Keflavík

Il trasferimento dall’aeroporto di Keflavík al centro di Reykjavík è semplice e ben organizzato. La soluzione più popolare è la navetta Flybus e vi porta direttamente in città o al vostro hotel, con un tempo di percorrenza di circa 45 minuti. La comodità di prenotare online e la frequenza delle corse la rendono la scelta ideale per chi vuole evitare stress.

In alternativa, potete noleggiare un’auto direttamente in aeroporto e guidare verso Reykjavík godendovi i panorami vulcanici della penisola di Reykjanes lungo la strada.

Il taxi neanche l’ho valutato, considerando i prezzi islandesi.

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Muoversi a Reykjavík: camminare e scoprire

Reykjavík è una città piccola e a misura d’uomo, che si visita comodamente a piedi. Camminando scoprirete scorci nascosti, murales, angoli di natura e localini che altrimenti vi perdereste. Le vie principali sono ben collegate e molte attrazioni sono vicine tra loro.

Per spostarsi fuori città, invece, un’auto a noleggio è indispensabile.

Quanto tempo serve per visitare Reykjavík? Uno è perfetto!

Reykjavík è piccola e con una giornata intera potete vedere tutte le attrazioni principali, fare una passeggiata rilassata e persino gustare qualche piatto tipico senza fretta. Se avete più tempo, potete esplorare i dintorni o rilassarvi nelle piscine termali, ma per una visita in città un solo giorno è sufficiente.

Il periodo migliore per visitare Reykjavík: estate o inverno?

L’estate islandese, tra giugno e agosto, è il momento ideale per chi vuole temperature più miti, giornate lunghissime e tanti eventi all’aperto. La città si anima e la natura circostante si mostra in tutto il suo splendore. L’inverno è perfetto per chi cerca l’aurora boreale e atmosfere magiche, anche se fa molto freddo e le giornate sono brevi. Primavera e autunno offrono meno turisti e prezzi più bassi, ma il clima è più imprevedibile. Io ho scelto l’inverno per l’aurora boreale e sono riuscita a vederla due volte, seppure a Vik.

Reykjavík è sicura? Viaggiare tranquilli

La capitale islandese è considerata una delle città più sicure al mondo. La criminalità è quasi inesistente e potete passeggiare tranquilli anche di sera. Gli islandesi sono persone riservate ma gentili e attente al benessere comune. Questo rende Reykjavík un posto perfetto per viaggiatori singoli, coppie e famiglie.

Dove dormire a Reykjavík: quartieri e consigli pratici

Il centro storico è la zona migliore dove alloggiare, per essere vicini alle attrazioni, ai ristoranti. Qui troverete hotel, B&B e guesthouse , ma a caro prezzo.

Zone più tranquille si trovano poco fuori dal centro, ideali se cercate prezzi più economici. Prenotate con anticipo soprattutto in alta stagione, per assicurarvi le migliori offerte e sistemazioni.

Reykjavík è cara? Ecco qualche trucco per risparmiare

Sì, Reykjavík è molto cara, soprattutto per il cibo e gli alloggi. Però potete contenere le spese mangiando street food, approfittando di supermercati e preparando qualche pasto in autonomia. Cercate gli happy hour nei bar, e sfruttate offerte speciali.

PRIMA REGOLA ISLANDESE: ALLOGGI CON CUCINA.

Informazioni utili per un viaggio senza intoppi a Reykjavík

Ecco una lista dettagliata di cose da sapere prima di partire:

  • Documenti: Per i cittadini italiani basta la carta d’identità valida o il passaporto, nessun visto richiesto.
  • Clima: L’Islanda è imprevedibile, vestitevi a strati, con abbigliamento impermeabile e scarpe comode.
  • Moneta: Corona islandese (ISK). Carte di credito accettate praticamente ovunque, anche per piccoli acquisti.
  • Internet: Wi-Fi disponibile in hotel, caffè e ristoranti; potete anche acquistare una SIM locale per maggiore comodità o un’eSim
  • Patente: La patente italiana è valida per il noleggio auto.
  • Lingua: Islandese è la lingua ufficiale, ma l’inglese è parlato ovunque.
  • Elettricità: 230V, prese tipo europeo.
  • Orari: Negozi e musei chiudono spesso tra le 17 e le 18.
  • Acqua: Potabilissima e sicura dal rubinetto.
  • Cultura: Gli islandesi amano la natura e la quiete, quindi rispettate l’ambiente e i loro ritmi di vita.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

Ricordatevi che, prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggioHeymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:

Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Islanda. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Lisbona in 4 Giorni: Itinerario Completo tra Storia, Mare e Fado

Era il maggio 2019 quando per la prima volta si è palesata davanti ai miei occhi Lisbona, con la sua incredibile piazza con affaccio sul mare, i suoi colori sgargianti e le sue rovine antiche. Un mix di bellezza vivace e malinconica allo stesso tempo, che mi ha subito fatta innamorare e capire che avevo avuto la fortuna di incontrare una di quelle città che mi sarei portata dentro per sempre.

Quell’anno ci furono delle giornate terribilmente calde in Portogallo e, ovviamente, furono proprio quelle in cui anche io mi trovai a visitare il paese. Ho visitato Sintra con 42 gradi, tirandomi periodicamente una boccetta d’acqua addosso.

Nonostante questo, non dimenticherò mai i palazzi di straordinaria bellezza, i brividi provocati al canto del fado, il sapore tra i più buoni mai provati dei Pasteis e l’euforia di trovarmi in una città completamente diversa dalle solite capitali europee.

Per me, che col mare ho una storia d’amore eterna, ha rappresentato un perfetto equilibrio tra malinconia e bellezza, tra modernità e tradizione. In questo articolo voglio raccontarvi il mio itinerario di 4 giorni, con tutte le informazioni utili per organizzare la vostra visita. Vi darò consigli pratici, dritte su cosa vedere e fare, su dove mangiare e su come muovervi senza stress.

Se anche voi siete amanti delle città autentiche, un po’ decadenti ma piene di vita, Lisbona vi farà battere il cuore. Preparatevi a perdervi tra miradouros panoramici, facciate decorate da azulejos, e scorci che vi resteranno nel cuore.

Dove si trova Lisbona e qualche curiosità

Lisbona

Lisbona è la capitale del Portogallo, affaccia sull’Oceano Atlantico ed è attraversata dal fiume Tago. Questo punto d’incontro tra terra e mare ha reso Lisbona un crocevia di popoli e culture, dal passato marinaro glorioso che si respira ovunque.

È una città che unisce tradizione e innovazione, dove il fascino del passato si fonde con la creatività del presente.

Il fado, la musica tradizionale portoghese, è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. E dopo aver assistito a questo spettacolo triste e magico, ho compreso perfettamente perché.

Lisbona è anche nota per le sue sette colline e, di conseguenza, per le sue infinite salite, per gli azulejos (piastrelle colorate) e per i miradouros, i punti panoramici da cui si gode una vista mozzafiato.

Si tratta anche di una delle capitali più antiche d’Europa, persino più di Roma. Infatti, sembrerebbe essere stata fondata dai Fenici intorno al 1200 a.C.

Come raggiungere Lisbona dall’Italia

Lisbona

Raggiungere Lisbona dall’Italia è facilissimo, grazie ai tanti voli diretti che partono ogni giorno da città come Roma. Il volo dura circa 3 ore e si atterra all’aeroporto Humberto Delgado, a soli 7 km dal centro.

Una volta lì, potete prendere la metro direttamente collegata con l’aeroporto e che dovrebbe essere aperta dalle 6:30 del mattino all’1:00 di notte. Il viaggio dura circa 25 minuti.

Se volete muovervi in autonomia già dal primo momento, potete anche acquistare la Lisboa Card che include ingressi a varie attrazioni e l’uso illimitato dei trasporti pubblici o la Carta Viva Viagem per i trasporti pubblici.

Il mio itinerario di 4 giorni a Lisbona

Ma passiamo subito al mio itinerario di 4 giorni in questa città che mi ha rubato il cuore, considerando che alloggiavo in una traversa della Rua Augusta e quindi questa è sempre stata il mio punto di partenza.

Giorno 1: dal centro storico a Belém

Lisbona

Il primo giorno a Lisbona è stato un vero tour de force ma anche una continua meraviglia. Per iniziare da un posto insolito, vi consiglio di visitare il dolcissimo Ospedale delle Bambole, un laboratorio-museo che ripara bambole antiche e moderne. Noi, saltandolo perché ancora non era molto noto, abbiamo passeggiato da subito lungo la Rua Augusta, una delle vie più vivaci della città, fino ad arrivare all’Arco trionfale e alla maestosa Praça do Comércio. In questa zona si trova anche il Convento do Carmo, con le sue rovine a cielo aperto, e la Livraria Bertrand, la più antica libreria del mondo ancora in attività, altre due tappe che abbiamo saltato perché le avevamo inserite in un’altra giornata (spoiler: vedremo il Convento solo dall’alto e ci dimenticheremo della libreria). Abbiamo poi passeggiato lungo la Pink Street e pranzato al Mercado da Ribeira, anche noto come Time Out Market, dove è possibile provare la cucina locale ad un buon prezzo.

Nel pomeriggio ci siamo diretti alla LX Factory, un’ex area industriale trasformata in centro creativo pieno di locali, negozi e la fantastica libreria Ler Devagar. Proseguendo lungo il fiume abbiamo visto il Ponte 25 de Abril (che ricorda il Golden Gate!) e, da lontano, ci è sembrato di avvistare il Cristo Rei. Poi è arrivato il momento più atteso della giornata: i mitici Pastéis de Belém, assaggiati proprio nella pasticceria storica e diventati subito la nostra dipendenza di questo viaggio! Abbiamo poi visitato il Monastero dos Jerónimos, il Padrão dos Descobrimentos e la Torre di Belém, simboli della gloriosa epoca delle scoperte portoghesi.

Giorno 2: una giornata fiabesca a Sintra

Per il secondo giorno abbiamo preso il treno e siamo andati a Sintra, che sembra uscita da una favola. Il Palacio Nacional da Pena, con i suoi colori vivaci e la struttura eccentrica, domina la collina come un castello Disney alternativo. Abbiamo anche visitato Quinta da Regaleira, un luogo pieno di simbolismi, pozzi iniziatici e misteri esoterici ed il Palazzo di Monserrate. Sintra merita davvero una visita approfondita: a breve pubblicherò un articolo dedicato su come organizzare al meglio questa gita in giornata.

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Giorno 3: Cabo da Roca, Cascais ed i quartieri simbolo di Lisbona

Il terzo giorno è iniziato con un’escursione a Cabo da Roca, il punto più occidentale d’Europa: qui ci siamo goduti un panorama mozzafiato sulle scogliere e un vento che ci ha spettinato anche l’anima. Da lì abbiamo proseguito fino a Cascais, una deliziosa cittadina sul mare con spiagge dorate e un centro coloratissimo, dove non ho resistito e mi sono fatta un bagno per riprendermi dalle temperature impossibili. Per info dettagliate vi rimando al mio articolo già pubblicato.

Nel pomeriggio siamo tornati a Lisbona e abbiamo fatto un giro sul mitico Tram 28, che attraversa i quartieri storici della città. Il percorso è un tuffo nel passato ed il sali scendi tra le vie storiche dell’Alfama è stata forse l’esperienza più bella di tutto il viaggio, abbiamo anche ammirato la Cattedrale di Lisbona, un gioiello romanico con un’atmosfera suggestiva.

Giorno 4: tra modernità e viste mozzafiato

L’ultimo giorno a Lisbona è iniziato dalla Praça do Rossio e siamo saliti sull’Ascensore di Santa Justa, una struttura neogotica che regala viste bellissime sulla Baixa. Poi ci siamo spostati nella zona moderna del Parque das Nações, dove abbiamo visto da fuori l’Oceanário (uno dei più grandi acquari d’Europa), la stazione Oriente progettata da Calatrava, la Torre Vasco da Gama e il Pavilhão de Portugal. Si tratta sicuramente di una Lisbona più moderna, ma per noi immancabile vista la passione di Matteo per l’architettura.

Nel pomeriggio siamo tornati nel centro storico per esplorare il Castello di São Jorge, da cui si gode una vista magnifica sulla città e ci siamo fermati a contemplare il tramonto dal Miradouro de Santa Luzia, uno dei miei posti del cuore a Lisbona e ci siamo persi tra i vicoli dell’Alfama.

Cosa mangiare a Lisbona

Lisbona

A Lisbona si mangia davvero benissimo, quindi miei severissimi lettori italiani non temete, in questa città sarete al sicuro!

La tradizione culinaria portoghese è semplice ma ricca di sapori e a Lisbona troverete tante specialità da assaggiare, principalmente a base di pesce.

Partiamo dai protagonisti indiscussi: i pastéis de nata, dolcetti alla crema con pasta sfoglia croccante, serviti tiepidi. Una vera droga! Vi consiglio di provarli da Pasteis de Belém, ma li troverete ovunque.

Se amate il pesce, siete nel posto giusto: il baccalà (bacalhau) è il re della tavola portoghese, cucinato in mille modi diversi. Anche le sardine e il polvo à lagareiro (polpo con aglio e olio) meritano un assaggio e sono i protagonisti in città.

E per i carnivori? C’è la bifana, un panino con carne di maiale marinata, o la francesinha, una bomba calorica originaria di Porto ma spesso proposta anche nella capitale. Il tutto accompagnato da un bicchiere di vinho verde, fresco e leggermente frizzante, o da una ginjinha, liquore alle amarene.

Dove mangiare a Lisbona

Lisbona

Oltre alle delizie tipiche, Lisbona è piena di locali in cui assaporarle al meglio. Uno dei miei posti preferiti è il Mercado da Ribeira, anche noto come Time Out Market. Il luogo perfetto per provare piatti tradizionali in versione contemporanea.

Per uno spuntino dolce, non potete perdere la storica pasticceria Pastéis de Belém, dove assaggiare i veri e originali pastéis de nata appena sfornati.

Se cercate una cucina più simile a quella di casa, in un’atmosfera familiare, vi consiglio “Il Matriciano”, un meraviglioso ristoranti gestito da italiani.

Per un’esperienza davvero speciale, vi suggerisco invece di passare una serata sulla Pink Street, magari fermandovi in un localino con musica dal vivo: io ho avuto la fortuna di assistere a uno spettacolo intimo di fado, davvero emozionante.

Come raggiungere il centro di Lisbona dall’aeroporto

Lisbona

Arrivare in centro a Lisbona dall’aeroporto Humberto Delgado è davvero semplice e ci sono diverse opzioni comode ed economiche. La soluzione più pratica è sicuramente la metropolitana che parte direttamente dall’aeroporto e vi porta in circa 20-25 minuti nei quartieri centrali. Il servizio è attivo dalle 6:30 del mattino fino all’1 di notte.

Come muoversi a Lisbona

Una delle cose che più ho apprezzato di Lisbona è quanto sia facile e piacevole da girare. La città si esplora per la maggior parte a piedi: i quartieri centrali sono tutti abbastanza vicini tra loro e passeggiare tra le stradine acciottolate, salite vertiginose e miradouros panoramici è parte dell’esperienza. Indossate scarpe comode e preparate il fiato però, perché le distanze possono essere importanti e le salite non saranno da meno.

Se preferite affidarvi ai mezzi pubblici, sappiate che Lisbona vanta una rete di trasporti efficienti. Noi abbiamo utilizzato solo i tram e forse uno o due autobus e ci siamo trovati sempre benissimo.

Anche raggiungere i luoghi fuori città come Sintra o Cabo da Roca è stato semplicissimo, perché i collegamenti con il treno sono ottimi e noi, per monitorare il meteo, abbiamo fatto i biglietti direttamente alla stazione di Rossio.

Un consiglio pratico: acquistate la già citata tessera Viva Viagem, che vale su metro, tram, bus, treni e perfino sui traghetti.

Quanti giorni servono per visitare Lisbona

Lisbona

Se avete in mente una visita mordi e fuggi, tre giorni possono bastare per esplorare le principali attrazioni del centro, salire sul tram 28, fare un salto a Belém e assaggiare qualche pasteis de nata.

Tuttavia, se potete concedervi un giorno o due in più, vi consiglio caldamente di farlo. Quattro o cinque giorni sono perfetti per vivere Lisbona con più calma e soprattutto per esplorare anche i dintorni che sono pazzeschi, come una giornata tra i castelli di Sintra o sulle scogliere mozzafiato di Cabo da Roca.

Personalmente, ci sono stata quattro giorni e ho sentito di aver corso troppo, spero infatti di tornare molto presto per dedicarle il tempo che merita. Anche perché il mood portoghese è calmo e rilassante, visitare la città di corsa non mi ha dato modo di entrarci completamente.

Il periodo migliore per visitare Lisbona

Lisbona

Se dovessi scegliere il momento perfetto per visitare Lisbona, senza dubbio direi la primavera. Camminare per le vie di Lisbona in questo periodo è meraviglioso: non fa troppo caldo, né troppo freddo, e l’aria è fresca e piacevole, perfetta per le passeggiate senza affaticarsi. Tranne nel caso in cui siete sfigati come me, ma quello è un altro discorso.

In ogni caso, considerate anche le festività portoghesi: ad esempio, durante il Festival di Santo António a giugno, Lisbona si riempie di eventi e musica tradizionale.

In ogni caso, parliamo di una città visitabile tutto l’anno, senza troppi problemi climatici.

Lisbona è pericolosa?

Lisbona

Secondo me Lisbona non è pericolosa. Anzi, io mi sono sempre sentita tranquilla e a mio agio durante i miei giri tra vicoli e piazze. Come in ogni grande città, però, un pizzico di attenzione non guasta mai, soprattutto se siete turisti con borse, zaini e smartphone sempre a portata di mano.

Tuttavia, considerate che i quartieri come l’Alfama, assolutamente da visitare, sono comunque abbastanza rovinosi e potrebbe capitarvi di essere avvicinati da personaggi abbastanza singolari che vogliono vendervi di tutto, allontanatevi in fretta e continuate a visitare la città in tranquillità.

In ogni caso, vi premetto che io odio uscire la sera ed andare per locali, quindi non saprei darvi informazioni sulla movida notturna.

Quartieri consigliati per alloggiare a Lisbona e quelli da evitare

Lisbona

Io ho alloggiato in una traversa di Rua Augusta e devo dire che tutta la zona che va da Piazza Rossio a Piazza del Commercio l’ho trovata davvero tranquilla, anche la sera quando uscivamo per andare a cena.

Alfama è il quartiere più antico e affascinante, con vicoli stretti, scalinate e un’atmosfera tutta sua. Qui si respira la vera anima di Lisbona, fatta di fado, piazzette nascoste e panorami mozzafiato dai miradouros. Alloggiare qui è un’esperienza autentica, ma tenete presente che le strade sono in salita e le sistemazioni possono essere un po’ più spartane e la zona che le circonda non è il massimo della sicurezza (almeno per le vibes che ho percepito io).

Infine, io non ho mai avuto esperienze negative in città, ma documentandomi mi ero scritta di evitare queste zone: Il distretto di Martim Moniz, Chelas, Bairro da Portela, Mouraria.

Clima a Lisbona

Il clima di Lisbona è uno dei suoi grandi punti di forza e uno dei motivi per cui la città attira visitatori tutto l’anno. Siamo di fronte a un clima mediterraneo, caratterizzato da estati calde e asciutte e inverni miti e piovosi, perfetto se amate le temperature temperate ma non troppo rigide.

Io vi consiglio, comunque, di visitarla in primavera o autunno, quando le temperature sono più miti ed il turismo è più moderato. Ovviamente, l’imprevisto è dietro l’angolo ed io, pur visitandola ad inizio maggio, ho beccato temperature intorno ai 40 gradi ed infatti eccomi nell’ultima foto, dopo essermi tirata addosso non so quante bottigliette d’acqua ahahahah.

Informazioni utili per visitare Lisbona

Lisbona

Ecco qualche info utile da sapere prima di partire per Lisbona:

  • Se arrivate dall’Italia, non vi serve il passaporto: basta la carta d’identità valida per l’espatrio, dato che il Portogallo fa parte dell’Unione Europea.
  • In Portogallo si usa l’euro, quindi niente stress per cambiare soldi o cercare tassi vantaggiosi. Se preferite pagare con carta, quasi tutti i negozi, ristoranti e mezzi pubblici accettano carte contactless, ma è sempre bene avere un po’ di contanti per mercatini, piccoli negozi o mance.
  • La lingua ufficiale è il portoghese, ma in città molti parlano bene l’inglese, specialmente nei luoghi turistici.
  • Se pensate di usare spesso i mezzi pubblici, vi consiglio di acquistare la tessera Viva Viagem.
  • Per quanto riguarda internet, dovreste essere coperti restando all’interno dell’Unione Europea.
  • Sul fronte abbigliamento, scarpe comode per affrontare le ripidissime salite e tenete a mente che, specialmente sulla costa, il vento si farà sentire (a Cabo da Roca specialmente).

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

Ricordatevi che, prima di partire, è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione di viaggioHeymondo, come sapete, è la mia assicurazione di fiducia e vi basterà cliccare sull’immagine qui sotto per ottenere il 10% di sconto:

Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Portogallo. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Slovenia Insolita: 7 tappe sorprendenti tra natura e storia

Nel 2024 ho avuto la fortuna di esplorare questo splendido paese e scoprire anche una Slovenia insolita con il mio cagnolino ed il mio fidanzato e vi dico molto sinceramente che l’ho amata alla follia e, anzi, mi sono molto pentita di non averla visitata prima e di averla sempre sottovalutata.

È un paese verde, accogliente, super organizzato e, cosa non da poco, davvero pet-friendly. Abbiamo camminato tra boschi incantati, lungo le rive di laghi cristallini, scovato cascate nascoste e trovato ristoranti ovunque che accoglievano volentieri anche gli amici a quattro zampe.

Nel blog trovate già vari articoli sulle tappe classiche, come Lubiana, il lago di Bled o le grotte di Postumia. Ma oggi voglio portarvi un po’ fuori rotta, in luoghi meno noti, scoperti grazie ai miei colleghi travel blogger e travel designer, oltre che alla dolcissima signora proprietaria dell’alloggio in cui abbiamo soggiornato.

Che siate in viaggio con o senza animali, queste tappe sono perfette per un on the road lento, pieno di natura e meraviglia. La Slovenia, se visitata con calma e in macchina, può rivelarsi sorprendente e, anche a pochi chilometri dai luoghi più battuti, scoprirete perle che meritano una deviazione.

Quindi, zaino in macchina e via: ecco la mia selezione di luoghi meno turistici in Slovenia, da inserire nel vostro prossimo itinerario!

Jasna Lake: un gioiello a due passi da Kranjska Gora

Situato a pochi chilometri da Kranjska Gora, nel cuore delle Alpi Giulie, Jasna Lake è uno di quei posti che ti fanno esclamare “wow” appena ci metti piede. Si tratta in realtà di due laghetti artificiali, circondati da una cornice alpina spettacolare.

L’acqua è così trasparente da sembrare irreale e nelle giornate di sole le montagne si riflettono nello specchio del lago creando un effetto da cartolina. È il posto perfetto per una passeggiata rilassante o per rilassarsi su una delle piattaforme in legno che costeggiano il lago. In estate si può anche fare il bagno o prendere il sole, mentre in inverno diventa un angolo magico, perfetto per chi cerca tranquillità e e per una cenetta romantica nel ristorante che vi servirà da mangiare in un igloo sulla riva del lago, potete trovare più info e prenotare sul loro sito.

All’ingresso del lago troverete una statua in bronzo di un stambecco: si tratta di Zlatorog, una figura leggendaria della mitologia alpina slovena.

Se viaggiate con il vostro cane, qui è il paradiso: ci sono spazi ampi per passeggiare e tantissima natura da annusare. Il parcheggio è gratuito e ben segnalato, e nelle vicinanze trovate anche caffè e chioschetti per uno spuntino. In più, è un’ottima base per esplorare il vicino Parco nazionale del Triglav.

Lago di Bohinj: la bellezza nascosta a pochi minuti da Bled

Spesso messo in ombra dal più celebre Lago di Bled, il Lago di Bohinj è in realtà una delle gemme naturali più autentiche della Slovenia. Si trova nel Parco Nazionale del Triglav, nella regione dell’Alta Carniola, a circa 30 minuti di macchina da Bled.

È il lago glaciale più grande del Paese e anche uno dei più affascinanti, circondato da montagne maestose e boschi fittissimi.

È il posto perfetto per chi cerca relax e autenticità. Potete passeggiare lungo le sponde, fare un bagno d’estate, noleggiare un kayak o semplicemente sedervi a contemplare il paesaggio. La zona è ben attrezzata ma mai troppo affollata, anche in alta stagione. In autunno, i colori degli alberi che si riflettono sul lago sono pura magia. Da Bohinj si può anche partire per diverse escursioni a piedi, tra cui quella verso la cascata Savica, una delle più belle della Slovenia. E anche qui, come in tutto il resto del Paese, i cani sono ben accetti. Consiglio spassionato: portatevi un pranzo al sacco e godetevelo sulle sponde del lago, magari con i piedi a mollo.

Slap Savica: la cascata incantata del Parco del Triglav

Situata nei pressi del Lago di Bohinj, la cascata Savica è una delle attrazioni naturali più celebri e amate della Slovenia. Ma nonostante la fama, resta una tappa che conserva una sua magia intatta, perché raggiungerla non è semplicissimo e difficilmente si creano folle di turisti.

Si trova all’interno del Parco Nazionale del Triglav, in un’area di fitti boschi e paesaggi fiabeschi. Per raggiungerla bisogna parcheggiare l’auto e poi affrontare una breve escursione in salita: circa 20-30 minuti a piedi su un sentiero ben segnalato con scalini in pietra e, devo dire non facilissimi per chi ha problemi motori e sicuramente impensabili con il passeggino.

La ricompensa a fine sentiero, però, è una cascata meravigliosa che si getta in una piscina color smeraldo: uno spettacolo che vale ogni passo. La particolarità di Slap Savica è la sua forma a “lettera A”, con due getti d’acqua che si uniscono prima di cadere nella pozza sottostante.

L’ingresso è a pagamento, ma il costo è modesto (non ve lo segnalo perché i prezzi cambiano spesso e preferisco rimandarvi sempre ai siti ufficiali). Anche qui i cani sono ammessi.

Cascata Peričnik: un salto d’acqua da vivere dentro e fuori

La Cascata Peričnik si trova nel Parco Nazionale del Triglav, vicino a Mojstrana ed è facilmente raggiungibile in auto con una breve deviazione dalla strada per il più famoso Lago di Bled.

La particolarità della Peričnik è che si può passare sotto il getto principale grazie a un sentiero scivoloso ma ben tenuto. Il salto d’acqua è impressionante: la cascata principale è alta 50 metri circa e c’è anche una seconda, più piccola, proprio sopra di essa.

La passeggiata per raggiungerla parte da un parcheggio gratuito e dura circa 15-20 minuti in salita, sembrava accessibile anche a famiglie con bambini e cani ma non vi do la mia parola perché noi ci siamo limitati ad osservare la cascata da lontano. Il sentiero si snoda tra pini e rocce, e l’arrivo davanti alla cascata deve essere uno spettacolo che lascia senza parole. Nelle giornate di sole, l’acqua nebulizzata crea arcobaleni tra gli spruzzi. E se la visitate in inverno? Probabilmente, troverete una colata di ghiaccio.

È una tappa che consiglio vivamente se amate la natura selvaggia e volete vivere un’esperienza fuori dai luoghi più noti.

The Russian Chapel: memoria e silenzio tra le Alpi Giulie

La Russian Chapel o Cappella di San Vladimiro, è uno di quei luoghi che parlano sottovoce, ma lasciano il segno. Si trova lungo la strada panoramica del Passo Vršič, nel cuore delle Alpi Giulie. Non la troverete tra le mete più pubblicizzate, e forse proprio per questo ha un fascino particolare. È un piccolo luogo di memoria, costruito in legno nel 1915 dai prigionieri di guerra russi che lavoravano alla costruzione della strada militare durante la Prima Guerra Mondiale.

La cappella è oggi un simbolo di pace e fratellanza. Si erge in mezzo al verde, circondata dai monti, e regala un’atmosfera toccante. Basta una breve sosta, il parcheggio gratuito è a bordo strada, per scendere e avvicinarsi in silenzio.

L’architettura è davvero unica ma fate attenzione se decidete di visitarla in inverno, perché la strada potrebbe essere chiusa.

Se passate di qui, fermatevi. Vi resterà nel cuore.

Zelenci: dove il fiume Sava nasce in uno smeraldo

La riserva naturale di Zelenci si trova a pochi chilometri da Kranjska Gora, ai piedi delle Alpi Giulie ed è perfetta per una passeggiata rilassante immersi in un paesaggio da cartolina. Le acque del laghetto sono di un verde brillante quasi irreale, infatti il nome Zelenci deriva dalla parola Zelen che in sloveno significa verde.

Arrivare a Zelenci è facilissimo: basta parcheggiare lungo la strada principale e seguire il breve sentiero in legno che attraversa un’area protetta ricca di fauna e flora. Il percorso è pianeggiante, accessibile anche a famiglie con passeggini e a cani al guinzaglio, ed è attrezzato con pannelli informativi e una piattaforma panoramica in legno da cui ammirare l’intero scenario.

Il bello di questo posto è che, pur essendo vicino a località più affollate, conserva un’atmosfera tranquilla. Qui non si viene per fare grandi escursioni, ma per rallentare, ascoltare i suoni della natura e lasciarsi stupire dalla bellezza semplice dell’acqua che affiora dal terreno.

Nonostante il panorama sia bellissimo, tenete ben presente che si tratta di una visita rapidissima, seppure secondo me ne vale davvero la pena.

Castello di Snežnik: romanticismo nel cuore del bosco

Tra i castelli meno conosciuti ma più affascinanti della Slovenia, il Castello di Snežnik (Grad Snežnik) è un vero gioiello nascosto. Si trova nella regione della Notranjska, vicino al villaggio di Kozarišče, non lontano dalle più famose Grotte di Postumia. Immerso in un prato verde bellissimo, con il suo piccolo fiumiciattolo che lo circonda, sembra uscito da una fiaba romantica.

A differenza di molti altri castelli sloveni, quello di Snežnik è arredato e visitabile all’interno con un tour guidato che vi riporta indietro nel tempo. I cani non possono entrare, ma l’area esterna è perfetta per una passeggiata o un picnic anche con loro.

Il castello è circondato da una tenuta naturale con sentieri immersi nel verde e aree di sosta. È una tappa ideale per chi cerca tranquillità e ama combinare cultura e natura.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

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Come sempre, spero che il mio articolo vi torni utile per il vostro futuro viaggio in Slovenia. Vi ricordo che sono una travel designer certificata e, qualora aveste bisogno di una consulenza sulla destinazione, una guida personalizzata o una persona che pensi al vostro viaggio sotto ogni aspetto, potete contattarmi compilando questo modulo: MODULO PER CONTATTARMI.

Cancale: la capitale delle ostriche in Bretagna

Cancale è una cittadina della Bretagna particolarmente famosa per le sue ostriche e l’avevo segnata nel mio itinerario come tappa da ricordare ma non indispensabile.

Tuttavia, proprio durante la mia prima tappa on the road, in Piemonte, il proprietario della struttura dove ho alloggiato mi ha consigliato di fermarmi assolutamente qui per provare le famose ostriche ed io, che non so resistere ai consigli di chi incontro in viaggio, l’ho subito resa una tappa imperdibile.

Infatti, sono tornata appositamente indietro per Cancale da Mont Saint-Michel, solo per provare le ostriche. Ne è valsa la pensa? ASSOLUTAMENTE SI’.

Dove si trova Cancale e qualche informazione utile

Cancale è un affascinante borgo marinaro situato sulla costa nord-orientale della Bretagna, nella regione dell’Ille-et-Vilaine, a pochi chilometri da Saint-Malo e a meno di un’ora dal Mont Saint-Michel. Questo villaggio si affaccia sulla Baia di Mont Saint-Michel, un’area classificata Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Definita “la capitale dell’ostrica“, questa località vanta una tradizione secolare nella coltivazione e raccolta delle ostriche, che le ha valso un posto d’onore tra le mete gastronomiche più importanti della Bretagna.

Una curiosità interessante: Luigi XIV, il Re Sole, faceva arrivare ostriche fresche da Cancale fino a Versailles. Ancora oggi, il porto è animato dai venditori locali che offrono frutti di mare direttamente ai visitatori, per un’esperienza autentica e senza intermediari.

Cosa vedere a Cancale: tra storia, sapori e panorami oceanici

Cancale

Onestamente io sono arrivata a Cancale la sera tardi solo per cenare al porto con le ostriche, ma altri punti di interessi possono essere:

  • Porte de la Houle
  • Marché aux Huîtres de Cancale: uno dei luoghi imperdibili è senza dubbio il Marché aux Huîtres (Mercato delle Ostriche), situato proprio sul porto. Qui potrete acquistare ostriche appena pescate direttamente dai produttori locali. La vera magia sarà mangiarle seduti sul muretto di fronte al mare, accompagnate da un bicchiere di vino bianco e una vista impareggiabile sulla baia.
  • Phare de la Fenêtre e Quai Admis en Chef Thomas
  • Fontaine “Les Laveuses d’huîtres”
  • Pointe du Grouin
  • Plage du Verger

Per visitare Cancale, considerate al massimo due orette, il tempo di una mangiata e di una passeggiata.

Dove dormire

Se preferite una base più centrale per esplorare la regione, le città di Rennes e Mont Saint-Michel sono ottime alternative.

Dove mangiare a Cancale: il regno delle ostriche

La cucina di Cancale ruota attorno ai frutti di mare, con le ostriche in primo piano. Queste vengono coltivate direttamente nelle vasche visibili dal porto e servite freschissime in numerosi ristoranti.

Alcuni consigli per gustare al meglio la cucina locale:

  • Al porto di Cancale, potete mangiare ostriche crude appena aperte, seduti con i piedi quasi nell’acqua. È un’esperienza autentica e low-cost.
  • I ristoranti lungo il porto propongono piatti raffinati a base di pesce e crostacei, come il plateau de fruits de mer, la zuppa di pesce o i filetti di sogliola alla bretone.
  • Non mancano le crêperies tradizionali dove gustare galettes salate accompagnate da un buon bicchiere di cidre brut.

Cosa vedere nei dintorni di Cancale

Bellezze nei dintorni di Cancale da non perdere assolutamente:

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